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Continua in Serbia il flusso di migranti e profughi provenienti da Grecia e Macedonia lungo la cosiddetta 'rotta balcanica' e diretti in Ungheria, da dove contano di passare in Paesi prosperi del nord Europa, in primo luogo Germania, Austria, Svezia, Olanda Norvegia. La notte scorsa un migliaio di migranti sono giunti in 18 autobus da Belgrado a Subotica, al confine con l'Ungheria, affluendo nei due centri di accoglienza della zona, Subotica e Kanjiza.

Il passaggio nella vicina Ungheria non e' facile per la presenza della barriera metallica e di filo spinato che il governo di Viktor Orban sta ultimando lungo l'intera frontiera con la Serbia lunga 175 km. Nonostante il muro 'difensivo', in tanti tuttavia riescono a passare in territorio ungherese. La polizia locale ha fatto sapere stamane di aver rilevato nelle ultime ore la presenza a ridosso della frontiera di oltre 2.500 migranti illegali.

Ma intanto un flusso mai visto di profughi ha raggiunto la frontiera dell'Ungheria, dove la barriera di filo spinato è quasi completata, ma non frena gli arrivi. I migranti stanno marciando sulla rotta dei binari della ferrovia Subotica (Serbia)-Szeged (Ungheria sud), o semplicemente alzano con mezzi di fortuna il filo spinato per passare. Il premier Viktor Orban ha convocato il consiglio di sicurezza per decidere nuove misure.

La polizia ungherese è intervenuta lanciando lacrimogeni contro un gruppo di 200 rifugiati che volevano parlare con un giornalista della Tv pubblica nel centro di accoglienza di Roeszke. I migranti protestavano perché i funzionari dell'Ufficio immigrazione registrano i richiedenti asilo prendendo loro le impronte digitali.

Il consiglio di sicurezza nazionale riunito dal presidente Orban, ha deciso di inviare un nuovo corpo speciale, formato da oltre 2 mila uomini, per pattugliare il confine ungherese, bloccando i profughi. Il capo della polizia Karoly Papp ha assicurato ai giornalisti che "non avranno l'ordine di sparare", mentre il portavoce del governo Zoltan Kovacs ha detto che si sta valutando l'uso dell'esercito. Il consiglio di sicurezza ha quindi istituito la "guardia di frontiera" che avrà sei raggruppamenti, e un effettivo totale di 2016 uomini. L'obiettivo è bloccare l'esodo dei migranti. Il governo, ha spiegato Kovacs, sta anche pensando all'uso dell'esercito per proteggere il confine meridionale del Paese, ma al momento non è stato deciso se e come utilizzarlo.

Già ieri si erano verificati tafferugli tra polizia e migranti vicino al centro di accoglienza di Roeszke (Ungheria sud), sull'autostrada. La tensione era scoppiata quando gli agenti avevno radunato con megafoni 300-400 migranti per farli salire su pullman, e alcuni si erano rifiutati di seguire gli ordini. Alla fine tutti i rifugiati sono saliti sui pullman. Al confine ungherese sono arrivati i migranti che la fine della settimana scorsa erano riusciti a forzare la frontiera tra la Grecia e la Macedonia.

Intanto durante la visita di Angela Merkel al centro di accoglienza di Heidenau dopo l'attacco neonazista, è stata accolta da alcune contestazioni dall'estrema destra, che hanno fischiato la cancelliera e le hanno gridato "traditrice". Lo rivelano vari media, fra cui la Bbc. Merkel ha visitato il centro, che sorge vicino a Dresda, insieme al presidente della Repubblica, Joachim Gauck.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito "vergognoso" l'attacco compiuto da neonazisti al centro accoglienza di profughi a Heidenau, vicino a Dresda parlando durante una visita al sito insieme al presidente della repubblica, Joachim Gauck, in un discorso trasmesso dai media.
La Cancelliera ha anche detto che l'emergenza immigrazione va affrontata "tutti insieme" e ha detto che ci sarà "tolleranza zero" per chiunque neghi la dignità umana ai migranti.

