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Tensione Roma-Mosca, documenti a ufficiale Russo' arrestato militare italiano

Cinquemila euro in contanti. E' quanto il militare dell'esercito russo avrebbe dato al capitano di fregata in cambio di documenti militari classificati. Il denaro è stato sequestrato al momento dello scambio dopo l'intervento del Ros. In base a quanto si apprende i due si erano accordati anche su una cifra più bassa, circa quattromila euro, per la cessione di documenti avvenuta in passato. Nei confronti del militare italiano, attualmente detenuto, l'accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione.

I documenti ceduti dall'ufficiale della Marina Militare al funzionario russo riguarderebbero i sistemi di telecomunicazione militare, "classificati" della Nato, alle carte classificate, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, il capitano di fregata avrebbe avuto accesso in quanto era in servizio allo Stato maggiore della Difesa.

Il capitano di fregata della Marina militare è stato fermato in flagranza di reato durante l'incontro clandestino, avvenuto in un parcheggio della capitale, con un ufficiale russo accreditato presso l'ambasciata di Roma.

Il capitano di fregata della Marina militare italiana e l'ufficiale delle forze armate russe erano tenuti sotto controllo dall'intelligence italiana da qualche mese. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate gli uomini dell'Aisi, il servizio di controspionaggio interno, hanno monitorato i movimenti e le attività dei due per diverso tempo fino a quando "è stato necessario intervenire". E ieri sera è scattato l'intervento che ha portato al fermo del militare italiano e dell'ufficiale russo.

L'accusa per i due è di spionaggio e altri gravi reati riguardo alla sicurezza dello stato, con pene che possono arrivare fino a 15 anni di carcere.La posizione del cittadino straniero è tuttora al vaglio in relazione al suo status diplomatico.

Il capitano di fregata della marina militare e l'ufficiale accreditato presso l'ambasciata della federazione russa sono stati fermati ieri sera. L'intervento è stato effettuato dai carabinieri del Ros, sotto la direzione della Procura di Roma, e l'attività informativa è stata condotta dall'Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato maggiore della Difesa.

La Procura militare di Roma aprirà oggi formalmente un fascicolo d'inchiesta sull'arresto degli ufficiali italiano e russo. Le ipotesi di reato astrattamente configurabili sono due: Rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio e Procacciamento di notizie segrete, a scopo di spionaggio. Lo ha confermato all'Ansa il procuratore militare di Roma, Antonio Sabino.

In relazione a quanto riportato dagli organi di stampa circa l'operazione condotta dai carabinieri del ROS, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, la Farnesina rende noto che il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato al Ministero questa mattina - su istruzioni del Ministro Luigi Di Maio - l'Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov.

Dall’ambasciata russa a Roma confermano che il funzionario fa parte del personale dell'ufficio dell'addetto militare ma non spiegano a chi rendeva conto delle sue operazioni. «Sono protocolli interni» dicono schivando le domande. «Per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell’accaduto» affermano dall'altra parte del telefono leggendo un comunicato. «Ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra Russia e Italia».

Anche il Cremlino, commenta nella stessa direzione: «Speriamo non si ledano i rapporti con l’Italia» dicono."Ci dispiace per l'espulsione da Roma di due dipendenti dell'ambasciata russa. Stiamo approfondendo le circostanze di questa decisione. Faremo un ulteriore annuncio sui nostri possibili passi in relazione a questa misura, che non corrisponde al livello delle relazioni bilaterali". Lo ha fatto sapere all'Ansa il ministero degli Esteri russo.

Mosca dovrà rispondere in modo simmetrico alla decisione di Roma di espellere due diplomatici russi dall'Italia: lo ha detto il vice presidente della Commissione della Duma per gli Affari internazionali, Alexiei Cepa, ripreso dall'agenzia Interfax. "Naturalmente saremo costretti a rispondere in modo analogo. Vi sarà una risposta simmetrica", ha detto Cepa a Interfax.

La decisione delle autorità italiane di espellere i due funzionari russi è infondata e avrà un impatto negativo sulle relazioni italo russe. Lo ha detto il presidente della commissione della Duma per gli Affari Internazionali Leonid Slutsky. "La 'spio mania' è arrivata anche in Italia. L'espulsione dei diplomatici è un passo estremo. Sono sicuro che per questo non vi erano ragioni così forti", ha detto Slutsky a Interfax. A suo parere "un tale gesto non corrisponde ad un alto livello di relazioni bilaterali e, purtroppo, imporrà la sua impronta negativa sul dialogo russo-italiano".

Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha espresso "solidarietà" all'Italia per l'espulsione di due funzionari russi accusati di spionaggio. Raab ha definito "maligne e destabilizzanti" le azioni di Mosca, "che mira a minare un alleato della Nato"

Le indagini proseguono senza sosta e la collaborazione tra Carabinieri, Marina, Difesa e Procura di Roma è totale. La questione è infatti estremamente grave. Il passaggio di documenti, specialmente se è confermato il servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, potrebbe infatti aver coinvolto dossier Nato. Questo comporterebbe un immediato allargamento della vicenda. E farebbe anche capire il motivo dell'interessamento della Russia verso i documenti posseduti dal militare: l'Alleanza atlantica è infatti coinvolta da sempre nella guerra delle spie con Mosca. E il Cremlino in questi anni ha dimostrato di essere particolarmente interessato a ciò che avviene nei comandi dei Paesi Nato. In particolare anche sul territorio italiano.

Anche l'anno scorso un scienziato estone è stato condannato a tre anni con l'accusa fare spionaggio per la Cina. Nel 2018, infatti, era stato reclutato dall'intelligence militare cinese, periodo che coincide con la sua assegnazione alla base Nato di La Spezia. Un caso analogo si verificò nel 2019, quando fu l'intelligence russa a mettersi in contatto con un ufficiale francese assegnato alla base Nato di Napoli

Gli episodi in questo senso sono molti. Fatti che coinvolgono militari o civili italiani sono in realtà abbastanza risalenti nel tempo (si può fare riferimento ad alcuni casi che hanno coinvolto aziende di Trieste e La Spezia), ma episodi che hanno invece a che fare con l'Italia sono molti. E di recente sono anche venuti spesso alla luce. Soltanto quest'estate, il comando di Napoli della Nato è stato il centro di una complessa operazione di controspionaggio terminata con l'arresto di un alto ufficiale francese dislocato nella sede campana dell'Alleanza. Sempre nei pressi di Napoli, nel centro di Pomigliano d'Arco, a dicembre è venuto fuori un altro inquietante caso di sottrazione di dati sensibili che ha coinvolto persone interne a Leonardo Spa. L'accusa era di aver rubato una quantità impressionante di dati, ma non si era riusciti a capire chi ne fosse davvero il destinatario. Sempre in Campania, ma questa volta all'aeroporto di Capodichino, ad agosto del 2019 venne arrestato un dirigente della società russa Odk, controllata dalla Rostec, su mandato internazionale dell'Fbi. L'uomo è poi stato individuato come un agente dello Svr (il servizio di informazioni per l’estero russo).

Fonti Ansa /Domani/ il giornale / Rai

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