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Scontro Borghi-Crisanti a La7: “Lei è esperto di genetica della zanzara"

Nella puntata del 22 aprile 2021 di Piazzapulita, in onda su La7, il deputato della Lega Claudio Borghi ha condiviso in diretta uno “studio” del Prof. John Ioannidis della Stanford University con il quale sostiene la tesi che «il lockdown non serve a nulla».

Borghi ha dunque citato uno studio di John Ioannidis dell'Università di Stanford, definito dal leghista "uno tra i principali esperti di epidemiologia", secondo cui dal confronto tra Stati che hanno adottato misure più restrittive (Inghilterra, Francia, Germania, Iran, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Stati Uniti) e Stati che al contrario hanno scelto altre strategie di contenimento (Svezia e Corea del Sud) sarebbe emerso che i benefici delle restrizioni sono minimi  e che "riduzioni simili nella crescita dei casi possono essere ottenute con interventi meno restrittivi". 

Per Borghi tuttavia lo studio di Ioannidis è la prova che il lockdown non funziona. E la Gran Bretagna? Secondo Borghi, "se noi prendiamo i risultati della Gran Bretagna" e li confrontiamo con quelli di "altri Stati dove non c'era il lockdown sono più o meno sovrapponibili". A quali numeri si riferisce Borghi? Lo studio citato dal deputato della Lega è datato 05 gennaio 2021, quando nel Regno Unito il lockdown era appena iniziato. 

E oggi, a tre mesi e mezzo di distanza, nel Paese si contano meno di 3mila casi al giorno e appena 276 persone in terapia intensiva. Di certo molti meno di quelli di altri Paesi europei che hanno adottato misure meno rigide. Il premier Boris Johnson, evidentemente consigliato dagli scienziati che collaborano con il governo, ha sottolineato giorni fa che "la campagna vaccinale ha aiutato", ma a ridurre contagi e morti "è stato in larga parte, il lockdown". Borghi però ha una sua teoria. Se dallo scorso febbraio l'Italia non avesse mai chiuso, "probabilmente i risultati non sarebbero stati così gravi".

Per il microbiologo dell'Università di Padova, infatti, "non ci sono le condizioni per riaprire". Ma il deputato del Carroccio insiste: "Assolutamente sì", dice, "i ristoranti vanno aperti anche al chiuso" mentre "i lockdown non servono e non bisognava farli".

La “storia” di John P.A. Ioannidis e del suo studio sul lockdown “poco efficace” per la pandemia Covid-19 si arricchisce di un importante e forse definitivo dettaglio: dopo lo scontro accesissimo a Piazzapulita tra il microbiologo Andrea Crisanti e il deputato leghista Claudio Borghi e dopo quello successivo tra il giornalista de “La Verità” Fabio Dragoni e il divulgatore scientifico Andrea Casadio, l’epidemiologo di fama mondiale (Università di Stanford) dice la sua proprio sul quotidiano diretto da Belpietro per fissare alcuni punti e lanciare non poche bordate alla trasmissione condotta da Corrado Formigli su La7. Per chi non fosse avvezzo, tutto nasce da Borghi che in trasmissione cita lo studio sul lockdown di Ioannidis, trovandosi però in forte contrapposizione a Crisanti che definisce il 22 aprile scorso proprio quello studio «ritirato perché contestato da molti colleghi».

Ma anche Claudio Borghi e Andrea Crisanti a ‘Piazzapulita’ su La7. Si inizia con dei botta e risposta, si passa a battibecchi ripetuti fino alla lite. Il tema è quello delle riaperture e del lockdown, che vede il deputato della Lega su posizioni completamente opposte rispetto a quelle del microbiologo dell'Università di Padova. Per quest'ultimo “non ci sono le condizioni per riaprire”. Ma l'esponente del Carroccio non solo ha replicato spiegando che i ristoranti vanno aperti anche al chiuso, ma è entrato in tackle sui lockdown: “Con tutto il rispetto per il professor Crisanti, se io devo prendere una decisione importante devo andare a sentire i massimi esperti al mondo. Lui è un esperto della genetica della zanzara, è un'ottima cosa, ma non è un esperto di queste cose, questo non è il suo campo. Sono andato a leggermi degli studi, come quello del professor Ioannidis, secondo cui il lockdown non ha prodotto benefici”.

Come riferisce Sussidiario, nel lavoro scientifico di Ioannidis si era arrivati a tal conclusione, pubblicata dal Journal of clinical epidemiology: «Pur non potendo escludere piccoli benefici dalle chiusure (in gergo Npi) in termini di contenimento della diffusione dei casi, non ne troviamo di significativi. Simili riduzioni possono essere raggiungibili con provvedimenti meno severi». Giovedì 29 aprile poi la “seconda puntata” della “storia” di Ioannidis dove questa volta appare una breve intervista fatta da Casadio al noto epidemiologo e dove sembrerebbe abbia più ragione la “versione Crisanti” dato che lo scienziato spiegherebbe «lockdown inutile è semplificazione eccessiva. I miei modelli sono teorici».

