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I ministri degli Esteri di Russia e Ucraina si incontreranno ad Adalia

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto a Vladimir Putin che è "urgente e necessario compiere un passo verso la pace" e ribadito al presidente russo l'importanza di un negoziato.

In questo momento quella del leader turco è una delle poche voci che Putin pare disposto ad ascoltare. Erdogan ha parlato ieri per circa un'ora con il presidente russo, una telefonata durante la quale ha insistito per organizzare un incontro tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina al forum diplomatico in programma ad Antalya, località della costa sud della Turchia, il prossimo 11 marzo.

I ministri degli Esteri di Russia e Ucraina si incontreranno ad Adalia, nel sud della Turchia, il prossimo 10 marzo. È ancora presto per dire se quell’incontro produrrà qualche risultato concreto, ma è indubbio che rappresenti il primo faccia a faccia di alto livello tra Mosca e Kiev dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso. Così come è indubbia la paternità di questo tentativo di mediazione: la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, tanto ambigua quanto strategica per un insieme di motivi.

Il presidente Usa, Joe Biden, ha vietato l'importazione di petrolio e gas dalla Russia. Putin ha risposto con un divieto di import-export. Ma la situazione economica russa potrebbe essere già allarmante. Secondo Standard & Poor's Mosca potrebbe registrare un -6,2% del pil per il 2022 per effetto delle sanzioni.

Secondo l'intelligence Usa, inoltre, la Russia sta incontrando gravi difficoltà militari in Ucraina, con problemi logistici ma anche nel morale delle truppe, e avrà difficoltà a controllare il territorio e a installare un regime filo-russo, considerata la persistente resistenza ucraina.

l presidente Zelensky ha aperto uno spiraglio che oggi potrebbe allargarsi per quanto riguarda Donbass, Crimea e Nato: "Possiamo discuterne e raggiungere un consenso su come questi territori continueranno a vivere": lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla AbcNews, rispondendo a una domanda sulle richieste avanzate dal presidente russo Vladimir Putin riguardo alla riconoscimento della Crimea in Russia e dell'indipendenza delle due repubbliche del Donbass.

"Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell'Ucraina vivrà in questi territori. La questione è più complicata del semplice riconoscerle", ha sottolineato, ribadendo che "questo è un ultimatum e noi non siamo pronti per gli ultimatum".

La Cina accusa la Nato e gli Stati Uniti di avere spinto il conflitto tra Russia e Ucraina fino al punto di rottura, e di voler reprimere, oltre a Mosca, anche Pechino per mantenere l'egemonia. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian

Il quattordicesimo giorno dell'invasione russa in Ucraina: l'allarme antiaereo ha costretto gli abitanti della capitale a rifugiarsi nei bunker, ma secondo l'intelligence britannica le forze armate russe sono ferme a nord della città.

Secondo l'agenzia Agi, i militari della Repubblica popolare di Doneck si stanno dirigendo verso nord, verso la regione di Zaporizhzhya: secondo un portavoce della milizia DPR citato da Interfax, dopo aver preso il controllo di 66 località abitate, soprattutto a Sud, i militari sono usciti dai loro confini mentre le località di Horlivka, Doneck, Dokuchayevsk e Yasynuvata continuano a essere bombardate dai lanciarazzi Grad, da sistemi di artiglieria e da mortai.

KIEV "Le forze russe non sono riuscite ad avere una svolta significativa a nord di Kiev, e le forze ucraine sembrano finora essere riuscite ad abbattere gli aerei nemici", si legge nel bollettino della Difesa Gb. "I combattimenti a nord-ovest di Kiev rimangono in corso con le forze russe che non riescono a fare alcun passo avanti significativo - spiega il ministero - Le difese aeree ucraine sembrano aver goduto di un notevole successo contro i moderni aerei da combattimento della Russia, probabilmente impedendo loro di raggiungere qualsiasi grado di controllo dei cieli". Stamattina, il capo dell'amministrazione regionale di Kyiv, Oleksiy Kuleba, ha lanciato l'allarme aereo dicendo che c'era una "minaccia di un attacco missilistico" sulla capitale ucraina. "Tutti immediatamente nei rifugi", ha scritto.

