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Non ci siamo ancora". Così il commissario per gli Affari europei, Pierre Moscovici, ha commentato la proposta del governo italiano di abbassare il deficit per il 2019 dal 2,4% al 2,04% per venire incontro alle richieste della Commissione europea. "Questo è un passo nella giusta direzione, ma non ci siamo ancora, ci sono ancora passi da fare, forse da entrambe le parti", ha spiegato il commissario Ue.

Alla fine anche il reddito di cittadinanza viene tagliato come Quota 100. Il complicato summit notturno a palazzo Chigi del presidente del Consiglio con i ministri Tria e Fraccaro, i vicepremier e i sottosegretari Garavaglia e Castelli, comincia con l'annuncio di quel taglio che i grillini speravano di scaricare altrove e che invece pareggia quello sopportato dalla Lega. Ai 6,5 miliardi già tagliati dal governo, ieri sera ne hanno dovuti aggiungere altri 3,5. Tutto per evitare la procedura d'infrazione che la Commissione potrebbe chiedere di avviare all'Ecofin di mercoledì.  

La manovra arriverà nell’Aula del Senato giovedì o venerdì: la conferma arriverà dalla Conferenza dei capigruppo che probabilmente sarà convocata per domani pomeriggio. Ma il dato principale della giornata, dopo l’intesa nel governo sancita nel vertice notturno di Palazzo Chigi e in attesa della risposta dell’Europa, è che la commissione Bilancio di Palazzo Madama inizierà domattina i suoi lavori dopo giorni e giorni di impasse e che in Aula arriverà un testo "emendato" dai commissari. Testo che dopo l’approvazione tornerà alla Camera per il via libera definitivo forse nei giorni compresi tra Natale e Capodanno.

"Abbiamo l’esigenza di lavorare almeno due giorni pieni", ha detto il presidente della commissione, Daniele Pesco, al termine della riunione con i suoi capigruppo e con il sottosegretario al Mef, Massimo Garavaglia, convocata di primo mattino dopo aver annullato tutte le sedute in programma per oggi. La Bilancio, dunque, alle 9,30 di domani riprenderà l’esame delle modifiche. Sul tavolo i senatori dovrebbero trovare un pacchetto di emendamenti del governo (meno di 30, alcuni dei quali potrebbero arrivare già in giornata) e la summa - annunciata ieri sera dai relatori e dall’esecutivo - tra le proposte presentate dalla maggioranza e dalle opposizioni su cui è stata riscontrata una sostanziale convergenza.

La tregua tra i due vicepremier, dopo le schermaglie degli ultimi giorni, ha retto anche ieri sera quando Conte si è visto con i due prima di affrontare la parte tecnica con ministri e sottosegretari. Un vertice ristretto durante il quale Conte ha ragguagliato Di Maio e Salvini sulle intenzioni della Commissione spiegandogli in sostanza che «il tempo stringe» e che «non possiamo rischiare di finire sotto procedura» e lasciare il Paese per sette anni sotto la scure della troika. Una sorta di preambolo necessario visto che nè di Maio nè Salvini, ma solo Conte, Tria e Moavero, hanno trattato in queste settimane con Bruxelles e sembrano non avere piena consapevolezza dei rischi e dei tempi.

La parabola di Giuseppe Conte raggiunge l'apice nella notte. La lunga notte che ha portato dopo oltre quattro ore all'approvazione della manovra con nuovi numeri e nuove coperture è stata piena di tensione. Come riporta il Corriere della Sera, il premier ha posto una sorta di aut aut a Salvini e Di Maio. Se non fate entrambi un passo indietro e se non trovate un accordo la mia fiducia viene meno. Questo il senso dell'avvertimento. In altre parole: senza accordo me ne vado a casa.

Insomma, secondo il Corriere della Sera, Conte ha "messo la fiducia sulla propria persona", esercitando un ruolo di forza che in passato non aveva mai avuto. Un peso, quello dell'intesa con la Commissione, che Conte sopporta da solo dal giorno in cui i due vice gli hanno dato l'incarico di recuperare il rapporto con Juncker. Lavoro difficile con il premier che nei scorsi giorni i pugni li ha dovuti sbattere sul tavolo più volte mettendo anche in gioco il governo e la sua permanenza a palazzo Chigi.

Ieri sera non ce ne è stato però bisogno e se mezzo miliardo in più è stato tirato fuori dal Reddito, all'appello ne mancavano altri tre che nella notte - sostengono a palazzo Chigi - sarebbero stati trovati «nelle pieghe del bilancio dello Stato». Molto ha anche fatto il taglio della previsione di crescita inizialmente all'1,5% che risulterebbe ora ad un più realistico un per cento. Ma indorare la pillola non è stato facile così come trovare un'intesa sui tagli all'editoria che vuole il M5S per finanziare le edicole, e sul rinvio della direttiva Bolkestein che il Carroccio vorrebbe.

Ma tra veti e subordinate nella riunione è stato anche affrontato il problema della ecotassa e del taglio alle cosiddette pensioni d'ora. La prima sarebbe stata limitata a suv e auto di lusso più un possibile incentivo da dare a chi compra le costosissime auto elettriche. Il taglio alle pensioni più alte, dal quale si spera di ricavare 100-150 milioni di euro, è invece una delle bandiere del Movimento e che dovrebbe però limitarsi al taglio solo della parte non coperta da contributi.

