Annullata la tradizionale edizione di settembre, a seguito dei provvedimenti nazionali anti Covid-19, il “Lamezia Comics & Co…” torna con un’edizione tutta speciale completamente online dal titolo: “Lamezia Comics & Co... your online comic fair”.
Una formula nuova che però mantiene intatta quella voglia di stare insieme e di far divertire il pubblico che negli anni ha sempre caratterizzato la manifestazione.
L’edizione online, la cui locandina è realizzata da Daniele Procacci, si svolgerà dall’11 al 13 dicembre 2020 e potrà essere seguita su tutti i canali social collegati all’evento.
A partire dalle ore 15.00, ogni giorno, si alterneranno in diretta streaming ospiti molto amati dal pubblico, un parterre variegato e di ampio respiro. In apertura il grande Roberto Recchioni, sceneggiatore e disegnatore poliedrico con all’attivo collaborazioni con StarShop, Comic Art, Rizzoli, Magic Press, Mondadori, il cui nome è legato alla serie John Doe, e soprattutto a Orfani e a Dylan Dog di Sergio Bonelli Editore.
E poi Daniele Procacci della Procacci Entertainments, Lucio Staiano, fondatore e Ceo della casa editrice Shockdom, Francesco Cilurzo, in arte Cydonia, streamer super attivo sulle piattaforme YouTube e Twitch con i suoi contenuti legati al mondo dei videogame e dei Pokémon. Si parlerà inoltre di musica in chiave comics con Daniele Colantoni presidente dell’Associazione Nazionale “Cartoon Cover Land” e di animazione, sceneggiatura e arti visive con la Scuola del Fumetto di Palermo-Grafimated Cartoon e con Nero su Bianco-Scuola di Arti Visive di Cosenza.
E come di consueto per il “Lamezia Comics & Co…”, spazio anche al sociale con la presenza di Moleste, collettivo di donne che lavorano nel mondo del fumetto, nato per dar voce agli abusi e alle discriminazioni sessiste nel fumetto italiano e a favore della parità di genere, e spazio, nelle apposite rubriche, al buon gioco inteso come momento di socializzazione, aggregazione e intrattenimento anche in famiglia quando impossibilitati ad uscire di casa.
Non mancheranno i tornei di LOL e di Rocket League che terranno incollati allo schermo i più appassionati e curiosi e si confermano il contest di disegno “Lamezia Comics &mergenti- Premio Fiorella Folino” dal tema Heroes vs Covid-19 e il contest “Lamezia Comics & Co…splay”, i cui partecipanti si stanno sfidando in queste ore a colpi di like sulle pagine social della manifestazione.
L’annuncio dei vincitori e le premiazioni chiuderanno questa ricca edizione.
“Grazie all’organizzazione degli Uffici Consortili e nonostante il recente periodo caratterizzato da mille difficoltà sono stati consegnati all’impresa aggiudicatrice ATI AC.MO. s.r.l. – Sandro Greco s.r.l., i lavori del progetto riguardante la sotto misura 4.3.1 investimenti in infrastrutture irrigue del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale (PSRN) finanziato dal MIPAAF”. Così commenta con soddisfazione il presidente del Consorzio di Bonifica di Catanzaro Fabio Borrello dopo la conclusione di un iter lungo e complesso che testimonia la capacità progettuale del Consorzio di Bonifica. Il progetto ha come denominazione “Installazione apparecchi per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica alle utenze irrigue dei comprensori Alli – Tacina e Alli – Copanello”. E’sicuramente – prosegue – una risposta concreta e utile alla sicurezza idrogeologica per i cittadini, all’agroalimentare del Made in Calabria e alla lotta e conseguenze ai cambiamenti climatici. Un servizio reale al territorio, alla sua economia e all’occupazione per una Calabria del fare bene!”
