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Seconda sconfitta stagionale, per la Pallacanestro Viagrande, battuta tra le mura amiche del “PalaTomarchio” dalla Stella Basket Palermo per 63-64.

Il match della terza giornata della Serie B femminile è un'altalena di emozioni. Le etnee partono col piede premuto sull'acceleratore e guadagnano subito un break di 14-0. Le ospiti sono tramortite, ma non perdono lucidità e pazientemente risalgono la china fino al 20-13 della prima sirena. Nella seconda frazione le distanze vengono limate ulteriormente, perché dopo il momentaneo canestro del +10, firmato da Giulia Spampinato sul 34-24, le ospiti riescono ancora una volta a ricucire il break con il centro di Toure Lam e con il 2 su 2 di Riccobono dalla lunetta. Si va alla pausa lunga sul 34-28.

Al rientro in campo le palermitane tornano a portata d'aggancio con la tripla di Giulia Niccoli (34-31). Le etnee tentano un nuovo allungo con Lombaro e Spampinato, che le ricacciano momentaneamente sul -5 (41-36), ma il break successivo della Stella (0-6) permette il sorpasso con Toure Lam ancora efficace sotto la plancia per il 41-42. Nel finale di frazione Viagrande allunga ancora con la tripla di Scordino e il canestro di Lombardo (49-44), che poi aggiunge un centro dalla “linea di carità”, ma la tripla di Kronfuss riaccorcia ancora le distanze scrivendo il 50-47 della penultima sirena. Negli ultimi dieci minuti le padrone di casa provano il nuovo sprint con il centro di Scordino e la doppia tripla di Martina Lombardo, che porta i conti sul 58-51. Palermo si rifà sotto, sull'asse Malara – Toure Lam(59-56). L'uno-due di Annalisa Scordino riaggiorna lo score sul 63-56. Negli ultimi due minuti Manuela Riccobono piazza due centri dall'arco, che riportano le ospiti in linea di galleggiamento, sul 63-62 ad un minuto dalla fine. A dieci secondi dalla fine Viagrande perde una palla sanguinosa e consente a Riccobono di firmare il canestro del sorpasso. Sull'azione seguente il lancio lunghissimo all'indirizzo di Scordino sorprende le ospiti, ma alla giocatrice etnea, complice il rientro delle avversarie, non riesce l'appoggio a canestro a fil di sirena. Finisce 63-64.

A fine gara coach Tania Seino commenta: “Avevamo iniziato la gara con la giusta intensità e mentalità. E' stato un match caratterizzato dal grande agonismo e qualche errore di concentrazione, nel finale, non ci ha permesso di portare a casa il risultato. Questo deve spingerci a lavorare ancora più duramente. Ogni giocatrice deve prendersi le proprie responsabilità, perché nessuno può permettersi di allentare la concentrazione o di risolvere da sola le gare. Mai lamentarsi, mai scoraggiarsi e soprattutto giocare sempre di squadra. Con qualche rotazione in più sono sicura che questa squadra potrà portare a casa risultati con più continuità”.

Martina Lombardo, top scorer del match con 21 punti, fa eco all'allenatrice: “E' stata una partita dai due volti. Abbiamo cominciato bene, impattando la gara per come l'avevamo preparata in settimana. Sapevamo che la Stella Palermo è squadra aggressiva e all'inizio siamo riuscite a contenerla. Abbiamo fatto in maniera importante almeno il primo quarto e mezzo. Nel terzo parziale siamo entrate scariche e l'inerzia si è ribalta. Ci hanno messo le mani addosso e abbiamo sofferto la pressione. Alla fine tutto quello che è successo fa parte della pallacanestro. Non è questione di chi ha perso palla, di chi ha fatto un fallo o meno. Sono tanti eventi che, messi insieme, condizionano la gara. Dovremo ripartire da quanto di buono fatto nel primo quarto e mezzo e dall'intensità, che comunque non è mai mancata su tutti i 40'. Chiaro che soffriamo un po' il fatto di non avere tantissime rotazioni. Con qualche cambio in più possiamo fare meglio, perché siamo quelle del primo quarto e mezzo. Personalmente? Vengo da una categoria diversa, nella quale le responsabilità vengono un po' meno. Devo capire che in alcuni frangenti devo gestire bene la situazione e prendermi responsabilità importanti. Stasera, a livello personale, non è andata malissimo. Ma conta poco, se non porti a casa i due punti è poca roba”.

