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Le toghe contro Salvini: Carola Rackete non sarà espulsa

Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, ha rimesso in libertà la Rackete che pochi giorni fa aveva forzato il blocco dei porti italiani per far sbarcare a Lampedusa 40 migranti recuperati al largo della Libia. Ma non c'è solo l'annullamento dei domiciliari per la 31enne, la Rackete non verrà neanche espulsa.

Come spiega il Corriere, la comandante della Sea Watch deve rimanere a disposizione dei magistrati che l'hanno indagata anche per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Niente espulsione immediata quindi.

"Rispediamo subito in Germania la ricca fuorilegge", aveva tuonato Matteo Salvini pochi istanti dopo la sentenza del gip. Ma il decreto già firmato dal prefetto non potrà essere eseguito.

Toghe di nuovo contro il vicepremier leghista. E il livello di scontro potrebbe aggravarsi con il passare dei giorni, almeno fino a quando la Rackete non sarà costretta a lasciare l'Italia.

L'interrogatorio della capitana è fissato per il 9 luglio anche se l'avvocato della 31enne ha già annunciato che depositerà un'istanza di rinvio perché proprio quel giorno ha un altro impegno professionale. Il faccia a faccia con i magistrati slitterà quindi almeno di un'altra settimana.

Scontro tra le toghe e il ministro dell'Interno: l' Anm, sottolinea una nota della giunta registra, "ancora una volta, commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del Gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore".

"Io non entro in casa altrui però con quello che stiamo leggendo sulle spartizioni di poltrone e procure a cura di qualche magistrato penso che siano gli ultimi che possano dare lezioni di morale a chiunque. Sentire che Salvini è il problema di questo Paese mi sembra veramente folle": replica il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine dell'esercitazione sull'uso del teaser all'istituto ispettori della polizia a Nettuno, vicino Roma

Noi facciamo monitoraggio nel Mediterraneo. Se dovessimo trovarci in una situazione in cui siamo l'unica imbarcazione che può svolgere il salvataggio, agiremo come ci impone la legge del mare. Faremo quello che è previsto dalle normative che ci obbligano a comportarci in un certo modo, come ha fatto la Sea Watch. È così che abbiamo fatto e così faremo". Lo ha detto Alessandro Metz di Mediterranea Saving Human in una conferenza stampa congiunta delle Ong.

Intanto la procura di Agrigento ha negato il nulla-osta all'allontanamento dall'Italia di Carola Rackete fino al 9 luglio, giorno in cui la comandante della Sea Watch sarà interrogata dai pm che la indagano per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il provvedimento di allontanamento emesso ieri dal prefetto di Agrigento dovrà essere comunque convalidato dalla sezione specializzata del tribunale civile di Palermo, ma non sarà eseguibile fino a quando non arriverà il nulla-osta della Procura.

La politica di Fdi è una furia per la scarcerazione della cosiddetta "capitana" Carola Rackete decisa dal gip di Agrigento, che, di fatto, l'ha scagionata e rimessa in libertà in quanto l'attivista "ha agito per salvare vite umane".

Ecco, dunque il durissimo commento della Meloni, che se la prende contro i giudici italiani: "La magistratura libera la comandante della Sea Watch. Manco un minuto di galera per chi ha violato i nostri confini, violato la legge, speronato una nave della guardia di finanza. Per la sinistra immigrazionista la legge non conta. Possono fare i loro porci comodi e farla franca...".

Infine, chiosa così: "Abbiamo fatto bocciare dal Parlamento il Global Compact ma i magistrati ce lo impongono con le loro sentenze. Una ragione in più per chiedere subito il blocco navale per impedire ai barconi di partire e di avvicinarsi alle nostre coste. Per non dover avere ancora a che fare con la magistratura italiana. E ora almeno affondiamo (o demoliamo) la Sea Watch".

Nessuno mi toglie dalla testa che quella di Agrigento è una sentenza politica". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato sulla decisione del Gip di non convalidare l'arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete. "Togliti la toga e candidati con la sinistra" ha aggiunto il titolare del Viminale rivolgendosi al giudice in diretta Facebook e poi ha aggiunto: "io non mollo, anche perché ci sono tanti giudici che vogliono applicare la legge e non ribaltarla. Io conto su di voi".

"È una sentenza vergognosa", aveva commentato in precedenza Salvini, a margine dell'esercitazione sull'uso del taser all'istituto per ispettori di polizia a Nettuno, vicino Roma. "La scarcerazione mi ha provocato tanta rabbia - ha aggiunto -. È stata una scelta incredibile con motivazioni incredibili perché qui si è messo a rischio la vita di alcuni uomini delle forze dell'ordine che stavano facendo il loro lavoro".

Intanto diverse ong chiamate in audizione alla Camera nell'ambito dell'esame del decreto sicurezza hanno deciso di disertare per solidarietà nei confronti della ong Sea Watch il cui intervento è stato cancellato ieri su richiesta di Lega ed FdI.

Bailamme in Aula alla Camera dopo le accuse di "omicidio" lanciate dal deputato leghista Igor Iezzi durante un intervento dopo il forfait delle ong in audizione. "Alcuni deputati, usando il loro ruolo, sono saliti su una nave che stava violando le norme di sicurezza e hanno dato copertura politica al tentativo di uccidere alcuni agenti della Guardia di finanza", ha detto Iezzi. A quel punto sono seguite urla e contestazioni dei deputati di minoranza e il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, che sta presiedendo l'assemblea, ha chiesto al leghista di interrompere l'intervento spiegando: "Non accetto che si dia dell'assassino a nessun deputato". E successivamente ha aggiunto: "Le parole di Iezzi saranno oggetto di valutazione all'ufficio di presidenza per la gravità dei suoi contenuti".

La commissione europea ha deciso di non aprire la procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia: lo ha detto il commissario europeo agli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, nel corso di una conferenza stampa che sancisce così la decisione di non aprire la procedura d'infrazione per debito eccessivo

Sassoli, infatti, è un parlamentare Pd, "ex giornalista della Rai, magari ancora col contratto giornalistico della televisione pubblica". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato, in diretta Facebook la nomina di Sassoli.

L'elezione di David Sassoli a presidente del Parlamento europeo, non rispetta "il voto degli italiani. Già ieri, il vicepremier era apparso critico, a seguito delle nomine per i maggiori organi dell'Unione Europea: "Qua continuano a spartirsi le poltrone", aveva detto Salvini, riferendosi a Germania e Francia, che erano riuscite a far nominare rispettivamente Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea e Christine Lagarde a capo della Bce. Il tutto, aveva aggiunto, "tra democristiani e socialisti". Per questo aveva espresso la volontà di "nominare un ministro per le Politiche europee da parte del governo italiano. L'ho detto al premier Conte stamattina. Avere un uomo di governo italiano sette giorni su sette a Bruxelles a difendere l'interesse nazionale, penso che ormai sia urgente".

Ma, "al di là dei nomi" indicati per i ruoli al vertice dell'Unione Europea, al vicepremier preme che "cambino le regole, a partire da immigrazione, taglio delle tasse e crescita economica. E su questa battaglia l'Italia sarà finalmente protagonista". In particolare, Matteo Salvini insiste sulla volontà di abbassare le tasse, un impegno che intende portare in fondo, a prescindere dalle idee di Bruxelles: "Se l'Ue sarà contenta, noi saremo contenti; se non sarà contenta lo faremo lo stesso perchè lo stipendio ce lo pagano gli italiani, non i burocrati della Commissione Europea".

 

 

 

 

 

 

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