In attesa di leggere il testo completo della manovra, che probabilmente si conoscerà solo domani quando verrà tradotto in emendamento e presentato al Senato per il voto, sarà importante conoscere il giudizio dell'Europa che potrebbe arrivare già in giornata. Resta il fatto che all'appuntamento il governo è arrivato non solo in ritardo ma in pieno caos e dimostrando un'alta dose di improvvisazione.

A Bruxelles Conte ha promesso al presidente della Commissione Jean Claude Juncker che avrebbe convinto i due leader di maggioranza ad un effettivo 2,04%. Ovvero senza trucchi contabili e stravaganti previsioni. Il lavoro fatto venerdì e sabato dai tecnici del Mef con la struttura della Commissione ha di fatto rimesso in ordine cifre e coperture lasciando all'Italia spazio congruo anche per la flessibilità che Bruxelles concede per riforme strutturali. Tirate però le somme mancavano ancora tre miliardi e mezzo che ieri mattina sono stati coperti per mezzo miliardo dal Reddito e tre dal bilancio dello Stato, quindi, senza nuove tasse o aumenti settoriali dell'Iva. Ulteriori dismissioni, oltre a quelle già inserite, rientravano tra le proposte avanzate ieri sera da due partiti, ma l'idea è stata bocciata per le difficoltà che una tale misura incontrerebbe a Bruxelles. Juncker ha promesso ai paesi del nord Europa, Olanda in testa, che la valutazione sulla manovra italiana «sarà collegiale». Ovvero che ulteriori possibili sconti, dopo il 2,04%, non sono possibili.

I capitoli su cui si cerca una sintesi riguardano il sostegno delle attività degli enti locali e gli investimenti pubblici, le norme in favore di Genova e quelle per far fronte ai danni provocati dal sisma ecobonus e sisma bonus, la spesa per il personale sanitario, la flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero che decideranno di trasferirsi nelle regioni del Sud Italia e i fondi per gli orfani vittime del femminicidio. Tra le altre misure - insieme al corposo fascicolo dei segnalati, alla sforbiciata delle pensioni d’oro, al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione verso le aziende creditrici e alla riduzione del cuneo fiscale con il taglio delle tariffe Inail - ci sarà anche la nuova versione dell’ecotassa, materia di scontro nei giorni scorsi tra la Lega e il Movimento 5 stelle che l’aveva voluta introdurre nel passaggio alla Camera insieme agli incentivi per l’acquisto delle auto "green". L’imposta - ha affermato stamattina il vice premier Luigi Di Maio - colpirà solo "i Suv diesel o benzina e le supercar extralusso", mentre per le macchine elettriche o ibride è confermato lo sconto fino a 6.000 euro. Altra novità riguarda il bonus cultura, che resta a contributo invariato, ma sarà finanziato solo per acquistare eBook e libri, non più per i concerti e i cinema. Mentre le pensioni d'oro saranno tagliate del 40% a partire da 90mila euro lordi l'anno.

"In Aula chiuderemo in tempi brevi perché il grosso del lavoro lo faremo in commissione, che è anche una richiesta delle opposizioni che cercheremo di garantire", ha spiegato ai cronisti il capogruppo del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli. Antonio Misiani, capogruppo del Partito democratico in Bilancio, ha invece ricordato che ancora non è stato "votato un emendamento" e che le opposizioni "hanno chiesto di ritardare l’approdo in Aula fino a venerdì perché altrimenti non è immaginabile una discussione ordinata di una manovra che a questo punto verrà riscritta in maniera profonda. Chiediamo che il governo ci dica i termini dell’accordo con Bruxelles e di avere tempi congrui per sub-emendare le modifiche che presenterà. Altrimenti - ha sottolineato - sarebbe una inaccettabile forzatura parlamentare".Anche il governo, con il sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia, auspica che la Bilancio "possa chiudere i suoi lavori in maniera ordinata e seria come è giusto fare". Il fattore tempo, ha affermato ancora l’esponente della Lega, non è determinante: "Non vogliamo mettere tagliole. È una discussione particolarmente rilevante e quindi ci prendiamo tutto il tempo che serve. Se non riusciremo in un giorno - ha concluso - ci si metterà due giorni".

Il meeting del governo è iniziato con la ricerca di tre miliardi e mezzo che mancavano Attorno alle 20, Salvini si è allontanato a piedi da Palazzo Chigi per prendere del sushi da asporto nella vicina piazza del Parlamento. Tra le ipotesi sul tavolo l'eventualità che l’esecutivo presenti un ulteriore piano «last minute» per chiudere l’intesa. Insomma altro tempo per limare il documento che il presidente del Consiglio ha portato all’attenzione del presidente della Commissione Europea, Juncker nella sua trasferta a Bruxelles

Una cosa è certa parte delle risorse inizialmente ipotizzate sono state già recuperate con la cura dimagrante alle due principali misure della Manovra. Quanto alle pensioni il sottosegretario del welfare, Claudio Durigon, ha anticipato che le risorse per consentire l’uscita con quota 100 il primo anno sono scese a 4,7 miliardi, due in meno di quanto stimato inzialmente. Meno spesa nel 2019 anche per il reddito di cittadinanza. Tra lo slittamento ad aprile e la stima di quelli che non lo chiederanno il costo è sceso a 7 miliardi.

Dunque prima di entrare a Palazzo Chigi circa 4 miliardi erano stati già recuperati. Potrebbe anche bastare questo a rispettare la volontà dell’Ue. Perché a notte inoltrata Conte ha tirato fuori dal cilindro o meglio dalle famose pieghe del bilancio (molto in uso anche nella Prima repubblica) i tre miliardi di euro di coperture finanziare per evitare nuovo debito. E dunque la possibilità di fermare il deficit al 2,04%, punto di caduta della trattative avviate da Conte con Juncker. Non solo.

