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La Settimana del Pianeta Terra prende spunto da Papa Francesco

“Quest’anno abbiamo preso spunto dal messaggio del Santo Padre , Papa Francesco , contenuto nell’Enciclica “Laudato SI’”  sul rispetto per il Creato e dunque i temi de La Settimana del Pianeta Terra si ispirano non solo all’Enciclica ma anche al prossimo Giubileo che sarà dedicato alla Misericordia . Dunque dal 18 al 25 Ottobre con l’impegno di ricercatori, scienziati , la discesa in campo di Università , Enti di ricerca , assisteremo ad una vera settimana del “Creato”  in cui al centro ci sarà la Terra , il “Creato”. Dei 237 eventi almeno 150 sono geo – escursioni durante le quali vedremo i colori , i profumi, la vita della Terra  , ben 180 le località protagoniste , più di 100 i geo – siti che potremo ammirare, più di 600 i ricercatori attivi Siamo dinanzi alla più imponente operazione di promozione delle Geo – scienze che mai sia stata realizzata”. Lo ha affermato a Il Corriere del Sud Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino  cofondatore con Silvio Seno dell’Università di Pavia di un grande progetto oramai consolidato , per il 2015 riconosciuto da MIUR e pronto anche ad essere esportato all’estero : La Settimana del Pianeta Terra – solo in Italia. Tutti pronti per un grande viaggio . “Con le Vie del Sale attraverseremo l’Italia – ha proseguito Coccioni – mentre in Abruzzo ascolteremo una lezione in autobus , vedremo come nasce l’energia , visiteremo Penne   magnifica città d'arte,  caratterizzata dalla presenza di splendidi monumenti ed eleganti palazzi settecenteschi, che raccontano la sua nobile storia , ammireremo  la Riserva Naturale "Lago di Penne", poi andremo sull’Appennino Centrale a quota 2000 metri per vedere Campo Imperatore  con percorsi erbosi, borghi fortificati ed un paesaggio periglaciale e soprattutto saremo su una faglia attiva in alta quota . Entreremo nelle Grotte del Cavallone , la cavità più alta d’Europa . Nella pancia della montagna visiteremo il mondo sotterraneo della Majella”.

 

“L'Abbazia cistercense di Santa Maria Arabona risalente alla fine del XII secolo – ha continuato Coccioni - presenta nella sua struttura architettonica allineamenti astronomici che riflettono la posizione apparente del Sole nei diversi periodi dell'anno.
La luce che proviene dalla stella Sole entra, attraverso delle opportune finestre, all'interno della chiesa e qui raggiunge icone e arredi liturgici illuminandoli. Un vero osservatorio astronomico. Saliremo sui Monti Simbruini accompagnati dalla paleontologia . Osserveremo i litotipi calcarei di età cretacica, Si attraverseranno e visiteranno antichi borghi e suggestivi santuari, in un paesaggio caratterizzato da estese aree boschive rappresentate soprattutto da faggete secolari.  Conosceremo il Fiume Orta e sosteremo nella chiesa di San Tommaso, stile romanico – abruzzese costruita con la pietra della Maiella . Scopriremo dal vivo i segreti di un vulcano nel cuore della Basilicata : il Vulture con le cascate di San Fedele , un’area famosa per il vino aglianico e le fonti di acqua gasata .Nei silenzi delle placide acque calderiche, pare ancora di sentire il rombo profondo di una terra che vive. Il Vulture è un vulcano non più attivo ma ricco di preziose informazioni su un passato colmo di sorprese . A Montalvano Jonico resteremo colpiti dalla bellezza del paesaggi offerti dai calanchi . Essi   custodiscono la storia dell’evoluzione paleoclimatica e paleoambientale dell'intervallo di tempo compreso tra 1.240.000 e 645.000 anni fa.  A Matera , capitale europea della cultura per il 2019 , vedremo un villaggio saraceno di 70 grotte e scenderemo lungo il torrente Gravina. Percorrendo un lembo di Terra Grecanica nella provincia di Reggio Calabria , non potremmo che essere colpiti e ancestralmente attratti  come lo fu Sant’Elia da Enna , dai miocenici monoliti calcarenitici delle Rocche di Prastarà . Sant’Elia stabilì in questo luogo la propria dimora eremitica e il suo Monastero basiliano . Noi vedremo tutto quanto” .

 

L’escursione lungo il fiume Crati invece rappresenterà un contributo importante per lo sviluppo sociale del nostro territorio in quanto contribuirà ad ampliare la ricchezza che queste risorse naturali producono.  Saremo nella  del Fiume Vitravo, per vedere GEOSITO UNICO in Italia ed in Europa da valorizzare e conservare. Saliremo sull’Appennino Meridionale e dalla Calabria vedremo con i nostri occhi le isole Eolie ma contemporaneamente il Golfo di Policastro e addirittura l’Etna . Un viaggio lungo paesaggi che rappresentano un bene comune , di tutti.  Saremo sulle terre da pascolo del grande Michelangelo ed ancora vedremo dal vivo i paesaggi rinascimentali di Leonardo . Entreremo nelle Grotte di Sant’Angelo , cavità carsiche di particolare fascino e sede di frequentazione umana in età neolitica . Quanti sanno che c’è un fiume di nome Esaro ? Lo vedremo dal vivo visitando Sibari , il sito archeologico più importante della Magna Grecia. Entreremo nei Campi Flegrei lungo le sponde del lago d’Averno per conoscere meglio il Monte Nuovo e osserveremo il Tempio di Apollo ma anche la Grotta della Sibilla”  .

