Salvini sulla famiglia di Verona: «polemica costruita sul nulla dalla sinistra»

Quella sul Congresso sulla famiglia di Verona è una «polemica costruita sul nulla dalla sinistra», precisa il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Andrò a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti - ha detto al suo arrivo in prefettura a Milano -: le conquiste sociali non si toccano, non si discute sulla revisione dell'aborto del divorzio, della libertà di scelta per donne e uomini». «Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane: mamme e papà, coi bimbi e coi nonni e uscire da una situazione di povertà che a volte, dopo la nascita di un figlio, ti entra in casa», ha concluso Salvini.

Mi auguro che questo congresso si svolga senza polemiche e che sia di alto profilo, per questo vi chiedo togliete le armi delle polemiche ai vostri avversari ». Lo ha sottolineato il vescovo di Verona Giuseppe Zenti nel suo intervento all'apertura al congresso mondiale delle famiglie a Verona. E Mons. Zenti ha quindi sottolineato che« la famiglia è il nucleo fondamentale della società. La famiglia è insostituibile scuola di valori civili».

Blindata Verona per i lavori del controverso tredicesimo Congresso mondiale delle famiglia che si apre oggi e durerà fino a domenica. Piazza Bra "blindata" - ma con qualche eccezione per mezzi pubblici e residenti - ma situazione tranquilla senza contestazioni. Il congresso parte subito con una polemica sull'aborto. «In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini e ne sono stati salvati 200 mila. Li ha salvati ad esempio il Movimento per la vita. Ecco lo Stato ha tradito se stesso», ha detto Massimo Gandolfini parlando dell'aborto.

Ma c'è anche la contro-Verona, di marca grillina. L'hanno promossa per domani, in contemporanea con la kermesse "medievale" (così la  chiamano i 5 stelle e la sinistra) a cui partecipa Salvini, il vicepremier Luigi Di Maio e il sottosegretario alle Pari opportunità, Vincenzo Spadafora. Il set è quello di Cinecittà. Seicento ragazze e ragazzi parteciperanno, chiamati a raccolta dall'Agenzia nazionale per i giovani. Nessun laicismo, nessun ideologismo, nessuno spirito da contro-crociata. Ma soltanto il bisogno - così spiega Spadafora - di dare voce a in Paese che "non perda tempo a riesumare stereotipi del passato. Al contrario, serve un impegno nel dare risposte a chi ha sete di futuro". Dunque a Roma c'è un pezzo d'Italia, secondo i promotori, che guarda avanti, e a Verona un altro pezzo di società che guarda indietro. Ma ci sono anche, tra una città e l'altra, due pezzi divisi di governo: qui M5S e lì il Carroccio.

Sia Luca Zaia che il sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora intervengono per calmare gli animi. «Mi sembra necessario che si capisca che gli estremismi non ci portano da nessuna parte». Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo all'apertura del Congresso. «Se da un lato - ha aggiunto - per difendere il sacrosanto diritto di fare le scelte sessuali e sentimentali che più aggradano non è necessario finanziare un gay pride, dall'altro è fondamentale dire che per parlare di famiglia non serve essere in odore di santità».

«Noi non arretriamo. Per quanto ci riguarda è una manifestazione fortemente ideologizzata, chiaramente di estrema destra». Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha parlato del Congresso delle famiglie in corso a Verona. A questo congresso «ci sono alcune tipizzazioni abbastanza negative, perché si paragona, a detta di alcuni relatori, l'omosessualità al satanismo: questa è quella che mi fa un pò più ridere, se mi permettete - ha aggiunto -, perché è ai limiti del ridicolo ed è ovviamente priva di qualsiasi fondamento scientifico».

Gli fa eco Vincenzo Spadafora, parlamentare M5s e sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità e ai giovani, ad Agorà. «Io mi sento di poter dire, come rappresentante del governo, che quello di cui si discuterà lì (a Verona ndr) non sarà mai nell'agenda di questo governo».

«La famiglia originale, doc, divina e pienamente umana, non confessionale, è la più autentica culla della vita, generatrice di civiltà, prima e insostituibile scuola di valori civili». Lo ha affermato il vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, nel saluto al 13/o Congresso mondiale delle famiglie.

«Dobbiamo focalizzarla in quanto realtà umana - ha aggiunto Zenti - per il resto ci pensiamo noi vescovi, che siamo su un altro piano. Auspico un dialogo sereno e obiettivo, con argomentazioni razionali, per far riscoprire la famiglia come valore imprescindibile in cui ci si senta al sicuro come nel grembo materno. Sappia mantenersi sempre di alto profilo nel quadro valoriale senza prestare il tallone d'Achille a chi aspetta la polemica».

«Dobbiamo focalizzarla in quanto realtà umana - ha continuato, e ha ribadito - Auspico un dialogo sereno e obiettivo, con argomentazioni razionali, per far riscoprire la famiglia come valore imprescindibile in cui ci si senta al sicuro come nel grembo materno. Il congresso sappia mantenersi sempre di alto profilo nel quadro valoriale senza prestare il tallone d'Achille a chi aspetta la polemica», ha concluso.

 

 

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