SUMY Secondo il governatore regionale, Dmytro Zhyvytskyi, la città è stata bombardata pesantemente e ci sono molte vittime civili, mentre circa 5 mila sono stati evacuati

ODESSA A Ovest della Crimea, dopo aver preso il controllo di Kherson, le truppe russe puntano su Odessa, per attaccarla da due fronti. Mykolayiv è stata sottoposta nei giorni scorsi a pesanti bombardamenti ma un tentativo di prendere la città rischierebbe di frenare l'avanzata verso il cruciale centro portuale sul Mar Nero.

ZAPORIZHYA A Nord della Crimea annessa nel 2014, quattro battaglioni tattici russi puntano verso Zaporizhya, una città di oltre 730 mila abitanti. Secondo lo Stato maggiore ucraino, gli invasori stanno ripristinando l'aeroporto di Melitopol, circa 100 chilometri a Sud dell'obiettivo, con il probabile scopo di offrire sostegno aereo a un'avanzata di terra che rischia di scontrarsi con una dura resistenza.

MARIUPOL Sul quadrante sudorientale prosegue l'assedio a Mariupol, martellata da incessanti colpi d'artiglieria con l'obiettivo di creare un ponte di terra tra la Crimea e il Donbass e ottenere il controllo completo del Mare d'Azov.

KHARKIV La seconda città ucraina, è ancora bersaglio di bombardamenti da terra e da aria ma non ci sono al momento segnali di un'offensiva di terra. Lo stato maggiore ucraino afferma che i russi si stanno preparando a circondare la citta' ma alcuni analisti militari sostengono che, dalle immagini satellitari, le forze di Mosca non appaiono organizzate per un attacco imminente.

Come sottolinea lAgi "Sono state le azioni della Nato, guidata dagli Stati Uniti, che hanno gradualmente spinto fino al punto di rottura il conflitto tra Russia e Ucraina", ha scandito il portavoce del ministero degli Esteri Cinese , Zhao Lijian . "Ignorando le proprie responsabilità, "ha proseguito il portavoce, "gli Stati Uniti accusano, invece, la Cina della propria presa di posizione sulla questione ucraina, e cercano margini di manovra per il tentativo di sopprimere contemporaneamente Cina e Russia, e mantenere la loro egemonia".

La Cina ha anche espresso "forte opposizione" alle sanzioni inflitte alla Russia, all'indomani dell'annuncio del presidente Usa, Joe Biden, di sospendere le importazioni di gas e di greggio da Mosca e della decisione della Gran Bretagna di interrompere entro la fine dell'anno le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi russi.

Le sanzioni "non hanno fondamento nel diritto internazionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. "Provocheranno solo serie difficoltà all'economia e al sostentamento dei Paesi interessati" e "aggraveranno ulteriormente la divisione e lo scontro". Cina e Russia, ha concluso il portavoce, "continueranno a portare avanti la normale cooperazione commerciale, compreso i giacimenti di petrolio e gas, nello spirito del rispetto reciproco".

La Cina ha anche annunciato l'invio del primo round di aiuti all'Ucraina. La Croce Rossa cinese, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, ha inviato un lotto di materiali per aiuti umanitari, inclusi cibo e necessità quotidiane, per un valore complessivo di cinque milioni di yuan (circa 723mila euro). Il lotto, ha aggiunto il portavoce sarà consegnato in Ucraina "il prima possibile". 

La società statale ucraina Energoatom, che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel Paese, ha avvisato che senza energia elettrica alla centrale di Chernobyl non ci puo' essere un adeguato controllo a distanza dell'impianto e si rischia il rilascio di sostanze radioattive.
Come si spiega in un comunicato, "il blackout di tutti gli impianti nucleari nella zona di esclusione è associato a danni alla linea elettrica dell'impianto che ha portato anche a un blackout nella città di Slavutych".


"Il combustibile esaurito ha bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c'è elettricità. Se questa non è disponibile", spiega Energoatom, "la temperatura nelle piscine di raffreddamento aumenterà, si verificherà la formazione di vapore e il rilascio di sostanze radioattive nell'ambiente. La nuvola radioattiva può essere trasportata dal vento in altre regioni dell'Ucraina, della Bielorussia, della Russia, dell'Europa".

 

 

Fonti : Agi / Huffingtonpost / varie agenzie stampa

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