Dopo una rigida valutazione, in tutta Italia, - ricorda Borrello - su 46 progetti dichiarati ammissibili, 19 sono stati i progetti finanziati (quattro al sud) per i quali è arrivato il decreto. E’ un grande risultato ed motivo di grande soddisfazione per l'amministrazione consorziale – ribadisce - che ci porterà, nel corso dei prossimi anni, ad allargare la platea per l’irrigazione e quindi è una grande opportunità per il settore primario in una vasta area del nostro comprensorio. “Il risultato raggiunto, - continua il Presidente Borrello
- il cui merito va alla struttura ed in particolare al Settore Progetti, ci consente di continuare sul percorso di trasformazione delle reti irrigue del nostro territorio che necessitano di continui ammodernamenti e potenziamento. La trasformazione irrigua infatti è lo strumento più efficace per dare una concreta risposta all'indispensabile bisogno di risparmio idrico, tema sempre più avvertito dai cittadini. I lavori consistono nella realizzazione di un sistema automatizzato per la distribuzione regolamentata delle acque irrigue; si prevede infatti l’installazione di apparecchiature per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica alle utenze irrigue del comprensorio. Nello specifico il sistema permetterà di gestire e registrare in maniera automatica il processo di distribuzione delle acque irrigue agli utenti consentendo, tra l’altro, l’addebito all’utenza dell’acqua irrigua a volume. Un fattore rilevante è il coinvolgimento dell’utenza nella gestione del sistema di distribuzione. Il funzionamento prevede la fornitura a ciascun utente di una tessera di prelievo con la quale gli viene assegnata una determinata disponibilità di acqua e vengono contestualmente fissati determinati parametri che ne regolano il prelievo quali volume giornaliero erogabile, turni di prelievo o soglie massime disponibili. Importanti sono gli effetti positivi derivanti dal
progetto: l’installazione di tali apparecchiature permetterà infatti, tra l’altro, di ottenere l’emersione dei prelievi non autorizzati e inoltre un utilizzo più razionale della risorsa, riducendo in maniera significativa i consumi. Da parte nostra – hanno dichiarato i rappresentati dell’Impresa aggiudicatrice - l’impegno è massimo per completare i lavori come da cronoprogramma. Amiamo questo territorio e vogliamo inaugurare al più presto l’ultima pietra, anzi, a dire la verità, l’installazione dell’ultimo contatore.
«La rete Caritas è un presidio fondamentale nel contrasto alle povertà, ancor più per l’adozione di modelli che vanno oltre l’assistenzialismo per privilegiare invece lo sviluppo integrale della persona, nel solco di un metodo che può rivelarsi utile anche sotto il profilo istituzionale».
Pensieri e parole dell’Assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo, che ha voluto suggellare così la fase di dialogo avviata con la Delegazione regionale Caritas, nel corso di un incontro svoltosi in Cittadella, presenti don Bruno Di Domenico responsabile del Settore Promozione Umana e politiche sociali della Delegazione regionale Caritas, e Raffaele Vidiri, componente dell’equipe regionale Caritas.
Al centro del confronto, l’analisi dello stato di bisogno caratterizzante larghi strati della società calabrese, aggravato oltremisura dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Una realtà segnata da fragilità e precarietà, nella quale si dipana silente ma prezioso il paziente lavoro delle 12 Caritas diocesane calabresi, storicamente utile e negli ultimi mesi ancor più essenziale per fronteggiare l’avanzata delle povertà. «Il metodo Caritas, basato su ascolto ed accompagnamento», ha riconosciuto l’Assessore Gallo, «contiene indicazioni valide anche per l’opera delle istituzioni e delle loro articolazioni. È per questo opportuno stringere relazioni nuove e sempre più intense con il mondo Caritas, sia per sostenerne l’operato sia per mutuarne le buone pratiche». Da qui la disponibilità della Regione a favorire la partecipazione della Delegazione regionale Caritas al Tavolo delle povertà, di prossima attivazione, «come pure ad ogni altra iniziativa che riguardi la tutela della persona, ad esempio nel campo delle politiche sociali, del servizio civile e della cooperazione sociale», ha precisato Gallo, suggerendo l’avvio di percorso di concertazione e consultazione permanente.
Al riguardo, apprezzamento e condivisione sono stati manifestati da don Di Domenico e Vidiri, con l’impegno a programmare nuovi specifici incontri a tema già nelle settimane a venire.
