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Meloni: vogliono farci fuori

Sono due i fascicoli di indagine avviati dalla Procura di Roma in relazione agli scontri avvenuti sabato nel cuore della Capitale. I pm hanno diviso in due "livelli" l'azione di indagine: il primo riguarda i sei arrestati, ritenuti promotori della rivolta, con l'irruzione nella sede della Cgil, tra cui Roberto Fiore, Giuliano Castellino di Forza Nuova, l'ex Nar Luigi Aronica, l'attivista Pamela Testa e il leader del movimento Io Apro, Biagio Passaro. Per loro i magistrati contestano, al momento, i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio.

I pm nel chiedere la convalida dell'arresto valuteranno ulteriori aggravanti.

ll Copasir, "alla luce dei gravi incidenti verificatisi sabato scorso", ha predisposto l'audizione del direttore dell'Aisi, Mario Parente. Inoltre, sempre in riferimento a quanto accaduto sabato, è stata chiesta una informativa urgente al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

Il sito della Cgil è vittima di un attacco hacker. Lo riporta Collettiva, il blog ufficiale del sindacato. Si tratterebbe di un attacco Ddos (Denial-of-service attack), ovvero gli attaccanti elaborano numerose richieste di accesso al sito portando i server in sovraccarico e mandando il sito offline. L'attacco sarebbe nato nelle stesse ore dell'assalto alla sede centrale del sindacato a Roma, sabato scorso.

"Ieri Meloni aveva un'occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in Fdi. Ma non l'ha fatto. Il luogo scelto  e le parole usate sulla matrice perpetuano l'ambiguità che la pone fuori dall'arco democratico e repubblicano". Così Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd.
"In questo modo Fdi - risponde a chi gli fa notare che la sua affermazione è molto forte - si sta sottraendo all'unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato. Un evidente passo indietro rispetto a Fiuggi".

"L'attacco di Provenzano all'unico partito di opposizione è grave, ingiustificato e configura una pericolosa ipotesi di dittatura. È la dimostrazione che il Pd continua a non voler trattare i temi che interessano gli italiani, preferendo parlare di altro. Ci aspettiamo ora un intervento del presidente del Consiglio Draghi". Così in una nota il deputato di Fratelli d'Italia Paola Frassinetti."Su quali basi e a che titolo Giuseppe Provenzano afferma che Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia sono fuori dall'arco democratico? Non è certo il vice segretario del Pd che può concedere patenti di ingresso nel perimetro repubblicano, soprattutto nei confronti di un partito, come FDI, che della legalità fa uno dei suoi pilastri fondativi. I toni dell'esponente di una forza politica che si definisce democratica, evidentemente solo nel nome, somigliano più a quelli dei regimi comunisti, in cui affonda le sue radici il PD, che non a quelli del civile e rispettoso confronto parlamentare. È inaccettabile e gravissimo ascoltare membri della maggioranza tentare di cancellare, in questo modo, l'unica opposizione in Aula. Il presidente del Consiglio Draghi e tutti partiti che appoggiano il suo governo condannino immediatamente le parole di chi sembra essere più vicino alle censure imposte dalle dittature di sinistra che non alle posizioni di libertà cui si ispira Fratelli d'Italia". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Dura la Meloni che affida a Facebook la replica. "Il vicesegretario del partito 'democratico' vorrebbe sciogliere il primo partito italiano (oltre che l'unica opposizione al governo). Un partito a cui fanno riferimento milioni di cittadini italiani che confidano e credono nelle nostre idee e proposte. Spero che Letta prenda subito le distanze da queste gravissime affermazioni che rivelano la vera intenzione della sinistra: fare fuori Fratelli d'Italia. O forse i toni da regime totalitario usati dal suo vice rappresentano la linea del Pd? Aspettiamo risposte". Così la leader di FdI, Giorgia Meloni su Facebook.

Un atto squadrista e fascista l'attacco alla Cgil? “Lo stabilirà la magistratura che sta indagando sui fatti di Roma ma anche di Milano, dove pare che la metà dei denunciati sia legata all’area anarchica e antagonista”, risponde in un'intervista a La Stampa Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Quindi, a suo giudizio “non c’è solo l'estrema destra. Il punto però è che spesso sono i soliti noti a creare disordini: persone a cui viene consentito di andare in piazza anche se non potrebbero, con forme di controllo poco idonee”.

sono stati molto funzionali a chi vuol creare uno stato di tensione e tentare di danneggiare la destra”. Definisce così in un colloquio con il Corriere della Sera l'esponente di FdI Ignazio La Russa i manifestanti No vax e di Forza Nuova che sabato scorso hanno assaltato la sede della Cgil e dell'ospedale Umberto I di Roma.

Poi La Russa precisa: “Io ho visto, in mezzo a tanti che volevano solo manifestare, gli stessi che due settimane fa avevano disturbato il comizio della Meloni a Milano, cercando l'incidente. Gente che si muoveva senza controllo o divieti, che ha gridato slogan contro di noi e lasciata entrare in piazza Duomo nonostante Giorgia avesse avvertito Lamorgese del rischio”.

