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Kerry: "Vogliamo che torni la calma e che cessi la violenza"

"Vogliamo che torni la calma e che cessi la violenza" ha detto Kerry all'inizio di una visita ufficiale di un giorno in Spagna. Il segretario di stato Usa deve incontrare alla fine della settimana il capo del governo israeliano Netanyahou a Berlino e il presidente palestinese Abu Mazen in Giordania. Kerry ha precisato di volere concordare con i due leader misure di riduzione della tensione ed ha invitato le due parti alla moderazione, per evitare che la situazione degeneri.

Kerry ha annunciato inoltre che intende incontrare in settimana in Europa i rappresentanti di Russia, Arabia Saudita, Giordania e Turchia per parlare della crisi siriana. Il segretario di stato Usa ha parlato della responsabilità di "tentare di evitare la distruzione totale e completa della Siria" che fra l'altro aggraverebbe anche il flusso di profughi verso l'Europa. "Il livello di emigrazione verso l'Europa è pericoloso" e difficile da assorbire, ha detto Kerry, avvertendo che "c'è il rischio reale che arrivino ancora più profughi se la violenza continua" e che ci sia una "implosione" dello stato siriano.

Per mettere fine alla crisi siriana "i mezzi militari da soli" non bastano, ed è necessaria "una soluzione politica" che coinvolga "l'opposizione assennata". Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione del Cremlino, Serghiei Ivanov, ribadendo la versione russa secondo cui "l'idea di un'alleanza" contro l'Isis tra le truppe di Assad e "il cosiddetto" Esercito libero siriano "è venuta dal presidente francese Francois Hollande".

Il segretario di stato Usa John Kerry da Madrid ha chiesto oggi a israeliani e palestinesi di porre fine alla spirale di violenza "senza senso" che sta insanguinando la regione da due settimane. Kerry incontrerà nei prossimi giorni il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Benyamin Netayahu.

E' un soldato israeliano la vittima dell'attentato compiuto domenica sera alla stazione dei bus di Beersheva, nel sud del paese. Lo ha riferito la polizia. Anche l'attentatore, un arabo, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Cinque poliziotti sono stati feriti lievemente e cinque civili sono stati ugualmente feriti, alcuni in modo grave. Tra i feriti, ci sarebbe un eritreo colpito per sbaglio dagli agenti, che lo hanno scambiato per l'attentatore. Quest'ultimo ha usato una pistola e un coltello, quindi un fucile preso al soldato ucciso

La polizia ha aperto un' inchiesta per individuare gli israeliani che ieri a Beer Sheva (Neghev) hanno infierito prendendolo a calci su un cittadino eritreo che era già stato colpito dalla polizia che lo aveva scambiato per un complice dell'attentatore palestinese. L'uomo è morto in ospedale. Una portavoce della polizia ha precisato che si tratta di un episodio della ''massima gravita' '' e ha ribadito che a nessuno viene consentito di abbandonarsi a violenze, anche in momenti di grave tensione.

Il premier Benjamin Netanyahu ha ordinato lo stop al posizionamento di altre barriere rimuovibili a Gerusalemme come quella eretta tra un rione arabo e uno ebraico. Lo scrive Times of Israel spiegando che la decisione è arrivata dopo le numerose critiche alla barriera come una divisione de facto dell'unità della città.

Il ministero degli affari esteri israeliano ha convocato l'ambasciatore francese in Israele Patrick Maisonnave in quello che è stato definito un "confronto aspro" dopo la proposta francese di osservatori internazionali sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Lo ha fatto sapere in portavoce del ministero Emmanuel Nahshon.

 

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