il ministro degli Esteri Qin: "Se Washington non cambia strada ci sarà sicuramente uno scontro"

La Cina avverte gli Stati Uniti di smettere di cercare di contenere e reprimere Pechino per evitare un conflitto che diventerebbe "inevitabile" e che avrebbe conseguenze "catastrofiche". Il declino nei rapporti tra le due grandi potenze è stato al centro della conferenza stampa del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che ha lanciato avvertimenti a Washington su tutti gli aspetti delle relazioni bilaterali, dalla questione di Taiwan alla guerra in Ucraina, puntando, infine, il dito contro gli Usa per l'incidente diplomatico innescato dalla crisi del pallone spia cinese abbattuto al largo delle coste del South Carolina il mese scorso.

Gli Stati Uniti "risponderebbero" se la Cina dovesse fornire alla Russia armi letali nella guerra contro l'Ucraina. Lo ha detto in un'intervista alla ABC il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il presidente ha anche detto che anche se ha affermato di non "prevedere" che la Cina lo faccia, nonostante gli avvertimenti dell'intelligence, la Cina potrebbe prendere in considerazione la mossa.

"Non prevedo una grande iniziativa da parte della Cina per fornire armi alla Russia", ha detto Biden. Incalzato dal giornalista sull'ipotesi che Pechino possa oltrepassare il limite, fornendo armi alla Russia, Biden ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti "avrebbero risposto" e ha fatto riferimento alle sanzioni che altri paesi hanno ricevuto dopo aver sostenuto la Russia.

Biden ha poi respinto il piano di pace proposto dalla Cina per una soluzione della guerra in Ucraina, suggerendo che la sua attuazione avvantaggerebbe solo la Russia. "Se Putin lo applaude come potrebbe ritenersi buono?", ha commentato Biden in un'intervista con Abc News. "Non ho visto nulla nel piano che indichi che ci sia qualcosa che sarebbe vantaggioso per chiunque non sia la Russia", ha detto il presidente Usa.
Al di là delle critiche specifiche al documento avanzato da Pechino, Biden ha respinto apertamente l'idea che la Cina possa negoziare la pace durante la guerra, definendola irrazionale. "L'idea che la Cina negozierà l'esito di una guerra totalmente ingiusta per l'Ucraina è totalmente irrazionale", ha detto Biden

Pechino "non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino.
La Cina non è l'artefice della crisi, né una parte direttamente interessata.

Xi sa bene che, in caso di invio di armamenti cinesi al Cremlino, la bilancia del conflitto potrebbe pendere in favore di Mosca; dall’altro lato, tuttavia, superare questa linea rossa metterebbe il governo cinese nella black list statunitense e occidentale. Non solo: la Cina teme che la cosiddetta operazione militare speciale lanciata da Putin in Ucraina possa aver superato il punto di non ritorno, e che ogni apporto fornito non sarebbe comunque in grado di supportare l’esercito russo.

La posizione di Pechino, nell’ottica del governo cinese, ha avuto senso per più di un anno. Restare al di fuori del ring dove si stanno scontrando il Cremlino e Kiev, continuare a fare affari con Vladimir Putin e, al tempo stesso, riprendere il dialogo con l’Unione europea per rendere di nuovo efficienti i rapporti economici, ha tenuto il Dragone – che non ha scelto di sostenere una delle parti in causa con lo stesso impegno dimostrato da Washington – al riparo dalla tempesta.

Il punto è che la lama di coltello sulla quale sta danzando la leadership cinese è sempre più sottile. Per evitare di tagliarsi, Xi Jinping potrebbe essere chiamato ad un cambio di passo o, per lo meno, ad attuare una strategia differente.

Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile". Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a "una mano invisibile" che sembra sostenere una crisi prolungata. "E' una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni" e la de-escalation all'escalation", ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.

Se gli Stati Uniti non "frenano e continuano sulla strada sbagliata", ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?" E' il monito di Qin Gang, per il quale "contenimento e repressione non renderanno grande l'America e non fermeranno il rinnovamento della Cina".
Qi è ritornato sul pallone aerostatico transitato di recente sul territorio americano (come "incidente inaspettato") e abbattuto.
Gli Usa "hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l'incidente", ha aggiunto.

Se gli Stati Uniti non "frenano e continuano sulla strada sbagliata", ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?".
L'avvertimento arriva dal neoministro degli Esteri cinese Qin Gang, per il quale "contenimento e repressione non renderanno grande l'America e non fermeranno il rinnovamento della Cina".

Qin, in un briefing, è ritornato sul pallone aerostatico transitato di recente sul territorio americano (come "incidente inaspettato") e abbattuto. Gli Usa "hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l'incidente", ha aggiunto.

Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti Gli ha attaccato gli Usa sostenendo "fanno di tutto per continuare la guerra in Ucraina". Ed ha poi aggiunto di prestare "grande attenzione" all'iniziativa di pace della Cina per l'Ucraina, precisando però che ora "non ci sono le condizioni perché la situazione si avvii su un percorso pacifico" e quindi Mosca cerca di raggiungere i suoi obiettivi "continuando l'operazione militare".

Parlando della guerra in Ucraina Qin ha assicurato che Pechino "non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l'artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile", ha aggiunto Qin, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali. Ed ha accennato a "una mano invisibile" che sembra sostenere una crisi prolungata. "E' una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni" e la de-escalation all'escalation", ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina. Il rapporto tra Cina e Russia, ha aggiunto, si basa sui principi "di non alleanza, non confronto e non presa di mira di terze parti", se i due Paesi "lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante verso il multipolarismo e una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali", mentre "l'equilibrio strategico globale e la stabilità saranno meglio garantiti". Una relazione che, proprio perché "non minaccia alcun Paese, non è soggetta ad alcuna interferenza o discordia seminata da terzi".

La questione di Taiwan, ha poi spiegato, "è il fulcro degli interessi centrali della Cina, il fondamento politico nelle relazioni Cina-Usa e la prima linea rossa che non deve essere superata continueremo a lavorare per la riunificazione pacifica, ma ci riserviamo il diritto di prendere tutte le misure necessarie. Nessuno dovrebbe mai sottovalutare la ferma determinazione, la forte volontà e la grande capacità del governo e del popolo cinesi di salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale".

Fonte Ansa e Agi e varie agenzie

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