“In un momento difficile per l’economia, dopo il via libera dell’Unione Europea con la firma del decreto interministeriale sull’etichetta d’origine dei salumi, prosciutti e mortadella da parte dei Ministri delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli avvenuta in occasione dell’Assemblea Nazionale Coldiretti a Roma si pone fine all’inganno della carne tedesca o della “frugale” Olanda spacciata per italiana”. Così Franco Aceto – presidente della Coldiretti Calabria - presente all’Assemblea insieme ai dirigenti delle provincie calabresi commenta questo risultato che rappresenta indubbiamente una ottima chance per i nostri suinicoltori e la nostra economia vista la straordinaria valenza produttiva e la tradizione nel comparto che ha la Calabria. Dobbiamo - continua –proseguire a portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy di cui quello calabrese è un pezzo significativo. Coldiretti, storicamente impegnata, ricorda che questo è per adesso l’ultimo capitolo. Infatti, l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e altri derivati del pomodoro era arrivato a febbraio 2018, con il decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 è entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e il riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello Ue – prosegue Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei. Il decreto nazionale interministeriale introduce l’indicazione obbligatoria della provenienza per le carni suine trasformate, garantisce trasparenza ai cittadini-consumatori che portano in tavola salumi, e sostiene gli allevamenti di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che nella nostra regione, al netto dei quattro salumi DOP calabresi (capocollo, pancetta, salsiccia e soppressata) che già rispondono a precisi disciplinari sulla provenienza delle carni. Coldiretti stima che il settore della produzione di salumi, insaccati e carne di maiale, dalla stalla alla distribuzione, è di oltre 400 milioni di €uro. Soddisfazione viene espressa da parte del comparto suinicolo degli insaccati calabresi, settore di punta dell’agroalimentare regionale.a
Tutta la Calabria era rappresentata questa mattina, pur con i limiti nelle presenze imposti dalle misure anticoronavirus, davanti alla Cittadella della Regione, alla manifestazione indetta dai sindacati confederali su “Emergenza Sanità Calabria, dal Piano di rientro al Piano di rilancio. Per il diritto alla salute oggi negato e la valorizzazione delle professionalità del personale sanitario”.
Il sit in è stato aperto da tre brevi interventi dei Segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, affiancati dalle categorie della Sanità e dei Pensionati.
Tonino Russo, Cisl, ha esordito ringraziando tutti per la partecipazione massiccia. «Siamo stati costretti a limitare la partecipazione a causa delle misure anti Covid-19, altrimenti saremmo stati migliaia e migliaia. Grazie ai mezzi di comunicazione che seguono l’iniziativa e alle forze dell’ordine per la collaborazione. Siamo qui per una protesta verso una gestione della Sanità calabrese non più sostenibile – ha detto il Segretario della Cisl –, una gestione che crea debiti insopportabili per i cittadini e costringe sempre la Regione a ripianare il deficit. Abbiamo apprezzato l’apertura del Governo regionale per l’accordo di ieri tra Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fp, Fp-Cgil Medici e Cisl-Fp Medici e aziende sanitarie e ospedaliere sull’indennità Covid a medici e operatori sanitari. Non è un accordo del tutto soddisfacente, ma si tratta di un primo passo, di una prima distribuzione delle risorse, in attesa di altri fondi. Siamo qui perché è necessario precisare il fabbisogno reale della Sanità, riorganizzare la rete sanitaria territoriale e la rete ospedaliera in modo che il paziente sia preso in carico per lo screening e poi indirizzato verso la struttura più idonea per la cura. Abbiamo bisogno, però, di avere interlocutori seri e competenti, non ci servono commissari inefficienti, lautamente compensati dal popolo calabrese».