 

Il traghetto Eleftherios Venizelos è atteso oggi nel porto ateniese del Pireo con altri circa 2.500 rifugiati siriani provenineti
dall'isola Mitilene. Domenica scorsa lo stesso traghetto aveva trasferito al Pireo un totale di 2.466 rifugiati da Kos, Kalymnos,
Leros e Samos. Intanto, come riferisce l'edizione online del quotidiano To Vima, le autorità portuali e la Guardia Costiera hanno
adottato le misure necessarie per garantire che i profughi sbarchino in sicurezza dalla nave e che vengano poi trasferiti a bordo di autobus alla stazione ferroviaria di Larissis. Il cadavere di un uomo è stato recuperato da una motovedetta della Guardia costiera ellenica dopo che un barcone con a bordo 15 migranti si è rovesciato la scorsa notte nel tratto di mare antistante Mitilene, capoluogo dell'isola di Lesbos. Lo riferisce l'edizione online di Kathimerini. Finora sono state tratte in salvo otto persone mentre almeno altre sei risultano ancora disperse ed è tuttora in corso un'operazione di ricerca e soccorso da parte di unità della Guardia costiera e della Frontex.

Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel di fronte alla grave crisi migratoria "l’Europa si trova in una situazione che non è degna di se stessa, bisogna riconoscerlo, molto semplicemente": così si è espressa nel corso di un incontro pubblico, trasmesso in diretta streaming, con un gruppo di abitanti di Marxloh, sobborgo settentrionale della città mineraria di Duisburg, nel bacino della Ruhr, che ospita un’importante comunità di immigrati

Quanto ai richiedenti asilo, ricorda la Merkel, "dobbiamo rimandare a casa propria coloro che, in base a una forte probabilità, non hanno alcuna possibilità di conseguirlo".

"È difficile da farsi", ha ammesso, "ma Serbia, Albania e Kosovo non sono Paesi dove allo stato attuale regni la guerra civile". Quelli che invece all’asilo hanno diritto, ha proseguito, facendo in particolare l’esempio dei "siriani", vanno "ripartiti equamente in Europa". In tale ottica proprio oggi il governo di Berlino ha ufficializzato la decisione di sospendere l’espulsione dei richiedenti asilo originari della Siria verso gli Stati di primo ingresso sul territorio Ue.

"Un Paese come la Germania, più forte economicamente rispetto ad altri, deve accoglierne un numero maggiore", ha concesso il
cancelliere, "ma tre o quattro Paesi su ventotto non possono farsi carico da soli di un simile compito. Questa", ha sottolineato, "non è l’Unione che desideriamo"

Una situazione di fatto esplosiva a livello umanitario e demografico. Di fratto i profughi si spostano di Stato in Stato per raggiungere il nord Europa e anche l'Italia. Nei prossimi giorni 3mila persone al giorno, fra migranti e rifugiati, entreranno in Serbia dopo essere arrivati in Europa dalla Grecia e avere attraversato dalla Macedonia.
È l'avvertimento lanciato dall'Alto commissariato per i rifugiati, l'Unhcr. "Attualmente stimiamo che gli arrivi continueranno nei
prossimi giorni a un ritmo di 3mila persone al giorno", ha detto alla stampa la portavoce dell'Unhcr, Melissa Fleming, aggiungendo che l'agenzia sta lavorando con le autorità serbe per affrontare le necessità di almeno 10mila persone. I 28 Stati membri dell’Ue devono assicurare «un’equa distribuzione» dei richiedenti asilo, ha aggiunto la porrtavoce Onu nel corso di un briefing a Ginevra. "E onestamente - ha commentato - ritengo che con adeguate misure questo sia qualcosa a
cui l’Europa possa far fronte".

