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"Dobbiamo continuare a mettere pressione su Israele affinché comprenda che ci sono tantissime persone a Rafah e che se lancia un attacco militare sarà impossibile evitare le vittime civili che sono già insostenibili e continueranno ad aumentare. Questo sarà il rispetto del diritto umanitario. Questo è il nostro messaggio forte che ho ripetuto molte volte. Voglio che I Ventisette sostengano questo messaggio e ci siamo quasi, ma non tutti ci sono ancora", ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell.

"La sola soluzione è liberare gli ostaggi. Non ci si può aspettare che l'operazione militare si fermi quando gli ostaggi sono ancora detenuti. Quindi un accordo deve essere raggiunto e incoraggio entrambe le parti", ha aggiunto, "voglio ringraziare il grande lavoro svolto dal Qatar per cercare una soluzione che deve iniziare con un accordo per la liberazione degli ostaggi e subito dopo, o contemporaneamente, la cessazione delle ostilità: questo è il lavoro politico che possiamo fare", ha sottolineato.

Israele lancerà l'offensiva a lungo minacciata contro Rafah il mese prossimo se Hamas non avrà liberato i rimanenti ostaggi tenuti a Gaza entro l'inizio del Ramadan. Lo ha detto Benny Gantz componente dell'esecutivo di guerra israeliano. "Il mondo deve sapere, e i leader di Hamas devono sapere: se entro il Ramadan i nostri ostaggi non saranno a casa, i combattimenti continueranno ovunque, compresa l'area di Rafah", ha detto Gantz, capo di stato maggiore militare in pensione, a una conferenza di leader ebrei americani, a Gerusalemme domenica.

I commenti arrivano dopo che settimane di colloqui per il cessate il fuoco non sono riuscite a produrre un accordo, con il mediatore chiave del Qatar che ha riconosciuto durante il fine settimana che le prospettive si stanno attenuando. Washington, il principale alleato e sostenitore militare di Israele, ha spinto per una tregua di sei settimane in cambio del rilascio dei 130 ostaggi che secondo Israele sono ancora detenuti a Gaza, compresi circa 30 presunti morti.

Israele ha affermato di ritenere che molti di questi ostaggi, così come la leadership di Hamas, siano nascosti a Rafah. I miliziani hanno preso in ostaggio circa 250 persone durante gli attacchi del 7 ottobre che hanno scatenato la guerra, provocando la morte di circa 1.160 persone in Israele, secondo un conteggio AFP di dati israeliani. Secondo il ministero della Sanità del territorio gestito da Hamas, la campagna di ritorsione di Israele ha ucciso almeno 28.858 persone, per lo più donne e bambini.

Il Ramadan, il mese sacro per i musulmani, dovrebbe iniziare il 10 marzo. Il governo israeliano non aveva precedentemente specificato una scadenza per il previsto assalto alla città, dove ha cercato rifugio la maggior parte degli 1,7 milioni di palestinesi sfollati. Temendo il rischio di stragi di civili, i governi stranieri e le organizzazioni umanitarie hanno ripetutamente esortato Israele a risparmiare l'ultima grande città della Striscia non invasa dalle truppe di terra durante la guerra durata quattro mesi.

Nonostante la crescente pressione internazionale, compreso un appello diretto del presidente americano Joe Biden, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu insiste nel sostenere che la guerra non può essere completata senza premere su Rafah. Domenica, parlando alla stessa conferenza di Gerusalemme, Netanyahu ha rinnovato la sua promessa di "finire il lavoro per ottenere la vittoria totale" su Hamas, con o senza un accordo sugli ostaggi.

Gantz ha aggiunto che un'offensiva sarà condotta in modo coordinato e in dialogo con americani ed egiziani per facilitare l'evacuazione e "minimizzare il più possibile le vittime civili". Ma non è chiaro dove i civili possano trasferirsi in sicurezza nella Striscia di Gaza assediata.