Un prevertice tra il premier e i due vicepremier Salvini e Di Maio avrebbe consentito di sciogliere anche gli altri nodi sul tappeto, tra cui l’ecotassa sulle auto inquinanti e il tema delle pensioni d’oro. I tagli sulla previdenza sarebbero stati confermati fino al 40% sulle eccedenze delle soglie che partono dai 90 mila euro. Per superare le resistenza si starebbe cercando di trovare un meccanismo (difficile secondo i tecnici) per applicare le forbici solo sulla parte di pensione maturata con il sistema retributivo. Sulla tassa anti inquinamento l’intesa...

La Francia è una polveriera. Mentre i  gilet gialli continuano a manifestare contro Emmanuel Macron, il terrore piomba sul Paese con i colpi sparati da Cherif Chekkat, un estremista che avrebbe agito per vendicare i suoi “fratelli in Siria”. Un Paese sull’orlo del precipizio, come l’hanno definito molti analisti, che ora può implodere.

Nel suo discorso alla nazione, il presidente francese ha proposto diverse iniziative per accontentare i manifestanti. Iniziative che, però, rappresentano essenzialmente un bluff, dato che erano già nel programma di Macron, come ha spiegato Le Figaro. Per questo i gilet gialli stanno ancora protestando, e sabato saranno ancora in piazza, nonostante il presidente dell’Assemblea nazionale francese Richard Ferrand abbia chiesto ai manifestanti di fermarsi.

Anche perché nel frattempo l’Eliseo ha annunciato di voler organizzare un “grande dibattito cittadino nazionale” per risolvere la crisi. In questo modo, precisa un comunicato diffuso dal governo si “permetterà a ogni francese di portare la sua testimonianza, di esprimere le proprie aspettative e proporre soluzioni”.

Cinque gli argomenti proposti dall’Eliseo: transizione ambientale, fiscalità, servizi pubblici, dibattito democratico e immigrazione. Proprio quest’ultimo punto per Macron è fondamentale per “mettere la nazione d’accordo con se stessa sul senso della sua identità profonda”. Non a caso, nel suo discorso d’addio, l’ex ministro dell’Interno Gèrard Collomb metteva in guardia il presidente dicendo: “Sono andato in tutti questi quartieri – a Marsiglia, a Tolosa, Aulnay, Sevran –  e la situazione è molto degradata e il termine ‘riconquista repubblicana’ qui ha senso perché in questi quartieri oggi vige la legge del più forte, quella dei narcotrafficanti e degli islamisti radicali, che hanno preso il posto della Repubblica”.

Moscovici, torna a dire che la Francia di Emmmanuel Macron puo' sforare il tetto del 3% per finanziare le misure volte a sedare la crisi dei gilet gialli, ma ha auspicato che questa violazione dei patti assunti con Bruxelles per il 2019 sia "piu' limitata possibile" e "temporanea".  

Il commissario Pierre Moscovici pero incalza Roma sul deficit: "L'Italia dovrebbe compiere ulteriori sforzi per il Bilancio 2019, dice commentando l'annuncio del governo italiano di un deficit al 2,04% per il prossimo anno. "È un passo nella giusta direzione - afferma intervenendo presso la commissione affari economici del Senato, - ma ancora non ci siamo, ci sono ancora dei passi da fare, forse da entrambe le parti"

Alcune voci di corridoio parlano di un probabile aumento dell'Iva a partire dal 2020, aumento che servirebbe a finanziare quota 100 e il reddito di cittadinanza.

Inoltre, tra gli altri fondi dove il governo potrebbe attingere, ci sono le dismissioni di Stato che valgono 7,5 miliardi.L'obiettivo del governo, comunque sia, è di non toccare i fondi messi a disposizione per le due grandi misure messe in atto per le pensioni e per il sostegno al reddito. Non toccando, dunque, i miliardi già stanziati il governo li sta cercando altrove: l'ipotesi è quella di far scattare le clausole di salvaguardia per il 2020, guadagnando così ulteriori 13,7 miliardi.

L'iniziale apertura trapelata nella giornata di ieri da parte della Commissione, però, è stata smentita stamani dal Commissario Ue agli Affari economici. Moscovici parla di passi nella giusta direzione, ma che ce ne sono tanti altri da fare, "forse da entrambe le parti". Quello che effettivamente stona in tutta questa vicenda è la concessione che invece è stata garantita alla Francia di sforare il tetto massimo del 3%, ben oltre dunque quanto richiesto dall'Italia. La protesta dei gilet gialli ha spinto Macron a chiedere maggiore tolleranza sul rapporto deficit/pil e gli è stata concessa senza troppi giri di parole. Il governo italiano ha ovviamente protestato, parlando di due pesi e due misure da parte di chi invece dovrebbe garantire equità di trattamento tra gli Stati. .

Nessun commento ufficiale alle parole di Moscovici da parte di Palazzo Chigi. Ma trapela che il presidente Giuseppe Conte sarebbe concentrato sul negoziato e fiducioso e orgoglioso per la proposta fatta. I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini lo appoggiano: «Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte- dicono - Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati. Manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese». Perplessità da parte del presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi: «Aspetto i dettagli. Io come sapete avevo consigliato di fare altro. Non sempre i consigli vengono accettati. Succede. Del resto se si delega si delega... Quando vedrò tutti i dati vi saprò dire con la consueta sincerità». Ma il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rassicura: «Non si tratta di meno fondi. La manovra viene limata piano piano». Ma «reddito di cittadinanza e quota cento rimangono». Le correzioni per far fronte alle richieste della Commissione europea, secondo gli accordi, dovranno arrivare prima del 19 dicembre, data in cui l’Ue potrebbe formalizzare la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.