Secondo i dati diffusi oggi dal ministro dell'Interno, Mitko Cavkov, nella sola giornata di sabato a Gevgelija sono arrivati 8mila
profughi, equivalenti a un terzo della popolazione della località.
Dopo aver visitato la cittadina con il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, Cavkov ha sottolineato che il Paese riceve
risorse troppo limitate per accogliere tali quantità di persone "improvvisamente e senza strutture sicure". Intanto sono 2.093 le
persone entrate ieri illegalmente in Ungheria, in forte aumento rispetto agli ingressi dei giorni precedenti, compresi fra 1.000 e
1.500. Lo riferisce oggi la polizia ungherese. L'aumento si registra dopo che la Macedonia ha agevolato il percorso verso la Serbia di migliaia di migranti, perlopiù provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan. L'Ungheria ha in programma di terminare entro la fine del mese un muro di un metro e mezzo di altezza alla frontiera con la Serbia per ostacolare l'ingresso dei migranti nel Paese. È il primo Paese dell'Ue e dello spazio Schengen in cui arrivano i rifugiati, il cui obiettivo è di proseguire poi il viaggio verso altri Paesi come Germania, Svezia e Austria.

In Serbia e' sempre emergenza immigrati. Nelle ultime due settimane oltre 23 mila profughi sono entrati in Serbia, quasi 90 mila
dall'inizio dell'anno. Le autorità di Belgrado sono mobilitate per dare prima assistenza agli immigrati, e finora sono stati allestiti
quattro centri di accoglienza, due a sud (Presevo e Miratovac) e due a nord, al confine con l'Ungheria (Kanijia e Subotica), A breve e' prevista l'apertura di un ulteriore centro alle porte di Belgrado, lungo l'autostrada per l'aeroporto.

A migliaia continuano ad affluire nel Paese dopo la decisione della Macedonia di togliere il blocco alla frontiera con la Grecia. Una piccola parte decide di chiedere asilo alla Serbia, la gran parte di loro prosegue invece il viaggio verso l'Ungheria e da li' alla volta di Germania, Austria e altri Paesi Ue del nord Europa. Entrare in Ungheria tuttavia e' sempre più difficile dopo la decisione del governo di Viktor Orban di erigere una barriera metallica lungo tutti i 175 km della frontiera con la Serbia

Intanto da dove partono tutti quasi i disperati la Libia, "pace e stabilità non si possono imporre con le armi di un esercito occupante straniero. Questo scenario non esiste", sottolinea il ministro. "Noi lavoriamo per l'accordo tra i libici. Il semplice .Secondo la tv pubblica Rts, la notte scorsa a Belgrado sono giunti 70 autobus carichi di immigrati, entrati in Serbia dalla Macedonia, dopo che il governo di Skopje ha rivisto la decisione di chiudere la frontiera con la Grecia. Gli immigrati che entrano in Serbia o decidono di chiedere asilo alle autorita' del paese balcanico, una esigua minoranza, oppure nella stragrande maggioranza ottengono un permesso di 72 ore per lasciare la Serbia e raggiungere l'Ungheria, dove tuttavia devono
superare la barriera metallica che il governo di Bupapest ha deciso di erigere lungo i 175 km di confine con la Serbia

La Commissione Ue, intanto, colta alla sprovvista dalla reazione di Skopje, ha messo le mani avanti dicendo di dovere ancora esattamente stabilire i fatti, ricordando di avere già assegnato 90mila euro di aiuti alla Dall'Ungheria, Paese che fa parte della Ue, gli immigrati raggiungono poi Germania, Belgio, Francia Svezia e altri paesi europei del nord Europa. Attraverso la Serbia profughi e immigrati si spostano con autobus di linea, treni, taxi e altri mezzi di fortuna. I permessi di 72 ore possono essere rinnovati.

Avvio pesante per le borse europee, che risentono del nuovo crollo dei listini cinesi, affossati dai timori sull’economia del colosso asiatico e sulla sostenibilità delle misure anti-bolla adottate dal governo di Pechino. Parigi e Francoforte cedono l’1,4%, Milano e Madrid l’1,2% mentre Londra contiene i ribassi allo 0,46%. Negativi anche i future su Wall Street mentre Hong Kong, alle battute finali, cede il 3,3%. In Germania è attesa la pubblicazione dell’indice Ifo di luglio.

