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L'incontro arriva dopo giorni di altissima tensione tra Roma e Parigi per i commenti da parte della Francia sulla vicenda Aquarius e la chiusura dei porti italiani. Il premier italiano ha portato sul tavolo del vertice bilaterale l'ipotesi di hotspot in Paesi del Nord Africa come Libia e Niger. Il nodo dei migranti di fatto resta al centro dell'incontro dopo le tensioni degli scorsi giorni legati al caso Aquarius e in vista del Consiglio europeo dei prossimi 28 e 29 giugno

Da parte italiana, secondo quanto si apprende, l'intenzione sarebbe di cercare di evitare le partenze dei migranti e così "evitare di far rischiare la vita alle persone". Sul tavolo del bilaterale anche la riforma del sistema di Dublino: Roma sottolinea che quello dell'immigrazione è un problema dell'Europa e non dell'Italia.

Ma poche ore dopo l incontro tra Macron e Conte le nuove misure saranno adottate dall'Eliseo per contrastare l'immigrazione clandestina gettano nuove ombre sulla Francia che non più di tre giorni fa faceva la morale a Matteo Salvini per non aver permesso alla nave Aquarius di attraccare in un porto italiano.

La notizia arriva da Ventimiglia e a metterla sotto la lente di ingrandimento è deputato di Forza Italia Giorgio Mulè riprendendo un articolo della Stampa : "Nella stazione ligure al confine tra Italia e Francia, la Sncf, società d'Oltralpe che gestisce il trasporto ferroviario, ha ingaggiato guardie armate di una società italiana per evitare che migranti irregolari salgano sui loro treni diretti in Francia".

"Questa notizia - attacca il portavoce dei parlamentari azzurri di Camera e Senato - dimostra l'inaffidabilità che i francesi ripongono sull'Italia e obbliga il nostro governo a un intervento immediato". Che i francesi non siano teneri con gli immigrati, lo si sapeva da un pezzo. Non da ultimo è arrivato il report di Oxfam con tanto di fotografie e video che dimostra le angherie e gli abusi dei poliziotti francesi sugli stranieri, in particolari quelli minorenni.Violenze che si consuma proprio al confine con l'Italia. Eh sì che era stato proprio Macron a denunciare "il cinismo e l'irresponsabilità del governo italiano", mentre il portavoce del suo partito aveva candidamente affermato che "la linea del governo italiano fa vomitare". Ora tra l'Eliseo e Palazzo Chigi è tornato il sereno. Ma il presidente francese dovrà, primo o poi, rendere conto dei respingimenti che continua a fare a Ventimiglia.

Come riporta anche Mulè, i francesi hanno assunto una schiera di "sceriffi" per presidiare "le banchine nella stazione di Ventimiglia da dove partono i convogli diretti a Cannes e Grasse svolgendo di fatto i compiti di una polizia parallela o di complemento rispetto a quella Italiana". "In breve - continua il portavoce azzurro - per evitare 'invasioni' intollerabili come quella avvenuta poco tempo fa a Bardonecchia, la Francia ha aggirato l'ostacolo dotandosi di una polizia privata, una sorta di mini Legione straniera, che agisce per sopperire alle carenze dei nostri controlli"

Teatro delle violenze è la frontiera di Ventimiglia. Nel dossier dal titolo "Se questa è Europa", diffuso oggi da Oxfam, Diaconia Valdese e Asgi, organizzazione che lavorano a Ventimiglia per prestare soccorso ai migranti bloccati in città, emergono le testimonianze dei migranti che ogni giorno provano ad attraversare la frontiera.

Nel rapporto si legge che l'intervento ormai di prassi della polizia francese comporta, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, il fermo dei minori, spesso la loro registrazione come maggiorenni, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale. I ragazzi raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe e il furto di carte Sim

Intanto Matteo Salvini difende il Polizioto che e stato accoltelato : "Non mi permetto di commentare una mamma che perde il figlio. Se il figlio non avesse accoltellato una due tre quattro cinque sei volte una persona che sta facendo il suo lavoro oggi sarebbe vivo e vegeto su questa terra. Capisco il dolore della mamma però sono sono al fianco degli indossa una divisa in questo caso ha fatto solo e soltanto il suo dovere": Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al termine della sua visita al poliziotto ferito mentre sottoponeva a tso un giovane sudamericano che è stato ucciso. Il ministro ha detto di aver portato al poliziotto ferito "l'affetto di 60 milioni di italiani. A lui, alla moglie e alla figlia".

Ci sono state "5 coltellate di cui due a pochi centimetri dal cuore, per cui è vivo grazie al buon Dio e grazie al collega che ha fatto l'unica cosa che poteva fare, difenderlo dall'assalto di quel ragazzo", ha sottolineato Salvini. "E' chiaro che quando c'è una morte non è mai una buona notizia, però spero che torni presto con la sua famiglia".

"Ero disponibile a incontrare i parenti del defunto che hanno però fatto altre scelte, che non giudico. Non mi permetto di giudicare una mamma che ha perso il figlio, per una mamma che ha perso il figlio non posso che pregare". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Genova commentando la vicenda dell'ecuadoriano di 20 anni ucciso domenica in casa sua. Salvini, in Prefettura, ha incontrato anche l'agente che ha sparato per difendere il collega uccidendo il giovane ecudoriano Jefferson Tomalà. "Spero di incontrare presto il poliziotto ferito sul posto di lavoro. Ha ricevuto sei coltellate, di cui due a un centimetro dal cuore. E' vivo solo grazie al collega e a Dio".