Tira una brutta aria tra gli elettori del M5S. "Dobbiamo sapere che cos'è cambiato..- scrive qualcuno - Ma io mi sento deluso. Hanno vinto loro. Gli abbiamo dato quello che chiedevano fin dall'inizio. Siamo tornati alla tendenza del 2.0 dell'anno scorso che mandava avanti Renzi. Eravamo partiti con lo sforare il 3%, poi il 2.4, adesso il 2.0...mentre la Francia usa la scusa degli attentati per prendere due piccioni con una fava, cioè fermare le manifestazioni e sforare 3%, e va bene. Ci siamo fatti trattare da idioti. Abbiamo gridato e poi abbiamo ceduto. Io sono deluso.. Molto. Se le cose non cambiano smetterò di votare, semplicemente, non voterò mai Salvini. E andrò a vivere altrove..vaffanculo". C'è chi sostiene che "non vi ho votato per vedervi chinare al volere dell'Europa", invitando i grillini ad "andare al diavolo". Oppure chi esterna "grande grande delusione" per un governo che "non cambierà nulla" e farà "morire" gliitaliani "di tasse e servizi pessimi come sempre".

La musica non cambia tra gli elettori della Lega. Su Facebook ieri sera il leader del Carroccio ha pubblicato una sua fotografia in primo piano e un messaggio pieno di speranza: "Ancora al lavoro per gli Italiani, per mantenere gli impegni presi sul diritto al lavoro, alla pensione, alla salute e alla sicurezza, cercando di evitare sanzioni e problemi con Europa e mercati. Io ci credo e non mollo!". Molti utenti lo hanno invitato ad andare avanti, ma non sono pochi quelli che non capiscono per quale motivo il Belpaese debba giocare al ribasso mentre la Francia può decidere di superare (ampiamente) il limite del 3% del Deficit/Pil. "Il mio voto", dice qualcuno, "al prossimo giro ve lo scordate". "Da 'basta euro' a 'mi basta un euro per favore' è un attimo.  E Annita aggiunge: "E così abbiamo calato le braghe....2,04 ma che bel risultato! Che lotta inutile! Alla Francia è concesso il 3 ed oltre. quindi....ci sono due pesi e due misure....Noi siamo i figli della serva. Molto delusa di questo risultato e dei consensi che sicuramente perderete... sia Lega che M5s". E ancora: "Uscita dall' euro unica soluzione....di sovranista questo governo non ha proprio nulla!!di nuovo piegati a 90 al cospetto dell' Europa".

Intanto la capitale europea del Natale, Strasburgo, piomba nel terrore in una sera di dicembre, quando le luminarie delle feste illuminano all'improvviso una scena di guerra: spari in mezzo alla folla, morti, feriti accasciati nelle strade, persone che fuggono urlando. Sul bilancio delle vittime dell'attentato di martedì sera ancora incertezze, ma secondo le ultime informazioni ci sarebbero almeno due morti, un morto cerebrale e 16 feriti, di cui due "tra la vita e la morte". Tra i feriti anche un italiano, un giovane giornalista radiofonico, Antonio Megalizzi. Sono gravissime le sue condizioni: è stato ferito alla testa da un proiettile durante l'attentato di Strasburgo. Il connazionale, apprende dalle agenzie e da fonti qualificate, lotta in queste ore tra la vita e la morte nell'ospedale dove è ricoverato.  

I medici si sono presi 48 ore per valutare le condizioni di Antonio". Lo ha detto all'ansa Danilo Moresco, padre di Luana, la fidanzata di Antonio Megalizzi, il giornalista trentino di 29 anni. "Sono stato ieri sera in ospedale a Strasburgo, la situazione è stabile, stazionaria. Antonio è in coma farmacologico. Non è cambiato nulla nelle ultime ore. Confermo che Antonio è stato colpito alla testa da un proiettile ma non sono riuscito a capire bene dove, perché è bendato e ha solo il viso scoperto", ha spiegato Moresco.

"Siamo venuti con spirito cristiano e umano per portare la nostra solidarietà alla famiglia di Antonio Megalizzi. Abbiamo incontrato la mamma che ha avuto indicazioni dai medici che la situazione è irreversibile, lei è disperata e molto provata". Lo ha detto all'ansa deputato della Lega, Mario Borghezio, all'uscita dell'ospedale di Strasburgo dove è ricoverato il giovane giornalista rimasto gravemente ferito nella sparatoria dell'altro ieri. Con Borghezio c'era anche l'europarlamentare Oscar Lancini.

La Prefettura francese ha detto che sono tre le persone morte nell'attacco al mercatino di Natale di Strasburgo, confermando di fatto anche il decesso dell'uomo afghano che ieri era dato in condizioni irreversibili. La Prefettura ha poi precisato che una quarta persona rimasta gravemente ferita nell'attacco "è in stato di morte celebrale'. I feriti sono 13, di cui 5 gravi, hanno aggiunto le fonti di sicurezza.

Cherif Chekatt, il presunto attentatore di Strasburgo, avrebbe detto di aver "ucciso per vendicare i fratelli morti" in Siria: è quanto scrive il quotidiano Le Parisien, citando una testimonianza del conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo la mattanza in centro. Sempre secondo il giornale, Chekatt ha lasciato libero il tassista solo dopo che questi si è professato "musulmano praticante" e rispettoso della "preghiera".