Intanto  i ministri degli Esteri dell'Ue, riuniti a Bruxelles, hanno dato il via libera formale alla missione navale Aspides per respingere gli attacchi degli Houthi contro le navi mercantili nel Mar Rosso. "Al Consiglio Affari Esteri Ue abbiamo appena approvato il lancio dell'operazione militare navale Aspides", di cui l'Italia avrà il comando delle forze. "Italia in prima linea per proteggere interessi mercantili e libera navigazione nel Mar Rosso. È un importante passo verso difesa comune europea", ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.

 

Fonte Agi e varie agenzie

 

 

 

 

Secondo il quotidiano americano gli Usa avrebbero riferito al Congresso e ai loro alleati in Europa nuove informazioni di intelligence su capacità nucleari russe che potrebbero rappresentare una seria minaccia internazionale. Si tratterebbe di un'arma nucleare anti satellite nello spazio

 Le autorità statunitensi hanno informato il Congresso e gli alleati europei di essere in possesso di nuove informazioni di intelligence relative alle «capacità nucleari» della Russia, che potrebbero rappresentare una «minaccia internazionale». Alcuni funzionari anonimi hanno riferito al «New York Times» che i nuovi dati acquisiti dagli Usa sono «seri», precisando però che le «capacità» in questione sono ancora in via di sviluppo e non sono ancora state dispiegate. Non si tratterebbe, quindi, di una minaccia immediata alla sicurezza degli Stati Uniti, dell’Ucraina o dei Paesi europei. Una seconda fonte ha riferito al quotidiano che la Russia starebbe sviluppando un'arma nucleare anti-satellite basata su tecnologia spaziale. Questa notizia, però, è stata categoricamente smentita dal Cremlino.

 La Casa Bianca ha convocato per domani gli 8 leader del Congresso per informarli di «una grave minaccia alla sicurezza nazionale». A farlo sapere pubblicamente è stato il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, che ha criticato il presidente della commissione Intelligence della Camera, Mike Turner, per aver anticipato la notizia. Secondo fonti citate dalla Cnn, che definiscono le informazioni di intelligence «top secret», è legata alla Russia.

 I funzionari citati dal New York Times hanno riferito che le nuove informazioni di intelligence fanno riferimento a una situazione grave, ma che le capacità nucleari in oggetto sono ancora in fase di sviluppo e che la Russia non le ha ancora dislocate. Le informazioni, classificate come top secret, secondo le fonti del New York Times fanno riferimento ai tentativi russi di sviluppare un’arma nucleare spaziale anti-satellite, ma l’arma non sarebbe ancora stata lanciata in orbita. Di queste capacità hanno riferito anche Politico e Abc News. La questione è venuta alla luce dopo che il presidente della commissione Intelligence della Camera, Mike Turner, aveva lanciato un allarme relativo a una «minaccia per la sicurezza nazionale», chiedendo all’Amministrazione Biden di condividere le informazioni con gli alleati e di desecretare il dossier.

 Ora il Cremlino ha smentito le indiscrezioni, pubblicate sul New York Times, secondo cui la Russia vorrebbe posizionare armi nucleari nello spazio. «La Casa Bianca sta provando, in modo disonesto, a spingere il Congresso a votare il disegno di legge per stanziare fondi: questo è chiaro, vedremo a quali stratagemmi ricorrerà ora la Casa Bianca», ha commentato il portavoce Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

 Il tutto è collegata a una capacità militare russa «altamente preoccupante e destabilizzante» di cui «siamo venuti a sapere recentemente»: è quanto riferiscono alla Cnn fonti che hanno visionato le informazioni di intelligence. Turner, in una lettera inviata ai colleghi, li ha informati della minaccia affermando che è «collegata ad una capacità militare straniera destabilizzante». 

 Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, ha spiegato di aver personalmente contattato la cosiddetta ’gang of eight’ - i leader di Camera e senato dei due partiti, con i leader delle commissioni Intelligence - per fissare un briefing per domani per illustrare la situazione. «Questo è stato fatto secondo le regole, sono un po’ sorpreso del fatto che il deputato Turner oggi sia uscito in pubblico, prima di sedersi nell’incontro con me e gli esperti di intelligence e difesa». Ricordando che la commissione da lui guidata ha votato ieri per rendere pubbliche alcune informazioni ricevute, Turner chiede al presidente Biden di declassificare «tutte le informazioni relative a questa minaccia». E negli Usa è scattato l’allarme su quale sia questa minaccia: tutti gli statunitensi sono con il fiato sospeso.

 Secondo un attuale e un ex funzionario statunitense le nuove informazioni sono collegate ai tentativi di Mosca di sviluppare un'arma nucleare anti-satellite nello spazio, uno scenario da 'Star Wars'. In precedenza Politico aveva indicato tra le ipotesi principali il missile ipersonico 3 M22 Zirkon, che ha una gittata tra 400 e 1.000 chilometri, e può volare a una velocità fino a 9.800 km/h (Mach 8) eludendo i sistemi di difesa e colpendo obiettivi navali e di terra. Finora soltanto Mosca ha già a sua disposizione questi vettori, che negli Usa sono ancora in fase sperimentale. Entrato in servizio lo scorso anno a bordo della fregata russa Admiral Golovko, lo Zirkon è stato sviluppato in risposta al ritiro Usa dal trattato Abm sui missili balistici e sarebbe stato usato la prima volta il 7 febbraio scorso in Ucraina

 "Chiederò che il presidente Joe Biden declassifichi tutte le informazioni riguardanti questa minaccia in modo che il Congresso, l'amministrazione e tutti i nostri alleati possano discutere apertamente le azioni necessarie per rispondere a questa minaccia", ha scritto il repubblicano Turner su X.  

 

Fonte varie agenzie,il Tempo, sky24

 

Trump sta per conquistare la nomination repubblicana dopo i successi in Iowa, New Hampshire e Nevada. Ci vogliono 1.215 delegati per candidarsi ufficialmente. Anche i repubblicani delle Isole Vergini degli Stati Uniti hanno votato con i caucus. Trump ha vinto con un rapporto di tre a uno su Haley, dandogli tutti i delegati disponibili per la convenzione nazionale repubblicana del 15-18 luglio nel Wisconsin che deciderà ufficialmente il candidato Gop.

L'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha vinto nei caucus repubblicani del Nevada, dove non ha affrontato alcun aspirante di peso. Lo rendono noto le proiezioni del New York Times e del Washington Post. La principale rivale di Trump, Nikki Haley, non ha partecipato. L'ex presidente americano ha registrato il 97,6% dei voti, mentre Ryan Binkle, un pastore del Texas poco conosciuto, è arrivato secondo con il 2,4%.

Intanto il presidente russo parla dell'ex volto di Fox News, giornalista di riferimento della nuova destra americana: "L'Ucraina è uno Stato artificiale, firmiamo la pace con Kiev ma Boris Johnson la fece saltare". Toni sarcastici per Biden e affettuosi per Trump

l'Ucraina è uno Stato artificiale, gli Usa hanno collaborato al sabotaggio di North Stream 2, la Cina non è una nazione aggressiva e Mosca non ha alcuna rivendicazione territoriale sulla Polonia o i Paesi baltici. Sono i passaggi principali dell'attesa intervista concessa del presidente russo, Vladimir Putin, a Tucker Carlson, ex volto di punta di Fox News e giornalista di riferimento della nuova destra americana, ripartito da X dopo il polemico licenziamento dall'emittente.

"I bolscevichi hanno creato l'Ucraina sovietica, che fino ad allora non esisteva affatto. L'Ucraina e' uno stato artificiale", ha detto Putin, secondo il quale
"il ripristino delle relazioni tra i popoli di Russia e Ucraina richiede molto tempo, ma accadrà".