 

Emmanuel Macron ci definisce vomitevoli cinici e irresponsabil, mentre il Ministro della Giustizia Spagnolo arriva a darci dei delinquentiventilando rischi di "responsabilità penali internazionali" per aver chiuso i porti alla nave della ong Sos Mediterranee. Un'invasione di campo senza precedenti che arriva da due Paesi, la Francia e la Spagna, che non sono mai stati teneri con i clandestini. Da chi, "in tema di immigrazione, ha sempre preferito voltare la testa dall'altra parte", il governo italiano non intende, però, farsi dare "lezioni ipocrite". Tanto che, secondo la Stampa, il premier Giuseppe Conte starebbe pensando di annullare la visita a Parigi di venerdì prossimo.

Il ministro  Moavero ha detto all'incaricata d'affari Claire Anne Raulin che sostituiva l'ambasciatore assente da Roma: "Le accuse compronettono le relazioni tra Italia e Francia", ribadendo che le parole usate da Parigi per la vicenda Aquarius sono "inaccettabili". E ha chiesto che al più presto "si prendano iniziative per sanare la situazione". L'incontro di oggi a Parigi fra i due ministri dell'Economia era la prima tappa di un mini-tour europeo programmato "per avviare un dialogo costruttivo e aprire un confronto sulla governance europea in discussione in questi mesi". Resta invece confermata la visita a Berlino in programma domani per un primo incontro con il collega tedesco Olaf Scholz.

A Parigi intanto un portavoce del Quai d'Orsay rispondendo a una domanda sul caso Aquarius ha precisato: "Siamo perfettamente coscienti del carico che la pressione migratoria fa pesare sull'Italia e degli sforzi di questo Paese. Nessuna delle parole pronunciate dalle autorità francesi ha rimesso in discussione tutto questo, né la necessità di coordinarci strettamente fra europei".

"Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini nella sua informativa al Senato, il quale in seguito ha detto: "Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi". Sui migranti Italia isolata? "Non siamo mai stati così centrali ed ascoltati - ha detto il ministro dell'Interno, riferendo dei vari colloqui avuti con i colleghi di altri Paesi europei: "Se l'Europa c'è batta un colpo ora o taccia per sempre, c'è un'attenzione che mai c'era stata prima, è l'occasione per giocarsi bene le carte".

"Non voglio che bambini vengano messi su un gommone e muoiono nel Mediterraneo - ha aggiunto Salvini - perchè qualcuno li illude che in Italia c'è lavoro e casa per tutti. Sono stufo". "Ringrazio la Spagna e ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo", ha detto Salvini ricordando che l'Italia accoglie 170mila migranti e la Spagna 16mila.

Tutti pontificano, nessuno fa nulla. Già perché fino ad ora il problema immigrazione è stato gestito solamente dall'Italia. Per questo motivo, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha deciso di alzare i toni: il nostro Paese non può farsi carico delle migliaia di migranti che ogni anno raggiungono il nostro Paese

Oggi la Spagna sta vivendo il suo momento di gloria. Ma è solo una questione di facciata. Mentre accoglie 600 migranti ne ne blocca a Ceuta migliaia. Un doppiopesismo che dimostra come, ancora una volta, i migranti vengano usati (soprattutto dalla sinistra radical chic) con fini politici.

Stesso discorso per la Francia. Il presidente Emmanuel Macron parla di "irresponsabilità e cinismo" ma Parigi stoppa la Corsica non appena questa si offre di accogliere l'Aquarius. Non a caso, il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha detto: "Proprio loro (i francesi NdR) parlano...".

Negli ultimi anni, infatti, la Francia ha dimostrato che la sua maggior preoccupazione è quella di tenere i confini blindati. E i casi in questo senso sono molti. Siamo a inizio dicembre dell'anno scorso, il freddo comincia a farsi sentire e i migranti provano a raggiungere la Francia da Ventimiglia. La risposta del governo francese è durissima: un muro di agenti blocca l'ingresso nel Paese.

L'Ong Rainbow4Africa parla di "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane". Scoppia il caso politico. L'ex ministro dell'Interno Marco Minniti parla di "fatti gravi" e convoca l'ambasciatore francese. Sale la tensione e la Francia dimostra ancora una volta che il suo unico obiettivo è quello di proteggere i confini. Un obiettivo sacrosanto, per carità. Ma allora non si capisce perché poi Parigi pretenda l'opposto dagli altri Paese.

E ancora. Pochi giorni prima dei fatti di Bardonecchia, una migrante di origine nigeriana con un grave linfoma viene respinta alla frontiera. È incinta. Un mese dopo morirà all'ospedale sant'Anna di Torino. Paolo Narcisi, presidente dell'Ong Rainbow4Africa, commenta così il fatto: "Le autorità francesi sembrano avere dimenticato l’umanità".

Ma non solo. Una guida alpina francese rischia ancora cinque anni di carcere per aver soccorso una donna all'ottavo mese di gravidanza che cercava di attraversare il confine.

Roma chiede le scuse a Parigi dopo l'attacco di ieri dall'Eliseo a come il governo italiano ha gestito il caso della nave dei migranti Aquarius. Il ministro degli Esteri Moavero riceve l'incaricata d'affari dell'ambasciata e chiede che la situazione sia sanata con iniziative rapide. Salvini: l'Italia non merita gli insulti francesi, Macron passi dalle parole ai fatti, perché 'senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi'. 