Il killer di Strasburgo avrebbe ricevuto una telefonata dalla Germania immediatamente prima dell'attentato di Strasburgo, lo riferiscono fonti di intelligence citate dall'emittente berlinese RBB. Non è chiaro chi abbia chiamato e perchè, riporta l'emittente. Intanto la polizia del Baden-Wuerttemberg, Land vicino alla frontiera francese, ha twittato nella notte che sono proseguite le operazioni di ricerca del presunto attentatore Chérif Chekatt.

Ad una domanda sulle condizioni dell'italiano ferito, la ministra della Salute francese, Agnes Buzyn, ha detto di non potere fare precisazioni sulla nazionalità delle persone coinvolte.

Il procuratore di Parigi, Remi Heitz, ha precisato che due persone sono morte, la terza è in stato di morte cerebrale. L'aggressore - ha riferito - ha gridato 'Allah Akbar'. Quattro persone a lui vicine sono attualmente in stato di fermo.

È cominciata con un minuto di silenzio alle 11 in ricordo dei sei ragazzi morti ad Ancona la manifestazione della Lega in piazza del Popolo a Roma. “Non può essere una festa se nella notte sei persone, ragazzi, sono rimaste vittime di una tragedia”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini salendo sul palco della manifestazione a Roma. Il segretario federale che indossa una felpa rossa della Polizia, è stato comunque acclamato dalla folla che ha intonato il coro da stadio “Un capitano, c’è solo un capitano”. La Camera ha sospeso la seduta d’Aula per la votazione sulla manovra economica per permettere ai deputati della Lega di partecipare.

“Oggi a Roma ci saranno 50mila, centomila persone che in maniera composta e pacifica vogliono ragionare sul futuro del Paese, con la preghiera per chi crede, con totale rispetto e vicinanza alle vittime della tragedia nelle Marche”, ha detto il leader della Lega a SkyTg24. La gente ha preso posto ai piedi del palco, tra bandiere della Lega e striscioni col sole delle Alpi, ma anche tanti tricolori. Dalle immagini trasmesse in diretta la piazza appare gremita.

Alle 11, puntuale, il Capitano  si presenta sul palco con la felpa della polizia. Prova a caricare i suoi: "Ce la metteremo tutta per far tornare l'Italia grande". Poi lascia spazio agli altri ministri leghisti. Alle polemiche sulla mancata cancellazione della manifestazione aveva già risposto: "Oggi a Roma ci saranno 80 mila, centomila persone che in maniera composta vogliono ragionare sul futuro del Paese, con la preghiera per chi crede, con totale rispetto e vicinanza alle vittime della tragedia nelle Marche".

Sono 80mila i partecipanti alla manifestazione leghista in piazza del Popolo a Roma, stando alle stime degli organizzatori. Le stima è stata fornita dal responsabile organizzativo federale del partito, Alessandro Panza.

"Questo governo mantiene tutti i suoi impegni e dura 5 anni: sarà giudicato dal numero di culle che tornano a riempirsi in questo Paese, dal numero di bambini che nascono e tornano ad avere non un genitore 1 e 2 ma una mamma e un papà", ha detto Salvini dal palco. "Adozioni più veloci e meno costose sono un dovere per un governo che vuole rispettare la sua gente", ha aggiunto. "Non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, per un sondaggio", ha assicurato. "Chiedo il mandato di andare a trattare con l'Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un'Italia migliore. Se c'è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno". "Qualcuno - ha aggiunto - ha tradito il sogno europeo, noi daremo il sangue per una nuova comunità Europea fondata sul rispetto, sul lavoro, sulla crescita, sull'equità".

Chiede unità, anzi. "La vita è troppo breve per perdere tempo in odio e polemiche questa è una piazza di amore e di speranza la lasciamo ad altri la violenza. Le forze dell'ordine con la Lega in Piazza sono disarmate e sorridenti. Martin Luther King diceva che per farsi nemici basta dire quello che si pensa. C'è bisogno di unità e di concordia". Cita Giovanni Paolo secondo, De Gasperi. E Dio, continuamente. E il "santo Natale" e il "santo presepe".

Abbiamo cominciato il cammino giusto, se i portavoce di poteri forti sono contro di noi, vuol dire che stiamo facendo le cose giuste per 60 milioni di italiani. E non molleremo mai”, continua Salvini. Il suo intervento è un ribadire “i valori degli italiani perbene“, a cui dedica “le minacce di certa gente e le nove ville abbattute dei Casamonica“. Quindi il cibo italiano che “è il migliore del mondo” e “l’ambizione” di Salvini è quella di “pensare ai nostri nipoti”. Il vicepremier cita in questo senso Alcide De Gasperi e poi per criticare “l’Europa degli zero virgola” legge i passaggi di un messaggio Papa Giovanni Paolo II.

“Chiedo il mandato di andare a trattare con l’Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno”, continua Salvini rivolgendosi a piazza del Popolo.  “Qualcuno – continua – ha tradito il sogno europeo, noi daremo il sangue per una nuova comunità Europea fondata sul rispetto, sul lavoro, sulla crescita, sull’equità”.

