Italia campione d'Europa nel giorno di san Benedetto, patrono d'Europa

L'hanno fatto davvero. Hanno colorato d'azzurro il prato di Wembley. L'Italia è campione d'Europa. Per la seconda volta, cinquantatre anni dopo la prima

Una Nazionale plasmata da Roberto Mancini a sua immagine e somiglianza, il Ct che ci ha creduto fin dall'inizio. Ritorniamo dove ci compete vincendo la sesta delle dieci finali giocate, quindici anni dopo la notte mondiale di Berlino. È una vittoria nuova, figlia di una rivoluzione filosofica. Mancio ha ridato il pallone agli azzurri e gli ha detto: «Divertitevi». Missione compiuta in casa dei presuntuosi maestri, quelli che hanno vinto una volta sola. E poi ci sarebbe molto da discutere se loro abbiano qualcosa da insegnarci, quando spesso ci hanno chiamato per imparare a vincere. Compresi Mancini e Vialli che hanno reso grande l'Italian Job prima nei club inglesi per poi riprendersi con l'Italia sul prato di Wembley, quello che avevano lasciato 29 anni fa con la Samp. E l'Italia trascina nella festa l'Unione Europea: la coppa non finisce nelle mani di chi le ha voltato le spalle, di chi ha votato la Brexit. Grazie al capolavoro di una squadra senza fenomeni, ma forte di un gruppo unito. Così è stato di fronte all'urlo di Wembley, ai fischi indegni all'inno di Mameli, alle immagini di memoria Hooligans che hanno sporcato Londra. Tutto lavato via dalla pioggia e vendicato dall'Italia.

Una brutta figura iniziata prima della partita, quando arrivavano forti e chiari dalle tribune di Wembley i fischi all'inno di Mameli. Non sono serviti gli appelli dell'ex nazionale inglese Lineker, diBoris Johnson dei giorni precedenti: i tifosi hanno comunque fischiato l'inno. Gli italiani che erano a Wembley raccontano di poco fair play anche all'uscita dallo stadio: sostengono che i tifosi inglesi abbiano preso a calci e lanciato oggetti verso i locali italiani vicino allo stadio. E sui social hanno rovesciato la frustrazione per la sconfitta insultando i giocatori che hanno fallito il rigore, Rashford, Sancho e Saka. Insulti razzisti condannati dalla federazione e dal primo ministro Boris Johnson che in un tweet scrive "Questa squadra inglese merita di essere lodata, non insultata sui social media. I responsabili di questi terrificanti insulti razzisti dovrebbero vergognarsi".

Il rovescio della medaglia. Gli inglesi che per giorni hanno detto trionfalmente "It's coming home", convinti di vincere l'Europeo in casa, hanno fischiato l'inno italiano, hanno insultato i giocatori che hanno sbagliato i rigori, e soprattutto i calciatori sconfitti si sono tolti la medaglia che spetta a chi perde la finale. Mentre il presidente dell'Uefa Ceferin la consegnava, i giocatori se la sfilavano.

Prima, durante e dopo Italia-Inghilterra si sono registrati diversi scontri all'esterno dello stadio di Wembley con i "tifosi" inglesi come sempre caldi e in molti casi purtroppo anche violenti. Secondo quanto riporta secoloditalia.it il bilancio degli scontri è di 49 persone arrestate e 19 poliziotti feriti in questi incidenti evitabilissimi. Lo ha reso noto la polizia metropolitana di Londra specificando come le 49 persone fermate sono state arrestate per una serie di reati, mentre, purtroppo, "19 dei nostri agenti sono stati feriti nel confronto con la folla e questo è totalmente inaccettabile", queste le parole delle forze dell'ordine inglesi che hanno però anche ringriato coloro che si sono comportati in maniera ligia e responsabile.

È da ieri mattina che gruppi di tifosi inglesi si sono aggirati per Londra in un’orribile caccia all’italiano. Alla faccia del notorio ’fair play’ dei seguaci della regina Elisabetta. Neppure di fronte al trionfo azzurro si sono placati, continuando a prendere a calci e pugni i pochi tifosi italiani presenti a Wembley", questo il commento del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia riportate ad Agi. Il politico ha poi rincarato la dose: "Il dovere dell’ospitalità è stato violato gravemente in una manifestazione internazionale che avrebbe dovuto garantire il diritto all’incolumità fisica di qualunque sostenitore di qualunque squadra europea. Mi auguro che il governo inglese voglia porre le scuse ufficiali per l’accaduto e che il governo italiano le richieda subito, anche per dimostrare che gli italiani quando sono all’estero devono essere rispettati e hanno il loro Stato a coprirli le spalle".

Una corona in testa e la coppa nella mano destra: Giorgio Chiellini scende così dal pullman che ha portato la nazionale italiana da Fiumicino al Parco dei Principi, dove gli azzurri faranno base fino al pomeriggio quando poi ci saranno gli incontri con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (sarà presente anche Berrettini) e subito dopo con il Premier Mario Draghi. Ad attenderli all'aeroporto romano erano circa duecento tifosi, qualche unità in meno (un centinaio) nell'albergo che ospita l'Italia. Le bandiere tricolore, l'inno cantato a squarciagola e il coro "i campioni d'Europa siamo noi".