Il ministro dell'Interno ringrazia poi la Spagna e sottolinea che mai come ora il nostro paese è stato centrale sulla questione migranti. Sull'onda delle polemiche con la Francia il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha annullato l'incontro con l'omologo francese, Bruno Le Maire, in programma oggi a Parigi, mentre ha confermato invece la visita a Berlino in agenda domani per un primo colloquio con il collega tedesco Olaf Scholz. Intanto, la nave dei migranti ora naviga verso il porto spagnolo di Valencia, scortata da due unità della Guardia Costiera della Marina, con a bordo 400 dei 629 migranti che erano sulla nave umanitaria. Resta nelle acque davanti alla Libia, dove ieri è naufragato un gommone, Sea Watch 3, nave ong con bandiera olandese. A Catania nave delle Capitanerie con 932 migranti salvati in sette operazioni al largo della Libia.

"Siamo perfettamente coscienti del carico che la pressione migratoria fa pesare sull'Italia e degli sforzi di questo Paese. Nessuna delle parole pronunciate dalle autorità francesi ha ovviamente rimesso in discussione tutto questo, né la necessità di coordinarci strettamente fra europei". Lo ha detto un portavoce del Quai d'Orsay rispondendo oggi a una domanda sulle proteste dell'Italia dopo le parole pronunciate ieri da Parigi sul caso Aquarius.

"L'Italia per la sua posizione geografica è particolarmente esposta a un numero grande di profughi e di migranti. Noi siamo dell'idea che nessun paese dovrebbe esser lasciato solo con questo compito. Per questo sosteniamo l'Italia, e la riteniamo un importante partner nella ricerca di una soluzione europea". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla cooperazione lanciata da Sebastian Kurz, stamattina nella capitale tedesca, fra Vienna Roma e Berlino

E questa e la storia che abbiamo raccontato prima : la posizione del governo italiano sui migranti "è da vomitare": lo ha detto il portavoce del partito di maggioranza francese La République En Marche del presidente Emmanuel Macron, Gabriel Attal, intervistato dalla tv Public Sénat. A una domanda sulla chiusura dei porti alla nave Aquarius di Sos Mediterranee, il deputato ha denunciato la posizione assunta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, assicurando tuttavia che anche la Francia cerca "una soluzione". Il presidente francese Emmanuel Macron denuncia "una forma di cinismo e di irresponsabilità" da parte dell'Italia nel caso della nave Aquarius: è quanto riferito dal portavoce del governo, Benjamin Griveaux, al termine del consiglio dei ministri a Parigi. "La Francia fa la sua parte, ciò che è inaccettabile è il comportamento e la strumentalizzazione politica che è stata fatta dal governo italiano" sul caso Aquarius, ha detto il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux.

"Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia - si legge in una nota di Palazzo Chigi - sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo. L'Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall'altra parte".  "Il governo italiano - si legge nella nota - non ha mai abbandonato le quasi 700 persone a bordo dell'Aquarius. La nave è stata sin da subito affiancata da 2 motovedette che hanno offerto tutto il supporto necessario. Preso atto del rifiuto di Malta a collaborare e a permettere lo sbarco delle persone, abbiamo accolto un inedito gesto di solidarietà arrivato dalla Spagna. Lo stesso gesto non è arrivato invece dalla Francia, che anzi ha più volte adottato politiche ben più rigide e ciniche in materia di accoglienza". 

La visita di Stato del premier Giuseppe Conte a Parigi, prevista per venerdì prossimo, è "per ora" confermata. Uno scontro che, secondo rumors emersi in queste ultimissime ore, avrebbe portato il premier a valutare l'annullamento del suo incontro con il presidente Emmanuel Macron. Tuttavia, spiegano le stesse fonti, a Palazzo Chigi "c'è irritazione" sulle parole di Macron ma la visita non è cancellata.

Intanto Italia e Germania presenteranno una "proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne" dell'Unione Europea "per non perdere ulteriore tempo". Lo rende noto il Viminale dopo una "lunga e cordiale" telefonata tra il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini e il collega tedesco Horst Seehofer. Tra i due c'è stata "piena sintonia" in tema di "politiche di sicurezza e immigrazione" e Salvini, dice ancora il Viminale, "ha accolto con piacere l'invito del ministro tedesco ad un prossimo incontro a Berlino".

"Sull'immigrazione illegale dobbiamo rispondere in modo unitario. Questo tema ha il potenziale di danneggiare l'Europa":  ha detto Angela Merkel a Berlino. Per la cancelliera è importante contrastare "l'immigrazione illegale e proteggere le frontiere esterne".

"Nessuno crede" che quanto accaduto con la nave Aquarius "sia solo una responsabilità italiana, maltese o spagnola. E' una responsabilità europea e richiede una risposta europea", ha detto il commissario europeo alla Migrazione Avramopulos. "L'incidente dell'Aquarius dimostra che il nostro lavoro non è finito e non lo sarà presto. Dobbiamo essere preparati. Non ci possiamo permettere si ripeta un nuovo 2015, abbiamo bisogno di un approccio comune strutturato, con solidarietà e responsabilità condivisi".