Per Putin "dopo la seconda guerra mondiale, l'Ucraina ha ricevuto parte dei territori polacchi, ungheresi e romeni. L'Ucraina, in un certo senso, è uno stato artificiale creato per volontà di Stalin. L'Ucraina sovietica ha ricevuto un gran numero di territori che non hanno mai avuto nulla a che fare con essa, in primo luogo la regione del Mar Nero". Putin ha negato di avere rivendicazioni territoriali su "Polonia, Lettonia o chiunque altro".

Il presidente russo è apparso sarcastico con Joe Biden e affettuoso con Donald Trump, quando gli è stato chiesto quale rapporto avesse con i due leader. "Non ricordo - ha detto parlando di Biden - quando ci ho parlato l'ultima volta". Invece riguardo Trump ha commentato: "Ho avuto un buon rapporto con lui. Non è una questione di leader, è una questione di mentalità".

Sui mancati contatti con Biden, Putin ha aggiunto con sarcasmo: "Perchè dovrei chiamarlo? Di cosa dovrei parlargli o implorarlo? 'Fornirete queste e quelle armi all'Ucraina? Oh, ho paura, ho paura, per favore non consegnarle'. Di cosa possiamo parlare?".

Fonte Agi e varie agenzie

In quasi due anni di guerra in Ucraina, decine di migliaia di soldati e civili hanno perso la vita. È impossibile stabilire il numero esatto delle vittime, poiché entrambe le parti forniscono poche informazioni sulle loro perdite, per evitare di minare il morale delle truppe e del pubblico in generale.

I militari di entrambe le parti hanno tenuto nascoste le cifre dei caduti: gli ultimi dati ufficiali risalgono alla metà del 2022 e sono quindi da trattare con cautela. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato nel settembre 2022 che erano stati uccisi 5.937 soldati russi e nell'agosto 2022 erano stati uccisi 9.000 soldati ucraini. Da allora tutte le stime provengono da servizi di intelligence stranieri. Nell'agosto 2023, il New York Times ha citato funzionari statunitensi che stimavano le perdite militari dell'Ucraina a 70.000 morti e tra 100.000 e 120.000 i feriti mentre da parte russa i morti sarebbero tra 120.000 e 170.000 e 180.000 i feriti.

Il 29 gennaio, in una risposta scritta all'interrogazione parlamentare, il ministro delle Forze armate britanniche James Heappey ha stimato le perdite russe in oltre 350.000 tra morti e feriti.

L'8 febbraio l'esercito ucraino stimava di aver ucciso o ferito più di 392.000 soldati russi dall'inizio dell'invasione. Kiev non specifica se il bilancio comprenda le perdite tra i separatisti filo-russi nell'Ucraina orientale e i mercenari del gruppo paramilitare Wagner o solo tra l'esercito russo.

L'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato a metà gennaio di aver confermato la morte di 10.382 civili in Ucraina e il ferimento di altri 19.659 dall'invasione russa, ma ha avvertito che il bilancio reale è probabilmente più alto. Il numero delle vittime civili è aumentato significativamente nel dicembre 2023 e nel gennaio 2024 rispetto ai mesi precedenti, invertendo la tendenza alla diminuzione delle vittime all'inizio dell'anno scorso. Quasi 8.000 i morti nel territorio controllato dall'Ucraina e più di 2.000 nelle zone occupate dalla Russia. Secondo un funzionario della polizia nazionale ucraina quasi 10.000 sono i civili uccisi, insieme a 7.000 dispersi e 11.000 feriti. Ma le autorità ucraine affermano che altre migliaia di civili sono morti durante l'assedio della città portuale meridionale di Mariupol nei primi mesi di guerra e che almeno 25mila vittime sono state sepolte in fosse comuni.

