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Ok dell'Ue alla manovra bis: Richiamo su riforme, Imu e giustizia

Nel primo trimestre del 2017 il Pil ha registrato «un ulteriore miglioramento», «consolidando in tal modo la fase di recupero». Così l'Istat nel rapporto sulle prospettive. Ma «la diversa intensità della crescita rispetto a quella dell'area euro costituisce una caratteristica dell'attuale ciclo economico», sottolinea l'Istituto. Tanto che «prendendo come riferimento il primo trimestre del 2015, il livello del Pil italiano è cresciuto dell'1,9% nei primi tre mesi del 2017. Nello stesso periodo il Pil dell'area euro è aumentato del 3,5%».

«Oggi è una giornata in cui arriva un messaggio di ottimismo», ha commentato il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, ad Ariccia, commentando i dati Istat sul Pil. «Sappiamo che le condizioni di crescita del nostro Paese, che finalmente ci sono, sono graduali e il fatto che in una giornata come oggi si registri che questa gradualità ha una spinta verso l'alto è un fatto che ci incoraggia ad affrontare a testa alta le sfide che la nostra economia avrà nei prossimi mesi e io penso potrà affrontare in modo stabile e con fiducia nel futuro».

Ma la Commissione europea anche se ha ha confermato che in Italia "sono state adottate le ulteriori misure di bilancio richieste per il 2017, e che pertanto in questa fase non sono ritenuti necessari interventi supplementari per garantire la conformità con il criterio del debito" per il 2018, afferma, l'Italia dovrà fare uno "sforzo di bilancio sostanzioso", e le politiche dovranno sia "rafforzare la ripresa" che assicurare la sostenibilità dei conti": lo scrive la Commissione Ue nelle raccomandazioni. Per questo chiede di "spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto

La raccomandazione della Commissione sull' Imu per i redditi alti "è una delle tante proposte" ma "le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme ed io direi che cambiare idea su una tassa che è stata appena cambiata da pochi mesi non è una buona idea". Così il ministro dell'economia, Piercarlo Padoan, risponde - all'arrivo all'Eurogruppo a Bruxelles - ai giornalisti che chiedono un commento sulla raccomandazione dell'esecutivo Ue.  Il Ministro spiega inoltre che dalle raccomandazioni della Commissione europea per l'Italia e gli altri paesi "mi sembra che emerga un quadro positivo".  "Le riforme si continuano a fare - aggiunge - Bisogna implementarle e bisogna farne di altre. Siamo assolutamente d'accordo: la crescita ancora non ci soddisfa ma migliora. Poi, soprattutto, bisogna tenere la politica di bilancio in una strada stretta tra consolidamento e sostegno alla crescita.

"Ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un'efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura", è scritto nelle Raccomandazione della Commissione all'Italia. Restando nel campo della giustizia, l'esecutivo chiede anche di "aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo lo statuto delle limitazioni". Inoltre Bruxelles chiede il "completamento della riforma del pubblico impiego" e di "migliorare l'efficienza delle aziende pubbliche".

Nonostante questo, la Commissione identifica le principali criticità dell'Italia: il debito sopra il 130% del Pil, che sottrae risorse alla crescita, l'inefficienza della burocrazia e dalla pubblica amministrazione e la corruzione, ostacoli per l'attività economica, l'elevato livello di crediti inesigibili nei bilanci bancari, che diminuiscono la capacità di finanziare l'economia, la povertà e la scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro

E rimanda il governo all'autunno, quando "rivaluterà il rispetto dell'Italia del criterio del debito, sulla base dei dati notificati per il 2016 e delle previsioni economiche di autunno della Commissione, che includeranno le nuove informazioni sull'attuazione delle misure di bilancio nel 2017 e i piani per il bilancio 2018", dal momento che il Paese deve "perseguire la propria politica di bilancio in linea con i requisiti del braccio preventivo del patto di stabilità", cosa che "si traduce in uno sforzo sostanzioso per il 2018".