La Borsa di Shanghai apre la settimana in forte calo, ai minimi dal 2007. L’indice Composite ha chiuso oggi in calo dell’8,48%, a 3725,56 punti, segnando la performance peggiore in una singola seduta degli ultimi otto anni. I titoli cinesi si sono mossi per tutta la giornata in territorio negativo: Shanghai aveva aperto la seduta pomeridiana in ribasso del 3% dopo la pubblicazione del dato della produzione industriale cinese per il mese di giugno, che ha segnato un calo dello 0,3% su base annua, in controtendenza rispetto al dato di maggio che registrava un avanzamento dello 0,6%su base annua

Parigi e Francoforte cedono l'1,4%, Milano e Madrid l'1,2% mentre Londra contiene i ribassi allo 0,46%. Negativi anche i future su Wall Street mentre Hong Kong, alle battute finali, cede il 3,3%. In Germania è attesa la pubblicazione dell'indice Ifo di luglio.

Shanghai crolla 8,5%, peggior seduta da 2007 - Nuovo crollo per i listini cinesi: la borsa di Shanghai ha perso l'8,48%, nella peggior seduta dal febbraio 2007, quella di Shenzhen il 7%. Il tonfo pone fine a un rally durato tre settimane e alimentato da una serie imponente di provvedimenti governativi. Pesano i timori sull'economia e i dubbi sull'efficacia delle misure anti-bolla di Pechino.

Spread Btp risale a 120 punti base - Lo spread tra Btp e Bund risale a 120 punti base con il rendimento del decennale del Tesoro all'1,88%. Il differenziale tra i titoli di Spagna e Germania è a 123 punti base.

Parigi apre in ribasso (-0,5%) - La Borsa di Parigi apre in ribasso. L'indice Cac 40 perde lo 0,5% a 5.030,2 punti.

Francoforte apre in calo (-0,5%) - La Borsa di Francoforte apre in calo dello 0,5%, con l'indice Dax a 11.289,8 punti.

Londra apre invariata L'indice Ftse 100 è a 6.579,6 punti.

La Borsa di Atene resterà chiusa anche oggi. Lo riferisce il quotidiano Kathimerini online. La Borsa è inattiva da lunedì 29
giugno, giorno in cui il governo ha imposto anche il controllo sul movimento dei capitali negli istituti di credito ellenici. "Di sicuro
la Borsa non riaprirà lunedì, forse martedì", ha detto un portavoce della Borsa. La Banca Centrale greca,il ministero delle Finanze e la 'Consob' di Atene sono in attesa del parere della Bce sulle misure proposte dalle autorità elleniche per consentire di riaprire la Borsa.

Ci si attende inoltre che gli investitori stranieri saranno autorizzati ad effettuare transazioni illimitate. Da parte loro, gli
investitori greci saranno in grado di comprare azioni o con nuovo denaro (in contanti o bonifici dall'estero) o in contanti disponibili nel credito residuo delle mediazioni. Fonti di mercato hanno indicato che le restrizioni potrebbero essere abolite dopo circa una settimana.

La Commissione Ue si aspetta "più riforme per consentire un rapido esborso" della prima tranche del terzo pacchetto di aiuti: lo ha detto una portavoce della Commissione, confermando le voci secondo cui ad Atene sarebbero state chieste altre riforme prima della fine dei negoziati sul nuovo pacchetto di aiuti.

La Troika è arrivata ad Atene e il lavoro per negoziare il Memorandum legato al terzo pacchetto di aiuti è in corso: cosí una portavoce della Commissione Ue.

