Ue, Salvini raduna i sovranisti: "Puntiamo a essere primo partito"

«Le alleanze della Lega a livello europeo non avranno ripercussioni sull'esecutivo gialloverde. Perché io non commento quello che fanno gli alleati. Quando il mio amico Luigi Di Maio va a Parigi a incontrare qualcuno che può mettere in difficoltà il governo italiano io non commento, tengo per me le mie riserve perché abbiamo tanto da fare al governo. Poi ognuno si sceglie le sue alleanze», ha aggiunto. «Sono stanco del dibattito fascisti, comunisti, destra e sinistra, non ci interessa e non interessa a 500 milioni di cittadini europei. Noi guardiamo al futuro, il dibattito sul passato lo lasciamo agli storici».

Matteo Salvini punta alto per le prossime elezioni europee del 26 maggio. «L'obiettivo è diventare il primo gruppo europeo, il più numeroso. Abbiamo l'obiettivo di vincere e cambiare l'Europa», ha detto il segretario della Lega durante la conferenza stampa "Verso l'Europa del buonsenso. I popoli alzano la testa" a Milano.

E da Milano,riunisce il primo nucleo della nuova piattaforma politica che, come sostenuto dallo stesso vice premier, auspica di diventare la prima forza politica dell’Europa.

Tre gli esponenti che hanno accompagnato il ministro dell’Interno nella nascita di questo nuovo soggetto politico: il tedesco Jorg Meuthen (Afd), Olli Kotro (Finn Party) e Andres Vistisen (Dansk Folkeparti). Segno che l’Italia ha trovato intanto nell’asse dell’Europa centrale un primo grande alleato dopo aver incassato il sostegno di Rassemblement National e dei sovranisti austriaci. Per Salvini è questa la "nuova Europa" dove non c’è spazio per i "nostalgici" e nemmeno per i "burocrati e i buonisti", colpevoli di "affossare il sogno europeo". Perché l’idea è che l’Europa non debba essere distrutta, ma ridefinita.

La piattaforma secondo il quotidiano il Giornale non ha ancora una forma estremamente chiara. Mancano alcuni punti che a detta degli stessi esponenti presenti deve essere adattata a seconda delle sensibilità che si uniranno nel movimento. Quello che è certo, però, è che alcuni cardini dell'agenda politica sono chiari: lotta all'immigrazione clandestina, rafforzamento dei confini; tutela delle identità nazionali e riconquista di alcune competenze lasciate all'Europa e ai soggetti internazionali, come quella legata al commercio, su cui Salvini ha ribadito la contrarietà a lasciare tutto a organismi internazionali, come lo stesso Wto. Anche in questo caso, il programma riprende punti essenziali dei programmi sovranisti di tutto il mondo, iniziando dagli Stati Uniti di Donald Trump.

Ma è sulla sicurezza che si punta forte. Lo hanno fatto capire gli esponenti dei partiti presenti e l'ha ribadito Salvini in conferenza stampa, affermando che "il pericolo per l’Europa non viene dal passato, ma dal terrorismo islamico". Un problema già citato dal ministro dell'Interno alla riunione degli omologhi nel G7 di Parigi. Per Salvini è necessario "riscoprire le radici giudaico cristiane” tralasciate in questi anni e lancia un messaggio chiaro: “Con la Lega al governo e con questa famiglia in Europa, la Turchia non entrerà mai nell'Ue".

E per quanto riguarda le elezioni europee, mentre gli alleati della piattaforma puntano ancora sull’idea di Salvini leader - "sarebbe un ottimo presidente della Commissione europea" fa sapere il Meuthen - il vice premier declina "faccio il ministro in Italia". E sulle possibili alleanze post elettorali, Salvini chiude ai socialisti ma lancia la sfida ai popolari: "Decidano cosa fare". Con l'idea di essere il primo gruppo del prossimo Parlamento europeo

«Le polemiche locali ci interessano poco - dice a proposito delle critiche mosse negli ultimi giorni dal M5s - Noi stiamo preparando una nuova Europa. Con tutto il rispetto per la sensibilità di chiunque, stiamo lavorando per il futuro dei nostri figli» ha aggiunto Salvini durante la conferenza 'Verso l'Europa del buonsenso!'

«Oggi a questo tavolo non ci sono nostalgici estremisti, gli unici nostalgici sono a Bruxelles oggi», ha aggiunto Salvini. Alla conferenza sono interventi anche Jorg Meuthen (Alternative fur Deutschland - Efdd), Olli Kotro (The Finns Party - Ecr) e Anders Vistisen (Dansk Folkeparti - Ecr). «La notizia - aggiunge Salvini - è che stiamo allargando la famiglia e iniziamo a lavorare a un nuovo sogno europeo. Oggi per molti l'Europa è un incubo». «Non ci sono cattive compagnie al tavolo. Le cattive compagnie sono quelle che governano l'Europa».  

