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I 55 giorni che hanno sconvolto l'Italia e il Mondo

Iniziava cosi il testo della lettera di Aldo Moro alla famiglia che sarebbe stata consegnata il 5 maggio pochi giorni prima della sua morte:  Tutto sia calmo. Le sole reazioni polemiche contro la D.C. Luca no al funerale.

"Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in se' e dell'incredibilita' di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si puo' cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si puo' solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilita' della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza cosi' come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E' poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall'idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare........

E continuava con tante altri pensieri verso la Famiglia e verso il suo partito il DC di allora, e oggi al' Aula del Senato della Repubblica ospita la celebrazione del "Giorno della memoria" istituito con la legge n. 56 del 2007 "al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice". La cerimonia avrà inizio alle 10.55 con l'esecuzione dell'Inno nazionale da parte degli studenti del Liceo Scientifico "Farnesina" di Roma

L'introduzione e la conduzione sono affidati al direttore del quotidiano "la Repubblica" Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi assassinato il 17 maggio 1972. Porteranno la loro testimonianza il padre di Walter Rossi, Francesco Rossi, la vedova di Claudio Graziosi, Silvana Perrone Graziosi, il figlio di Carlo Casalegno, Andrea Casalegno. Uno studente leggerà un testo del giornalista Cesare Martinetti in memoria dell'avvocato Fulvio Croce. Il programma prevede quindi l'intervento di una studentessa dell'Istituto Professionale Statale "J.B. Beccari" di Torino. Prenderà quindi la parola il Presidente del Senato, Pietro Grasso.

Pero la figlia di Aldo Moro dice "basta". Non ci sarà la famiglia dello statista assassinato dalle Br alle celebrazioni per l'anniversario della morte dell'ex presidente del Consiglio italiano della Dc. 

Non parteciperemo più a nessuna celebrazione per questo ennesimo e terribile 9 maggio - dice la figlia Maria Fida Moro in una intervista al Corriere.Non ne posso più dell’indifferenza e della bruttezza della politica". Dal 2007 la data della morte di Moro è diventata la Giornata della Memoria dedicata alle vittime del terrorismo. Ma è ancora una memoria incompleta, vuota, che alla famiglia non sta più bene. "Voglio costringere lo Stato a fare la sua parte - dice la Figlia - Perché noi, io e mio figlio Luca, continuiamo ad essere tagliati fuori dal riconoscimento della legge per le vittime del terrorismo. Che è applicata a tutti, tranne che ad Aldo Moro. Per questo ho anche chiesto che la giornata cambi data: mi offende e mi ferisce che papà sia l’emblema delle vittime ma per lui la legge non valga".

Una decisone assurda. In sostanza Aldo Moro è il simbolo delle vittime del terrorismo, ma la sua famiglia è tagliata fuori dai risarcimenti che spettano a chi muore sotto il fuoco del terrorismo (politico così come islamico). "Io mi sto battendo per il principio, non per un fatto economico - aggiunge la donna - Io vorrei che si tornasse a ricordare l’Aldo Moro vivo e quello per cui ha vissuto. E invece no: ci sono terroristi che anche oggi hanno spazio sui media, voce, rispetto. E una vita. A lui si riconosce soltanto il diritto di fare la parte del cadavere in un bagagliaio". Poi l'affondo, con la promessa di "rivolgermi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo" per avere dallo Stato quel riconoscimento che sarebbe dovuto arrivare molto tempo fa: dichiarare Moro vittima del terrorismo. "È una cosa che mi farà vergognare ancora di più di essere italiana".

Intanto questa e la storia che ha sconvolto l Italia era il 16 marzo 1978, poco dopo le 9, un commando delle Brigate Rosse entra in azione in via Fani, a Roma: blocca le auto del presidente Dc Aldo Moro, uccide i 5 uomini di scorta e portano via Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata all' Ansa.  Il sequestro terminerà 55 giorni dopo, il 9 maggio, con l'uccisione dello statista.

- 16 marzo: poco dopo le 9 un commando delle Brigate Rosse entra in azione a via Fani, a Roma. In pochi minuti, dopo aver bloccato con un tamponamento le auto del presidente Dc Aldo Moro, le Br uccidono i 5 uomini di scorta e portano via Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata all' Ansa. Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero generale. In serata il governo Andreotti, il primo con il voto favorevole del Pci, ottiene la fiducia alla Camera e al Senato.

 - 18 marzo: Arriva il 'Comunicato n.1' delle Br, che contiene la foto di Moro e annuncia l'inizio del 'processo'. - 19 marzo: Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro.

- 20 marzo: al processo di Torino, il 'nucleo storico' delle Br rivendica la responsabilita' politica del rapimento.

- 21 marzo: Il governo approva il decreto antiterrorismo.

- 25 marzo: Le Br fanno trovare il 'Comunicato n.2'.