L’Africa non si aspetta carità, ma si aspetta aiuto vero per studiare, curarsi, crescere, lavorare, ognuno nella sua terra senza sradicare popoli e culture”, dice Salvini. “I veri razzisti – aggiunge – erano, sono e saranno quelli che pensano di svuotare il continente africano e trattarlo come una riserva”. “Molti di quelli che criticano il decreto sicurezza hanno letto Topolino: più soldi ai sindaci, telecamere sorveglianza negli asili, pistola elettrica per aiutare poliziotti e carabinieri. Io sto con le Forze dell’Ordine sempre e comunque”, continua il vicepremier.

Salvini rassicura che “questo governo mantiene tutti i suoi impegni e dura 5 anni: sarà giudicato dal numero di culle che tornano a riempirsi in questo Paese, dal numero di bambini che nascono e tornano ad avere non un genitore 1 e 2 ma una mamma e un papà“. Poi il ringraziamento a Luigi Di Maio “per il suo lavoro” e l’ulteriore specifica che “non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, per un sondaggio“.

Passando da un tema all’altro, nel discorso del leader della Lega c’è anche un riferimento alla legittima difesa: “Io sogno un Paese disarmato, ma intanto le armi le voglio togliere ai delinquenti, perché i cittadini onesti che vogliono difendersi devono avere la possibilità di farlo. La casa è sacra, il lavoro è sacro”, dice dal palco.

E ovviamente non mancano le parti rivolte ai “nostri imprenditori, artigiani e agricoltori” che “nonostante tasse e burocrazia incredibili esportano in tutto il mondo”. Quindi il passaggio sul Codice degli appalti che “neanche nel Medioevo…” e che “abbiamo riscritto pagina per pagina”. Poi la rassicurazione sulle imposte: “Il governo non metterà nessuna nuova tassa. Oggi incontrerò gli imprenditori per capire: la critica costruttiva mi serve, mi aiuta, non mi servono solo le adulazioni, chi fa sbaglia”, continua Salvini.

L’intervento rimane farcito di riferimenti ai valori degli italiani. Quindi “l’educazione civica” che torna nelle scuole e “insegnerà ai nostri figli ad alzarsi in autobus se c’è un anziano, un disabile o una donna incinta”. Ma anche il presepe che “non penso dia fastidio a qualcuno”, rimarca Salvini.

L'Italia non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, aveva smesso di sognare e volare. Depressa da governi inadeguati, aggredita da un'immigrazione incontrollata e senza regole, minacciata dall'Unione europea. Un'Italia che permetteva alla Francia di scaricare immigrati nei boschi del Piemonte, come è successo a Claviere. Un'Italia che non osava ribellarsi alle prepotenze di Malta, della Merkel o di qualche lussemburghese". E quanto si legge nella lettera di Matteo Salvini ai militanti della Lega, distribuita dai volontari del Carroccio alla manifestazione di Piazza del Popolo. "Sono orgoglioso di quello che stiamo facendo al governo. La strada è ovviamente ancora lunga", rimarca il leader della Lega, che conclude: "Ora abbiamo rialzato la testa. E non intendiamo più abbassarla". 

Caccia aperta a Cherif Chekatt, l'algerino di 29 anni che ieri sera, al grido di Allah Akbar,ha aperto fuoco al mercatino di Natale di Strasburgo uccidento 3 persone e ferendone altre 14, di cui otto in gravi condizioni come il giornalista Italiano Antonio Megalizzi  29 anni, di Trento, e un collega francese che come lui lavora per Europhonica, come si legge in un tweet rilanciato dalla stessa emittente, un network radiofonico europeo..

Salvini segue da Gerusalemme l'attentato di Strasburgo e invoca «l'arresto immediato di chiunque in queste ore sta esultando online», dice il vicepremier e ministro dell'Interno. «La nostra polizia postale è all'avanguardia - dice il ministro, in un video postato su Fb - e sta setacciando la rete per cercare gli infami che festeggiano la morte di qualcun altro».

Il Comitato di Analisi strategica Antiterrorismo si è riunito alle 12 di oggi per una prima valutazione della minaccia in seguito a quanto accaduto a Strasburgo martedì sera. Anche l'Italia ha innalzato al massimo livello i controlli antiterrorismo in vista delle festività natalizie e di fine anno. L'indicazione a prefetti e questori è arrivata al termine della riunione straordinaria

Strasburgo, sono gravi le condizioni del giornalista italiano Antonio Megalizzi ferito alla testa da Cherif Checatt: ha 28 anni, di Trento e lavora  per Europhonica, un network radiofonico universitario che trasmette le assemblee plenaria dell'Europarlamento.

A confermare il ferimento è la Farnesina dopo che l'aveva riferito il deputato europarlamentare del Pd Brando Benifei, rimasto all'interno del Parlamento, chiuso dalla polizia. «Ho notizia purtroppo di un giovane giornalista radiofonico italiano che conosco fra i feriti»  scrive Benifei sul proprio profilo Facebook.

«Ci hanno detto che Antonio è stato colpito alla testa da un proiettile sparato da quel delinquente. Le due ragazze che erano con lui (la trentina Caterina Moser e Clara Stevanato, veneta e residente a Parigi, ndr) ce l'hanno fatta a scappare, rifugiandosi poi in un locale pubblico. Hanno perso di vista Antonio, perché lui è rimasto a terra». Danilo Moresco, presidente dei ristoratori del Trentino, è il padre di Luana, la fidanzata di Antonio Megalizzi, lo studente trentino rimasto gravemente ferito nell'attentato a Strasburgo.

A Strasburgo con Antonio Megalizzi - riporta il il sito del quotidiano Alto Adige - c'erano le colleghe Caterina Moser, di Trento,  e Clara Rita Stevanato, veneta, che sono scappate dopo avere udito gli spari perdendo il contatto con Megalizzi". 

