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Il 15 marzo 2021 in diretta streaming è stato inaugurato il progetto Vittorio Occorsio: la sua storia, la nostra storia. La Giustizia adotta una scuola.

Il Progetto, dedicato al magistrato Vittorio Occorsio, vittima del terrorismo nel 1976, è promosso dalla Fondazione omonima e dal Ministero dell’Istruzione, Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, diretto dalla Dott.ssa Giovanna Boda.

La cerimonia di inaugurazione è stata avviata dal Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi ed è proseguita con gli interventi di illustri personalità quali il Giudice Costituzionale, Francesco Viganò, il Procuratore Generale della Corte di Cassazione e Presidente del comitato scientifico della Fondazione Vittorio Occorsio, Giovanni Salvi, il presidente della Fondazione, Eugenio Occorsio, il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Pasquale Fimiani, il segretario generale della Fondazione, prof.ssa Carmela Decaro, il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, lo storico Guido Panvini.

Moderatore dell’evento il noto giornalista Rai Edoardo Camurri.

Si tratta di un progetto-pilota, che vede il Liceo Julia rappresentare la Calabria per gli Istituti secondari.

La prestigiosa iniziativa propone l’adozione di una classe da parte di un magistrato che condurrà studentesse e studenti in un percorso di conoscenza e conservazione della memoria degli anni Settanta, anche grazie all’aiuto di validi storici e studiosi.

Il magistrato “tutor” che seguirà e supporterà il Liceo Julia nelle fasi del progetto è la dott.ssa De Marco Maria Giovanna, Giudice del Tribunale di Cosenza.

Per la realizzazione del progetto il Liceo Julia ha attivato un gemellaggio con altri due Licei: il Liceo “Galileo Galilei” di Siena e il Liceo “Niccolò Copernico” di Udine per creare occasioni di confronti, crescita e studio comparato dei fenomeni storici.

Nello scorso weekend si è svolta a Lorica, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, la formazione "modulo neve" dedicata agli aspiranti OSA (Operatore Soccorso Alpino) appartenenti alle Stazioni del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria. La formazione, diretta dagli istruttori nazionali e regionali, ha visto impegnati gli operatori nella movimentazione su terreno innevato con gli sci, la ricerca di persone coinvolte da valanga, progressione su ghiaccio oltre che la predisposizione degli ancoraggi su neve per la calata di una barella. Prossimo appuntamento sarà il "modulo roccia" per gli aspiranti OSA.

Una rete per la valorizzazione delle esperienze e competenze universitarie ed imprenditoriali che dia luogo a progetti congiunti capaci di generare e favorire lo sviluppo di imprese innovative e spingere la crescita del territorio.

Questo, in sintesi, l’obiettivo del protocollo d’intesa tra Confindustria Cosenza e Università della Calabria presentato, in una conferenza online, dal presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e dal rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone, con i contributi del direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda e del delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico Maurizio Muzzupappa.

“Le azioni che abbiamo già identificato per dare concretezza all’accordo – ha dichiarato il presidente Fortunato Amarelli - intendono dare voce alla volontà condivisa di creare nuove opportunità per il territorio. La diffusione dell’innovazione tecnologica, che la pandemia ha contribuito ad accelerare, è tra le missioni delle nostre organizzazioni: l’università rappresenta un polo d’eccellenza anche in questo ambito e le imprese che vogliono guardare al futuro sanno bene che le competenze legate all’innovazione costituiscono una opportunità ma anche una necessità. Attraverso il nostro sportello di assistenza alle start up e le azioni di tutoraggio dei nostri associati agli aspiranti imprenditori cerchiamo di sostenere la nascita di imprese sane e competitive. E’ fondamentale la rigenerazione industriale perché, in un certo periodo, abbiamo perduto la capacità di costruire industria. E’ questa la partita del futuro che sarà possibile vincere grazie alle tecnologie studiate e messe a punto in ambito universitario in uno con la capacità degli imprenditori di applicarle”.