Il primo ministro ungherese Viktor Orban plaude alla posizione italiana affermando che si tratta di "un grande momento che potrebbe davvero portare cambiamenti nella politica europea sulle migrazioni". La sua prima reazione quando ha sentito la notizia, ha detto, è stata "finalmente!". E' stato "così deprimente", ha aggiunto, ascoltare per anni che le frontiere marittime dell'Europa non possono essere difese, al punto "che praticamente passa la voglia di vivere".

In nottata il presidente dell'Assemblea di Corsica, l'indipendentista Jean-Guy Talamoni, ha proposto con un tweet questa notte di fornire all'Aquarius l'accoglienza di uno dei porti dell'isola. "L'Europa - scrive Talamoni - deve affrontare la questione umanitaria in modo solidale. Tenuto conto della localizzazione della nave e dell'emergenza, la mia opinione è che sarebbe naturale aprire un porto corso per dare soccorso a queste persone in difficoltà".

Serve una forte responsabilità comune per consolidare la fiducia di famiglie, imprese, risparmiatori e investitori, condizione necessaria per la stabilità, la tutela dei risparmi e il proseguimento di una fase favorevole. Occorre un impegno condiviso per favorire l'imprenditorialità e le prospettive di sviluppo con investimenti in infrastrutture, innovazione e formazione per rendere il nostro sistema più competitivo nel quadro europeo, nella riconfermata sostenibilità delle finanze pubbliche", così il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio all'Assemblea di Confcommercio.

Rivolgendo "un caloroso saluto a tutti i partecipanti all'assemblea di Confcommercio che si tiene in una fase di incoraggiante recupero della nostra economia", il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo telegramma ha aggiunto che "gli sforzi per espandere l'occupazione attraverso la crescita, creando lavoro stabile e di qualità, per sostenere i redditi e i consumi delle famiglie e dare una prospettiva di futuro migliore ai nostri giovani, sono, tuttavia, ben lungi dal poter essere considerati conclusi".

Avete la mia parola qui a Confcommercio che l'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate", spiega Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, all'assemblea di Confcommercio.

"Aboliremo tutti gli strumenti come lo spesometro e il redditometro e inseriremo l'inversione dell'onere della prova. Perché siete tutti onesti ed è onere dello Stato provare il contrario", ha affermato ancora Di Maio, sottolineando che strumenti come lo spesometro hanno "reso schiavi quelli che producono valore". "Noi - ha aggiunto - incroceremo tutti i dati della P.A." per dimostrare l'evasione.

"Ci teniamo alla tenuta dei conti" - ha aggiunto - . "Se vogliamo bene all'Italia, e noi le vogliamo bene, se vogliamo portare avanti progetti economici dobbiamo contrattare con Europa le condizioni che l'Italia non può più sostenere, dicendo anche dei no".

Nella prima parte del 2018 l'economia italiana è in rallentamento. Peggiora il clima di fiducia di famiglie e imprese. La crescita a fine 2018 dovrebbe attestarsi all'1,2% per rallentare ulteriormente all'1,1% nel 2019. Lo afferma il Rapporto sul Terziario dell'Ufficio Studi di Confcommercio presentato oggi all'Assemblea. Il peggioramento del clima di fiducia è determinato dalle incertezze sulle prospettive del mercato interno e degli ordinativi. La produzione del settore manifatturiero e le esportazioni stanno registrando alcuni segnai di flessione. In calo anche gli investimenti nel 2018. Alla "luce di queste evidenze - sottolinea Confcommercio - le previsioni del Def appaiono ottimistiche".

''E' chiaramente all'inizio. Abbiamo fiducia che l'Italia avviera' politiche per mantenere la sostenibilita''' dei conti: e' ''importante salvaguardare le finanze pubbliche, e costruire sulle riforme del passato. Non abbiamo ancora avuto l'occasione di incontrare le nuove autorita'''. Lo afferma il portavoce del Fmi, Gerry Rice, rispondendo a chi gli chiedeva se il Fondo avesse consigli per il nuovo governo italiano e se fosse preoccupato per la sostenibilita' del debito pubblico.

Il governo,di fatto, sarà al massimo dell'operatività solo la settimana prossima quando il premier tornerà dal G7 del Canada. E saranno giorni caldissimi perché, al di là delle misure d'esordio da mettere in campo, Conte sarà chiamato a sciogliere l'intricatissimo rebus sulla squadra di viceministri e sottosegretari, dove sia la corsa all'interno di M5S e Lega sia quella tra i due partiti di governo è in pieno svolgimento. Tra i dossier più caldi, al momento, c'è certamente quello delle pensioni, tema sul quale, relativamente alla Fornero, Conte è stato non a caso molto cauto. Lo schema è quello della Quota 100 (o quota 41) che però, con il ricalcolo contenuto nello schema della Lega - con il contributivo - includerebbe una leggera flessione nell'assegno finale.

Sul tema, in queste ore si sono ricorsi dei rumors su un carteggio tra i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio anche se, il leader della Lega, smentisce seccamente. Il nodo, tuttavia, c'è, anche perché se M5S e Lega hanno lo stesso obiettivo e la via come arrivarci a cambiare, con i pentastellati che insistono sulla pensione di cittadinanza (per quelle minime) e sull'opzione donna. Sul tema, chiaramente, Conte nella sua replica alla Camera non si è soffermato ribadendo, in via generica, i principi di metodo e di contenuti che guideranno il governo. Un Esecutivo che, entro il 16 giugno, sarà chiamato ad occuparsi anche delle nomine di Cdp. L'idea del M5S resta quella di trasformare la Cassa depositi e prestiti in una sorta di nuova Iri ma non in una Banca d'investimenti, visto che in quest'ultimo caso l'ente cadrebbe sotto l'egida della Bce. Per la guida di Cdp, tramontato il nome di Flavio Valeri, in pole, in questi giorni, c'è Massimo Sarmi, proposto dalla Lega e sul quale il Movimento potrebbe convincersi.