Lo afferma il collega Nicola Pifferi, anche lui di Trento, direttore di Sanbaradio ed executive producer and head of programme di Europhonica, il programma radiofonico di informazione europea per cui lavora il giovane giornalista trentino Antonio Megalizzi ferito nell'attentato a Strasburgo da Cherif Chekatt.

Il racconto è del collega Nicola Pifferi, anche lui di Trento, direttore di Sanbaradio ed executive producer and head of programme di Europhonica, il programma radiofonico di informazione europea per cui lavora il giovane trentino ferito nell'attentato.

L'assalitore, che secondo alcuni testimoni sarebbe fuggito in taxi, sarebbe rimasto ferito a un braccio durante lo scontro con la polizia. Il ventinovenne in fuga è attualmente ricercato da una squadra di 420 agenti (tra forze d'intervento, antiterrorismo, scientifica), con i Crs Compagnia Repubblicana di Sicurezza. 

Il padre e i due fratelli del presunto killer sono tra le persone fermate dagli inquirenti francesi. Lo riferiscono fonti di polizia citate da Bfm-Tv ch aggiunge che alcuni membri della famiglia sono noti per essere radicalizzati. Si tratta, spiegano, di una misura volta a impedire ogni contatto del fuggiasco con il proprio entourage.

Cherif Chekatt, l'attentatotre, nato a Strasburgo da famiglia algerina, ha esploso diversi colpi d'arma da fuoco nella rue del Grandes Arcades, vicino alla centralissima Place Kleber, dove si trova il mercatino. Poi è fuggito in direzione della Grande Rue, dove testimoni hanno udito altri spari.  La polizia, mentre ognuno cercava di mettersi in salvo, ha quindi isolato la zona per un raggio di circa 200 metri attorno alla piazza Gutenberg, il traffico è stato deviato, mentre le ambulanze correvano verso il centro.

Cherif Chekatt, 29 anni e un passaporto francese: è il presunto attentatore di Strasburgo. E' schedato con la lettera 'S' dei radicalizzati a rischio ed è stato condannato 20 volte per reati minori: è quanto rivela Le Figaro online. Ieri mattina la polizia l'aveva cercato a casa perché era ricercato per omicidio e rapina. Trovate, nell'occasione, una pistola e una granata.

L'uomo era già stato in carcere per reati comuni e successivamente segnalato dalle autorità francesi come elemento 'radicalizzato' islamico a rischio attentati. Stando a Le Parisien, l'autore della sparatoria che ha seminato il terrore nella zona del mercatino di Natale più antico e popolare di Francia, causando almeno 3 morti e 12 feriti, è nato da famiglia algerina nel capoluogo alsaziano il 4 febbraio 1989. Giunto a Strasburgo da Parigi, il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, ha confermato che era schedato con la lettera 'S' dei fondamentalisti tenuti sotto controllo dagli 007 transalpini.

Non ci sono comunque collegamenti del presunto terrorista in fuga con l'Italia. Nella riunione sono state analizzate le informazioni provenienti dagli uffici antiterrorismo francesi e verificati eventuali collegamenti con l'Italia del protagonista del gesto «che, al momento, sono stati esclusi». Anche in relazione alle prossime festività natalizie, è stato deciso di sensibilizzare tutti gli uffici territoriali delle forze di polizia ed «implementare al massimo i controlli preventivi in chiave antiterrorismo». Prosegue il raccordo informativo con le autorità di Parigi, alle quali è stato assicurato il massimo supporto per le indagini e la ricerca dell'attentatore.

L'Istat stima che, nel 2017, oltre una persona su quattro in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, pur registrando un miglioramento rispetto all'anno precedente. La stima dei residenti a rischio cala infatti al 28,9%, dal 30% del 2016. In particolare risulta "pressoché stabile al 20,3% la percentuale di individui a rischio di povertà (era 20,6%) mentre si riducono sensibilmente i soggetti che vivono in famiglie gravemente deprivate (10,1% da 12,1%), come pure coloro che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (11,8%, da 12,8%)".

Il reddito netto medio delle famiglie italiane sale nel 2016 e raggiunge circa 2.550 euro mensili, secondo le stime dell'Istat, 30.595 euro l'anno (esclusi gli affitti figurativi). La crescita è del 2% in termini nominali e del +2,1% in termini di potere d'acquisto rispetto al 2015 (visto che la variazione dei prezzi al consumo è stata pari a -0,1%). La contrazione complessiva dei redditi rispetto ai livelli pre-crisi del 2009 resta notevole, con una perdita in termini reali dell'8,5% per il reddito familiare.