“Aprirsi al territorio, condividere il sapere e contribuire all’innovazione e alla crescita culturale e sociale - ha asserito il Rettore Nicola Leone - è l’obiettivo della cosiddetta “terza missione” dell’università. Nel caso della Calabria, essendo una terra dal punto di vista economico svantaggiata, per l’Unical questa diventa quasi una missione primaria. Una visione che ho inserito nel mio programma di mandato e che sto cercando di attuare con forza. Una missione che deve rappresentare un’apertura anche nel mondo sociale, culturale e nel public engagement. Per fare questo è indispensabile interloquire con tutti gli attori presenti sul territorio e, per quanto riguarda gli aspetti legati all’innovazione e allo sviluppo economico, Confindustria è certamente uno dei soggetti con i quali l’Unical intende interagire. Condividere competenze e obiettivi significa illuminare la strada dello sviluppo ed è con questo spirito che nasce l’accordo di oggi. È innegabile – ha proseguito Leone - che per crescere bisogna fare rete e l’università deve superare il vecchio approccio che la vede arroccata sulla sua torre d’avorio, per confrontarsi con tutti i soggetti esterni, compresi gli imprenditori, perché ottenere risultati di eccellenza scientifica senza che questi impattino sullo sviluppo del territorio non sarebbe sufficiente. Per questo motivo è opportuno colmare il distacco esistente tra l’ateneo e il tessuto imprenditoriale, in modo da trasformare le idee innovative in successi aziendali che diano occupazione e benessere”.

Confindustria Cosenza e Unical, attraverso il suo incubatore TechNest, si sono impegnati a collaborare in attività e programmi volti alla realizzazione di progetti di innovazione per le imprese mediante l’apporto di conoscenze da parte di startup innovative e gruppi di ricerca, alla nascita e allo sviluppo di startup innovative attraverso l’impiego di competenze manageriali e di mercato, all’accesso a finanziamenti privati da parte delle startup anche tramite accordi con operatori specializzati.

“Si tratta di un passo importantissimo – ha affermato il professore Muzzupappa – che va nella direzione di non dispendere il capitale umano generato dall’università, per il vantaggio dei laureati e del territorio. Abbiamo l’obbligo morale di assicurare ai nostri studenti la possibilità di scegliere fra andare all’estero perché lo vogliono, oppure rimanere perché hanno la possibilità anche qui di affermarsi. E questo accordo favorisce ciò, risultando in linea con il lavoro che da anni svolge il Liaison Office d’Ateneo e l’incubatore TechNest”.

Già pronte per l’avvio le prime attività concordate: l’apertura dello “Sportello startup” che prevede l’assistenza da parte degli uffici di Confindustria Cosenza a favore delle imprese dell’incubatore TechNest dell’Unical; il coinvolgimento di Confindustria Cosenza nei percorsi di formazione d’impresa Unical come il “Contamination Lab”; la definizione del progetto “Adotta una startup” che consiste in servizi di tutoraggio per startup innovative, da costituire o già costituite, grazie al coinvolgimento di imprenditori esperti; l’organizzazione di webinar su Industria 4.0 tenuti da startup e spin-off Unical per le aziende del sistema Confindustria.

Prime iniziative, alle quali ne seguiranno altre, utili a costruire un sistema imprenditoriale capace di contare su una serie di servizi e opportunità di affermazione sul mercato. A raccontare come nasce una startup e di cosa c’è bisogno affinché cresca, sono stati i co-founder di due imprese Unical: Carmine Maletta della spin-off “2SMArtEST” e Giuseppe Luci della startup “MediCal”.