- 29 marzo: Arriva il ''comunicato n. 3'' con la lettera al ministro dell'Interno Cossiga in cui Moro dice di trovarsi ''sotto un dominio pieno e incontrollato dei terroristi'' e accenna alla possibilita' di uno scambio. Moro non voleva renderla pubblica, ma i brigatisti scrivono di averla resa nota perche' ''nulla deve essere nascosto al popolo''. Recapitate anche altre lettere indirizzate alla moglie e a Nicola Rana.

- 4 aprile: Arriva il 'Comunicato n. 4', con una lettera al segretario della Dc Benigno Zaccagnini.

- 7 aprile: Il ''Giorno'' pubblica una lettera di Eleonora Moro al marito. La famiglia tiene un linea del tutto autonoma rispetto alla ''fermezza'' del governo. - 10 aprile: Le Br recapitano il 'comunicato n.5' e una lettera di Moro a Taviani, che contiene forti critiche.

- 15 aprile: Il 'Comunicato n.6' annuncia la fine del 'processo popolare' e la condanna a morte di Aldo Moro.

- 17 aprile: Appello del segretario dell'Onu Waldheim.

- 18 aprile: Grazie ad un' infiltrazione d' acqua, polizia e carabinieri scoprono il covo di via Gradoli 96. I brigatisti (Moretti e Balzerani) sono pero' assenti. A Roma viene trovato un sedicente 'comunicato n.7' in cui si annuncia l' avvenuta esecuzione di Moro e l' abbandono del corpo nel Lago della Duchessa. Il comunicato, falso in modo evidente, e' ritenuto autentico e per giorni il corpo di Moro sara' cercato, con un grande schieramento di forze, in un lago di montagna, tra le province di Rieti e L'Aquila, ghiacciato da mesi.

- 20 aprile: Le Br fanno trovare il vero 'Comunicato n.7', a cui e' allegata una foto di Moro con un giornale del 19 aprile.

- 21 aprile: La direzione Psi e' favorevole alla trattativa.

- 22 aprile: Messaggio di Paolo VI agli ''Uomini delle Brigate rosse'' perche' liberino Moro ''senza condizioni''.

- 24 aprile: Il 'Comunicato n.8' delle Br chiede in cambio di Moro la liberazione di 13 Br detenuti, tra cui Renato Curcio. Zaccagnini riceve un' altra lettera di Moro, che chiede funerali senza uomini di Stato e politici.

- 29 aprile: E' il giorno delle lettere. Messaggi di Moro sono recapitati a Leone, Fanfani, Ingrao, Craxi, Pennacchini, Dell' Andro, Piccoli, Andreotti, Misasi e Tullio Ancora.

- 30 aprile: Moretti telefona a casa Moro e dice che solo un intervento di Zaccagnini, ''immediato e chiarificatore'' puo' salvare la vita del presidente Dc.

- 2 maggio: Craxi indica i nomi di due terroristi ai quali si potrebbe concedere la grazia per motivi di salute.

- 5 maggio: Andreotti ripete il 'no alle trattative'. Il 'Comunicato n. 9' annuncia:''Concludiamo la battaglia cominciata il 16 marzo, eseguendo la sentenza''. Lettera di Moro alla moglie:''Ora, improvvisamente, quando si profilava qualche esile speranza, giunge incomprensibilmente l'ordine di esecuzione''.

- 9 maggio: Verso le 13,30, in via Caetani (vicino alle sedi di Dc e Pci), dopo una telefonata di Morucci avvenuta poco prima delle 13, la polizia trova il cadavere di Moro nel portabagagli di una Renault 4 rossa. Era in corso la direzione Dc, dove sembra che Fanfani stesse per fare un discorso aperto alla trattativa. Moro sarebbe stato ucciso la mattina presto nel garage di via Montalcini, il covo usato dai brigatisti come ''prigione del popolo''.

La cerimonia di oggi per ricordare il grande Statista Aldo Moro e tutte le vittime del terrorismo si concluderà con la premiazione delle 3 scuole vincitrici del concorso "Tracce di memoria", bandito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in collaborazione con la "Rete degli archivi per non dimenticare" e con la Direzione generale per gli archivi. Sarà il Presidente del Senato a consegnare le targhe ai rappresentanti delle scuole vincitrici, con il Sottosegretario all'Istruzione Vito De Filippo.

Nell'Aula di Palazzo Madama saranno presenti: il Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano, la Vice Presidente della Camera Marina Sereni, il Ministro dell'Interno Marco Minniti, i Presidenti delle Associazioni dei familiari delle vittime.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta televisiva da RaiUno, a cura di Rai Parlamento, dal canale satellitare, dalla webtv e dal canale YouTube del Senato. Prima della celebrazione in Aula, alle ore 9, il Presidente del Senato ha reso omaggio ad Aldo Moro in Via Caetani, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, a 39 anni dal ritrovamento del corpo dell'ex Presidente del Consiglio ucciso dalle Brigate Rosse.

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