Intanto alla trasmissione  “L’Aria che tira”: si scontrano Stefano Zampieri, un ristoratore, in collegamento con Myrta Merlino;  e il microbiologo Andrea Crisanti. Il quale, come sappiamo è un “chiusurista” fino al midollo, pertanto contrario alle riaperture. Una posizione molto rigida che mal si concilia con la necessità di non far  sprofondare l'economia e l’attività di tanti ristoratori alla canna del gas. Dopo avere ripetuto per l'ennesima volta quanto siano sbagliate le riaperture e quanto biasimabili le proteste dei ristoratori scesi in piazza, Stefano Zampieri non si tiene; e “azzanna” Crisanti, facendolo vacillare:

“Se lei mi dà 200mila euro, perché io tanti ne ho persi, poi non mi sentirà mai lamentarmi“, tuona il ristoratore. E ancora: “Da quanto sono ignorante, le dico che quei 200 miliardi li avrei dati alla sanità, pur di tenerci aperti con un protocollo. Non vogliamo ristori, non vogliamo soldi dallo Stato”. Vogliono lavorare. Da questo orecchio il governo Draghi non ci sente

Dalla pagina dell'Università di Stanford la biografia del Professore  Prof. John Ioannidis che e stato citato da Borghi e non e stato messo tutto per motivi di spazio :


Il mio lavoro mira a migliorare i metodi e le pratiche di ricerca e a migliorare gli approcci per integrare le informazioni e generare prove affidabili. La scienza è la cosa migliore che possa capitare agli esseri umani, ma fare ricerca è come nuotare di notte in un oceano. La scienza prospera nell'oscurità. 

Nato a New York City nel 1965 e cresciuto ad Atene, in Grecia. Valedictorian (1984) al Athens College; Premio Nazionale della Società Matematica Greca (1984); MD (grado superiore della classe di facoltà di medicina) presso l'Università Nazionale di Atene (1990); ha anche ricevuto DSc in biopatologia dalla stessa istituzione. Formatosi ad Harvard e Tufts (medicina interna, malattie infettive), ha poi ricoperto incarichi presso NIH, Johns Hopkins e Tufts. 

Ha presieduto il Dipartimento di igiene ed epidemiologia, University of Ioannina Medical School nel 1999-2010 mentre ricopriva anche incarichi di professore a contratto presso Harvard, Tufts e Imperial College. Si è trasferito a Stanford nel 2010, inizialmente come Direttore / CF Rehnborg Chair presso lo Stanford Prevention Research Center, poi diversificato con incarichi in 4 dipartimenti e appartenenza a 8 centri / istituti a Stanford. Avviato il programma di dottorato in epidemiologia e ricerca clinica e il programma SM in ricerca sulla salute e la prevenzione della comunità. Lanciato METRICS nel 2014 e METRIC-B nel 2019. Senior Advisor on Knowledge Integration presso NCI / NIH (2012-6). 

È stato Presidente, Society for Research Synthesis Methodology e membro del comitato editoriale di molte importanti riviste (tra cui PLoS Medicine, Lancet, Annals of Internal Medicine, JNCI tra gli altri) e come redattore capo dell'European Journal of Clinical Investigation (2010-2019). Consegnato ~ 600 conferenze su invito e onorario. 

Destinatario di numerosi premi (es. European Award for Excellence in Clinical Science [2007], Medal for Distinguished Service, Teachers College, Columbia U [2015], Chanchlani Global Health Award [2017], Epiphany Science Courage Award [2018], Einstein fellow [ 2018], premio Gordon [2019]). Inserito nella Association of American Physicians (2009), European Academy of Cancer Sciences (2010) American Epidemiological Society (2015), European Academy of Sciences and Arts (2015), National Academy of Medicine (2018), Accademia delle Scienze (Bologna) (2021). Titoli onorari di FORTH (2014) e Ioannina (2015), dottorati onorari di Rotterdam (2015), Atene (2017), Tilburg (2019), Edimburgo (2019, cerimonia spostata al 2021), Aristotele U Salonicco (2020, cerimonia spostata al 2021). 

Molteplici lezioni onorarie / cattedre in visita (Caltech, Oxford, LSHTM, Yale, U Utah, U Conn, UC Davis, U Penn, Wash U St. Louis, NIH tra gli altri). Il documento PLoS Medicine su "Perché la maggior parte dei risultati della ricerca pubblicata è falsa" è stato l'articolo più consultato nella storia della Public Library of Science (> 3 milioni di visite). 