E, anche se non ci sono ancora "cifre" sugli obiettivi di bilancio che l'Italia dovrebbe raggiungere per il 2018, la raccomandazione è sempre la stessa: più tasse. La Commissione Ue ha invatti chiesto all'Italia di "spostare il carico fiscale dai fattori di produzione a misure meno dannose per la crescita". Cioè "ridurre il numero e la copertura delle detrazione e delle deduzioni", la riforma dal catasto e soprattutto "reintroducendo la tassa sulla prima casa per le famiglie ad alto reddito". 

E mentre la Commissione chiede dal Italia piu tasse essendo il paradiso delle tasse, nel senso che ce ne sono troppe e troppo alte, in una Unione che ancora tollera dei paradisi fiscali ...per il 2018, non si fermano i sbarghi che hanno un costo superiore di ogni richiesta fatta al Italia da parte della Ue....Il bollettino degli arrivi di oggi è drammatico. E, quel che è peggio, è in continuità con gli sbarchi delle ultime settimane. Nella notte, nel Porto Canale di Cagliari, la nave militare spagnola Canarias ha fatto sbarcare 643 migranti, in gran parte uomini, che erano stati soccorsi al largo delle coste libiche nei giorni scorsi. Dall'inizio dell'anno a oggi sulle coste italiane sono già sbarcati 50.041 clandestini, il 47,54% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (33.917). Al Viminale tocca così ad aggiornare il dato dopo il gran numero di arrivi dell'ultimo fine settimana. "Il Pd continua a prendere in giro gli italiani ed è complice dell'invasione dell'Italia", tuona la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, condannando la sinistra che sabato scorso ha marciato a Milano che vengano accolti piu stranieri.

I dati del Viminale confermano che è la Lombardia attualmente ad accogliere il maggior numero di migranti (13%), seguita da Lazio (9%), Campania (9%), Piemonte (8%), Veneto (8%), Emilia Romagna (7%), Toscana (7%), Puglia (7%) e Sicilia (7%). Sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco, il Paese di cui è originario il maggior numero di migranti è la Nigeria (6.516), davanti a Bangladesh (5.650), Guinea (4.712), Costa d'Avorio (4.474), Gambia (3.326), Senegal (3.069), Marocco (3.055), Mali (2.240), Pakistan (1.662) e Sudan (1.395). Dal primo gennaio al 19 maggio i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono stati 6.242.

Tra i diversi arrivi nella città dei due mari, quello di oggi è il più rilevante numericamente e rimanda agli arrivi degli anni passati, quando l'hotspot ancora non esisteva e ogni sbarco à Taranto vedeva arrivare dai 700 ai mille clandestini e, talvolta, anche di più. Al molo Bengasi del porto di Vibo Valentia invece, la nave "Hamal Napoli" è attraccata scaricando sulla terra ferma altri 250 disperati. Il Viminale li ha dirottati qui dopo aver chiuso i porti siciliani in vista del G7 che si terrà a Taormina venerdì e sabato prossimi.

Cosi avendo di affrontare tante misure molto dettagliate, che non cambiano quasi mai. In particolare l'esecutivo dell'Ue - secondo anticipazioni del Sole24Ore - chiederà di nuovo all'Italia di spostare il carico fiscale dal lavoro ai consumi. In altre parole, di aumentare l'Iva. In teoria per alleggerire il fisco sui fattori produttivi. In realtà, visto che esistono vincoli di bilancio pesanti, per fare quadrare i conti.

Poi un nuovo diktat sulla casa. La Commissione vuole ripristinare in pieno le tasse introdotte dal governo di Mario Monti. E che lo stesso ex premier ha definito, ma solo a posteriori, una «patrimoniale». Quindi il ritorno di Imu e Tasi sulla prima casa, magari con il contentino dell'introduzione di qualche esenzione sulla base del reddito. Tanto per dare una coloritura sociale alla stangata.

 

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