Intanto e stato nominato 'Eroe dell'Ucraina' Valeri Zaluzhny, il 'generale di ferro', che ha guidato per quasi due anni l'esercito ucraino ed è stato defenestrato nei giorni scorsi dal presidente Volodymyr Zelensky. Zelensky lo ha sostituito con quello che finora era il comandante delle Forze di Terra, Oleksandr Syrsky perché - ha spiegato - la strategia militare contro la Russia "deve cambiare e adattarsi". Ma non ha spiegato in che modo. La notizia era attesa: da settimane si parlava dei dissidi tra Zaluzhny e il presidente stesso sulla strategia e la tattica dell'offensiva contro la Russia.

Ma il sospetto è che Zelensky non volesse vedere un generale super-popolare a capo dell'esercito e teme le sue ambizioni politiche. Considerato l''eroe della guerra', Zaluzhny gode di un enorme sostegno all'interno dell'esercito e della società civile ucraina: in un sondaggio a dicembre, ha dichiarato di fidarsi di lui l'88% degli ucraini, rispetto al 62% che si è espresso a favore di Zelensky. Il generale è infatti addirittura più popolare di Zelensky: è l'unico in grado di contendergli la presidenza nelle future elezioni, perché è colui che ha guidato la strategia che è riuscita a fermare nei primi mesi l'avanzata russa. Ora è percepito da molti come un'autorità morale, tanto che dopo il suo licenziamento a Kiev alcuni manifestanti sono scesi in strada in Piazza indipendenza per chiederne il reintegro.

Intanto all'altra guerra Israele bombarda pesantemente l'area di Rafah, in preparazione dell'operazione di terra. Biden e Netanyahu sono ai ferri corti. Ma intanto un'altra azione dell'esercito israeliano ha consentito la liberazione di due ostaggi, che sono in buone condizioni: un blitz notturno condotto proprio nella città nel Sud dell'enclave. Fernando Simon Marman (60 anni) e Norberto Louis Har (70 anni) sono stati tratti in salvo grazie a un'operazione congiunta realizzata dall'esercito, lo Shin Bet e la polizia israeliana; erano stati rapiti dal Kibbutz Nir Yitzhak il 7 ottobre, si tratta della seconda operazione di questo tipo da allora.

L'Egitto ha minacciato di sospendere il suo trattato di pace con Israele se invierà truppe a Rafah. La minaccia di sospendere gli accordi di Camp David, una pietra miliare della stabilità regionale da quasi mezzo secolo, è arrivata dopo che Netanyahu ha detto che l'invio di truppe a Rafah è indispensabile, è la chiave per piegare Hamas che nella città avrebbe ancora quattro battaglioni. Anche Hamas ha minacciato di "far saltare" i colloqui in caso di invasione. La speranza è appesa proprio ai colloqui che potrebbero riprendere martedì al Cairo con l'arrivo di William Burns, il direttore della Cia. Burns è la persona di riferimento di Biden negli sforzi per garantire un accordo: inviarlo al Cairo mette sotto pressione sui mediatori del Qatar e dell'Egitto affinché convincano Hamas e il movimento islamista firmi un accordo che Israele possa considerare accettabile.

Al Cairo martedì dovrebbe arrivare anche una delegazione israeliana: il capo del Mossad David Barnea, il direttore dello Shin Bet Ronen Bar e il generale Nitzan Alon, il militare ai vertici della Difesa a cui e' affidato il negoziato. Prevista la partecipazione anche del primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, e del capo dello spionaggio egiziano Abbas Kamel.

Intanto Biden e Netanyahu appaiono ai ferri corti. Il presidente Usa giudica "esagerata" la campagna militare a Gaza e preme sul premier che si prepara a invadere Rafah, perché "protegga i civili". Israele però non si ferma, nonostante nell'area della città, un fazzoletto di terra, abbiano trovato rifugio migliaia di palestinesi in fuga dai combattimenti nel resto dell'enclave. I bombardamenti della notte hanno causato la morte - secondo fonti palestinesi - di almeno una cinquantina di persone.