 

Reggio Calabria. Seconda vittoria consecutiva per la Volley Reghion che, dopo aver vinto lo scorso weekend il match esterno contro la Com. Fer., si ripete davanti al proprio pubblico contro la BricoCity. Vittoria netta quella della formazione allenata da Cesare Pellegrino, che inanella il quarto successo in campionato e vola in quinta posizione, al termine di una giornata che ha dato altre precise indicazioni su quello che sarà il proseguo del torneo.

Nel match del PalaColor, la Reghion si è imposta 3-0 grazie ai parziali di 25-13, 25-18, 25-16, confermando quanto di buono visto in queste prime giornate di campionato. Surace in cabina di regia, capitan Fiorini e Sara Speranza bande, De Franco e la Panetta al centro, con Giulia Speranza opposta e Ponton libero la formazione schierata contro le siciliane, ripescate dopo la retrocessione subita lo scorso anno: non si è fidato dunque Pellegrino, che è riuscito a schierare il suo sestetto titolare grazie al recupero della Panetta, uscita anzitempo nel match di Palermo. Nei primi due set, l'equilibrio iniziale si è rotto a metà gioco, con le reggine brave ad amministrare e aumentare il vantaggio accumulato, mentre la conquista del terzo parziale è arrivata grazie all'ottimo avvio, seguito da una gestione tranquilla del punteggio.

«Siamo felicissime per questa vittoria in casa più che meritata - spiega Antonella De Franco, centrale della Volley Reghion e autrice del punto finale del match di sabato - abbiamo avuto qualche difficoltà nei primi due set, ma siamo state brave a non mollare ed a restare unite. Questo dimostra che siamo una squadra».

In virtù dei risultati maturati sugli altri campi, con la vittoria della capolista Modica in casa della V. Valley FuniviaEtna e del successo arrivato al tie-break da La Saracena contro la Races Finance, la Reghion adesso si trova appaiata in quinta posizione proprio col San Lucido, mentre la V. Valley adesso è lontana solo due lunghezze. Prossimo match di campionato in casa della Todo Sport VV, che vincendo in quel di Paola, non è più fanalino di coda.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina facebook ed il profilo instagram “Volley Reghion”.

Attraverso i raggi di una bicicletta si può anche leggere il Paese. È quello che si propone la mostra IL GIRO. Una storia d’Italia ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 24 maggio al 18 giugno. Un inedito corpo fotografico riguardante la storia del Giro d’Italia - più di cento immagini - tratte in grandissima parte dall’Archivio Storico Riccardi, che racconta, dal 1909 a oggi, uno spaccato dell’Italia molto significativo. Con una minuziosa attenzione non solo alle cronache, ma anche alle innovazioni tecniche e al contorno pubblicitario che alimentano la passione e la mitologia popolare, l’esposizione offre al visitatore una narrazione di sorprendente spessore storico che illumina molti aspetti della società contemporanea. Un complesso di informazioni visive d’impatto, dirette ad appassionati di ciclismo, di fotografia, di costume, di antropologia e di sociologia.

La mostra è promossa da Roma Capitale, con il contributo dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed è organizzata da AGR srl in collaborazione con Archivio Storico Riccardi, con il sostegno di Enel, partner della Maglia Rosa, e di RCS Sports & Events. Coordinamento del progetto di Stefano Di Traglia. A cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

La mostra rientra nelle iniziative di comunicazione e diffusione territoriale relative all’intervento PNRR - Missione 1: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo 

Il racconto si snoda non solo attraverso i grandi protagonisti del Giro d’Italia – da Fausto Coppi e Gino Bartali, passando per Gimondi, Moser e Saronni fino ad arrivare a Marco Pantani e Vincenzo Nibali - ma gli scatti descrivono anche l’evoluzione di questo splendido sport e fanno scoprire la passione fatta di inseguimenti e cadute, vittorie in volata e salite estenuanti fissate nella memoria collettiva di più generazioni. Un intero paese unito intorno ai suoi eroi, inseguiti con lo sguardo dai bordi delle strade, seguiti attraverso le radioline o i televisori. Istantanee di un’epoca trascorsa, ma quanto mai attuale, in cui, spesso, Roma appare come meravigliosa scenografia.

L’ALLESTIMENTO E IL PERCORSO

L’allestimento parte dalla prima edizione del Giro del 1909 e termina con un pannello vuoto in attesa di poter inserire, dal giorno successivo alla premiazione, la foto del vincitore dell’edizione 2023, che sarà realizzata il 28 maggio a Roma proprio nel corso dell’ultima tappa.

Si comincia dagli storici scatti effettuati ai campioni delle primissime edizioni fino ad arrivare ai nostri giorni: un excursus temporale che va dai trionfi sgranati dei primi anni del secolo scorso, alle pose naturali dei grandi protagonisti del ciclismo del dopoguerra, da Fausto Coppi “a tu per tu” con Pio XII, al presidente della Repubblica Giovanni Gronchi che dà il via alla partenza del Giro d’Italia.

