Ocse, il Pil dell'Italia verso il 6,3%

Salgono le stime sulla crescita italiana, in un quadro generalizzato di cautela che porta a limare leggermente la stima per l'intero pianeta: la crescita è forte ma è poco bilanciata. E' quanto emerge dall'aggiornamento delle Prospettive economiche, presentate oggi dall'Ocse.

Per quest'anno, l'Organizzazione parigina indica un +6,3% del Pil italiano, contro il +5,9% che si stimava a settembre e il +6% indicato dal governo nella Nota di aggiornamento al Def. D'altra parte, solo ieri l'Istat ha confermato il +2,6% dell'economia tricolore nel terzo trimestre e - grazie a questa spinta - la crescita acquisita per l'intero anno supera i sei punti percentuali. L'andamento previsto per l'Italia diminuirà progressivamente nel 2022 e nel 2023, con una crescita rispettiva del 4,6% e del 2,6%.

L'attuazione delle riforme strutturali per digitalizzare e semplificare la giustizia, aumentare la concorrenza, soprattutto nei servizi, e migliorare l'efficacia della pubblica amministrazione "resta cruciale" per l'Italia, insieme alla riforma fiscale per ridurre il cuneo e la complessità delle imposte sul lavoro: è quanto si legge nella sceda consacrata all'Italia delle Prospettive Economiche dell'Ocse, presentate oggi a Parigi.

Il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, presentando le stime economiche dell'Ocse, ha lanciato un severo avvertimento sulle disparità mondiali rispetto alla campagna vaccinale. Disparità, che oltre ad avere conseguenze sulla salute hanno anche un impatto sull'economia. "La copertura vaccinale resta ineguale, nei Paesi in via di sviluppo ma anche qui in Europa", ha detto Cormann. invitando a "proseguire gli sforzi senza tregua" affinche' venga vaccinato "l'insieme della popolazione mondiale". "Omicron potrebbe rappresentare una minaccia per la ripresa"; gli ha fatto eco la capoeconomista dell'Ocse, Laurence Boone.

L'Ocse taglia leggeremente di due punti percentuali le stime del Pil del mondo al 5,6% dal 5,8% rispetto all'Economic Outlook di primavera. Il prossimo anno, spiega l'organizzazione, la crescita sarà del 4,5% per poi rallentare al 3,2% nel 2023. Anche l'andamento dell'economia Usa è stata rivista al ribasso al 5,6% dal 6,9% di maggio (+3,7% nel 2022 e +2,4% nel 2023). In rallentamento anche il Pil cinese che quest'anno dovrebbe crescere dell'8,1% dall'8,5% di maggio e del 5,1% sia nel 2022 che nel 2023.  Previsioni migliori invece per il Pil dell'Eurozona che crescerà del 5,2% quest'anno (+4,3% a maggio), del 4,3% nel 2022 e del 2,5% nel 2023.

 "La ripresa globale prosegue ma ha perso slancio e sta diventando sempre più squilibrata", scrive l'Ocse nel World Economic Outlook di dicembre. "Alcune aree dell'economia globale si stanno riprendendo rapidamente, ma altre rischiano di rimanere indietro, in particolare i paesi a basso reddito dove i tassi di vaccinazione sono bassi e la domanda deve ancora riprendersi completamente". In molti Paesi si attenua, evidenzia l'Ocse, "lo slancio derivante dal forte rimbalzo dopo le riaperture a causa delle persistenti strozzature delle catene di approvvigionamento, per l'aumento dei costi e per gli effetti persistenti della pandemia".    

Sono emerse "pressioni inflazionistiche più forti e durature in tutte le economie in una fase insolitamente precoce del ciclo e si registrano carenze di manodopera anche se l'occupazione e le ore lavorate devono ancora recuperare completamente. In forte aumento i costi del cibo e dell'energia, con gli impatti più rilevanti sulle famiglie a basso reddito, così come crescono i prezzi nei settori dei beni durevoli in cui si concentrano maggiormente le strozzature dell'offerta. Questi fattori rendono le prospettive più incerte e sollevano notevoli sfide politiche". L'Ocse prevede che "l'inflazione raggiungerà il picco entro la fine del 2021, per poi rallentare verso livelli coerenti con le pressioni sottostanti derivanti dall'aumento del costo del lavoro e dal calo della capacità inutilizzata in tutto il mondo".

Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà al 9,6% nel 2021 per poi scendere all'8,9% nel 2022 e all'8,4% nel 2023. Lporganizzazione sottolinea come "la ripresa dell'occupazione sia debole" rispetto alla "ripresa delle attività". A sostenere l'aumento dei posti di lavoro sono stati e saranno soprattutto i contratti a tempo determinato. "Ancora contenuta" la "crescita salariale".

L'Ocse rivede al rialzo la stima del Pil italiano per il 2021 portandola al +6,3% rispetto al +5,9% dell'Economic survey sull'Italia di settembre (il governo nella Nadef prevede il +6%). Nel 2022, invece, la crescita dovrebbe attestarsi al +4,6% e al +2,6% nel 2023. È quanto sottolinea l'organizzazione con sede a Parigi nell'Economic Outlook di dicembre.      

"La crescita nel terzo trimestre - si legge nel rapporto - ha mantenuto il ritmo sostenuto dei tre mesi precedenti, con l'attività del settore dei servizi in ripresa grazie all'allentamento delle restrizioni Covid-19. Nel periodo luglio-settembre è proseguita la crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, anche se a ritmi più moderati. La fiducia rimane elevata, a livelli superiori o uguali al 2019".  Le interruzioni del commercio globale continuano, sebbene le catene di approvvigionamento locali hanno mitigato in parte l'impatto. Il turismo è rimbalzato nel terzo trimestre, ma i livelli rimangono ben al di sotto del 2019.

Fonti agi repubblica ansa e varie agenzie

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