Biden e Netanyahu, che non si parlavano da più di tre settimane, sono stati al telefono per tre quarti d'ora. Non è stato un colloquio facile. La Casa Bianca è sempre più in allarme per i piani di Israele e gran parte della conversazione, durata 45 minuti, si è concentrata sulla proposta di una pausa umanitaria prolungata che consentirebbe il rilascio degli ostaggi ancora detenuti.

Biden chiede la protezione dei palestinesi, ma non è chiaro, lo ha ammesso la stessa Casa Bianca come i civili - 1,3 milioni, ammassati in rifugi di fortuna, tenuti in vita da un rivolo di aiuti, sempre più scarso - potrebbero essere risparmiati. Il presidente e il primo ministro hanno avuto un botta e risposta piuttosto serrato, Biden ha detto a Netanyahu che gli Usa non sosterranno una tale operazione a meno che Israele non abbia un piano per i civili "che sia stato effettivamente pianificato, preparato e attuabile".


Fonte Agi e varie agenzie

Aleksej Vladimirovich Paramonov, la cui nomina è stata ufficializzata nel decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin . E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso il suo gradimento.

Così al posto di Razov arriverà un altro diplomatico di lungo corso e con un’ottima conoscenza dell’Italia e della lingua. Il 61enne Paramonov ha stretto buoni rapporti con il tessuto economico italiano da console a Milano dal 2008 al 2013 e ha ricevuto due onorificenze: prima Cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica italiana (2018), poi Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia (2020). Titoli che riconoscono «particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia».

Con un'intervista alla Tass, ripresa da “La Repubblica”, l’ambasciatore Alexey Paramonov lancia un monito durissimo al governo Meloni: “”Con l’inizio della sua presidenza del G7, sta attivamente rivendicando il ruolo di “capo coordinatore” di questo quartier generale antirusso dell’Occidente”. E ha aggiunto: “La posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia è prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile”. Paramonov nell’estate scorsa ha sostituito a Roma Sergey Razov

«Sono già stati approvati otto pacchetti di aiuti militari, comprendenti un’ampia gamma di armi letali» ha rammentato l’ambasciatore di Mosca elencando l’appoggio italiano all’Ucraina. «L’altro giorno il ministro della Difesa ha dichiarato che il Paese è tra i primi cinque fornitori di sistemi bellici al regime di Kiev. Eccoli i ‘bravi’ italiani”. Paramonov, comunque evidenzia che in Italia c’è un «numero crescente di associazioni e movimenti politici che spingono per normalizzare le relazioni con Mosca e fermare l’escalation tra l’Occidente e la Russia».

Classe 1962, già console russo a Milano e finora direttore del dipartimento Europa del ministero degli Esteri russo, il nuovo ambasciatore a Roma era salito agli onori delle cronache un anno fa, per aver rilasciato all’agenzia di stampa Ria Novosti, a neanche un mese dall’inizio della guerra, un’intervista nella quale aveva parlato di «conseguenze irreversibili» nei rapporti tra Roma e Mosca se l’Italia avesse adottato altre sanzioni contro la Russia. Definendo tra l’altro l’allora ministro della Difesa Lorenzo Guerini un «falco» e "l'ispiratore" della campagna anti russa in Italia.

Le relazioni tra Russia e Italia oggi «non sono di molto» migliori rispetto «al periodo dell’invasione nazifascista dell’Unione Sovietica nel 1941-1943». Nella intervista rilasciata alla Tass e ripresa da Repubblica, l’ambasciatore russo Alexey Paramonov lancia un avvertimento minaccioso a Giorgia Meloni e al suo esecutivo. Paramonov che non è nuovo a minacce all’Italia, nell’estate scorsa ha sostituito a Roma Sergey Razov.

