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Caporetto mediatica per Conte

A un metro di distanza le une dalle altre, decine di persone attendono con pazienza il proprio turno per ricevere il pacco alimentare. Con l’emergenza sanitaria che ha fatto perdere il lavoro a migliaia di precari in tutta Italia il parroco di della chiesa fiorentina ha iniziato distribuire ai propri fedeli una busta della spesa. Una volta ogni 15 giorni. A chi non riesce ad arrivare a fine mese e senza aiuti rischia di morire di fame. “Distribuiamo beni di prima necessità. Pane, acqua, biscotti, omogenizzati a chi ha bisogno - ci spiega una volontaria della Caritas - il dispiacere è che spesso il cibo non basta per tutti e siamo costretti a mandare via le persone. La fila a volte arriva a circondare il palazzo è scioccante”.

Con passo lento e capo chino gli uomini avanzano lenti verso i volontari della Caritas che li attendono all’ingresso della parrocchia. É necessario compilare un foglio con i propri dati dove viene inserito anche il nominativo dei componenti della famiglia. Due chiacchiere con il prete che cerca di strappare un sorriso a tutti nonostante la sua prima domanda di routine faccia male al cuore: “Non lavora nessuno a casa?”. I bambini per la mano sono il palliativo alla preoccupazione che troppo spesso toglie il sorriso. Giocano e ridono di gusto quando affondano il braccino nel cartone dei cioccolatini a forma di cuore.

Fischi, urla e contestazioni che lo hanno fatto circondare dalla scorta e ovviamente hanno richiamato giornalisti e tv. "I soldi, i soldi! La cassa integrazione!", urlavano dalla strada, e qualcuno è andato giù pesante: "Buffone, buffone". Conte ha provato ad affrontarli togliendosi la mascherina e parlando con una signora, poi vista la malaparata è tornato incredulo a palazzo Chigi sibilando: "impossibile". Ha assistito alla scena anche un deputato del M5s, Luca Carabetta, che ha provato a minimizzare la prima contestazione pubblica di Conte: "erano ragazzi, scherzavano e si facevano i selfie". Ma anche le immagini raccontano altro...

Cosi uno pensa che davvero e finito  l’idillio tra cittadini italiani e Giuseppe Conte dopo quello che e successo ... L’ex "avvocato del popolo" ieri è stato sommerso da fischi e urla di contestazione provenienti da persone che lo aspettavano in strada.  

Un colpo inaspettato e durissimo per un Conte che credeva ancora di godere di un apprezzamento elevato tra la popolazione ma che non ha tenuto conto di come la situazione in Italia stia divenendo sempre più difficile e che per aiutare i cittadini non bastano promesse e belle parole. Il premier ieri aveva convocato i giornalisti all'aria aperta in piazza Colonna, proprio davanti a palazzo Chigi per parlare degli "Stati generali" che stanno per iniziare. Con una mossa forse studiata, una volta concluso l’incontro con la stampa, Conte annuncia: "Fatemi andare a prendere un caffé, però da solo. Non seguitemi...". L’impressione è che il premier voglia andare verso la folla presente poco distante per ricevere qualche forma di acclamazione, cosa sempre utile soprattutto in un momento di difficoltà politica.

Conte, del tutto spiazzato, ha provato ad affrontarli togliendosi la mascherina e parlando con una signora ma è stato tutto inutile. Vista la contestazione, il premier seguito dalla scorta è tornato incredulo a palazzo Chigi sibilando: "Impossibile". Ed invece era tutto vero. Il segnale che qualcosa in Italia è cambiato. Chissà se Conte lo ha capito.

Certo di raccogliere applausi e sorrisi, il presidente del Consiglio si avventura verso le transenne, per avvicinarsi alla folla, formata da passanti e curiosi, assiepata lungo via del Corso. La mossa si rivela, però, un disastro. Subito si alzano fischi e urla rivolti al premier. A quel punto la scorta, che Conte aveva inviato a non seguirlo, deve accorrere per circondare il presidente del Consiglio. La scena, una vera e proprio Caporetto mediatica per Conte, richiama giornalisti e tv. "I soldi, i soldi! La cassa integrazione!", urlavano i cittadini verso il premier. Qualcuno, poi, ha anche gridato "dimissioni" e"buffone, buffone".

Si parte con la settimana difficile del premier, contestato dal Pd per l'organizzazione degli Stati generali, poi dalla folla davanti a Palazzo Chigi per gli aiuti economici promessi e mai arrivati, infine niente poco di meno che dal mitico Paul McCartney. Tutta una storia di voucher e mancati rimborsi, Ma, in quanto a "buoni", anche agli italiani non è andata benissimo.

Certo, anche i Cinquestelle se la passano maluccio. E se quando erano all'opposizione erano tra i più fermi oppositori del regime di Al Sisi colpevole dell'uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni, una volta al governo si sono piegati alla real politik e sono subito corsi a baciare la pantofola al dittatore. Dimenticando che nelle prigioni di Al Cairo anche adesso c'è un giovane italiano, Patrik Zaki. E, prima di fare affari con l'Egitto, sarebbe il caso almeno di farcelo rimandare in Italia...

Tempi durissimi anche per la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che per sviare l'attenzione dai problemi della scuola si è infilata in un'assurda polemica grammaticale con Matteo Salvini. Ma, peggio di tutto, è riuscita persino ad avere torto. Chissà se i nostri ragazzi riusciranno a tornare a scuola a settembre, di certo dovrebbe farlo anche la ministra e andare dietro la lavagna!.

 

 

 

 

 

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