Secondo il senatore, questa è “la conferma che non si vuole davvero impedire che certe manifestazioni trascendano... Come se ci fosse la precisa volontà di lasciarli fare per poi gridare “al lupo!”.

Tra chi ha attaccato la Cgil c’era gente che aveva divieto di partecipare a manifestazioni: perché non li hanno fermati?”, si chiede. Quanto alla richiesta del Pd di sciogliere i movimenti neofascisti, la Russa parla di "mozione strumentale, inserita in quello che sta accadendo negli ultimi giorni". "A che serve una mozione? Non è il Parlamento che deve decidere sull’eventuale scioglimento di un partito, decisione estrema, ma il governo. E non l’ha fatto finora, né questo né quelli precedenti: come mai? Delle due l’una: non avevano le motivazioni per scioglierli o hanno preferito tenerli lì, magari come strumenti utili per la strategia della tensione?”

Per poi precisare: “Io non dico che ci fossero accordi preventivi per far scoppiare incidenti, da una parte o dall'altra, ma la situazione era chiara e il rischio di scontri evidente. Però il governo non ha fatto nulla. E il Pd ora fa propaganda”, conclude il senatore di Fratelli d’Italia.  

A quanto apprende l'Adnkronos è stata sospesa in via cautelativa dal servizio e dalle funzioni la poliziotta no green pass Nandra Schilirò. La vicequestore era stata nominata dirigente del neonato sindacato Cosap.

Dopo gli scontri e le violenze che hanno caratterizzato la manifestazione di sabato a Roma, con l'assalto alla sede della Cgil, Schilirò si è espressa sui social. "Come cittadina e come sindacalista, chiedo l'immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione", ha scritto oggi, definendo la violenza "inammissibile da qualsiasi parte provenga. All'inizio, per buona fede, sono stata ingannata, ma poi ho visto alcuni filmati dove si evince un riprovevole comportamento di alcuni poliziotti - ha sottolineato - È buffo come io sia perseguita e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino. Come mai nessun giornale o televisione mainstream ha trasmesso quelle scene? Viva la libertà!".

"I no vax non c'entrano proprio nulla. I responsabili degli scontri sono persone che appartengono allo squadrismo, appartengono a Forza Nuova ed è colpa del Viminale che non è riuscito a mettere in sicurezza tutti i manifestanti per bene che si stanno opponendo al Green pass". Il senatore Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit, a Rotocalco 264 su Cusano Italia Tv interviene così sugli scontri avvenuti sabato a Roma, nella manifestazione No Green Pass, e sull'assalto alla Cgil..

Se non si riesce ad isolare certe persone, che tra l'altro hanno anche il Daspo, è un problema del Viminale oppure sono costretto a dire che il Viminale sta giocando pericolosamente con le piazze. Il Viminale deve dirci perché personaggi di Forza nuova sono liberi di parlare su un palco e di scorrazzare in piazza", dice Paragone. "La Lamorgese e tutta la struttura non facciano i furbi, qui si sta parlando di autentici criminali che vengono lasciati liberi di inquinare piazze colme di gente per bene. Io ero a Milano e non è successo nulla di quello che ho letto sui giornali”, conclude Paragone.

Dal Nazareno non arriva una presa di distanza da Provenzano ma un invito alla Meloni a sostenere la mozione del Pd per sciogliere Forza Nuova. "Come lo stesso vicesegretario ha avuto modo di chiarire, il Partito Democratico auspica che tutte le forze democratiche e parlamentari, tra le quali ovviamente rientra Fratelli d'Italia, siano compatte nella risposta senza margini di ambiguità all'eversione di matrice fascista che si è manifestata in particolare sabato scorso a Roma con l'assalto violento alla sede della Cgil". Così fonti del Nazareno replicano all'Ansa sulla posizione assunta dal vice segretario Peppe Provenzano dopo l'intervento di ieri della leader Fdi Giorgia Meloni dal palco di Vox.  

Il segretario del Pd Letta da Savona parla della mozione per sciogliere FN. "E' il momento giusto per un'iniziativa come questa che deve essere condivisa da tutto il parlamento". Così il segretario del Pd a Savona per sostenere il candidato del centrosinistra Marco Russo che domenica e lunedì sfiderà al ballottaggio il candidato del centrodestra Angelo Schirru sul quale è in vantaggio di quasi 11 punti "Il fatto di sabato sera è inequivocabile. Non vogliamo gestirla come un fatto fazioso e di campagna elettorale. Lo scioglimento è la giusta risposta a un fatto grave che ha attentato alla democrazia. Erano i capi di Forza Nuova a creare gli scontri, è giusto che Forza Nuova venga sciolta. Faremo di tutto per convincere tutti che non è un gesto di propaganda e un gesto divisivo". E sulle reazioni di Giorgia meloni e Matteo Salvini ha detto: "Il problema è quello che hanno detto, non che hanno parlato 24 ore dopo i fatti".

 

Fonti Agi /  Adnkronos / ansa

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