Angelo Sposato, Segretario della Cgil, ha preso la parola unendosi ai ringraziamenti alle lavoratrici e ai lavoratori presenti formulati da Russo. «La battaglia sicuramente non finirà qui», ha detto tra l’altro. «Abbiamo chiesto ieri, anche attraverso le nostre strutture nazionali, un incontro al Ministro della Salute perché la Sanità della Calabria è un problema di tutto il Paese. In Calabria c’è un’Asp disciolta per dissesto, due per mafia. La Sanità deve essere liberata dalle infiltrazioni criminali, dal familismo, dalle clientele. Le strutture commissariali delle aziende sanitarie e ospedaliere devono essere messe in sicurezza dal punto di vista della competenza. Il debito deve essere sterilizzato per essere poi rinegoziato. Serve una politica sanitaria attenta al personale, che sblocchi le graduatorie, metta fine al precariato e proceda a nuove assunzioni, che metta al centro i cittadini e non i primariati. Ringraziamo il personale per i turni massacranti cui si sottopone, ma non si può andare avanti così mettendo a rischio operatori e pazienti. Chiediamo al Governo nazionale di modificare il Decreto Calabria e una nuova struttura commissariale regionale. Basta con i troppi morti nelle RSA. E la politica faccia un passo indietro, imparando che le proposte devono essere discusse con ii lavoratori che vivono ogni giorno i problemi».
«Ricominciamo dopo il lockdown dalla piazza, da dove siamo partiti» ha detto il Segretario generale della Uilcalabrese Santo Biondo. Nonostante le promesse del Presidente del Consiglio proprio qui in Calabria, chi stava bene continua a sguazzare e chi stava peggio sta sempre peggio. Sono necessari servizi più efficienti in sanità, trasporti, rifiuti, ambiente. Perché i problemi dei calabresi non sono i vitalizi e le prebende. Vediamo appalti, subappalti, forniture e intanto mancano gli operatori sanitari. E la politica calabrese si svegli per recuperare dignità».
Sono poi intervenuti rappresentanti degli operatori e dei pensionati che hanno messo in evidenza una situazione drammatica aggravata dall’emergenza coronavirus, il diritto alla salute negato, la difficoltà del sistema a garantire i LEA, i disagi per gli anziani con le gravissime situazioni determinatesi in alcune RSA, la difficoltà del personale sanitario carcerario a garantire i servizi ai detenuti per insufficienza di organico.
Nel corso della manifestazione una rappresentanza sindacale è stata convocata per un incontro con la Giunta regionale al quale hanno partecipato, su delega del Presidente Jole Santelli, l’Assessore al Bilancio e alle Politiche del personale, Francesco Talarico, l’Assessore alle Politiche sociali Gianluca Gallo, il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie della Regione, Dott. Francesco Bevere.
I Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, accompagnati dai Segretari delle categorie Sanità e Pensionati, hanno esposto le ragioni della mobilitazione e la piattaforma rivendicativa alla base del sit-in e augurato buon lavoro al Dott. Bevere, da poco nominato al vertice del Dipartimento Salute.
In particolare, il Segretario della Cgil, Angelo Sposato, ha sottolineato che dalle tre OO.SS. è stato chiesto, con il supporto delle Segreterie nazionali, un incontro al Ministro della Salute, Speranza, per intervenire nel riordino della Sanità calabrese; un intervento che deve vedere anche il coinvolgimento del Ministero dell’Interno, perché di fronte a due Asp sciolte per infiltrazioni mafiose è necessario mettere in sicurezza il sistema e procedere ad un cambio totale nel management. Sono temi che devono vedere protagonista anche la Regione, ha detto Sposato. Deve essere riordinata la rete ospedaliera. Il Decreto Calabria deve essere rivisto perché ha di fatto bloccato le assunzioni in Sanità. È stato varato dal Commissario, tra l’altro un piano operativo redatto senza il confronto con i sindacati, disattendendo impegni assunti per quanto riguarda la internalizzazione dei servizi, lo scorrimento delle graduatorie, le stabilizzazioni. «Per questa mancanza di interlocuzione – ha evidenziato Sposato – chiediamo un cambio del Commissario. Alla Regione chiediamo che si ponga fine ai guasti determinati dall’interferenza della politica e che si faccia sul personale una discussione seria con le categorie, con ulteriori risorse per il rischio Covid-19. Inoltre, ha aggiunto, va verificata la situazione delle RSA».
