Nei rapporti con la Libia l’Italia ha fatto in passato "quel che doveva fare" e oggi "facciamo quello che dobbiamo fare: c’è infatti un limite e di fronte a quello che sta accadendo non possiamo non levare la nostra voce" ha detto il ministro degli Esteri , sottolineando che la politica estera italiana verso "un Paese che occupa una posizione strategica nel Mediterraneo ha seguito una linea di continuità dagli inizi degli anni ’90, con i governi Dini, D’Alema, Prodi e Berlusconi".
"L’Italia sarà unita all’Europa nella valutazione di ulteriori appropriate misure nei confronti della Libia. Ma le conseguenze migratorie" di tali misure "non potranno essere accollate solamente all’Italia. Su questo punto siamo chiari, fermi e puntuali" ha detto Frattini, intervenendo alla Camera. "Noi chiediamo che l’Europa faccia il suo dovere. Noi vogliamo più Europa nella gestione dei flussi migratori perché i Paesi non possono essere lasciati soli".
Nel corso della telefonata di ieri tra Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi, il premier ha chiesto al leader libico la "sospensione immediata delle violenze", ma "la risposta è stata la ripetizione dell’analisi già pubblicamente enunciata in tv". Lo ha riferito il ministro degli Esteri nel corso dell’informativa alla Camera sulla situazione in Libia. Gheddafi ha ripetuto a Berlusconi le accuse all’Italia su un "presunto tentativo di potenze straniere di interferire in Libia" ha aggiunto Frattini, "niente di più falso". Il leader libico, ha sottolineato Frattini, ha fornito la "stessa risposta" anche al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon.
C'era anche Aisha Gheddafi, figlia del leader libico, tra le 14 persone a bordo di un aereo libico cui e' stato impedito di atterrare oggi a Malta. La torre di controllo ha subito negato l'autorizzazione e ha contattato le autorità e rappresentanti del governo oltre all'ambasciatore libico a Malta che si è recato personalmente sul posto dove, in contatto con il pilota, questo gli ha detto che a bordo del suo volo c'era appunto Aisha Gheddafi. Oltre a insistere sulla scarsità di carburante. Le autorità maltesi hanno deciso di non concedere l'autorizzazione all'atterraggio "per non creare un precedente", si apprende da fonti vicine al governo. A conclusione della lunga trattativa, il pilota ha deciso di cambiare rotta e tornare a Tripoli.
Il colonnello Muhammar Gheddafi ha pianificato di bombardare i pozzi di petrolio, ma il pilota si è rifiutato. Lo afferma il capo della brigata di sicurezza di Tobruk, che si è unito ai manifestanti, secondo quanto riferisce la televisione satellitare Al Arabiya nella striscia rossa delle notizie urgenti in sovraimpressione.
Il Dipartimento di Stato ha detto oggi che tra le misure esaminate dalle autorita' americane figurano anche il congelamento dei beni della Libia e del leader Muammar Gheddafi. Nessuna decisione e' stata comunque ancora presa al riguardo, ha detto il portavoce Philip Crowley.
"Per tutta la notte siamo stati in contatto con i leader europei e americani per monitorare la situazione in Libia e in altri paesi del nord Africa. Quello che é importante è che non ci siano violenze ma dobbiamo anche essere attenti a quello che accadrà dopo quando saranno cambiati questi regimi con cui noi trattiamo e che sono per noi importanti per la fornitura di energia". Lo ha detto intervenendo agli Stati generali di Roma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Denunciare il Trattato di Amicizia Italia-Libia? "Non esageriamo". Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, frena sull'ipotesi di rompere il trattato di cooperazione tra l'Italia ed il paese nord-africano ormai alle prese con la guerra civile. A chi gli ricorda che il governo si è impegnato per realizzare grandi investimenti in Libia e per la costruzione della autostrada costiera libica, il Senatur replica così: "Sull'autostrada passano i camion italiani - dice - E poi chi lo porta il petrolio".
L'Unione Europea ha messo a disposizione il coordinamento fra gli Stati membri per "l'evacuazione dei circa 10 mila cittadini europei" presenti in Libia. Lo ha riferito il portavoce della Commissione Europea, Olivier Bailly, precisando che saranno attivate anche le procedure per l'evacuazione "in particolare via mare". Inoltre, la Ue e' pronta a prendere ''ulteriori misure'' dopo la sospensione dell'accordo quadro che stava negoziando con la Libia.
"Abbiamo simulato tanti scenari negativi e in nessuno di questi c'é pericolo per la distribuzione di gas in Italia". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, lasciando la riunione del Comitato d'emergenza del gas. "La situazione - ha proseguito - è ottimale. Tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi anni sulle infrastrutture ci consente di dormire sonni tranquilli".
Circa 20mila persone hanno lasciato la notte scorsa la Libia attraverso il valico di Sallum con l'Egitto. Lo riferisce al Jazira, citando un suo inviato al confine che ha parlato con fonti militari egiziane. La frontiera, perlomeno sul lato egiziano, è sotto il controllo dell'esercito del Cairo, secondo le fonti. Sembra che i soldati lascino passare solo forniture mediche. Per quanto riguarda il confine occidentale della Libia, l'Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim) afferma che migliaia di stranieri - libanesi, turchi, siriani e tedeschi - si sono uniti ai tunisini e passano in Tunisia per tentare di tornare nei loro paesi da lì.