I fondi del Piano Juncker per l'Italia, secondo Paese beneficiario in Europa, sono 8,5 miliardi di euro di garanzie e hanno dato luogo all'attivazione di 50 miliardi di euro come prestiti al sistema delle imprese e in Italia. Un misura che ha funzionato bene, un po' meno nelle regioni del Sud, che ne ha tratto beneficio lo stesso, a causa delle difficoltà di accesso al credito. È' uno dei dati emerso nella tappa di Catania del "Tandem Tour", organizzato dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia con la Cdp. Il ricercatore dello Svimez, Stefano Prezioso, ha osservato come la caduta degli investimenti in Sicilia sia stata molto forte", ma che "servirebbe una maggiore conoscenza di questi fondi e una maggiore capacità di arrivarci". "Le imprese del Mezzogiormo - ha rivelato - stanno bene, hanno ormai parametri di redditività ed efficienza simili a quelli del Nord. Il problema è che il loro numero è drasticamente calato: la crisi ha fatto una fortissima selezione. Prima erano 100. Ora ne sono rimaste 3O, lavorano come quelle del Nord e hanno gli stessi indicatori. Ma sono poche. Per quintuplicare questo numero una soluzione potrebbero essere le Zone economiche speciali".
Prezioso ha spiegato che "gli investimenti pubblici, specialmente quelli per opere pubbliche, hanno un moltiplicatore superiore all'unità, il che vuol dire che un euro messo in opere pubbliche produce generalmente 1,40 centesimi di euro". "Il Sud - ha continuato - non è quel vuoto a perdere che tutti pensano, ma se uno investe c'è una risposta buona da parte di quest'area, che ha bisogno fortemente di investimenti pubblici perché sono il più grande attivatori di occupazione che c'è specie quali in opere pubbliche e la loro ripresa, oltre a far aumentare il più, determinerebbe un incremento occupazionale molto forte: un piano di investimenti di un miliardo l'anno - ha ipotizzato - creerebbe 50 mila posizioni lavorative aggiuntive l'anno".

Intanto : Piazza Affari continua a scendere. Il Ftse Mib perde il 2% a 18.940 punti, dopo aver aperto in discesa dell'1%. I titoli in coda al listino sono Diasorin (-6,9%) e St (-4,86%). Sotto pressione anche gli altri listini europei, con Parigi e Francoforte che sono in ribasso dell'1,9%. Spread risale a 280 punti. Le tensioni commerciali fra Usa e Cina, che hanno determinato le forti perdite su Wall Street di due giorni fa (ieri la Borsa americana era chiusa per i funerali dell'ex presidente Bush), si sono aggravate con l'arresto del direttore finanziario della Huawei ...

L'arresto di Meng Wanzhou, figlia del fondatore del colosso cinese, ha dato il colpo di grazia alle Borse asiatiche, aggiungendo un nuovo elemento di incertezza allo stop and go nei negoziati commerciali fra Stati Uniti e Cina. Tokyo ha chiuso in ribasso dell'1,91%. Analoghe perdite sulle piazze cinesi: Shenzhen è calata del 2,16% e Shanghai dell'1,66%. Hong Kong cede il 2,96%. Pesano le motivazioni dell'arresto, maturato nell'ambito di un'indagine sulla violazione delle sanzioni all'Iran. Senza dimenticare i dubbi che gli americani nutrono sul fatto che gli smartphone cinesi possano essere usati a scopi di spionaggio. Male anche Seul, che ha perso l'1,55%, mentre Sidney è in calo dello 0,22%. I futures indicano aperture in ribasso anche per Wall Street e per i mercati europei. Fra gli appuntamenti di oggi, la riunione dell'Opec. Negli Stati Uniti, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i dati sulla bilancia commerciale a ottobre.

Arrestato a Vancouver Meng Wanzhou, direttore finanziario della cinese Huawei Technologies che ora rischia l'estradizione negli Usa, dove è in corso un'indagine per accertare se il colosso cinese ha violato le sanzioni all'Iran. Lo rende noto il dipartimento di giustizia canadesi.

L'arresto di Meng Wanzhou, figlia del fondatore della società, è destinato probabilmente ad aumentare le tensioni tra Usa e Cina nel campo tecnologico, dopo la recente tregua sui dazi. Venerdì è prevista l'udienza in cui il giudice deciderà se rilasciarla su cauzione.In ogni caso è stata arrestata su richiesta degli Usa, che intendono chiedere l'estradizione. Huawei, uno dei più grandi produttori cinesi di telefonini, è finita nel mirino delle autorità americane per timori legati alla sicurezza: l'acquisto e l'uso di telefonini Huawei è stato vietato nelle agenzie governative.

Il governo degli Stati Uniti ha messo in atto un boicottaggio ai danni di Huawei, sospettata di essere gli occhi e soprattutto le orecchie attraverso cui Pechino spia il mondo. La Casa Bianca ha avviato una «campagna straordinaria di sensibilizzazione» nei confronti dei Paesi alleati, Italia compresa, per convincerli a non usare le apparecchiature di rete del marchio cinese: l'insieme dei prodotti tecnologici alla base delle infrastrutture di telecomunicazioni che ci consentono, ad esempio, di fare una telefonata e controllare le mail dallo smartphone. A svelare le mosse dell'America, che con la Cina ha ingaggiato una durissima guerra commerciale a colpi di dazi, è stato un articolo del Wall Street Journal. Immediata la risposta del colosso asiatico: «Il governo Usa va oltre la sua giurisdizione».

Stando alla ricostruzione, i funzionari americani avrebbero informato, in merito a presunti rischi sulla cyber-sicurezza, le loro controparti governative e i dirigenti delle telco in Paesi amici tra cui Germania, Italia e Giappone, dove le apparecchiature Huawei - che nel settore è leader con circa un quinto del mercato globale - sono già ampiamente utilizzate. Gli Usa - scrive il quotidiano - starebbero valutando di aumentare gli aiuti finanziari per lo sviluppo delle tlc nei Paesi che evitano i prodotti cinesi. Il momento è critico perché nel mondo sono in fase di sviluppo le reti di quinta generazione 5G, che entreranno in funzione dal 2019. Tali reti rendono possibile il cosiddetto «internet delle cose»: dagli oggetti d'uso domestico alle auto, fino alle fabbriche e agli impianti, tutto sarà connesso e quindi vulnerabile ad attacchi hacker.

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