Il Segretario della Cisl, Tonino Russo, ringraziando la Giunta per la disponibilità al confronto, ha evidenziato la necessità di voltare pagina nella Sanità calabrese. «I problemi vengono da lontano – ha detto tra l’altro – e dalla mancanza di volontà nell’affrontarli. La piattaforma presentata è articolata in due parti, una per la valorizzazione del personale, l’altra per garantire il diritto alla salute. Un primo passo è stato fatto con l’accordo firmato ieri con Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fp, Fp-Cgil Medici e Cisl-Fp sull’indennità Covid a sanitari: è un accordo frutto dell’ottimo lavoro delle categorie e della disponibilità della Giunta e costituisce un primo passo, una prima distribuzione delle risorse, in attesa dell’impiego di altri fondi. Ricordiamo – ha aggiunto Russo – che c’è una carenza abissale negli organici e che il personale è sottoposto a stress continui pur di garantire, in questa situazione, i servizi e la qualità dei servizi. La Calabria è commissariata e la spesa per la dotazione di operatori è ferma alle quote del 2004. C’è un disavanzo, frutto anche di sprechi, disorganizzazione e ruberie, che inasprisce i costi per i calabresi e aggrava il disservizio. Di questo avremmo voluto parlare con il Commissario ad acta, ma per incontrarlo abbiamo dovuto chiedere una mediazione al Prefetto di Catanzaro e da allora non lo abbiamo più visto. È tempo di cambiare. Ora chiediamo alla Regioni di intervenire nell’immediato per accorciare le liste di attesa per visite ed esami clinici, per esempio, organizzando su più turni il lavoro del personale e l’apertura delle strutture, e per arginare l’emigrazione sanitaria, che ha un costo alto e porta altrove risorse della Calabria. Bisogna rivedere – ha rimarcato Russo – le convenzioni con le strutture private, che lavorano con fondi pubblici e devono integrare l’offerta sanitaria del pubblico, non farle concorrenza, applicando gli stessi contratti previsti nella sanità pubblica. Bisogna poi riorganizzare la rete della medicina territoriale e quella ospedaliera, senza illudersi che chiudendo ospedali si risolvano i problemi, mentre invece si esasperano i cittadini».
Santo Biondo, Segretario regionale della Uil, condividendo quanto affermato dagli altri Segretari, ha sottolineato l’importanza della manifestazione di oggi, significativamente molto seguita dai mezzi di comunicazione. «Dieci anni di commissariamento – ha detto tra l’altro – hanno aggravato la storia pesante della Sanità calabrese. Oggi presentiamo una piattaforma che già il 9 maggio del 2019 le categorie interessate avevano avanzato. È fondamentale capire oggi su quale aspetto del comparto Sanità si può procedere al confronto con il Governo, perché nel sistema sanitario nazionale la Calabria tocca il livello più basso, e su quale aspetto si può dialogare sul tavolo regionale. È comunque necessario riaprire la strada delle interlocuzioni sul territorio, di fronte alle chiusure del Commissario ad acta».
Dai rappresentanti della Giunta, Assessori Gallo e Talarico, e dal Dirigente Generale Bevere è stata manifestata ampia disponibilità al confronto e all’interlocuzione diretta, perché senza la condivisione sui problemi – che esistono e non possono essere taciuti né ignorati – «non si va da nessuna parte». Il dialogo, è stato affermato, è occasione anche per la Giunta di una migliore conoscenza della realtà. È stata, inoltre, apprezzata la concretezza nell’esposizione dei problemi e l’atteggiamento di grande apertura al dialogo da parte di organizzazioni dei lavoratori che esprimono personalità calabresi nei vertici sindacali nazionali e che possono avere un’interlocuzione con il Governo.
Dopo avere affrontato l’emergenza coronavirus, la Presidente Santelli, punta alla riorganizzazione del Dipartimento regionale, che deve avere dirigenti e personale sufficienti per operare in settori cruciali, per seguire le varie aziende sanitarie presenti sui territori e per offrire un supporto efficace all’ufficio del Commissario. È questo un passaggio necessario per rimettere ordine e rilanciare il sistema sanitario regionale.
L’incontro si è, quindi, concluso con l’impegno a proseguire nel dialogo.a
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