Jeroen Dijsselbloem contro i Paesi del sud Europa

Paolo Gentiloni in una lettera al 'Messaggero' parla di una "scossa" che "vogliamo che il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, che celebreremo con i capi di Stato e di Governo della Ue il 25 marzo, sia un'occasione per rilanciare il nostro progetto comunitario e renderlo più adatto alle sfide che viviamo". Lo scrive il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in un intervento in apertura di prima pagina del Messaggero, a pochi giorni dall'anniversario del patto che ha portato la "superpotenza tranquilla" a "mostrare tutto il suo potenziale". 

"Durante la crisi dell'euro i Paesi del Nord hanno dimostrato solidarietà con i Paesi più colpiti. Come socialdemocratico do' molta importanza alla solidarietà, ma hai anche degli obblighi, non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto": a causa di queste parole, pronunciate in un'intervista alla Faz, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si ritrova ora al centro di una bufera con i socialisti europei che si chiedono se sia ancora adatto al ruolo che ricopre e il M5S che ne chiede le dimissioni immediate.

Mentre Matteo Renzi  : "Il Presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem - scrive su Facebook - ha perso una ottima occasione per tacere. In una intervista a un quotidiano tedesco si è lasciato andare a battute stupide - non trovo termine migliore - contro i Paesi del sud Europa a cominciare dall'Italia e dalla Spagna. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee".

"Crediamo che sia assolutamente inaccettabile che resti al suo posto, Dijsselbloem ci ha insultato, ha dimostrato di essere sessista, razzista, xenofobo e un imbarazzo per l'Europa. E per tutto questo non può occupare nessun posto europeo": lo ha detto il premier portoghese Antonio Costa, a proposito della parole del presidente dell'Eurogruppo sui Paesi del Sud che da ieri hanno provocato dure reazioni da parte dei Paesi della zona euro.

"Ognuno è responsabile per i suoi commenti". Lo ha affermato il portavoce del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a chi gli chiedeva se quest'ultimo condividesse le parole del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem sulla Grecia. "Juncker", ha ancora ricordato il portavoce, "ha sempre espresso il suo rispetto, la sua simpatia e persino il suo amore per il fianco Sud dell'Europa".

Ma la sua spiegazione non è piaciuta al presidente del gruppo dei socialisti e democratici Gianni Pittella: "Non è la prima volta che Dijsselbloem esprime opinioni economiche e politiche che contraddicono la linea della famiglia progressista europea.

Ora con queste parole scioccanti e vergognose alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, è andato molto oltre usando argomentazioni discriminatorie contro i Paesi dell'Europa del Sud. Non ci sono scuse o ragioni per usare un tale linguaggio specialmente da uno che è dovrebbe essere progressista", ha aggiunto. "Mi chiedo davvero se una persona con queste convinzioni possa ancora essere considerato adatto a fare il presidente dell'Eurogruppo", conclude Pittella. E il M5S ne chiede le immediate dimissioni, e chiede a Padoan di prendere le distanze.

L'intervista di Dijsselbloem ha da subito avuto una vasta eco in Spagna tanto che ieri, nella sua audizione alla commissione economica del Parlamento Ue, proprio alcuni deputati spagnoli gli hanno chiesto pubblicamente di scusarsi. Ma il presidente ha resistito, spiegando che nessuno doveva sentirsi offeso, che non è questione di Nord e Sud, ma che vale per tutti la regola che se vuoi solidarietà devi rispettare i vincoli e gli impegni, cosa che "anche l'Olanda a volte non ha fatto".

"Schaeuble apprezza il lavoro di Jeroen Dajsselbloem. E noi contiamo sul fatto che l'eurogruppo sia ancora pienamente funzionante per il resto della legislatura". Lo ha detto la portavoce di Wolfgang Schaeuble, alla conferenza stampa di governo, rispondendo a una domanda sulle diverse richieste di dimissioni, arrivate dopo l'intervista rilasciata alla Faz da Jeroen Dijsselbloem. "Io non do voti alle interviste", ha aggiunto.

L'olandese, ministro delle finanze uscente, resterà presidente dell'Eurogruppo fino a che non sarà formato il nuovo Governo, che potrebbe impiegare parecchi mesi a nascere. Sostenuto dai tedeschi, è stato riconfermato nel 2015 per un secondo mandato avendo la meglio sullo spagnolo Luis De Guindos, che punta ancora a prendere il suo posto.

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