L'Italia campione d'Europa è arrivata a Roma. L'A319 dell'Alitalia, volo AZ 9001, proveniente da Londra Luton è atterrato all'aeroporto di Fiumicino alle 6:06. Un boato quando Mancini e Chiellini sono apparsi in cima alle scalette dell'aereo. È quello tributato dalle decine di operatori aeroportuali che si sono radunati sotto il velivolo con applausi e cori.

l più scatenato Bonucci, che ha intonato "I campioni dell'Europa siamo noi". Foto ricordo e ringraziamenti a tutti gli azzurri, apparsi entusiasti e commossi. I calciatori e lo staff sono stati prelevati direttamente sottobordo dell'aereo e sono saliti sul pullman che ha poi lasciato alle 6.30 lo scalo romano, sottonutrita scorta delle forze dell'ordine, da un varco decentrato diretti in hotel. Da lontano fino alla piazzola del velivolo gli echi delle trombe dei circa 300 tifosi nella zona arrivi, che però non hanno potuto vedere gli azzurri transitare.

Grande risalto sulla stampa sportiva e non solo alla vittoria dell'Italia nella finale dell'Europeo di calcio contro l'Inghilterra. Grande la gioia dello scozzese The National.

Il giornale indipendentista alla vigilia della finale aveva ritratto Mancini nei panni di Bravehart ed oggi titola "It's coming Rome" per irridere i tifosi inglesi che, sicuri della vittoria, allo stadio scandivano 'It's coming home' riferito alla coppa.

"Storia di un rinascimento" titola lo spagnolo Marca, accostando le immagini di Buffon in lacrime dopo la mancata qualificazione al Mondiale del 2018 a quelle del gioioso abbraccio tra il Ct Mancini e Bonucci a Wembley. As, altro quotidiano spagnolo, scrive "Bravissima" e aggiunge "L'Europa siamo noi" sotto la foto di Belotti che alza la coppa. Dàinoltre conto degli insulti razzisti piovuti sui social dei giocatori di colore Saka, Sancho e Rashford, rei di aver fallito dagli 11 metri. 'Invincibili' sintetizza il francese L'Equipe.  

Poco prima di uscire dal varco decentrato di Fiumicino, capitan Giorgio Chiellini è sceso dal pullman azzurro con la Coppa in mano alzandola davanti ad alcune decine di tifosi più fortunati che si erano staccati dal grosso che attendeva al Terminal, raggiungendo l'area molto più lontana dello scalo rispetto alle aerostazioni. Correndo verso il pullman, cori ed entusiasmo alle stelle alla vista del Capitano, che è stato seguito da Donnarumma e Bernardeschi. "E' tutto meraviglioso, che emozione", aveva detto poco prima Jorginho sotto l'area circondato dall'affetto degli operatori aeroportuali. Emozionato e commosso anche il presidente federale Gravina: "Bellissimo tornare a Roma con la Coppa". Tutti i giocatori, sotto bordo, sono stati bersagliati di foto ricordo e di cori. Incontenibile la gioia dei calciatori e dello staff tecnico manifestata apertamente nelle poche decine di metri che li separavano dall'aereo, che ha sfilato con le bandiere tricolore ed europea ai finestrini della cabina dei piloti, al pullman. Incitamenti per Immobile, Verratti, Chiesa, De Rossi ed un'ovazione alla vista di Spinazzola per il quale è scattato ormai il classico coro "Spina, Spina!!".


"Il fatto che la finale si sia disputata nel giorno di San Benedetto, patrono d'Europa, è una significativa coincidenza e, essendo italiano, possiamo dire che c'è stata la sua mano", ha detto monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del dicastero della Cultura vaticano, responsabile del settore dello Sport. "Ci siamo stupiti del fair play visto in questi Europei, quando invece dovrebbe essere una condizione normale. A vincere è stato il fair play ed il gioco di squadra, in tante nazionali che hanno fatto del gruppo il loro punto di forza", ha aggiunto parlando a Radio Vaticana. E Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli, ha gioito per la vittoria dell'Italia agli Europei e dell'Argentina nella Coppa America. "Nel condividere la gioia per la vittoria della nazionale argentina e di quella italiana con le persone che gli sono vicine, Sua Santità - riferisce il portavoce Matteo Bruni - si è soffermato sul significato dello sport e dei suoi valori, e su quella capacità sportiva di saper accettare qualsiasi risultato, anche la sconfitta: 'solo così, davanti alle difficoltà della vita, ci si può sempre mettere in gioco, lottando senza arrendersi, con speranza e fiducia'".

"Posso esprimere da parte della cancelliera e del governo tedesco gli auguri alla squadra e a tutto il Paese, per questo favoloso torneo", ha dettoil portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Berlino, sulla vittoria dell'Italia agli europei.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "aveva detto prima della partita che tifava per la squadra italiana ed è ovviamente molto contenta di questo risultato", ha detto il portavoce dell'esecutivo comunitario, Eric Mamer. Interrogato su quale sia la vera dimora del calcio - giocando sul motto inglese 'It's coming home', diventato 'It's coming Rome' dopo la vittoria italiana - Mamer si è limitato a dire che "spetta a ciascuno di noi rispondere a questa domanda nella propria anima e nella propria coscienza" ma "non esiste una posizione ufficiale della Commissione Ue".

 

FONTI VARIE AGENZIE

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