Mar Morto (6)

Il Mar Morto, il punto più basso della Terra, è un luogo da non perdere non solo per il suo significato storico nel Vecchio Testamento, ma anche per le meraviglie naturali dei suoi paesaggi. La moglie di Lot, una formazione di sale erosa dal tempo in cima al Monte Sodoma, è un ricordo del racconto biblico di Sodoma e Gomorra. La Locanda del Buon Samaritano, con il suo museo dei mosaici, è vicino al luogo leggendario della Parabola del Buon Samaritano. I rotoli del Mar Morto sono stati scoperti nelle grotte di Qumran, un sito ricco di rovine di 2000 anni fa. Massada, la fortezza e palazzo di Erode ubicato in cima alla montagna, fu il sito dell’ultima postazione Ebraica contro i Romani. Le iniziative turistiche abbondano in questo tesoro naturale inestimabile, con hotel, spiagge, ristoranti e centri commerciali, turismo attivo (gite in jeep e bicicletta, gite su cammello e ospitalità beduina, discese in corda doppia e altro), accanto ad attività artistiche e culturali e le tante riserve naturali uniche.

In questa estate calda perché non rilassarsi andando a scoprire il Mar Morto, situato in Oriente, nel cuore della valle della Grande Fossa Siro - Africana, al confine tra Israele, la Cisgiordania e la Giordania, nella regione storico-geografica della Palestina. Il bacino fu chiamato dagli antichi Greci e dai Romani “Mar Asphaltitus”, cioè “mare di creta”, per la creta galleggiante sulla sua superficie. Una delle cose più speciali di un viaggio in Israele è che dopo solo un’ora di macchina ci si potrà ritrovare in un ambiente naturale completamente diverso da Gerusalemme, ed è la sensazione che si prova quando si arriva al Mar Morto e a Massada, la fortezza romana costruita su un altopiano più di 2000 anni fa dagli Zeloti nei domini di Re Erode. Interessante sarà anche effettuare un tour più lungo di dieci ore come quello del Masada National Park, che inizia con un viaggio passando da Gerusalemme, attraversando l'arido deserto della Giudea. Si prosegue poi per Ein Gedi, dove sono da visitare le terme e la riserva naturale, caratterizzata da una vegetazione rigogliosa e dalla presenza di due fonti d’acqua dolce. All'arrivo poi a Masada è possibile salire in funivia o a piedi per visitare la fortezza sulla montagna che il Re Erode costruì durante la grande ribellione degli Ebrei nei pressi delle città di Sodoma e Gomorra. Una volta in cima a quella che fu l'ultima roccaforte dei ribelli contro le legioni romane, si potranno scoprire le imponenti rovine delle mura della fortezza, della Sinagoga, delle cisterne d'acqua, dei pavimenti musivi e delle terme private di Erode. Nell’acqua terapeutica del Mar Morto si proverà personalmente la sensazione di galleggiare nelle acque ricche di sali minerali, in media 10 volte superiore alle acque del Mediterraneo. Il bacino del mare, la cui superficie è di 1.020 kmq, si trova a 400 metri sotto il livello del mare, è lungo circa 80 chilometri ed occupa la più bassa depressione della Terra. L’occasione di parlare del Mar Morto ci è stata data anche dalle ricerche scientifiche che hanno dimostrato che i fattori climatici combinati insieme hanno un notevole effetto terapeutico ed inoltre i dannosi raggi ultra-violetti del sole in questo caso vengono filtrati rendendo possibile fare i bagni di sole senza rischiare scottature.

Mar Morto (8)

