11 settembre del 2001, New York veniva colpita al cuore

Per la prima volta, dopo sedici anni, l’America quest’anno vive un’angoscia diversa, dovuta ai danni e alla paura per l’uragano Irma. Ma il ricordo dell’11 Settembre è sempre vivo. Quel giorno cambiò il mondo. Ci rendemmo conto che il terrorismo internazionale di al Qaeda, mosso dall’integralismo islamico, non si fermava davanti a nulla, pianificando un attacco mostruoso che avrebbe causato migliaia di morti. Furono dirottati quattro aerei civili per colpire altrettanti obiettivi simbolo degli Stati Uniti: il Pentagono, la Casa Bianca (strage evitata grazie all’azione eroica dei passeggeri e dell’equipaggio) e le Torri Gemelle del World Trade Center di New York. In tutto furono quasi tremila le vittime.

16 anni fa, l'11 settembre del 2001, New York veniva colpita al cuore, con l'attacco alle Torri Gemelle. Da allora la Grande Mela si e' risollevata e si e' rafforzata ma resta ancora oggi una citta' blindata.

Dal mirino non e' mai uscita, anzi le minacce da cui si difende sono aumentate: non c'e' piu' infatti solo Al Qaida. Dall'Isis agli estremisti 'cresciuti' in casa, la citta' ritenuta il simbolo del capitalismo e' minacciata da piu' parti. Ma rispetto al passato, New York non e' piu' sola e non e' piu' la meta per eccellenza.

Se fino a qualche anno fa era ritenuta, insieme al resto degli Stati Uniti, il nemico numero uno da colpire per i terroristi, ora le fa 'compagnia' l'Europa, meta preferita degli ultimi attacchi. Parigi, Bruxelles e Nizza ne sono un esempio. Jihadisti di vecchia militanza e lupi solitari di varia origine hanno ampliato il raggio d'azione, prendendo di mira anche il Vecchio Continente e mostrando come il mondo e' profondamente cambiato. La primavera araba, la caduta dei dittatori in Nord Africa e nel Golfo Persico ha rivoluzionato gli equilibri, anche per i terroristi.

Ovviamente la citta' si e' risollevata: a oltre 16 anni di distanza il World Trade Center e' tornato quasi pienamente operativo. La Freedom Tower ha aperto i battenti, anche se l'attesa corsa a ripopolare con uffici e attivita' commerciali l'area colpita non e' cosi' veloce come previsto. I prezzi alle stelle e i tempi lunghi della ricostruzione hanno spinto le banche e le vecchie attivita' dell'area a ricollocarsi, e ora tornare al World Trade Center non sembra piu' conveniente. Ma in molti hanno scommesso su una rinascita dell'area: tra gli altri Eataly che ha investito 38 milioni di dollari in uno spazio di 5.000 metri quadrati nel cuore di Ground Zero. Un luogo significativo, nella Torre 4 del World Trade Center, proprio di fronte al parco con le due fontane che ricordano le Torri Gemelle abbattute.

Ma oggi alle ore 8.46 ora di New York: l'America si e fermata. Come a Ground Zero e' scattato ovunque un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001, nell'ora in cui il primo aereo - un Boeing 767 dell'American Airlines - si schianto' contra la prima delle Twin Towers del World Trade Center di Manhattan, la torre nord. Poco dopo il secondo schianto contro la torre sud.

A morire in seguito agli schianti e al crollo delle Torri Gemelle quasi 3 mila persone, tra cui molti vigili del fuoco e poliziotti intervenuti per i soccorsi. Al primo minuto di silenzio durante la cerimonia ne seguono altri cinque per ricordare il secondo schianto contro la torre sud, i momenti del crollo delle Twin Towers, l'aereo che si e' abbattuto sul Pentagono a Washington e quello precipitato in un campo della Pennsylvania prima di arrivare a colpire probabilmente la sede del Congresso americano.

Se Al Qaida era fino a poco fa era il simbolo del terrorismo per eccellenza, ora e' l'Isis che, piu' al passo con i tempi, minaccia il mondo, conquistando un numero crescente di combattenti e ispirando giovani e non a combattere al suo fianco e a colpire nel nome dell'Islam.

Attacchi e minacce, quelli dell'Isis, che infiammano il dibattito soprattutto politico, dando vita a una retorica di scontro quasi religioso. Donald Trump negli Stati Uniti ne e' uno dei protagonisti con proposte provocatorie per bloccare l'ingresso dei musulmani negli Usa ma anche per registrare quelli gia' nel Paese, cosi' da monitorarli piu' facilmente.

Con il passare degli anni le commemorazioni per l'anniversario dell'11 settembre si riducono, ma nessuno dimentica e vuole dimenticare l'accaduto.

Qualcuno crede che l’11 Settembre fu una colossale montatura, messa in piedi dalla Cia (e dal Mossad?) per poter avere il via libera alle guerre degli Stati Uniti in Medio Oriente. Le cosiddette “teorie del complotto” spaziano dai grattacieli fatti crollare deliberatamente (con esplosioni programmate) all’aereo che non si è davvero schiantato contro il Pentagono, e diverse altre di questo genere. Chi scrive non crede a queste cose e non ci ha mai creduto.

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