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Attacco della dimissionaria Commissione all'Italia: debito, fisco e pensioni

Piu la gente Europea esprime con il suo voto una UE, diversa, una Unione umana,un cambiamento dei trattati, e meno austerita,  piu la Unione fa tutto l opposto..infatti

Il braccio di ferro con l'Ue è appena iniziato. Una via d'uscita per evitare la procedura sarebbe quella della manovra bis. Una manovra aggiuntiva da 3,6 miliardi. Il governo avrà tempo fino all'Ecofin del 9 luglio per decidere in che modo agire per evitare la stangata di Bruxelles. Ma a quanto pare in Europa una decisione è già stata presa. Le parole del Commissario europeo al Bilancio Guenther Oettinger non lasciano spazio a dubbi: "Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione. L'Italia non dovrebbe essere un rischio per l'Eurozona". Infine anche dall'Fmi arriva una sonora bocciatura. Secondo quanto anticipato alla Reuters da una fonte europea il Fondo ritiene il debito italiano uno dei maggiori rischio per l'area euro insieme alla Brexit e alle tensioni commerciali in corso tra Stati Unit e Cina.

Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis è stato chiaro: “L'Italia deve riconsiderare la sua traiettoria di bilancio, in modo che debito e deficit tornino a scendere”. “Quello che succede in un Paese” della zona euro, ha detto in conferenza stampa, colpisce anche gli altri: e questo vale anche per l'Italia”, dove “il debito non sta scendendo, ma sta salendo”. Il nostro Paese, ha ricordato Dombrovskis ha “l'economia che cresce più lentamente di tutta l'area euro”. Nel mirino quindi c’è sempre il debito italiano che assieme all’aumento dei tassi d’interesse sui titoli di Stato nel 2018 e nei primi mesi del 2019, e alle misure come Quota 100 rappresentano una “grande fonte di vulnerabilità per l’economia del nostro Paese”.  

Le raccomandazioni di Bruxelles di fatto mettono nel mirino uno dei pilastri della manovra varata dal governo gialloverde: quota 100. Bruxelles ci chiede di fatto di annullare la riforma pensionistica e di aumentare ancora una volta l'età pensionabile che non goderebbe più dello scivolo previsto dalla riforma di Salvini  

Ed è proprio il vicepremier nel corso di un comizio a rispondere per le rime alla Commissione Ue: "Il dibattito sui giornali in questi giorni è incredibile: ’Ma l’Europa vi manda la lettera, l’Europa richiama, l’Europa vigila...’. Noi non vogliamo andare in Europa a chiedere i soldi degli altri. Non abbiamo bisogno dei soldi degli spagnoli, dei tedeschi e dei francesi. Noi vogliamo andare in Europa a chiedere la dignità e il diritto al lavoro per gli italiani, usare per gli italiani i soldi degli italiani. Non abbiamo bisogno di altri che ci paghino il debito. Ma se gli italiani non lavorano il debito cresce".  

Lo scenario peggiore dunque potrebbe realizzarsi e il Mef dovrà fare i conti con le richieste e le sanzioni che arrivano dalla Commissione Ue. Il debito è in salita: a quota 132,2% del Pil nel 2018, 133,7% nel 2019 e 135,2% nel 2020. Ed è su questo piano che di fatto Bruxelles prepara il colpo su Roma. La lettera di risposta inviata da Tria non ha convinto la Commissione che punta ancora il dito contro il governo per il deficit alto: "È una spiegazione che mitiga solo in piccola parte la mancata riduzione del debito. Inoltre sono le scelte politiche del governo ad aver contribuito a questo rallentamento del Pil con un effetto negativo su fiducia e accesso al credito". Una bocciatura tra le righe che espone il Paese alle sanzioni di Bruxelles.

E la Commissione individua in Quota 100 l'anello debole dei conti: "Cancella in parte gli effetti positivi delle riforme delle pensioni e indebolisce la sostenibilità del bilancio italiano nel lungo termine. Fa salire la spesa pensionistica, togliendo risorse a investimenti e istruzione, danneggia la forza lavoro e la crescita potenziale". Insomma Bruxelles lancia l'assalto alle riforme principali varati dai gialloverdi.