 

“Saremo per davvero nella pancia di Napoli fatta di Tufo Giallo Napoletano – ha proseguito Coccioni -  e sotto terra visiteremo la Stazione Sismica , l’antico Teatro  greco – romano  ma ammireremo in città una foresta pietrificata e presso il Museo di Paleontologia i fantastici fossili di Pietraroja . A Capri compiremo un vero viaggio alla scoperta della storia geologica dell’Isola .  Saremo nell’entroterra campano . Ad esempio avremo modo di ammirare il Sannio fossilifero .  Siete mai entrati nella lava del Vesuvio ? Lo si potrà fare con la Settimana del Pianeta Terra . Numerosi trekking  lungo i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio offriranno l’opportunità di attraversare i borghi , vedere le opere di ingegneria naturalistica ma anche di idraulica realizzate dai Borbone . Attraverseremo i boschi di castagno sconosciuti partendo da Somma Vesuviana e saremo sulla lava del 1944 osservando il Vesuvio dalla Valle dell’Inferno. Solo in occasione della Settimana del Pianeta Terra si potrà accedere ad un sentiero chiuso al pubblico , il più completo e panoramico in assoluto per godere di una vista mozzafiato sull’intero complesso vulcanico Somma – Vesuvio . Ma saremo anche le Geoparco Nazionale del Cilento , patrimonio UNESCO per amare un piccolo gioiello : San Pietro al Tanagro nel Vallo di Diano , in un contesto incontaminato per immergersi in una faggeta a 1142 metri . Vedremo i colori nel cuore della Terra , entrando nella pancia di questo organismo vivente: il Pianeta” .

 

In Emilia – Romagna percorsi di luce che osserveremo   nelle gemme e nei minerali ma scenderemo nel canyon del Fiume Secchia dove il suo abbassamento ha consentito il rinvenimento di numerosi fossili . Pochi sanno che un fossile di Mosasauro, il primo proveniente dall’Appennino settentrionale, è stato trovato nel Reggiano più di un secolo fa e lo vedremo a Baiso 
Saremo sulle foci del Po mentre sulle Alpi entreremo in villaggi palafitticoli ed in ben 200 cantine ricavate negli anfratti di frane .  Ed ancora nell'ambito dell'iniziativa il Museo dei Ragazzi, verrà proposto in occasione della Settimana del Pianeta Terra un laboratorio per ragazzi dai 5 agli 11 anni, come primo approccio al mondo dei minerali, con prove di riconoscimento di alcune specie mineralogiche e qualche 'pillola' sul ruolo dei minerali nella dieta , ma anche eventi nei padiglioni EXPO a Milano ed addirittura il Geo – Expo sulle Dolomiti con un pranzo geologico .  Visiteremo la Pieve di San Vitale percorrendo il “Sentiero Dorato” fino ai castelli di Matilde di Canossa . Spettacolare l’escursione nel Bacino di  Castel' Arquato tra la Val d'Arda e la Val Chiavenna in Provincia di Piacenza, per conoscere il loro significato climatico ed ecologico in seguito ai più recenti studi. Nell'area suddetta affiorano diversi sedimenti carbonatici ricchi in fossili di molluschi all'interno di successioni pelitiche anch'esse molto fossilifere.

“Ci sono luoghi, per i quali è stato coniato il termine “geositi”, in cui il paesaggio è connotato in modo forte dall'aspetto geologico e geomorfologico – ha proseguito Coccioni -  in cui le forme scolpite e modellate dalla natura raccontano storie di un passato lontano. Luoghi che possono essere considerati patrimonio naturale, paesaggistico, scientifico del territorio.
La provincia di Reggio Emilia è ricca di tali emergenze geologiche, dalla Pietra di Bismantova alle pareti dei Gessi triassici dell'alta val Secchia, dai calanchi pliocenici di San Valentino alle rupi ofiolitiche di Rossena e Campotrera, dagli Schiocchi dell'Ozola alle ripide stratificazioni di Torre dell'Amorotto.