Esposta anche la bicicletta utilizzata nel 1945 da Fausto Coppi, il quale con la casacca della Lazio ciclismo e grazie alla iniziativa dell’imprenditore romano Edmondo Nulli poté tornare alle corse, alla fine della seconda guerra mondiale. L’esposizione si completa con la proiezione di filmati realizzati con materiali provenienti dalle Teche Rai riguardanti momenti e protagonisti di storiche edizioni del Giro d’Italia.

È prevista inoltre, con la collaborazione di Roma Capitale, una mostra fotografica off in forma ridotta rispetto a quella del Museo di Roma in Trastevere ma non meno suggestiva, allestita in Piazza Anco Marzio a Ostia nei giorni di venerdì 26 e sabato 27 maggio 2023. Un video con tutte le foto esposte sarà proiettato nello schermo gigante posizionato sul palco dove nelle due serate saranno organizzati alcuni spettacoli musicali e teatrali a tema.

Alessandro Onorato, assessore a Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda: “Il Giro si conferma una grande festa di sport, ma anche un formidabile mezzo attraverso il quale raccontare e portare Roma nel mondo, con i suoi luoghi iconici e le sue bellezze. Un evento unico in grado di unire sano agonismo, storia e tradizione, come raccontano questi scatti unici dell’Archivio Riccardi in mostra al Museo In Trastevere e in piazza Anco Marzio ad Ostia. Il Grande Arrivo in via dei Fori Imperiali è solo l’ultimo degli appuntamenti che abbiamo programmato per far vivere la Corsa Rosa in tutta la città, dai quartieri al centro. Un grande evento internazionale, che genera ricadute positive sull’economia turistica, sull’indotto e sull’occupazione”.

"La città si arricchisce di eventi per il Giro d'Italia, una delle competizioni sportive più antiche del nostro Paese. Sono passati 114 anni dalla prima edizione. Allora il ciclismo era lo sport nazionale per eccellenza e i suoi campioni erano popolarissimi, festeggiati come eroi. Eppure, l'emozione di veder sfrecciare le due ruote tra le strade delle nostre città continua ad essere la stessa di allora. Questa mostra è l'occasione per rivivere le tappe che hanno segnato la storia d'Italia, per ricordare i vincitori e tutti gli sportivi legati a questa competizione. Perché il Giro d'Italia è un po' lo specchio in cui il nostro Paese riconosce la propria identità". Così l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.
 
GLI AUTORI

Carlo Riccardi (1926-2022), testimone della nascita della Cisl nel 1950, oltre ad esserne il fotografo ufficiale e il custode della storia fotografica, ne è stato anche protagonista in qualità di Segretario generale del Sindacato Artisti FIS CISL negli anni ’80. Riccardi è anche il primo paparazzo della Dolce Vita che ha iniziato a fotografare in via Veneto già negli anni 40. Nella sua lunga carriera ha documentato sei elezioni papali e ha raccolto in un grande archivio settant’anni di storia italiana con oltre tre milioni di immagini.

Maurizio Riccardi (1960), fotografo, è direttore dell’Agenzia di documentazione fotografica Agr. Dirige l’Archivio Riccardi e opera su tutta la sfera della comunicazione multimediale. Ha pubblicato numerosi libri. Nel 2011 ha dato vita alla galleria Spazio5, punto di riferimento culturale a Roma.

Giovanni Currado (1980), giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. È responsabile editoriale dell’Archivio Fotografico Riccardi ed è stato direttore editoriale della collana I fotografici della casa editrice Armando. Dal 2009 ha realizzato decine di mostre fotografiche e firmato numerosi libri e cataloghi fotografici con Maurizio Riccardi.    

 

Fonte Zetema


 

Il Presidente FGI, federazione Italiana della Ginnastica, Gherardo Tecchi ha raggiunto in Belgio la delegazione guidata dal consigliere federale Vittorio Massucchi, per stare vicino agli atleti azzurri impegnati nella 52ª edizione dei Mondiali di Artistica. “I ragazzi sono stati straordinari – ha dichiarato il numero uno della ginnastica, sugli spalti dello Sportpaleis Antwerpen insieme al Segretario Generale Roberto Pentrella - Anzi, ormai per loro certe prestazioni sono diventate normali. Ci siamo presentati ad Anversa da campioni d’Europa e siamo riusciti a centrare l’obiettivo principale, il alsciapassare per Parigi. Adesso la strada è in discesa e ci divertiremo. Mi voglio complimentare con il direttore tecnico Giuseppe Cocciaro e con tutto il suo gruppo, anche con gli atleti che sono rimasti a casa. Una delle nostre missioni statutarie è quella di consegnare alla preparazione olimpica del Coni il maggior numero di qualificati e, contando anche i sette posti della ritmica, siamo già a dodici, il massimo che si poteva fare, fin qui. Ora tocca all’artistica femminile. La squadra degli uomini mancava da Londra 2012, finalmente ce l’abbiamo fatta! E’ una gioia indescrivibile per tutto il nostro movimento. La ginnastica è una grande famiglia e sono sicuro che questo ennesimo risultato di vertice farà sentire orgogliosa tutta la base, dalla quale vengono i nostri campioni”.