Il fine settimana servirà a M5S e Lega per fare il punto anche sul "sottogoverno" secondo uno schema studiato ad hoc per fare in modo che un partito possa controllare le mosse dell'altro. Ma la partita è tutt'altro che chiusa. Sulla delega alle Tlc, che Di Maio vorrebbe tenere per se, è braccio di ferro tra M5S e Lega, mentre il trasferimento della delega al Turismo dal ministero della Cultura a quello dell'Agricoltura dovrebbe essere ratificata nel Cdm di oggi. Ma i malumori restano. "Andrà alle Politiche Agricole", assicura il leghista Gian Marco Centinaio laddove il titolare M5S della Cultura, Alberto Bonisoli, frena": "è una cosa su cui si è ragionato". Tra i nomi in pole figurano, con buona certezza, Laura Castelli e Stefano Buffagni come vice ministra e sottosegretario al Mef anche se il secondo potrebbe anche finire al Mise.

Ai Trasporti a fare da vice a Danilo Toninelli dovrebbe essere il leghista Edoardo Rixi. Stefano Candiani e Nicola Molteni, altri due big del Carroccio, sono in piena corsa, direzione Viminale e Giustizia. Il M5S vorrebbe anche la delega all'Editoria, per cui propone il senatore Primo Di Nicola. La partita è lunga e si risolverà almeno a metà della prossima settimana. Poi, si passerà alla composizione delle commissioni. Con uno scontro interno già in atto, questa volta in FI: quello tra Paolo Romani e Renato Brunetta per la presidenza della Vigilanza Rai.

Le sanzioni, le accusa continue verso di noi, sono tutti metodi per contenere la Russia perché l'Occidente vede la Russia come una minaccia, un avversario. Ma questi metodi non sono nell'interesse di nessuno, solo col dialogo e la cooperazione si può avanzare l'economia mondiale. Ora però qualcosa si muove poiché alcuni nostri partner in Europa iniziano a dire che serve cooperare con la Russia": così Vladimir Putin nel corso della sua linea diretta. Putin, rispondendo ad una domanda, ha poi sottolineato che "l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo sulla difesa anti-missilistica è un tentativo di infrangere la parità strategica e noi rispondiamo con i nostri moderni sistemi di armamento, che conservano questa parità: serve capirlo e trovare nuove forme di cooperazione che siano adeguate alle realtà moderne. E' l'ora di mettersi al tavolo dei negoziati ed elaborare un piano di sicurezza europea".

I partner occidentali, ha sottolineato Putin, stanno arrivando gradualmente a comprendere la necessità di riparare i legami con la Russia. Secondo Putin, le nazioni occidentali non dovrebbero frenare certi Paesi, come la Russia, ma dovrebbero al contrario stabilire una cooperazione costruttiva. "I nostri partner stanno gradualmente prendendo consapevolezza di questo aspetto", ha detto. "Vedete cosa sta succedendo in molti Paesi, dove la necessità di costruire normali relazioni con la Russia è espressa a livello politico: spero che questo processo acquisterà slancio in futuro", ha aggiunto il presidente.

I dazi Usa su acciaio e alluminio sono di fatto "sanzioni" a Europa, Canada e Messico, ha detto poi Putin nel corso della Linea Diretta. "I nostri partner pensavano che non sarebbero mai stati colpiti da questa politica controproducente legata a restrizioni e sanzioni ma ora vediamo cosa sta accadendo: l'introduzione dei dazi su acciaio e alluminio, non solo per l'Europa ma anche per Canada e Messico, sono sanzioni, anche se in altri termini". Putin ha poi affermato che gli Usa hanno esteso per anni la propria "giurisdizione oltre i propri confini" e stanno ora provando a estenderla anche in Europa. Questo - ha dichiarato - è "inammissibile".

 

 

E' la svolta nel dramma della nave della ong Sos Mediterranee respinta dai porti italiani, che è in navigazione nel canale di Sicilia da tre giorni con 629 migranti a bordo, tra cui minori, bambini e donne incinte. 

L'Aquarius sarà accolta dalla Spagna a Valencia. Il primo ministro socialista Pedro Sanchez ha annunciato che il suo Paese permetterà alla nave con oltre 600 migranti a bordo di attraccare a Valencia. "E' nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone", ha detto il premier Sanchez.

Il premier Giuseppe Conte da Accumoli dice: "Avevamo chiesto un gesto di solidarietà da parte dell'Ue su questa emergenza. Non posso che ringraziare le autorità spagnole per aver raccolto l'invito". E ha spiegato che la decisione della Spagna va "nella direzione della solidarietà".

Nella trasmissione 24MattinoGian Marco Centinaio, ministro per le Politiche agricole, ricorda, che in Europa già altri Paesi hanno blindato le proprie frontiere. "Siamo anche consapevoli che la Francia ha detto che avrebbe chiuso i porti - commenta - e se Macron dice 'Chiudiamo i porti' è un 'Evviva, evviva!', se invece lo dice l'Italia 'Salvini è un razzista e la Lega ancora di più'". Di conseguenza ogni Paese è chiamato fare il suo: "Se una nave è più vicina al porto di Malta, va a Malta - conclude - non viene in Italia, è finito il periodo del governo Renzi, Alfano, Gentiloni, Letta".

