Dubbi della Lega su Bertolaso, l'ira della Meloni

Partiti al lavoro in vista delle amministrative a Roma. Stasera ci sarà la prima scrematura tra gli oltre 200 candidati della consultazione online del M5s. Intanto emergono i dubbi della Lega sul nome di Guido Bertolaso

Guido Bertolaso è un candidato "proposto dagli alleati" e con le sue dichiarazioni sui rom, su Francesco Rutelli e sul Pd, la "sua partenza non è stata il massimo per la Lega". Lo afferma Matteo Salvini che, rispondendo a chi gli chiede se il Carroccio è pronto a sfilarsi, risponde: "a pacchetto chiuso non compro nulla. Quello che dirà la gente di Roma" in questi giorni "inciderà sulla mia decisione finale". La partita è aperta, quindi? "Tutte le partite sono sempre aperte", sottollinea. "Noi ascoltiamo i cittadini e ascolteremo i romani e in base a quello esprimeremo il nostro giudizio finale", spiega Salvini soffermandosi sulla candidatura di Guido Bertolaso. E sulle dichiarazioni dell'ex numero uno della Protezione Civile sui Rom, definita una "categoria vessata", Salvini sottolinea: "Dichiarazioni simili me le aspetto da Nichi Vendola non certo dal candidato del centrodestra".

Da Matteo Renzi "c'è un controllo dei media, delle scuole, dei tribunali delle banche e dell'esecutivo. Sento puzza di Unione Sovietica, di regime". Lo afferma, in conferenza stampa al Senato il leader della Lega Matteo Salvini che annuncia, per il 25 aprile, giorno della Liberazione una "grande marcia che raccolga tutti gli italiani che non vogliono vivere da schiavi." Per Salvini c'è il timore "di reazione popolari contro Renzi. Io sono pacifico e voglio organizzarle democraticamente".

"C'è qualcuno che sta cercando di portare il regime sovietico in Italia e a me i regimi non piacciono. Renzi si sta comportando come Stalin e sta occupando ogni spazio di potere", prosegue Salvini secondo il quale, quando c'è un simile scenario "di solito c'è la rivoluzione. Temo reazioni popolari di cui abbiamo avvisaglie certe. Sul fronte dell'invasione clandestina siamo al collasso e se c'è qualche magistrato che vuole indagarmi lo faccia pure. C'è un 'ministro dell'invasione che cerca posti in albergo" per i migranti e "migliaia di persone che vivono ancora nei container" dopo il terremo, "siamo un Paese del terzo mondo", spiega Salvini che conclude: "e, nel frattempo Renzi occupa il Parlamento con le menate delle unioni civili".

"Dovremmo essere nelle strade a chiedere le elezioni e lo scioglimento delle Camere. Siamo un popolo di pecoroni. Abbiamo un Presidente non eletto che sta in piedi grazie a 50 parlamentari che hanno tradito il mandato elettorale. Il Capo dello Stato ne dovrebbe prendere atto, sciogliere le Camere e indire le elezioni perchè siamo in una democrazia sospesa": un Silvio Berlusconi battagliero si è presentato ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta nella serata dei festeggiamenti per i venti anni della trasmissione.

"L'attuale governo - ha proseguito il Cavaliere - non può realizzare quello che ho fatto io perchè non è stato eletto dal popolo".

Un esecutivo, quello di Renzi, "in contrasto con la Costituzione, con l'articolo 1 perchè il popolo ha votato in un altro modo e questo - ha rincarato - è un governo contro il popolo".

Nell'intervista con Vespa, Berlusconi ha quindi detto non essersi mai pentito della discesa in campo: "Ho sentito il dovere di impegnarmi lasciando tutto quello che avevo fatto e costruito nella vita perché l'Italia correva il rischio di diventare un Paese non libero sotto un'ideologia che ho sempre considerato la più criminale - ha rimarcato -, sentivo questo dovere e non ho detto di no ad una decisione che mi veniva da dentro. Non mi sono pentito mai di averlo fatto perchè credo che l'Italia avrebbe avuto un destino diverso se non fossero scese in campo le forze liberali".

Ora però ci troviamo in una "democrazia sospesa" - ha ribadito il Cavaliere - e "mi è persino passata la voglia di scrivere canzoni con Apicella". Ma nel cuore resta sempre la squadra rossonera: "sabato prossimo festeggerò 30 anni come presidente del Milan".

Si sono aperte questa mattina le votazioni online del Movimento 5 Stelle per la scelta del candidato sindaco di Roma. I seggi virtuali resteranno aperti dalle 10 alle 19, sette ore durante le quali gli iscritti al Movimento potranno esprimere cinque preferenze tra i 208 candidati. "I risultati di fine giornata - si legge sul blog di Beppe Grillo - saranno pubblicati non appena avremo contattato i 10 candidati più votati e avremo avuto la loro disponibilità a concorrere per il ruolo di sindaco di Roma". Dal secondo turno delle "Comunarie", in programma probabilmente il 23 o il 24 febbraio, uscirà il nome del candidato sindaco.

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