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Alla cittadella regionale la presentazione scientifica del metodo Teci

Mentre fervono i preparativi per l’imminente evento che vedrà la presentazione in prima nazionale del manuale “Il corpo nella demenza: la Terapia Espressivo Corporea Integrata” (Edizioni Maggioli Sanità) il metodo TECI, ideato dalla dottoressa Elena Sodano, è protagonista di un’altra importante tappa del suo cammino: la presentazione dello studio scientifico.

Grazie ad un protocollo di ricerca siglato con la dottoressa Alba Malara, presidente della SIGG Calabria, infatti, l’applicazione del metodo e i risultati ottenuti dalla sua sperimentazione, sono stati illustrati nel corso del X Convegno Interregionale SIGG Calabria – Sicilia /VIII Convegno Regionale SIGG Calabria, i cui lavori si sono svolti il 6 e il 7 ottobre presso la Cittadella Regionale.

I risultati della sperimentazione svolta con i pazienti dello Spazio Al.Pa.De. del Centro Diurno della Ra.Gi. Onlus, presieduta dalla stessa Elena Sodano, psicologa e terapeuta psico-corporea, sono stati illustrati dalla dottoressa Carla Putrino, psicologa e psicoterapeuta.

Partendo dalla constatazione che la problematica del progressivo e costante invecchiamento della popolazione della maggior parte dei Paesi a sviluppo avanzato è alla base del notevole incremento del numero di persone affette da demenza, la relazione della dottoressa Putrino si è poi soffermata sulla descrizione della sintomatologia di queste malattie. Esse compromettono le funzioni cognitive e al tempo stesso alterano la personalità e il comportamento ed oggi non esistono terapie che possano impedire la progressione anatomica e funzionale di queste patologie, che dunque conducono alla perdita progressiva di tutte le capacità e funzioni corporee del paziente che ne è affetto.

La TECI (Terapia Espressivo Corporea Integrata) è fondata essenzialmente sulla relazione corporea ed emozionale che si instaura tra terapeuta e paziente e sul recupero e la decodificazione di quei simboli che per il paziente diventano espressione di desideri, paure, di una identità e un inconscio che prendono forma mediante l’espressione del libero movimento corporeo.

L’obiettivo dello studio scientifico è stato quello di  valutare l’efficacia di questo “trattamento” su un campione di anziani affetti da demenza.

I pazienti coinvolti sono stati 15, di cui 9 uomini, la cui età media era di 74 anni e 6 donne di età media 73 anni. Sono stati tutti sottoposti a valutazione multidimensionale geriatrica al momento del ricovero (T0) e rivalutati a cadenza bimestrale per la durata di 6 mesi (prima valutazione novembre 2016, ultima valutazione maggio 2017) (T1). Le attività di Teci terapia, chiamate giochi, si sono svolte tre volte a settimana dalle 9 alle 12 sia in un contesto di gruppo che individuale. Il GIOCO rappresenta il filo conduttore di tutte le attività terapeutiche proposte ai pazienti che riescono a trovare nel processo espressivo, libero e creativo il collegamento tra un mondo interno e il mondo esterno.

Tra le attività che il gruppo di pazienti ha potuto sperimentare c’erano il movimento simbolico, auto-espressivo, di Fonosimbolismo e le tecniche di Expression Primitive, di Contact Care e danzaterapia.

Inoltre, durante le varie attività sono stati utilizzati materiali come cuscini, stoffe, foulard colorati, teli, lenzuola, palloni di varia grandezza, colore e materiale. E ancora fili, nastri, corde, cerchi, bastoni di legno, cannucce, bastoncini di bambù, strumenti musicali, elastici, lane e carte sonore. Ci sono state poi anche le “cose”, ossia capi di abbigliamento e oggetti vari appartenuti ai pazienti stessi. Tutte le attività proposte sono state supportate dalla musica masterizzata a 432 Hz.

Per quanto riguarda i risultati, le rivalutazioni effettuate sui pazienti hanno evidenziato un miglioramento dello stato cognitivo, del tono dell’umore e della qualità della vita. Inoltre occorre sottolineare anche una diminuzione sostanziale della messa in atto dei comportamenti problematici.

Dati i risultati della sperimentazione scientifica, si può concludere che il metodo TECI apre nuove possibilità di relazione con il paziente affetto da demenza. I risultati dimostrano effetti positivi sulle performance cognitive, emotive e comportamentali. La TECI rappresenta una “fusione” di corpi che diventano strumenti di riabilitazione. A differenza della maggior parte delle terapie riabilitative questo metodo ribalta completamente il modo di prendersi cura, focalizzandosi sulle funzioni emotive, espressive, esperienziali e sulle abitudini ancora custodite nel corpo dei pazienti e che, attraverso la libera espressione corporea emergono e diventano grammatiche corporali cognitive (ecco l’aspetto integrato di TECI) che devono essere comprese e decodificate per poi dare risposte operative e concrete ai pazienti.

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