Martire dell'animalismo

"Assassino, gli hanno detto. Lui si è girato, è andato al bar e ha chiesto un caffè. La moglie l’hanno chiamata subito: vieni, non sta bene. Il sipario si è abbassato qualche ora dopo: Roberto Gerardi, 60 anni, è morto d’infarto. In questo circo non si ride, oggi. Il domatore di cammelli va sottoterra senza applausi. Basta il pianto di un organo, a salutarlo. Arrivano clown, trapezisti, domatori. Da ovunque. Niente trucco, si sarebbe sciolto con le lacrime. Sono qui per portarlo a Reggio Emilia, dove c’è la tomba di famiglia. Al tendone è appeso un cartello: «gli animali al circo si riproducono, fuori si estinguono». Due righe per chi non ci crede e attacca. 
Domenica pomeriggio, Cazzago San Martino, zona autostrada: gli animalisti arrivano al circo di Praga con megafono e cartelli. Roberto esce a controllare. Volano spintoni. Parole grosse. «Fallito, fai schifo». Inizia a sentirsi male. È morto due giorni dopo, in ospedale. Martire, lo chiamano ora tutti, quest’uomo che aveva scelto i cammelli. O, forse, i cammelli avevano scelto lui. «Sono loro che decidono con chi lavorare - dice la nipote Tara -. Uno che doma animali esotici non può far ruggire le tigri: lo zio era uno da cammelli. Pacato, morbido, buono». Sua moglie Dalila l’ha conosciuta che faceva la trapezista. Avevano fondato un circo loro, poi gli affari hanno iniziato a girare male: per qualche mese si erano appoggiati a quello di Praga. Il figlio Steven non si stacca dal suo papà: ha la mano incollata alla bara. Lui è un clown, tiene le spade in equilibrio sulla fronte."

Questo l'articolo che Alessandra Troncana ha scritto per la cronaca di Brescia del Corriere della sera, giovedì 20 marzo.

Il domatore di cammelli era parte della grande famiglia circense che, ricevuta in udienza da Benedetto XVI (1-12-2012)si sentì rivolgere queste affettuose parole: "Ciò che anzitutto contraddistingue la vostra grande famiglia è la capacità di usare il linguaggio particolare e specifico della vostra arte. L’allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica costituiscono proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con i piccoli e con i grandi, suscitando sentimenti di serenità, di gioia, di concordia. Con la varietà delle vostre professioni e l’originalità delle esibizioni, voi sapete stupire e suscitare meraviglia, offrire occasioni di festa e di sano divertimento."

I contestatori che fanno del loro amore per gli animali una ideologia contro l'uomo hanno raggiunto il loro scopo? Hanno sospeso le contestazioni in segno di lutto e speriamo che questa pausa di riflessione faccia loro recuperare il senso della realtà. Nessun animale libero vale un uomo morto!

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