Sempre via Twitter il commento parlando della nave Aquarius del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli: "È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un'Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma Malta è la spia di un'Europa che deve cambiare". 

"Ieri il premier Conte ha inviato due motovedette con medici a bordo, questa mattina ne sono state inviate altre due: le condizioni a bordo sono buone, ci sono viveri e stiamo aspettando l'ufficialità della risposta di Malta", ha detto Toninelli. Alla domanda se ci sarà una soluzione in tempi brevi, Toninelli aveva risposto: "Certamente per alcuni giorni ci saranno viveri a sufficienza e a breve ci sarà evidentemente una risposta

Nel frattempo altri migranti sono stati salvati a largo della Libia. Si tratta di circa 800 persone che, secondo quanto si apprende, sono state recuperate da imbarcazioni italiane e internazionali. Le operazioni di soccorso si sono concluse in piena notte.

E il ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo le polemiche sulla nave Aquarius, ha scritto su twitter: "Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l'ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire...

Certe Ong "non fanno volontariato ma affari" e "fungono da taxi", dunque il Codice voluto da Minniti va rivisto perché non consente "di intervenire in maniera efficace". La Nato deve difenderci da "migranti e terroristi" perché l'Italia "è sotto attacco da sud, non da est" e Malta "non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d'intervento" e deve accogliere nei suoi porti le navi cariche di disperati. Matteo Salvini arriva a Como per portare la solidarietà agli autisti del bus aggrediti da alcuni richiedenti asilo (uno dei quali sarà espulso) e attacca tutti, ribadendo la linea dura sui migranti. "Sto studiando e lavorando per chiudere i rubinetti a monte: porte aperte per chi scappa veramente dalla guerra, porte sbarrate per tutti gli altri".

«Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, - attacca Salvini.- C'è Malta che non accoglie nessuno, c'è la Francia che respinge alla frontiera, c'è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l'Europa che si fa gli affari suoi». E certamente sul fronte dell'immigrazione l'Unione Europea in realtà non ha mai realmente puntato ad un obiettivo comune. Gli accordi sottoscritti raramente hanno funzionato ed ogni paese pur accettando ufficialmente le scelte della Ue ha poi attuato diverse strategie di difesa all'interno dei propri confini. Ora però la politica aggressiva di Salvini ha fatto saltare il banco. «Da oggi anche l'Italia comincia a dire no al traffico di esseri umani; no al business dell'immigrazione clandestina» ha ribadito ieri il ministro dell'Interno.

La Germania, per voce della portavoce della Merkel, chiede a "tutte le parti" di rispettare "i loro doveri umanitari". Doveri umanitari su cui fa leva anche l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, definendo la situazione che si è venuta a creare come "un imperativo umanitario urgente". "Le persone sono in difficoltà - ha detto Vincent Cochetel, Inviato speciale dell'UNHCR per il Mediterraneo centrale - stanno esaurendo le provviste e hanno bisogno di aiuto in fretta. Questioni più ampie come chi ha la responsabilità e come queste responsabilità possano essere meglio condivise tra gli Stati dovrebbero essere esaminate più tardi".

E l'Europa? Tace. Per ora la linea è quella dell'attesa anche se il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker aveva già chiarito quale sarebbe stata la posizione di Bruxelles: «Siamo vigili per salvaguardare per intero i diritti degli africani che sono in Italia», aveva detto Juncker.

Ma sempre nel intervista a Radio 24 Gian Marco Centinaio, ministro per le Politiche agricole, difende la linea dura adottata dal Ministro dell interno Matteo Salvini al termine dell'ennesimo fine settimana di sbarchi. Perché il blocco navale, imposto ieri pomeriggio dal Viminale e dal dicastero delle Infrastrutture, è la reazione al menefreghismo di Malta e al silenzio della UE "Non li blindi i porti, li chiudi, li prosciughi - spiega il ministro leghista - perché vuol dire che a questo punto ci stanno prendendo in giro ed io, non da ministro ma da cittadino italiano, di essere preso in giro non ne ho più voglia".

"Forse quando governavano gli altri si divertivano ad essere presi in giro". Anche Centinaio, come già Salvini durante il vertice di ieri con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, è ben determinato a sbattere i pugni sul tavolo finché l'emergenza immigrazione non sarà risolta una volta per tutte. "Ragionevolezza, ma consapevolezza che non siamo gli scemi del villaggio - spiega il ministro per le Politiche agricole - tenuto conto che Malta non può rifiutarsi di prendere questa nave, perché la legge del mare prevede che il porto più vicino se ne faccia carico e il porto più vicino è Malta".

E alla Sinistra che sta attaccare il Governo sul blocco navale Centinaio ricorda che la misura adottata da Salvini era stata messa nero su bianco prima nel programma elettorale della Lega, poi nel programma di governo. Una misura condivisa, insomma. "È una mossa che ci sembra la cosa più ovvia dopo tutto quello che è stato detto in tutti questi anni - chiosa Centinaio - se una nave chiede aiuto bisogna aiutarla, ma se questa nave è più vicina alle coste maltesi rispetto alle coste italiane, è giusto che questa nave vada nel porto più vicino. E il porto più vicino non era l'Italia".

