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Lagarde: crollo economia europea "senza precedenti"

Conte si è presentato di fronte ai cronisti a Palazzo Chigi per parlare della fase 3 del Paese, quella in cui si dovrà decidere come investire il denaro che (pare) arriverà dall’Europa. Il piano parla di investimenti pubblici e privati, modernizzazione, digitalizzazione, infrastrutture, taglio delle tasse e una fiscalità di vantaggio per il Sud. Un "libro di sogni", dice Zaia. 

La prossima settimana il premier dovrebbe convocare gli “Stati generali dell’economia” per parlare della ripresa con “i principali attori del sistema Italia, parti sociali, associazioni di categoria e singole menti brillanti”. Dovrebbe essere coinvolta anche l’opposizione, cui il governo sembra tendere una mano.

Cosi nel giorno dell’alba della Fase 3, torna a parlare – all’ora del tramonto – il principale artefice delle misure restrittive, con annessi provvedimenti emergenziali.
Più stoico il Premier Conte, rispetto alle passate conferenze, ma sempre mantenendo una narrazione rammaricata, per i ritardi sui contributi, e talvolta decisa, soprattutto sul mondo dell’industria, principale “infettata” da tirar fuori dalla terapia intensiva della crisi economica post-Covid.

Sul primo punto  il Direttore di Libero Pietro Senaldi parlando a Radio Radio ,dice che  fiscalità di vantaggio per il Sud e anticipazioni delle misure promosse dall’Europa sono le due nuove promesse, che negli incubi degli italiani potrebbero diventare chimere.

La pensa così Senaldi, il quale ha fortemente criticato anche le parole decise di Conte verso Confindustria: “Le parole di Bonomi su danni politici? Quell’ espressione è sicuramente infelice, e la rimando al mittente“, ha detto il Premier verso quella che ad oggi è, secondo Senaldi la vera opposizione di Giuseppe Conte.

Continua Sinaldi  alla sua intervista a Radio Radio :  Il punto è che non puoi attaccare chi poi ti sosterrà, perché Conte è stato bravo a creare casse integrazioni che poi non paga, redditi di Cittadinanza, ma il lavoro lo creano gli industriali. Lui prima diceva che siamo una società signorile di massa, che viviamo consumando i soldi delle generazioni precedenti, ma ora siamo diventati una società parassita di massa, i soldi a noi chi ce li da? L’Europa perché grazie al Covid possiamo sforare tutti i bilanci?
E’ un discorso dal respiro corto. D’altronde cosa può fare? Qualunque cosa avesse promesso non gli avrebbero creduto, quindi fa discorsi di politica e non di sostanza.

Il lapsus sui soldi dei contributi? La domanda vera è questa: non lo sanno neanche loro e si confondono – e questo sarebbe inquietante dal punto di vista della competenza – oppure sparano ogni giorno una cifra diversa, così la gente non capisce più niente e non riesce a sapere se è stata accontentata, o no?
Il disegno è diabolico, ma altrettanto inquietante. Io non ho la risposta, ma nessuna delle due mi piacerebbe“.

Ma anche dal Ue arrivano novita o promesse e come da pronostico, con i mercati alla finestra, la BCE ha annunciato che il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) sarà incrementato di 600 miliardi di euro raggiungendo così quota 1.350 miliardi di euro.

Nella conferenza stampa di rito, la Presidente Christine Lagarde ha parlato di un "crollo senza precedenti nel secondo trimestre", di "forti perdite di lavoro e reddito che hanno portato a cadute significative di spese per consumi e investimenti" e di un recupero solo "tiepido" a fronte di "alcuni segni di risalita" post minimi.

Intanto la Banca Centrale Europea ha tagliato drasticamente le sue stime di crescita per l'Eurozona quest'anno, portando il PIL 2020 a -8,7%, con una revisione di nove punti e mezzo rispetto alle ultime previsioni. Nel 2021 dovrebbe arrivare un rimbalzo del 5,2%, seguito da un +3,3% l'anno dopo. Tagliate anche le stime sull'inflazione dell'Eurozona che nel 2020 si posizionerà allo 0,3%, nel 2021 allo 0,8% mentre nel 2022 salirà all'1,3%.

Nel sottolineare che il Consiglio direttivo della Bce chiede "un forte e tempestivo sforzo per sostenere la ripresa" dopo i 540 miliardi di euro deliberati dall'UE (la cifra che mobiliteranno Sure, Mes e Bei, ndr) la Lagarde ha anche accolto con favore "la proposta della Commissione europea di un piano per la ripresa per sostenere le regioni e i settori più colpiti dalla pandemia".

Cosi la BCE interviene nuovamente nella crisi economica dell’area euro e si rivela l’unica vera istituzione in grado di fare qualcosa. Con la politica legata mani e piedi dai propri vincoli e dalla propria miopia deve intervenire un organo prettamente tecnico per fare qualcosa. Vediamo quali interventi sono stati decisi.

La dotazione per il programma di acquisto di emergenza di pandemia (PEPP) sarà aumentata di 600 miliardi di euro per un totale di 1.350 miliardi di euro. In risposta alla revisione al ribasso dell’inflazione nell’orizzonte di proiezione legata alla pandemia, l’espansione del PEPP faciliterà ulteriormente un ampliamento della politica monetaria generale, sostenendo le condizioni di finanziamento nell’economia reale, in particolare per le imprese e le famiglie. Gli acquisti continueranno a essere condotti in modo flessibile nel tempo, cioè con i “Capital Key ” molto rilassati e comprando dove c’è bisogno. Vedremo anche più acquisti di titoli dal settore privato.

L’orizzonte per gli acquisti netti nell’ambito del PEPP sarà esteso almeno alla fine di giugno 2021. e comunque finchè ce ne sarà bisogno. Whatever it takes….
I pagamenti di capitale in scadenza da titoli acquistati nell’ambito del PEPP saranno reinvestiti fino almeno alla fine del 2022. Comunque il reinvestimento seguirà la politica  monetaria.

Gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attivi (APP) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro, insieme agli acquisti nell’ambito della dotazione temporanea aggiuntiva di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno. Quindi il super -acquisto del PEPP non sostituisce il normale QE.

Questa decisione della BCE mette nell’angolo l’utilizzo del MES. Consideriamo che, allo stato attuale, meno di 200 miliardi dei 750 messi a disposizione sono stati impiegati. Con questa aggiunta la capacità di tiraggio è enorme. Il rendimento del BTP è andato giù.

L’annuncio della BCE era atteso, ma nel weekend il Ministero decide l’emissione di titoli decennali, ne affida il collocamento ad un pugno di   banche (  Bnp Paribas, Citigroup Global Markets, Hsbc France, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese, Unicredit e NatWest Markets), quindi riesce a piazzare 14 miliardi contro 108 miliardi di domanda (9 volte l’offerta) a 1,707% di rendimento. Ma perche il Tesoro si comporta cosi ?

La sua istituzione è oggettivamente messa all’angolo e diventa secondaria. Ai fessi che dicono che “Il MES costa meno” ricordiamo che il titolo comprato dalla BCE costa zero, perchè gli interessi sono rigirati alla Banca d’Italia che poi, come utili, li gira al Tesoro. Quando non sono utilizzati per ricomprare altri BTP;
 

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