“L’industria del turismo, l’intera filiera sottesa e l’indotto che è capace di generare, rischiano di perdere ogni opportunità di ripartenza a causa della bassissima percentuale di persone vaccinate”. Lo dichiarano il presidente Unindustria Turismo Calabria, Demetrio Metallo ed il presidente Confesercenti Calabria, Vincenzo Farina che in una nota congiunta indirizzata al Commissario alla Sanità Longo, al presidente della Regione Calabria Spirlì ed al Ministro alla Salute Speranza denunciano il fatto che la Calabria occupi l’ultimo posto tra le regioni italiane nella campagna vaccinale in corso e mettono a disposizione gratuitamente le strutture ricettive degli imprenditori associati affinché si proceda celermente.
I rappresentanti delle due Associazioni evidenziano una condizione difficile da giustificare in una regione in forte crisi economica e con tali e gravi tensioni sul versante occupazionale al punto da rischiare di minare la stessa tenuta sociale. “Non è pensabile che si possa arrivare al mese di aprile – dichiarano Metallo e Farina - con un basso numero di persone ad aver ricevuto le dosi necessarie ad abbassare i rischi di contagio. Se dovesse continuare l’attuale ritmo di somministrazioni giornaliere, temiamo che questa ipotesi possa drammaticamente diventare certezza. Occorre mettere in atto un’organizzazione capillare ed efficiente, come sta avvenendo in altre regioni italiane, con l’impegno di tutto il comparto della sanità, delle organizzazioni di volontariato e, se del caso, l’aiuto dei medici militari già operativi nella regione”. Dalla denuncia alla proposta il passo è breve: “le nostre organizzazioni di categoria, se dovesse risultare utile, sono disponibili a mettere a disposizione le proprie strutture ricettive a titolo gratuito come luoghi per la somministrazione”.
Unindustria Calabria sezione Turismo e Confesercenti Calabria fanno appello al senso di responsabilità delle istituzioni interessate, in uno con l’impegno del Governo, perché sia assegnata assoluta priorità alla somministrazione dei vaccini come unica metodologia efficace per contenere e sconfiggere il coronavirus causa di questa non più sostenibile pandemia. “È il primo passo per tentare di rilanciare l’economia – concludono Metallo e Farina. La Calabria non può restare ulteriormente indietro”.

Ha riaperto ieri a Crosia Mirto il nido comunale “La Chiocciola”. Dopo la lunghissima parentesi del lockdown da oggi la comunità traentina potrà ritornare a contare su un servizio importante sia dal punto di vista educativo che di sostegno alle famiglie. La riapertura del centro è stata accompagnata da una lunga fase di preparazione così che le attività si possano svolgere in totale sicurezza e nel rispetto delle normative anti-covid.

Ad attendere e dare il benvenuto ai piccolissimi ospiti de “La Chiocciola”, stamattina (lunedì 8 febbraio) insieme agli educatori c’era anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Paola Nigro.

«Il nido comunale – dice l’assessore Nigro – è una conquista di cui andiamo fieri e sul quale l’Amministrazione Russo ha puntato tantissimo. Crosia, infatti, rimane una delle pochissime realtà comunali nel nostro territorio ad offrire un servizio utile alla crescita dei bambini e a dare supporto a tutte quelle giovani coppie di professionisti e lavoratori che nel nido trovano un valido sostegno alla loro quotidianità a prezzi accessibili e calmierati rispetto alle fasce di reddito. Siamo partiti in ritardo per via della pandemia da Covid-19 ma quello di oggi è un giorno importante perché a quasi un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, finalmente ritorniamo a riappropriarci della normalità. In questi mesi abbiamo lavorato affinché tutto possa ritornare presto come prima e anche “La Chiocciola”, così come le scuole e gli edifici pubblici, sarà un luogo sicuro grazie a tutti gli interventi di adeguamento che il Comune ha completato per rispettare le misure anti-covid. Il nido – precisa ancora Paola Nigro – non è ancora al completo della sua capienza di piccoli ospiti ma abbiamo voluto iniziare comunque, consapevoli che anche l’apertura per un solo bambino, in questo particolare momento, possa servire a ridare fiducia e speranza».

È ancora possibile poter iscrivere i bimbi al Nido “La Chiocciola”. Le domande per l’iscrizione sono disponibili on-line sul portale istituzione del Comune di Crosia (www.comunedicrosia.it). Dovranno essere opportunamente compilate e, insieme agli allegati, recapitate all’Ufficio servizi sociali attraverso il Protocollo dell’Ente. Il tariffario per poter accedere al servizio è stato scaglionato in tre fasce di reddito. Per quanti entreranno nella prima fascia, con ISEE compreso tra 0 e 10mila euro, la quota di compatercipazione sarà di 50 euro mensili; per la fascia da 10mila a 20mila euro, la quota è fissata ad 80 euro mensili; per la fascia maggiore di 20mila euro il costo sarà di 120 euro mensili.

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