Rispetto al braccio di ferro tra Italia e Malta per l'accoglienza della nave Aquarius l'Europa per il momento resta alla finestra. La scelta sarebbe quella di considerarla un caso «tecnico» tra i due paesi nel quale la Ue non ha competenza e non può incidere. Si tratta però soltanto del primo caso. Ovvio che se nei prossimi giorni il blocco dei porti già annunciato da Salvini proseguirà Bruxelles si vedrà costretta ad intervenire. Ma che l'aria fosse cambiata con il nuovo governo era già diventato chiaro con il fallimento del tentativo di compromesso sulla riforma del Trattato di Dublino. A Lussemburgo il fronte Mediterraneo si è frantumato con l'Italia che ha votato no alla proposta insieme all'Ungheria mentre Malta , Cipro e Grecia puntavano a trattare. E proprio in quella occasione il segretario di Stato belga per le migrazioni Theo Francken aveva detto che dal nuovo governo italiano si aspettava «una stretta sulla migrazione: l'Italia inizi a rifiutare i migranti sulle proprie coste». Speranza esaudita.

E alla Farnesina ieri il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi ha incontrato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. É stato affrontato il tema sicurezza e il rischio terrorismo. Il ministro ha ricevuto rassicurazioni da Stoltenberg rispetto alla necessità di riaffermare un approccio dell'Alleanza per una sicurezza a 360 gradi e soprattutto che non venga trascurata «la proiezione di stabilità verso il fianco Sud da dove provengono importanti sfide per l'Alleanza, a partire dal terrorismo».

 

 

 

Un discorso di 75 minuti che ha confermato punto per punto il contratto di governo siglato tra Lega e Cinque stelle. Confermando l'appartenenza all'alleanza atlantica e il rispetto dei parametri europei, in una Ue più equa. Ma anche riorientando la politica estera italiana verso Mosca. Giuseppe Conte si è preso la scena parlamentare elencando oggi al Senato le priorità dell'esecutivo che sta nascendo. Partendo da una duplice premessa: il contratto è "una pagina scritta che vincola" e per il Paese ora "soffia un vento nuovo" 

Nessun imbarazzo nell'autodefinirsi "populista e anti-sistema". "Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo", ha garantito tra gli applausi. Un'ora un quarto nella quale il premier ha detto che procederà con "umiltà e con determinazione" lanciando il "daspo" e l'agente sotto copertura contro i corrotti, l'inasprimento delle pene per alcuni reati come la violenza sessuale, il carcere per i grandi evasori, la riforma della legittima difesa, i tagli alle pensioni d'oro, la riforma della prescrizione e tanto altro. 

Il premier Conte assicura "la convinta appartenenza all'Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d'America quale alleato privilegiato". Ma annuncia "una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche" e si cercherà "una revisione del sistema delle sanzioni". Più "ortodossa" la posizione europea: "l'eliminazione del divario di crescita tra l'Italia e l'Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati".

Il premier le ha definite "misure rivoluzionarie". Si tratta dell'ormai conosciuta Flat tax, ovvero usando le sue parole, "una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali". Misura che verrà accompagnata con l'inasprimento "dell'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori".

Intanto la prima soddisfazione per l Italia :  quello che è successo al vertice dei ministri a Lussemburgo "è una vittoria per noi, sono molto soddisfatto". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commentando la posizione di 7 Paesi che si sono detti contrari alla proposta della presidenza bulgara sulla riforma di Dublino. "Noi - ha aggiunto - avevamo una posizione contraria ed altri Paesi ci sono venuti dietro, abbiamo spaccato il fronte. Significa che non è vero che non si può incidere sulle politiche europee".

Infatti sette Paesi si sono detti contrari alla proposta della presidenza bulgara sulla riforma di Dublino, come base di lavoro per il vertice dei leader di giugno. Sono: Italia, Spagna, Austria, Romania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia. Tre Paesi: Estonia, Polonia e Gran Bretagna, non si sono espressi. Gli altri 18, pur non soddisfatti lasciano la porta aperta al negoziato, al summit. Tra questi Grecia, Malta, e Cipro, spaccando così il fronte mediterraneo. Si apprende da fonti a Lussemburgo. Il testo della proposta di riforma della presidenza bulgara passerà ora all'attenzione del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che deciderà come portare avanti la discussione al summit dei leader. Altre fonti osservano comunque che resta poco tempo per una trattativa molto complicata che, anche alla luce della posizione espressa dalla Germania, appare avviarsi su un binario morto.   

L'Austria considera l'Italia "un alleato forte" e se non ci sarà un'intesa sulla proposta per la riforma del regolamento di Dublino sul tavolo, al vertice dei leader Ue di giugno, alla riunione informale Affari interni di Innsbruck, a settembre (durante la presidenza austriaca), "annuncerò qualcosa come un piccola rivoluzione copernicana" sulla politica di asilo. Così il ministro dell'Interno austriaco Herbert Kickl, entrando al consiglio a Lussemburgo, spiega che in giornata si sentirà al telefono con Matteo Salvini