«Con l’inizio della sua presidenza del G7 – attacca Paramonov – sta attivamente rivendicando il ruolo di “capo coordinatore” di questo quartier generale antirusso dell’Occidente», aggiungendo che «la posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia è prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile».  L’ambasciatore russo ricorda inoltre che l'Italia «ha aderito pienamente alle misure di pressione esercitate dall’Occidente sulla Russia, tanto che in Italia si parla ormai apertamente di guerra ibrida contro il nostro Paese».

Intanto il giornalista americano Tucker Carlson ha messo a segno lo scoop bramato da quasi tutti i giornalisti occidentali: intervistare Vladimir Putin. A prescindere dal giudizio sulla guerra in Ucraina, ottenere il punto di vista del presidente russo senza il filtro – si fa per dire – della propaganda del Cremlino, è il desiderio di molti. Mosca ha confermato quella che diventerà la prima chiacchierata con un giornalista occidentale dall’inizio del conflitto, febbraio 2022. L’americano, licenziato l’anno scorso dalla rete conservatrice Fox News, ha confermato che l’intervista sarà trasmessa “presto”, in un unico blocco e senza censura, ma non in diretta. Il cronista vicino a Donald Trump potrebbe renderla pubblica giovedì 8 febbraio e il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha negato che Carlson abbia una posizione “filo-russa” assicurando che Putin ha accettato di parlare con lui perché la sua posizione è lontana da quella degli altri giornalisti anglosassoni: “La sua posizione è diversa dalle altre. Non è né filorussa né filo ucraina, ma piuttosto filoamericana, ma almeno contrasta con la posizione dei media anglosassoni tradizionali”.

Ma ora, a causa di questa intervista, il giornalista pro-Trump è finito nel mirino dell’Unione europea. Secondo quanto rivelato dall’ex primo ministro belga e attuale membro del Parlamento europeo Guy Verhofstadt ai microfoni di Newsweek, è stata inoltrata richiesta per un “travel ban” nei confronti di Carlson, definito un “portavoce” di Trump e di Putin: “Poiché Putin è un criminale di guerra e l’Ue sanziona tutti coloro che lo fiancheggiano, sembra logico che il servizio per l’azione esterna esamini anche il suo caso”.

Probabilmente la vicenda si chiuderà con un nulla di fatto, ma è il principio a spaventare: realizzare un’intervista - seppur a Vladimir Putin – potrebbe fare finire chiunque nella blacklist di Bruxelles.  Una stortura che deve fare riflettere, perché mina la libertà e l’indipendenza dei professionisti a prescindere dall’orientamento politico. Anche perché lo stesso discorso potrebbe valere per chi ha intervistato Lavrov, Peskov e gli altri collaboratori di Putin.

Trump non è solo per la prossimità tra il cronista e il Tycoon. L’intervista allo zar indica che ormai nell’Impero si gioca a carte scoperte. Non per nulla, poco prima dell’intervista di Carlson, Trump ha lanciato un appello ai repubblicani del Congresso affinché non approvino la legge sugli aiuti all’Ucraina (sul punto rimandiamo alla nota a piè di pagina).

Ormai si combatte senza infingimenti: Trump si pone come l’unico argine ai neoconservatori e alle loro guerre infinite – missione che si era riproposto Biden, ma alla quale ha mancato per debolezza, ricatti e tragico deficit di lucidità – e come freno alla prospettiva di una guerra globale.

Quest’ultima possibilità è più reale che mai perché il Progetto per un Nuovo secolo americano, nel quale furono delineate le guerre infinite come mezzo per prolungare l’egemonia Usa nel mondo, è ormai obsoleto, essendo stato varato nel 2000.

Da allora il mondo è cambiato: le guerre regionali sono diventate molto più impegnative – vedi lo scontro con gli Houti – e i rivali globali non possono più essere costretti a un ruolo secondario nell’agone globale.

Fonte Atlantico quotidiano / piccole note / il secolo d Italia / e varie agenzie

 

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