Il ministro Lorenzo Fontana, intervistato da La Stampa, commenta così l'indiscrezione pubblicata dallo stesso quotidiano di Torino secondo cui Luigi Di Maio sta cercando di spostare al centro l'asse del M5S per acquisire il ruolo di "ago della bilancia" qualora la maggioranza tra Ppe, Pse e liberali non dovesse avere i numeri sufficienti.

"Forse vogliono fare da stampella alle forze tradizionali per non diventare irrilevanti in un gruppo laterale. Mi auguro non lo facciano, non sarebbe una bella prospettiva", dice il leghista Fontana che definisce una "contraddizione" questa possibile svolta dal momento che, in Italia, i pentastellati si sono posti come forza anti-austerity. Secondo La Stampa le bordate di Luigi Di Maio contro il Convegno delle Famiglie tende a strizzare l'occhio agli elettori di sinistra, mentre quelle contro l'alleanza tra Lega ed Afd hanno il voluto intento di accreditare, presso Angela Merkel, il M5S come forza di governo credibile e marcatamente lontana dalla tradizionale contrapposizione destra-sinistra.

Su questo punto, Fontana ribatte: "Il problema è che AfD oggi si trova nel gruppo Efdd, dove ci sono anche i 5Stelle. Ora alleati sono loro e quindi l'attacco mi pare surreale e fuori luogo. Quando è avvenuto in Baviera quell'episodio cui fa riferimento Di Maio, loro - spiega - erano insieme in Europa e non hanno detto nulla". La Lega, al di là di queste polemiche, prosegue nella costruzione di un polo sovranista unito. “Oggi - dice Fontana - si parte con un incontro che vuole rappresentare la volontà dei tre gruppi eurocritici, Efdd, Enl ed Ecr: in cui ognuno lancerà il progetto di unità di tutti i gruppi identitari che vogliono riformare l'Europa". "Verranno annunciati - continua - dieci articoli in cui si sottolinea che l'Ue non può imporre vincoli che soffocano le economie dei Paesi senza tener conto delle diverse storie e tradizioni e della tipicità dei valori economici, favorendo alcuni paesi a discapito di altri".

Intanto "Se non abbassi le tasse, il Paese non cresce". Salvini non ci gira troppo intorno. D'altra parte l'assioma è piuttosto semplice. Eppure trova resistenze all'interno del governo gialloverde. In primis da parte del ministro dell'Economia Giovanni Tria secondo il quale, per avere la tassa piatta sul reddito, bisogna alzare le imposte sul consumi. "Questa prospettiva non esiste - mette le mani avanti il vicepremier leghista - non aumento le tasse ai consumatori e ai commercianti". Allo stesso modo, garantisce, non ci sarà alcuna patrimoniale. "A Bruxelles vaneggiano - commenta - e anche in certi corridoi romani".  

"La flat tax - spiega in una intervista a Libero - è nel contratto e non torno indietro neppure se me lo chiede Padre Pio". Molto dipenderà, però, dal voto del 26 maggio. "Si vota per cambiare le regole che hanno mandato in crisi l'Europa - continua - se, come spero e penso, cambieranno gli equilibri, avremo i margini per allentare lo strangolamento fiscale che soffoca l'economia italiana".

Secondo i quotidiano il Giornale anche il mondo delle imprese e delle industrie non è tenero nei suoi confronto. Al Workshop Ambrosetti otto imprenditori su dieci hanno bocciato il governo Conte in economia. A loro, però, Salvini ricorda quando promuovevano presidenti del Consiglio come Mario Monti o Matteo Renzi. "Li ascolto, come ascolto tutti e com'è giusto che sia, però sono molti di più quelli che, da Nord a Sud, mi ringraziano", continua il leader leghista dicendo di essere soddisfatto di quanto fatto in dieci mesi di governo. Tuttavia, a chi gli chiede dove sono venuti meno, non si fa problemi a rispondere: cantieri e infrastrutture. E dalle colonne di Libero lancia l'ultimatum agli alleati: "Adesso si fa a modo mio".

Poco gli importa se i Cinque Stelle lo attaccano di continuo. "Io bado al sodo...", dice. "Rientra tutto nella logica della campagna elettorale - spiega - chi è indietro attacca per recuperare voti". In questo i grillini gli ricordano il Pd di Renzi nella campagna elettorale persa dello scorso anno. "Continuavano a darmi del fascista perché non avevano risposte concrete da fornire agli elettori e pertanto avevano lanciato l'allarme uomo nero, puntando sulla criminalizzazione dell'avversario anzichè sulle loro forze. Com'è finita, si sa". Insomma, il governo è destinato a durare nonostante la componente di sinistra del Movimento 5 Stelle che non condivide molte battaglie della Lega e che, per esempio, vorrebbe rivedere la legittima difesa o insiste perché Salvini cambi linea politica sull'immigrazione. "Il problema non è mio, perché non intendo dare retta a queste persone - conclude il leader del Carroccio - il problema non esiste, perché andremo avanti anche se qualcuno si fa venire il mal di pancia".

 

 

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI