Prima sconfitta stagionale per l’Orizzonte Catania

Federica Radicchi foto

Prima sconfitta stagionale per l’Orizzonte Catania, che perde 14-11 sul campo della Mediterranea Imperia giocando una brutta partita.

L’anticipo della quindicesima giornata della Serie A1 di pallanuoto femminile va quindi alle liguri ma, al di là della giusta battuta d’arresto, le catanesi si trovano a contestare un’espulsione definitiva inesistente di Tania Di Mario, per un fallo addebitato dalla giuria al capitano etneo piuttosto che ad una sua compagna di squadra.

Il verdetto del campo dice quindi che la Mediterranea Imperia ha sconfitto le rossazzurre e di sicuro le etnee non hanno avuto un impatto eccellente con il match.

Nel primo tempo infatti le liguri vanno avanti sul 5-1, sfruttando le tante disattenzioni delle ospiti. Nel secondo parziale invece le catanesi hanno una reazione d’orgoglio e vincono 3-1 riuscendo a dimezzare il divario, che accorciano ulteriormente grazie al 5-4 a proprio favore ottenuto nella terza frazione. Nel quarto tempo la gara si macchia proprio con l’espulsione definitiva di Capitan Di Mario, ma l’Imperia tira nuovamente fuori il carattere e vince il parziale 4-2 conquistando il match.

Tra le catanesi è la stessa Tania Di Mario a segnare di più, tre volte, mentre Rita Keszthelyi, Federica Radicchi e Blanca Gil ne fanno due a testa. Un goal anche per Arianna Garibotti e Rosaria Aiello.

Al termine della partita, l’Orizzonte Catania ha presentato ricorso per gli errori commessi dalla giuria, ma il coach delle catanesi spiega il suo pensiero sul match e sulle reali motivazioni della decisione presa a fine gara: “Voglio subito sottolineare che abbiamo giocato male e abbiamo meritato la sconfitta – dice Martina Miceli – , perché abbiamo sbagliato tutto quello che potevamo sbagliare. Avevamo lavorato per evitare che Imperia facesse tutto ciò che ha fatto nel primo tempo e invece abbiamo preso cinque goal, sbagliando proprio ciò che avevamo preparato. Abbiamo fatto tutto e il contrario di tutto, ma sono contenta perché pur giocando la peggior partita dell’anno eravamo riuscite a portarci ad un solo goal di distanza da loro. A quel punto potevamo addirittura rientrare in partita, ma quando dovevamo fare le cose con calma ci siamo innervosite anche per qualche decisione arbitrale dubbia. Mi viene in mente il gioco violento fischiato a Claudia Marletta, che in quell’occasione non ha nemmeno toccato l’avversario. Credo ci siano state anche altre espulsioni un po’ eccessive, ma siamo ben consapevoli di non poter cercare scuse per questa sconfitta. Abbiamo perso solo per colpa nostra, mentre loro sono state decisamente più brave di noi ed hanno giocato con molta più cattiveria. Siamo state troppo molli in alcune situazioni e poco lucide in altre. Voglio chiarire che abbiamo fatto ricorso non certo perché vogliamo mettere in discussione l’esito di questa partita o vogliamo imputarlo agli errori della giuria, piuttosto perché vogliamo dare un segnale. Purtroppo c’è stato un caos totale nell’assegnazione delle espulsioni, sin dal primo tempo, e a causa di questo Tania Di Mario, che sappiamo quanto è importante per noi, non ha potuto giocare metà dell’ultimo tempo. Tra l’altro, guardando il referto con maggiore attenzione, ci siamo rese conto che vi sono anche altri errori e questo non può andar bene. Credo che l’A1 femminile abbia piena dignità e meriti di avere un commissario di campo. Ce l’ha la serie A2 maschile, che merita tutto il rispetto possibile, ma credo che vada inserito pure nel nostro campionato perché non mi pare che abbia qualcosa in meno. Oggi anche gli arbitri, che non avevano davvero alcuna responsabilità sugli errori, si sono innervositi perché ad un certo punto hanno capito che c’era qualcosa che non andava. Quindi non credo sia giusto che l’allenatore o il dirigente di una squadra non abbiano a disposizione gli strumenti per dire che si sta sbagliando qualcosa in modo plateale, perché se ci si lamenta in queste condizioni si becca solo l’espulsione. Già dal secondo tempo ho fatto notare che c’erano degli errori notevoli e purtroppo ero più che certa di avere ragione. Mi dispiace anche per i direttori di gara, perché pure loro sono vittime di questa situazione, ma credo davvero che per migliorarla basterebbe un commissario di campo. Ribadisco quindi che il nostro ricorso è figlio di una richiesta di maggiore attenzione perché, se facessimo finta di nulla, qualcosa del genere potrebbe anche capitare in finale scudetto o in un’altra partita importante. Certe cose non devono accadere ed è giusto segnalarle, anche se posso dire che non è nemmeno la prima volta che succede qualcosa del genere. In ogni caso voglio fare i complimenti all’Imperia, perché ha conquistato con merito questo successo. Sono sicura che la sconfitta ci servirà, oggi era giusto perdere e prima o poi doveva capitare”.

 

 

IL TABELLINO DEL MATCH:

Mediterranea Imperia – Orizzonte Catania: 14-11

 

Mediterranea Imperia: Gorlero, Ralat , Borriello , Tedesco, Stieber 2, Casanova 3, Pomeri 1, Carrega 3, Emmolo 2, Bencardino 1, Drocco 2, Amoretti, Costamagna. All. Capanna

Orizzonte Catania: Ricciardi, Keszthelyi 2 (1 rig.), Garibotti 1, Radicchi 2, Di Mario 3 (2 rig.), R. Aiello 1, V. Palmieri, Marletta, Gil 2, Dursi , Lombardo. All. Miceli.


Arbitri: L. Bianco e Petronilli


Note: parziali 5-1, 1-3, 4-5, 4-2 . Emmolo (I) ha fallito un rigore nel secondo tempo sul palo. Uscite per limite di falli: Keszthelyi (C) nel terzo tempo; Ralat (I), Radicchi e Di Mario (C) nel quarto tempo. Espulsa Marletta (C) per gioco violento nel quarto tempo. Ammoniti Capanna (I) e Miceli (all. C) per proteste. Superiorità numeriche: Imperia 6/12 +1 rig., Catania 2/8 +3 rig.. Spettatori 400 circa.

 

 

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI