Invasione di campo, L'ambasciatore Usa tifa Renzi

A schierarsi a favore di Matteo Renzi e del suo governo è oggi l’ambasciatore Usa a Roma, John R. Phillips che annuncia così il suo endorsement a favore del .

Il 'no' al referendum sulla riforma costituzionale «sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia». Lo ha detto l' ambasciatore Usa in Italia John Phillips intervenendo ad un incontro sulle relazioni transatlantiche organizzato oggi a Roma all'istituto di studi americani.

«Renzi - ha proseguito - ha svolto un compito importante ed è considerato con grandissima stima da Obama, che apprezza la sua leadership». Phillips ha quindi ricordato che il presidente del Consiglio andrà negli Stati Uniti il 18 ottobre prossimo in occasione della cena di Stato offerta alla Casa Bianca dal presidente Usa Barack Obama.

Quello che serve all’Italia è la stabilità e le riforme assicurano stabilità. Per questo il referendum apre una speranza", ha detto il diplomatico parlando ad un convegno del centro di studi americani su Brexit, "Molti ceo di grandi imprese Usa guardano con grande interesse al referendum. Il sì sarebbe una speranza per l’Italia, mentre se vincesse il no sarebbe un passo indietro. Mi viene chiesto spesso dai governatori delle Regioni italiane quale sia il modo migliore per attrarre investimenti americani sui loro territori e la mia risposta è sempre una: serve stabilità politica. In Italia ci sono stati 63 governi in 70 anni e questo non è un fatto positivo. Renzi ha assicurato un periodo di governo abbastanza lungo".

Philips ha ricordato che il premier italiano sarà alla Casa Bianca da Barack Obama il 18 ottobre e ha aggiunto che "è un grande onore che sia stato invitato per l’ultima cena di Stato dell’amministrazione Obama. Gli Usa apprezzano moltissino la sua leadership e la considerano molto importante".

Ma l'intervento dell'ambasciatore non piace a Forza Italia. «Quella dell'ambasciatore Usa in Italia, più che un auspicio, è un'entrata a gamba tesa ingiustificata negli affari interni dell'Italia, eseguita su delega di un presidente alla fine del suo mandato», dichiara il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli. «Peraltro, - aggiunge - è fondata su una valutazione errata della riforma costituzionale, che in realtà non produrrebbe, se approvata, gli effetti sperati dal diplomatico. Il bicameralismo, infatti, non si supera e i tempi legislativi rischiano addirittura di allungarsi, mentre si privilegia una presunta stabilità offendendo uno dei principi basilari della democrazia: la rappresentanza».

Le parole dell'ambasciatore non sono piaciute ai comitati per il no. E in particolare a Forza Italia: "Ricordiamo all'ambasciatore americano Phillips l'art. 1 della nostra Costituzione: la sovranità appartiene al popolo...italiano", attacca su Twitter Renato Brunetta.

E poi ci sono le proteste di Matteo Salvini: "Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari tuoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane", ha detto il leader della Lega Nord, "Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani".

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