La Grecia verso il voto anticipato del 7 luglio

L'appuntamento è per il 7 luglio, una data che - a vedere anche un sondaggio pubblicato dopo la chiusura dei seggi, che assegna ai conservatori fino al 36,5% - potrebbe invece vedere il successo di Kyriakos Mitsotakis, leader di Nea Dimokratia. Ovvero, il ritorno al potere di una delle grandi famiglie politiche greche, quella del premier Konstantinos Mitsotakis, suo padre, che governò la Grecia dal 1990 al 1993.

A distanza di una settimana dalle elezioni europee, gran parte di cittadini della Grecia sono stati chiamati nuovamente alle urne per le amministrative.

Nea Dimokratia, il partito di centrodestra greco, conferma il suo momento positivo: i candidati conservatori vincono in maniera schiacciante al secondo turno delle elezioni amministrative greche ad Atene e nella regione della capitale, l’Attica, i due “premi” più ricchi in ballo per questo voto.


Il premier Alexis Tsipras, già sconfitto alle europee di domenica scorsa, ha ora di fronte una missione praticamente impossibile: convincere in un mese i suoi connazionali, che anche nel secondo turno delle Amministrative, dopo il voto per l'europarlamento, hanno bocciato questi anni di governo nonostante misure a favore dei meno abbienti varate negli ultimi mesi e una buona crescita economica del Paese, a ridare fiducia alla sua coalizione della sinistra radicale.

Secondo le proiezioni della Singular Logic, basate sui dati del ministero dell’Interno, il nuovo sindaco di Atene è Konstantinos Bakoyannis (Nea Dimokratia) con il 65,2% dei consensi: la capitale era amministrata dal socialista Kaminis. Nella regione dell’Attica, il candidato alla presidenza Giorgos Patoulis – anch’egli espressione del centrodestra – è nettamente avanti con il 66,2%. L’area nella quale vivono oltre quattro milioni di cittadini della Grecia era governata da Rena Dourou di Syriza. In conservatori hanno invece perso al ballottaggio a Salonicco, dove partiva da una situazione di vantaggio al primo turno. A Patrasso conferma per il sindaco comunista Peletidis, noto per la sua posizione pro-migranti.

Syriza, il movimento che esprime l’attuale premier Alexis Tsipras, è in calo di consensi. La parabola del leader della Sinistra radicale appare in forte declino: il 44enne è alla guida del Paese ellenico dal 2015. Il voto nelle elezioni europee Le elezioni per il Parlamento europeo di domenica scorsa in Grecia hanno visto l’affermazione di Nea Dimokratia con il 33,13% dei voti. Al secondo posto Syriza con meno del 24%. Molto staccato il Movimento per il Cambiamento (che racchiude anche il Pasok) con il 7,7%. Poi il Partito Comunista e Alba dorata, con due seggi a testa. La tendenza in vista delle elezioni politiche sembra premiare il centrodestra, pronto a ritornare alla guida della Grecia.

Il premier Alexis Tsipras, già sconfitto alle europee di domenica scorsa, ha ora di fronte una missione praticamente impossibile: convincere in un mese i suoi connazionali, a ridare fiducia alla sua coalizione della sinistra radicale. L’appuntamento è per il 7 luglio, una data che - a vedere anche un sondaggio pubblicato dopo la chiusura dei seggi, che assegna ai conservatori fino al 36,5% - potrebbe invece vedere il successo di Kyriakos Mitsotakis, leader di Nea Dimokratia. Ovvero, il ritorno al potere di una delle grandi famiglie politiche greche, quella del premier Konstantinos Mitsotakis, suo padre, che governò la Grecia dal 1990 al 1993.

 

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