L'Aula del Senato respinge la mozione di sfiducia

L'Aula del Senato respinge la mozione di sfiducia presentata contro il governo dal M5S. I no sono stati 183, i sì 96, nessun astenuto.

Presente al Senato anche il premier Matteo Renzi. "E' legittimo non essere d'accordo sui provvedimenti ma è impossibile negare che quegli argomenti al centro dell'azione programmatica sono stati affrontati con successo da governo e parlamento. Mi riferisco alla riforma costituzionale, alla legge elettorale e ai provvedimenti sulle tasse", ha replicato il presidente del Consiglio in aula alle critiche contenute nella mozione di sfiducia di Fi.

Intanto apprendere le buone pratiche" del modello britannico sul fronte del controllo parlamentare - ha detto - e "portarle in Italia": dalla "verifica sui risultati" prodotti dalle leggi e dall'attività di governo, al "coinvolgimento dei cittadini con strumenti di democrazia partecipata", online e non. Di Maio, vicepresidente pentasellato della Camera, è in missione oggi e domani a Londra alla guida di una delegazione del Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione di Montecitorio che ha in agenda una serie di incontri con rappresentanti di governo e deputati di maggioranza e di opposizione a Westminster. "Una missione istituzionale", sottolinea Di Maio, replicando indirettamente a qualche polemica romana e spiegando di non voler "sovrapporre" questo piano con il suo ruolo di dirigente del Movimento 5 Stelle. "L'obiettivo della missione - insiste - è approfondire il tema del controllo parlamentare". E il programma stilato dagli uffici della Camera prevede in futuro anche confronti con i modelli tedesco e francese a Berlino e Parigi.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale i Presidenti dei Gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Nunzia Catalfo e Michele Dell'Orco per portare al Presidente la loro denuncia.

C'è una nuova maggioranza - hanno detto i pentastellati - aggiuntiva, questo lo ha riconosciuto anche il Presidente. Ha l'appoggio ufficiale di Verdini e del gruppo Ala, la maggioranza si è allargata e questo è un dato di fatto riconosciuto anche da Mattarella. Il Presidente interverrà se questa maggioranza diverrà, nei fatti, diversa e sostitutiva", aggiungono i pentastellati. "Abbiamo posto il problema della decretazione d'urgenza. Lui ha condiviso le nostre preoccupazioni sul fatto che il Parlamento non ha più potere legislativo: è un suo cruccio", sottolineano i due capigruppo M5S. "Ringraziamo inoltre il presidente - concludono Cataldo e Dall'Orco - perché ha riconosciuto un merito al M5S. È uno dei gruppi che lavorano di più in commissione e in Aula".

"Per Mattarella - hanno detto al termine dell'incontro - Ala e Verdini sono maggioranza aggiuntiva ma non sostitutiva. Il capo dello Stato ci ha detto che se dovesse divenire sostitutiva interverrebbe in qualche modo

"Voi mi dite che alla maggioranza di governo si è aggiunto un gruppo che non ne faceva parte. Il mio parametro di comportamento è la Costituzione. Se ravvisassi motivi per intervenire secondo la Costituzione, lo farei. Non li ho ravvisati". Queste le parole pronunciate da Sergio Mattarella durante l'incontro con i capigruppo m5s al Quirinale, secondo quanto precisa una nota del Quirinale, a proposito dei voti di Ala alla maggioranza.

"Mattarella - hanno detto ancora - rispetta la magistratura, ovviamente. Ed ha riconosciuto benissimo che uno dei principali problemi dell'Italia è la corruzione". "Abbiamo messo l'accento sul caso Trivellopoli. Un caso grave di corruzione che riguarda il nostro governo". I cronisti chiedono se hanno chiesto al capo dello Stato perché non li ha ricevuto la scorssa settimana, prima del voto sul ddl riforme istituzionali: "Ci ha detto che non ha ritenuto opportuno intervenire", concludono i capigruppo

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