Il massimo dirigente della più antica delle Federazioni italiane, Ente morale dal 1896, si è poi soffermato sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’Accademia internazionale di Desio. “Non è mia abitudine commentare le sentenze. Prendo solo atto che, allo stato attuale, la posizione garantista della Federazione, che a gennaio lasciò la Maccarani alla guida delle Farfalle, fu corretta. Se allora avessimo anticipato l’esito del processo sportivo, sotto la pressione di quello mediatico, oggi l’Italia poteva non avere una squadra di ritmica alle Olimpiadi, e sarebbe stato un danno inappellabile, anche per il CONI. Allo stesso modo non sta a me giudicare parole o frasi di chi è chiamato a giudicare, e credo che a chiarirne il significato debba essere colui che le ha pronunciate. Di sicuro nel mio vocabolario violenza e affetto non sono sinonimi, ma contrari. Adesso aspettiamo le motivazioni ufficiali e soprattutto l’esito delle indagini della procura di Monza, con la quale collaboriamo dalla prima ora, con grande trasparenza, per il bene delle nostre ginnaste”. (gn)

L’Ekipe Orizzonte si aggiudica il primo round dei quarti di finale scudetto di pallanuoto femminile.

Oggi pomeriggio le catanesi hanno infatti vinto la sfida d’andata contro il Bogliasco 1951 con il punteggio di 17-7 in casa delle liguri.

La squadra allenata da Martina Miceli ha provato a prendere subito il largo, vincendo 5-2 il primo tempo, ma il Bogliasco è riuscito a imporre il 4-4 nel secondo parziale. Rossazzurre più sciolte nelle ultime due frazioni di gioco, vinte rispettivamente 3-1 e 5-0.

Claudia Marletta è stata la top scorer del match con cinque gol, mentre Alice Williams è andata a segno tre volte. Due reti a testa per Bronte Halligan, Veronica Gant e Valeria Palmieri, una ciascuno per Giulia Viacava, Dafne Bettini e Morena Leone.

Al termine della partita, bilancio finale affidato alla numero 9 dell’Ekipe Orizzonte: “La vittoria di oggi – dice Gaia Gagliardi – fa sicuramente bene al nostro morale, anche se non abbiamo giocato al massimo delle nostre potenzialità. Un successo che però ci regala ottimismo, dato che adesso saremo totalmente concentrate sul campionato, malgrado la sconfitta in Champions League contro il Sabadell. Adesso quindi pensiamo solo ai playoff scudetto, che diventano il nostro unico obiettivo. Di certo oggi non abbiamo avuto il giusto approccio alla partita, ma con il passare del tempo ci siamo riprese”.

La sfida di ritorno dei quarti di finale dei playoff scudetto contro il Bogliasco 1951 si giocherà sabato 8 aprile alle 15:00 alla piscina di Nesima (CT).

IL TABELLINO DEL MATCH:

NETAFIM BOGLIASCO 1951-EKIPE ORIZZONTE 7-17

Parziali: 2-5; 4-4; 1-3; 0-5

NETAFIM BOGLIASCO 1951: V. Uccella, A. Riccio, P. Di Maria 4, G. Cuzzupe’, A. Mauceri, G. Millo 2, B. Rosta, R. Rogondino, M. Paganello 1, G. Lombella, M. Carpaneto, D. Spampinato, M. Oberti. All. Sinatra

EKIPE ORIZZONTE: L. Celona, B. Halligan 2, C. Grasso, G. Viacava 1, V. Gant 2, D. Bettini 1, V. Palmieri 2, C. Marletta 5, G. Gagliardi, A. Williams 3, A. Longo, M. Leone 1, G. Condorelli. All. Miceli

Arbitri: Rovida e Romolini

Note: Uscite per limite di falli Marletta (C) e Spampinato (B) nel terzo tempo, Mauceri e Rogondino (B) nel quarto. Nel primo tempo Rogondino (B) fallisce un rigore (parato da Condorelli).

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