Salvini sfida Mattarella: "Savona candidato nel prossimo governo"

Lo spread tra Btp e Bund decennali ripiega a 282 punti base, con il tasso di rendimento sui titoli italiani al 3,10%. Precedentemente aveva toccato i 320 punti base. Il titolo italiano rende il 2,38%. Il differenziale sulla scadenza decennale, invece, ripiega a 275 punti base con un rendimento del Btp al 3,03%. Lo spread tra il Btp a due anni il corrispondente titolo tedesco ha invece toccato i 313 punti base, ai massimi dal 2012 quando l'Italia era nel pieno della crisi finanziaria.

"L'establishment è riuscito a bloccarci ? Ok, fa parte del gioco! Non siamo affetti dalla sindrome dell' adolescente ribelle che spera che alla fine il padre gli dia ragione. Mattarella ha intortato le cose oppure ha fatto lo sgambetto alla democrazia ? Lo vedremo, ma quel che è sicuro è il cuore della contesa: c'è chi vuol vivere inginocchiato alle ragioni della finanza e chi no". Lo dice sul Blog delle Stelle Grillo che aggiunge: "Non serve capirne la storia o denunciarne le intenzioni perché le loro posizioni sono scoperte finalmente mentre le nostre lo sono sempre state".

Intanto Salvini sembra chiudere a un'alleanza con Forza Italia. "La condizione per un alleanza con Forza Italia - dice Salvini a Radio Anch'io - è cambiare le regole europee, non posso allearmi con chi mi dice che l'Europa va bene così". "A me piacerebbe moltissimo ricandidare Savona, non so se abbia voglia di rimettersi in gioco, ma per l'Italia sarebbe molto positivo, lui, Conte, Sapelli"

Luigi Di Maio e Matteo Salvini all'attacco dopo le turbolenze dei mercati e la salita dello spread. "Chiedete a Mattarella". Così Salvini al termine della riunione con i gruppi della Lega a Montecitorio risponde a chi gli chiede di commentare lo sfondamento dello spread oltre quota 300. "Fosse per me - dice - ci sarebbe un governo in carica. Hanno scelto altrimenti per rassicurare i mercati, non mi sembra ci stiano riuscendo...". 

Salvini però non fa passi indietro. E sfida di nuovo il Colle sulla casella del ministero dell'Economia: "Nel contratto non c'è l'uscita dall'Europa o dall'euro - ha spiegato il segretario del Carroccio a Radio anch'io su Radio1 - ma la ridiscussione delle regole europee. Non saremmo andati in Europa a fare casino ma a dire: siamo l'Italia". Ecco perché a Salvini gli "piacerebbe ricandidare Savona" nel prossimo governo anche se "non so se dopo le traversie di questi giorni avrebbe voglia di rimettersi in gioco. Di certo glielo chiederò". Il motivo? "O incontrato una persona di spessore". E poi anche Giorgetti ha spiegato che era "la sintesi giusta tra la Lega e il M5S".

Sulla questione si e espresso anche un deluso Giuseppe Conte,premier incaricato  per qualche ora prima di finire rottamato dal Colle. "Paolo Savona - ha spiegato il giurista - non era stato scelto per sganciare l'Italia dall'Europa e dall'Euro ma per rilanciare, come avevamo previsto in un colloquio faccia a faccia, investimenti per lo sviluppo e ripianare gli squilibri". Le garanzie di Conte, però non sono bastate al Quirinale. Che non ha condiviso la sua nomina. Eppure dal colloquio di un'ora e mezza con Savona, Conte ne era uscito "profondamente rassicurato". "Savona era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Anzi, con lui ho ragionato di come rafforzare alcuni aspetti del sistema europeo, rendendolo più equo". E l'uscita dall'Euro? Qui la risposta è unanime di Salvini, Giorgetti e Conte: "Nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".

"Lo spread - dice in un post Luigi Di Maio - oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l'incertezza che oggi regna sovrana. Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico". Intanto il capo politico pentastellato assicura che la manifestazione del 2 giugno sarà 'pacifica'. 

La proposta, avanzata nelle ultime ore sia da Giorgia Meloni sia da Luigi Di Maio, potrebbe ora prendere piede. "È stato lui a non rispettare le istituzioni scendendo nell'agone politico", ha detto la leader di Fratelli d'Italia in una intervista al Messaggero.

Iniziano ad essere le forze politiche che adesso vorrebbero attivare la procedura di messa in stato di accusa del capo dello Stato, in base all'articolo 90 della Costituzione. Sicuramente è una priorità dei grillini che dicono di non volersi "rassegnare all'arroganza delle istituzioni che hanno deciso di scacciare il popolo dalla stanza dei bottoni". Matteo Salvini invece sembra prendere tempo. Non sta infatti spingendo oltre la volontà di "studiare" l'eventuale impeachment. Tanto che Luigi Di Maio, in un passaggio del video che ieri ha pubblicato su facebook per "chiamare tutti i nostri attivisti e sostenitori alla mobilitazione", qualche perplessità sulla tenuta dell'alleato la esprime: "Se la Lega non si tira indietro, abbiamo la maggioranza assoluta". Ovvero i numeri necessari ad avviare la procedura.

Anche la Meloni è dell'idea è di invervenire concretamente contro Mattarella che "non ha rispettato le istituzioni scendendo nell'agone politico". "La nostra posizione è stata quella di non partecipare al governo - ha spiegato al Messaggero - ma allo stesso tempo contestare le scelte di un presidente della Repubblica che francamente è andato molto oltre le sue prerogative". Per la leader di Fratelli d'Italia la mancata nomina di Paolo Savona al ministero dell'Economia è "un precedente" che considera "pericolosissimo". Se si tace si accetta che l'Italia sia una colonia".

All'interno della coalizione di centrodestra, poi, la Meloni chiede un po' di chiarezza. "Sia il 4 marzo che in tutte le elezioni successive la coalizione ha vinto e in questi giorni sono in giro per l'Italia a sostenere i nostri candidati a sindaco di centrodestra - ha spiegato - me pare che sia maggioritario tra i cittadini e credo che certe sensibilità e certi valori non vadano lasciati senza rappresentanza". Per questo ora chiede una chiarimento sia a Salvini, "che continua a vedere Di Maio", sia a Silvio Berlusconi, "che ha difeso Mattarella

"Le elezioni sono una grandissima occasione. Da un lato gli sfascisti istituzionali dall'altro un fronte ampio guidato dal Pd ma che non sia solo il Pd. Anzi con gente che non ha apprezzato tutto ciò che ha fatto il Pd". Lo dice Matteo Renzi a Circo Massimo. "Sarò come tutti in campo a dare una mano. Se gioco mediano stavolta nessun problema. Non mi interessa aprire la discussione né sul contenitore, né se lo facciamo con le primarie: mi va bene qualsiasi soluzione. Voglio giocare una partita da mediano. Ma è una sfida pazzesca".

 

 

 

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