Autore di 8 libri letterari in greco, tre dei quali sono stati selezionati per il premio Anagnostis come miglior libro dell'anno. Lo scienziato coraggioso Thinker per il 2010 secondo Atlantic, "potrebbe essere uno degli scienziati più influenti in vita". Ricercatore altamente citato secondo Thomson Reuters sia in medicina clinica che in scienze sociali. Indici delle citazioni: h = 213, m = 9 per Google Scholar. 

Tasso di citazione attuale:> 6, 000 nuove citazioni al mese (tra i 10 scienziati in tutto il mondo che sono attualmente i più citati). Se confrontati con la mia vasta ignoranza, questi valori offrono un'eccellente prova che le metriche delle citazioni possono essere orribilmente inaffidabili. Non ho account personali sui social media: ammiro le persone che possono riversare in loro la loro saggezza priva di errori, ma commetto molti errori, ho bisogno di rivedere i miei scritti più volte prima di pubblicarli e non vedo motivo per prendere in giro di me stesso più spesso di quanto sia purtroppo inevitabile. 

Mi considero un privilegio di aver imparato e di continuare a imparare dalle interazioni con studenti e giovani scienziati (di tutte le età) da tutto il mondo e mi piace essere costantemente ricordato che non so quasi nulla. Se confrontati con la mia vasta ignoranza, questi valori offrono un'eccellente prova che le metriche delle citazioni possono essere orribilmente inaffidabili. Non ho account personali sui social media - ammiro le persone che possono riversare in loro la loro saggezza priva di errori, ma faccio molti errori, ho bisogno di rivedere i miei scritti più volte prima di pubblicarli e non vedo motivo per prendere in giro di me stesso più spesso di quanto sia purtroppo inevitabile. 

Mi considero privilegiato di aver imparato e di continuare a imparare dalle interazioni con studenti e giovani scienziati (di tutte le età) da tutto il mondo e mi piace essere costantemente ricordato che non so quasi nulla. Se confrontati con la mia vasta ignoranza, questi valori offrono un'eccellente prova che le metriche delle citazioni possono essere orribilmente inaffidabili. Non ho account personali sui social media: ammiro le persone che possono riversare in loro la loro saggezza priva di errori, ma commetto molti errori, ho bisogno di rivedere i miei scritti più volte prima di pubblicarli e non vedo motivo per prendere in giro di me stesso più spesso di quanto sia purtroppo inevitabile. 

Mi considero un privilegio di aver imparato e di continuare a imparare dalle interazioni con studenti e giovani scienziati (di tutte le età) da tutto il mondo e mi piace essere costantemente ricordato che non so quasi nulla. ma faccio molti errori, ho bisogno di rivedere i miei scritti più volte prima di pubblicarli, e non vedo motivo per prendermi in giro più spesso di quanto sia purtroppo inevitabile. 

Mi considero privilegiato di aver imparato e di continuare a imparare dalle interazioni con studenti e giovani scienziati (di tutte le età) da tutto il mondo e mi piace essere costantemente ricordato che non so quasi nulla. ma faccio molti errori, ho bisogno di rivedere i miei scritti più volte prima di pubblicarli, e non vedo motivo per prendermi in giro più spesso di quanto sia purtroppo inevitabile. Mi considero privilegiato di aver imparato e di continuare a imparare dalle interazioni con studenti e giovani scienziati (di tutte le età) da tutto il mondo e mi piace essere costantemente ricordato che non so quasi nulla.

Nomine accademiche

Professore, Medicina - Stanford Prevention Research Center
Professore, Epidemiologia e salute della popolazione
Professore (per gentile concessione), Statistica
Professore (per gentile concessione), Biomedical Data Science
Membro, Bio-X
Membro dell'Istituto Cardiovascolare
Membro, Stanford Cancer Institute
Affiliato, Stanford Woods Institute for the Environment

Appuntamenti amministrativi

Co-Direttore, Meta-Research Innovation Center a Stanford (METRICS) (2013 - Presente)
Redattore capo, European Journal of Clinical Investigation (2010-2019)
Membro, Stanford Cardiovascular Institute (2010 - Presente)
Membro, Stanford Cancer Center (2010-oggi)
Affiliato, Stanford Center on Longevity (2012 - Presente)

Tutti gli appuntamenti amministrativi (13)

Onori e Premi

Eletto membro corrispondente, Accademia delle Scienze (Bologna) (2021)
Membro eletto, National Academy of Medicine (2018-)
Einstein fellow, Berlin Institute of Health, Einstein Stiftung e Stiftung Charite (2018)
Epiphany Science Courage Award, Novim (premio inaugurale) (2018)
Consigliere eletto, Association of American Physicians (2017-2022)

Tutti i riconoscimenti e i premi (36)

 

Fonti Sussidiario/today/Secolo d'Italia / University of Stanford

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