Non c'è da meravigliarsi se questo mare chiuso è diventato un luogo di villeggiatura internazionale. Questo territorio è l'unico posto al mondo che combina tutto in uno, clima caldo durante tutto l'anno, un'atmosfera ricca di ossigeno, radiazioni solari terapeutiche UVB, un mare salato ricco di minerali e fango di fama mondiale, sorgenti termominerali calde e lussuose stazioni termali. Le sue acque, conosciute fin dai tempi dei Romani, sono sfruttate ancora oggi, per le loro qualità curative, per le malattie della pelle e per i disturbi reumatici. Secondo alcuni studiosi il Mar Morto è destinato pian piano a scomparire dal momento che la notevole evaporazione non è sufficientemente compensata dall'afflusso delle acque del Giordano e degli altri più aridi corsi d'acqua. Un "tocco personale" del Mar Morto è il fango nero, una miscela omogenea di minerali, elementi organici e terra. Spalmando sul corpo il fango nero si ottengono sia benefici cosmetici che terapeutici, conosciuti per pulire e stimolare la cute, liberare da tensione muscolare, migliorare la circolazione del sangue. I trattamenti possono essere effettuati anche a casa propria con la linea cosmetica Dsm - Mon Platin del Dott. Mosè Isawi (www.drisawi.it) che, dopo essersi laureato a Ferrara in Scienze Farmaceutiche, ha costituito a Rovigo una piccola azienda di prodotti dermocosmetici. «La nostra filosofia aziendale, che gode dell’ approvazione del Ministero della Salute e delle autorità competenti - egli ci dice - è l' introduzione nel mercato italiano di prodotti naturali, efficaci e sicuri per la salute, la bellezza ed il benessere. È dalla natura con la sua saggezza senza tempo, che ha saputo produrre sostanze benefiche, che la linea cosmetica prende l’avvio selezionando nel luogo di origine con tecniche antiche i principi attivi naturali, creando così una fito-cosmesi di qualità che produce benessere psico-fisico.

Ma come si possono raggiungere più facilmente queste bellezze mozzafiato?

Oggi è più facile con il volo diretto El Al Israel Airlines della Sun D’Or che parte dall’aeroporto di Capodichino per Tel Aviv. El Al effettua due voli settimanali, il lunedì e venerdì, con aeromobili Boeing 737/800. Il volo parte dall’aeroporto di Ben Gurion di Tel Aviv alle ore 8 locali ed arriva a Napoli alle ore 10.25, ripartendo poi dall’aeroporto di Capodichino alle ore 11.30 per arrivare a Tel Aviv alle ore 15.45. Non a caso all’interno di Expo 2015, l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo ha presentato in modo inedito Tel Aviv, la città che non dorme mai. Accanto all’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo hanno partecipato all’evento La Municipalità di Tel Aviv, la EL AL e la Tel Aviv Hotel Association. «Siamo qui - ha detto Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio Nazionale israeliano del Turismo (www.goisrael.it e www.visit-tel-aviv.com) per raccontare l’atmosfera, i colori, i profumi, i molteplici aspetti di una città che sa sempre sorprendere ed incuriosire, una città che negli ultimi anni ha ottenuto moltissimi riconoscimenti e che comincia ad essere inserita tra le mete di vacanze degli italiani che però ne conoscono ancora …. solo alcuni aspetti». Tel Aviv: città posta sotto la tutela dell’Unesco definita “città bianca” con oltre 4.000 edifici Bauhaus; Tel Aviv, una delle città al mondo con la più giovane popolazione in rapporto al numero degli abitanti, culla delle Start up (oltre 1.000), una città con 1741 tra locali notturni e ristoranti ( uno ogni 231 abitanti). Una città verde, dove ogni due ore viene piantato un nuovo albero. E soprattutto: una città facile da raggiungere.

Mar Morto

Aerei da guerra di Ankara hanno colpito obiettivi dell'Isis oltre il confine con la Siria. L'emittente Trt afferma che quattro jet sono
decollati dalla base aerea sudorientale di Diyarbakir e hanno sparato missili contro obiettivi Isis nel villaggio siriano di Havar, oltre il confine della provincia turca di Kilis. Secondo la tv di Stato, gli aerei non hanno violato lo spazio aereo siriano. Nei raid sono stati uccisi almeno 35 militanti dell'Isis. Lo riferiscono i media turchi anche se la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali. Dei raid la Turchia ha informato il regime di Assad riferisce il quotidiano turco Radikal.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha confermato di aver concesso agli Usa di usare la base di Incirlik, nella provincia
meridionale turca di Adana, per condurre operazioni militari contro l'Isis "entro certe condizioni". La conferma di Erdogan è giunta ore dopo che i jet turchi hanno condotto raid contro l'Isis in Siria. Le azioni di oggi sono i "primi passi" nel combattere l'Isis e continueranno. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dopo i raid condotti da Ankara su obiettivi dello Stato islamico in Siria. Lo riferisce il quotidiano Zaman Daily. Erdogan ha aggiunto che i "gruppi di terroristi" devono abbassare le armi o affrontare le conseguenze, alludendo probabilmente agli arresti che hanno riguardato oltre ai jihadisti anche militanti del Pkk