L'incontro propone una carrellata dei più significativi geositi reggiani, spiegandone le caratteristiche, la storia, l'importanza scientifica, per dare agli escursionisti e curiosi della natura una chiave di lettura in più del territorio che si estende dal crinale appenninico al Po. Ascolteremo la storia del carsismo del torrente Fiume. In Emilia – Romagna  visiteremo la grotta eremo di S. Domenico, di interesse scientifico, estetico e culturale (geomorfositi) e alcuni luoghi testimonianza del passaggio in zona di un'importante faglia.  A Tivoli ammireremo l’area dei travertini delle Acque Albule. Ad est di Roma saliremo sui Monti Cornicolani con il borgo medievale di Sant’Angelo Romano tra stretti vicoli ricchi di affioramenti carbonatici . In Liguria scenderemo nella grotta “Tana di Ca’ Freghè” ai confini con il Parco Naturale Regionale dell’Aveto , nel cuore della Terra dove ammireremo i suoi i colori  .  Viaggio lungo il territorio pavese e la Pianura padana con percorsi in bicicletta e straordinarie geo – escursioni . Nelle Marche saremo sulle sponde del fiume Esino laboratorio a scala naturale per una riflessione sulle modalità di gestione fluviale ecosostenibili per la sicurezza idrogeologica . Geo- escursioni anche sul Monte Conero , sui Monti Sibillini e percorsi straordinari nella foresta fossile della Val Cesano . A Sassoferrato vedremo un lago estinto . Entreremo nella Gola di Frasassi . Laboratori didattici sul campo nella piana carsica di Campitello Matese a 1450 m s.l.m”.

 

A pochi km da Torino, allo sbocco della Valle di Susa nella Pianura Padana piemontese, è possibile osservare le fasi salienti della storia geologica delle Alpi e la Settimana del Pianeta Terra condurrà esattamente in questi luoghi con i ricercatori . Come sono nate le Alpi ? Lo scopriremo andando proprio sulle Alpi ed esattamente nella Valle della Dora Baltea. Sulle Alpi vedremo un giardino glaciale . gli Orridi di Uriezzo  . A Pombia , nel fiume azzurro, raccogliere l’oro . Andremo alla scoperta delle rocce della Valle del Cervo nei pressi di Biella e del patrimonio minerario di una piccola valle alpina con il Lago di Antrona. Saremo in una delle vallate più meridionali della catena alpina : la Valle Ellero, settore delle Alpi Liguri . Saremo sulle tracce della storia geomorfologica del territorio nella  Valle di Oropa 

Il geosito del Monte Mucrone è un'assoluta novità, che ha lo scopo di illustrare e far conoscere la geologia e geomorfologia dell’alta valle Oropa, attraverso un percorso scientifico a pannelli ed un profilo geologico in scala di grandi dimensioni. Nella Settimana del Pianeta Terra c’è anche la Valle del ferro e dell’oro . Nel cuore delle Alpi vedremo il fossile di un super – vulcano esistito milioni di anni fa . Vedremo la grotta di Pugnetto , ci entreremo dentro .  Ancora escursioni sui  sui Colli d’Ivrea dal Lago Sirio al Lago Pistono attraverso le Terre Ballerine. Perché terre ballerine? Lo scopriremo sul posto . Ad Ostuni invece  visiteremo spettacolari testimonianze di scogliere fossili del Cretaceo, Geoturismo in bicicletta nel cuore verde del Salento. In Sardegna visita guidata tra i rilievi del Sarrabus Orientale, nei territori di San Vito e Muravera, alla scoperta della geologia del Sarrabus . Saremo nella  Grotta dei Fiori e nella  foresta di Corongia. Geo-trekking nelle formazioni geologiche dell'Iglesiente ed ancora avremo Un suggestivo percorso ai piedi dei costoni rocciosi del Monte Arci, antico vulcano risalente a 3 milioni di anni fa.
Vedremo  geositi e i siti geominerari del sud-ovest della Sardegna ma anche paesaggi nuoresi sul filo del tempo

 

 

“Da Pedra Caprias a Punta Lamarmora - Escursione geologico-storica verso la vetta più alta della Sardegna  - ha concluso Coccioni - ed anche l’Isola di La Maddalena con Cala Francese. Ci sono Geositi, geomorfositi e siti minerari lungo la costa tra Nebida e Masua e li vedremo . In Sicilia attraverseremo il Geoparco delle Madonie con Petralia Sottana che rappresenta il primo esempio di borgo geologico in Europa . Saremo dentro i Nebrodi con un itinerario geo- naturalistico nel Bosco della Tassita . In Toscana saliremo sull’Appennino Pistoiese sulle tracce di antiche glaciazioni .  Ed ancora escursioni in Trentino – Alto Adige , in Umbria con la Gola del Bottaccione e la Grotta del Monte Cucco . Portato alla luce in Val d’Aosta il sito di Chamousira , a Brusson. Si tratta di una galleria lunga 125 metri in grado di riportare i visitatori agli inizi del ‘900 nell’atmosfera quotidiana vissuta all’ora dai minatori . Faremo Un salto nel passato nella miniera di solfuri di ferro e rame di Servette con una passeggiata nello splendido ambiente naturale alla scoperta della miniera situata nel Comune di Saint-Marcel. Una miniera in alta quota . Una grande occasione per ammirare il paesaggio alpino.  Ed ancora in Veneto dove saremo per comprendere perché le acque solfuree sono una risorsa per la geologia medica . Passando per il Santuario di Santa Augusta sino a Maren in Val Lapisina  si avrà modo di osservare la successione di rocce del vittoriese, la complessa e meravigliosa geomorfologia della zona e gli aspetti culturali legati alla presenza dell’uomo e il suo legame con la terra.

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