Salvini e Di Maio hanno già fatto sapere che non ci saranno passi indietro sulla riforma pensionistica e sul reddito di cittadinanza. Il debito è poi l'altro punto dolente: "Per l'Italia è giustificata la procedura per disavanzi eccessivi per il debito". E ancora: "In Italia le prospettive di crescita e delle finanze pubbliche sono peggiorate, e le recenti misure politiche messe in atto costituiscono una marcia indietro su alcuni elementi di precedenti riforme, incluse quelle legate al sistema pensionistico".

Poi dal palco di Ascoli Piceno, Salvini rincara la dose: "Non ci vuole uno scienziato per capirlo basta guardare quello che si è fatto negli ultimi dieci anni: taglia, taglia, taglia; e il debito cresce. Dobbiamo fare il contrario altrimenti non puoi assumere poliziotti, medici e giudici. È il momento di riaprire, ricostruire". Poi rilancia la riforma fiscale: "L’unico modo per ridurre il debito creato in passato è tagliare le tasse Flat tax e permettere agli italiani di lavorare di più e meglio. Con i tagli, le sanzioni e l’austerità sono cresciuti debito, povertà, precarietà e disoccupazione, dobbiamo fare il contrario. Non chiediamo i soldi degli altri, vogliamo solo investire in lavoro, crescita, ricerca e infrastrutture". Insomma a quanto pare all'orizzonte c'è un braccio di ferro durissimo tra il governo e la Comissione. La data chiave è quella del prossimo 9 luglio. All'Ecofin potrebbe essere ufficializzata la procedura di infrazione. Intanto il governo dovrà trovare le contromisure per evitare il peggio...

Ora sta al Mef trovare la quadra per evitare le sanzioni da parte dell’Ue per la violazione delle regole comunitarie di bilancio.

“La mia porta resta aperta all'Italia”, ha detto il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, visto che per ora quello dell’apertura della procedura di infrazione è solo uno spettro che incombe sui conti pubblici del nostro Paese. L’avvertimento di Bruxelles pesa però sulle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane dall’esecutivo gialloverde.

Il debito continua a salire e i numeri parlano chiaro: 132 per cento del Pil nel 2018, 133,7% nel 2019 e 135,2% nel 2020. Ed è proprio la violazione dei parametri comunitari per il 2019 e il 2020 che potrà essere alla base dell’apertura di una procedura di infrazione contro il governo da parte dell’Ue. “L'Italia ha preso scelte politiche dannose, la spesa per interessi è stata più alta delle nostre previsioni di primavera del 2018, il Paese paga di più per gli interessi del debito che per l'istruzione”, ha detto Dombrovskis. “Andiamo ben oltre le piccole inezie su output gap e crescita potenziale”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue, "abbiamo un vero problema macroeconomico”.

Cosa ci chiede quindi l’Europa per aggiustare il tiro? Lo spiega il Corriere della Sera sintetizzando le raccomandazioni arrivate da Bruxelles. Per abbassare il debito bisogna rivedere lo smantellamento della legge Fornero. Le riforme come Quota 100, secondo l’Ue, non sono sostenibili nel lungo termine, complice “il trend demografico avverso”. Roma dovrà poi combattere l’evasione “rafforzando l'uso obbligatorio di pagamenti elettronici” e introducendo “un tetto legale più basso per i pagamenti in contanti”.

Per la Commissione bisognerà abbassare anche la tassazione sul lavoro in un Paese in cui, secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse sul cuneo fiscale, c'è una delle più alte percentuali in termini di differenza tra il costo del lavoro e retribuzione. L’ultimo, ma non meno importante step, è quello di attuare le riforme del passato, come quella delle pensioni varata dal governo Monti. Uscire dai binari della legge Fornero, è l’avvertimento di Bruxelles, potrebbe costare a Roma le sanzioni da parte dell’Ue.

 

 

 

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