I raid turchi hanno distrutto tutti gli obiettivi dell'Isis che minacciavano il confine tra Siria e Turchia ha detto il premier turco,
Ahmet Davutoglu, secondo quanto riferisce Al Arabiya

In contemporanea ai raid lanciati dagli F-16 contro militanti in Siria, più di 290 persone sono state arrestate in Turchia in un blitz
anti-terrorismo contro l'Isis e i curdi. Lo riferisce al Arabiya che cita l'ufficio del premier. Nel comunicato si sottolinea che il Paese
"è determinato a combattere tutti i gruppi "terroristici, senza distinzione". Gli arresti fanno seguito ai raid lanciati da Ankara
contro l'Isis in Siria. La Polizia, con l'appoggio degli elicotteri, ha condotto il blitz in diversi quartieri di Istanbul a caccia di
jihadisti, dei membri del Pkk e di altri gruppi terroristici, riferisce il comunicato del governo. L'agenzia Dogan ha poi riferito
che sono stati presi di mira 140 indirizzi in 26 quartieri e che l'operazione antiterrorismo ha coinvolto 5mila poliziotti.


Nel blitz una donna è morta riferisce il quotidiano Hurriyet. La donna, membro del gruppo di estrema sinistra turco Dhkp-c, è rimasta uccisa durante uno scontro con la polizia, mentre gli agenti cercavano di entrare in un'abitazione nel distretto di BağcÕlar per effettuare gli arresti.

Dopo la strage di Suruc la Turchia è piombata in una spirale di violenza. In tre giorni, tre poliziotti e un militare sono stati
assassinati in diversi attacchi rivendicati dal Pkk curdo, che accusa Ankara di aver "collaborato" con i jihadisti nel massacro dei 31 volontari diretti a Kobane. Il Pkk ha anche ucciso un militante dell'Isis a Istanbul e, secondo gli inquirenti, un membro degli
Hezbollah curdi, che hanno risposto con diversi assalti armati alle sedi del partito filo-curdo Hdp, innescando così anche la miccia di uno scontro interetnico. Tutto questo mentre al confine con la Siria scambi d'artiglieria tra esercito di Ankara e miliziani dell'Isis hanno causato un morto su entrambi i fronti. Una situazione sempre più esplosiva, in un momento in cui la Turchia resta ancora senza governo e rischia di andare a elezioni anticipate.

In un comunicato, l'ufficio del premier Ahmet Davutoglu ha spiegato che i bombardamenti sono durati circa cinque minuti e che gli aerei non sono entrati nello spazio aereo della Siria. I raid sono stati compiuti mentre Davutoglu era impegnato in un incontro notturno sulla sicurezza.

L’operazione antiterrorismo ha interessato anche la provincia di Sanliurfa, dove si trova Suruc, dove, lunedì scorso, è stato compiuto un attacco kamikaze che ha provocato la morte di almeno 32 persone.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Anadolu, nella provincia, sono state arrestate 35 persone legate al Pkk. Un blitz è scattato anche nella stessa Suruc, ma non è chiaro al momento se abbia portato ad arresti. Dalle prime mosse compiute dalla Turchia, pare che più che combattere lo Stato islamico si voglia tentare di far fuori definitivamente il "problema" curdo, anche perché non ci si deve dimenticare che, in passato, il governo turco ha favorito lo Stato islamico proprio in funzione anti-curda.

I raid partiti dalla Turchia, ha commentato il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, hanno distrutto tutti gli obiettivi che minacciavano il confine turco-siriano. Ha poi aggiunto che le operazioni andranno avanti. Il presidente Erdogan ha aggiunto che si tratta solo dei "primi passi" nella lotta contro l'Isis.

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