La riforma del regolamento di Dublino è morta". Così il segretario di stato all'Asilo belga Theo Francken (N-VA), al termine della prima parte di lavori del consiglio Affari interni a Lussemburgo. "Non c'è una base sufficiente per andare avanti nella discussione. Molti Paesi hanno espresso resistenze importanti", ha affermato Francken. Francken ha auspicato un "approccio australiano" per arrivare ad "uno stop completo dell'immigrazione illegale", ed un accordo Ue-Tunisia, sul modello di quello fatto con la Turchia, in modo tale che quando i migranti "partiranno dalla Libia potranno essere intercettati in mare e portati in Tunisia". Una volta che "le frontiere saranno chiuse, tutti i Paesi mostreranno solidarietà - ha detto l'esponente del governo belga -. Ma questo non accadrà fino a quando la porta è ancora aperta. Prima chiudiamo le frontiere, poi potremo trovare un accordo su chi fa cosa".Dal nuovo governo italiano "mi aspetto una stretta sulla migrazione. Seguo il nuovo ministro Salvini da mesi, già durante la sua campagna. La posizione dell'Italia sulla migrazione, è piuttosto severa. Ma anche il Belgio ha un governo di destra, quindi anche noi siamo piuttosto duri. Penso che sia positivo se l'Italia inizia rifiutare i migranti sulle proprie coste, e non li lascia più entrare in Sicilia". Così il segretario di stato belga all'Asilo Theo Francken parlando della nuova linea dell'Italia, auspica si trovi un modo per poter tornare a fare i respingimenti.

L'Italia, però, insieme agli altri Paesi del 'Med', ha già opposto il suo veto irremovibile, ribadendolo ancora nelle ultime due settimane, alle modifiche peggiorative chieste dai Paesi di Visegrad contrari alla ripartizione dei migranti tra tutti gli stati membri. E che preferiscono quindi lo status quo, in cui questi restano un problema del Paese in cui sbarcano

La Germania "è aperta ad una discussione costruttiva" sulla proposta della presidenza bulgara per la riforma del regolamento di Dublino, "ma com'è attualmente non la accettiamo". Così il segretario di stato tedesco Stephan Mayer al suo ingresso al consiglio Affari interni, a Lussemburgo, dove il primo punto della discussione è dedicato alla riforma del sistema di asilo europeo. "Non c'è solo l'Italia ad opporsi, anche i Paesi Visegrad sono contrari, e il governo tedesco critica punti precisi", ha detto.

Il compromesso della presidenza bulgara mette insieme elementi della proposta originaria della Commissione ma resta lontano da quella dell'Europarlamento che arriva quasi ad annullare il criterio di primo ingresso. E ha inglobato le pressioni in primis di Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia, che vogliono che la responsabilità per i Paesi di primo ingresso sia di 8 anni contro i massimo 2 chiesti da Italia, Grecia, Spagna, Cipro e Malta. Altra partita chiave, quella del bilancio Ue per il 2021-2027. E' qui, infatti, che la Commissione ha proposto da una parte di aumentare di 2,5 volte i fondi per la sicurezza (33 miliardi dai 13 attuali) con un ruolo chiave per l'ex Frontex, già trasformata nell'Agenzia per le frontiere, in modo che abbia le risorse per diventare un vero corpo di 'guardiacoste Ue' e abbia più mezzi per i rimpatri, che già oggi effettua (150mila nel 2017). L'aumento dei rimpatri, però, dipende anche dagli accordi bilaterali con i Paesi d'origine, che vogliono in cambio fondi per cooperazione e sviluppo, ma anche dalla rapidità con cui ogni stato membro valuta il dossier di ogni singolo migrante, se economico oppure con diritto all'asilo.

"L'Europa ha bisogno di un'intesa sulla riforma di Dublino, ma con le elezioni delle destre in Europa c'è un problema per raggiungere un compromesso oggi. C'è un clima politico più duro. Non si tratta solo dell'Italia, ma anche la Slovenia", ad esempio. Così il ministro alla migrazione svedese Helene Fritzon, al suo arrivo al consiglio europeo Affari interni, a Lussemburgo.

Per Pasqua avremo un compromesso" sulla riforma del regolamento di Dublino "ma non so ancora in quale anno". Con questa battuta il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn riassume la situazione sul negoziato, al suo arrivo al consiglio Affari interni Ue, a Lussemburgo.

Perché se gli aspetti della questione sono molteplici - dal ruolo di Frontex ai rimpatri sino ai fondi Ue - il nodo da cui dipende l'esito del gioco è la modifica del sistema d'asilo europeo. Solo questo, infatti, nell'architettura delle regole Ue sulla migrazione, può fare davvero la differenza sul peso che l'Italia deve sostenere di fronte agli arrivi dei rifugiati.

 E dall'altra parte, Bruxelles ha previsto per la prima volta il criterio 'migranti' per l'assegnazione dei fondi Ue, in modo che vadano più risorse a quei Paesi e regioni che hanno costi più alti dovuti alla gestione dei rifugiati ma anche alla loro integrazione (400 euro per migrante). Una busta che, insieme al nuovo criterio della disoccupazione, consentirebbe all'Italia di essere uno dei pochi stati membri a vedere crescere i soldi targati Ue, con ben +2,4 miliardi rispetto al 2014-2020.

"La proposta del Parlamento europeo per la riforma di Dublino è l'unica che mette insieme fermezza e solidarietà. E' su questa base che gli Stati membri e il Consiglio devono lavorare". Lo scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Il presidente dell'Europarlamento ha quindi ribadito che "per fermare l'immigrazione clandestina serve un piano Marshall per l'Africa e un accordo con la Libia e i Paesi di transito come quello fatto con la Turchia"

 

 

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