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Tsipras domani «dovrà dire sì o no»

"La Grecia accetti la generosa offerta delle istituzioni", ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, "Abbiamo fatto concessioni alla Grecia ora tocca a loro fare la stessa cosa.

Entro domani, quando i ministri delle Finanze torneranno a riunirsi nel quinto Eurogruppo in 10 giorni, il governo Tsipras «dovrà dire sì o no». Se Atene accetterà l'ultima offerta e procederà rapidamente all'adozione in parlamento delle prime misure chieste dai creditori, il programma di assistenza finanziaria verrà prolungato per altri 3-6 mesi e la Grecia potrebbe ricevere 1,8 miliardi di aiuti immediati per rimborsare 1,5 miliardi al Fmi il 30 maggio. Altrimenti, Atene perderà i 7,2 miliardi che restano nel programma e farà default, imboccando la strada di una possibile uscita dall'euro

"Qualcuno non vuole l'accordo", aveva insinuato Alexis Tsipras qualche giorno fa

I negoziati tra la Grecia e i suoi creditori internazionali sono finiti. «Game over», avrebbe detto il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, annunciando che non ci sarà più alcun summit straordinario sulla Grecia. I ministri delle Finanze della zona euro ieri «hanno invitato le autorità greche ad accettare la proposta» messa sul tavolo da Fondo Monetario Internazionale, Commissione e Banca Centrale Europea, dice la dichiarazione finale dell'Eurogruppo. Di fatto è un ultimatum. «Le posizioni divergono ancora su un certo numero di questioni», hanno spiegato i ministri delle Finanze. Fonti greche avevano fatto trapelare che le divergenze «non erano così ampie», anzi che l'intesa era vicina. Poi è arrivata la doccia fredda di Bruxelles. I creditori in queste ore stanno valutando se aggiornare la loro proposta, facendo ancora alcune concessioni minori, spiega una fonte europea.

Non è in programma nessun vertice dei leader europei dopo l’Eurogruppo di sabato". "Non c'è alcun ultimatum", aggiunge il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, "È antieuropeo dare al popolo greco l'impressione che dall'Ue arrivi un ultimatum".

Un avvertimento arriva anche dall'agenzia di rating Fitch, che ha assegnato alla Grecia un rating "CCC" "a testimoniare che il default è una possibilità concreta così come è realmente possibile il fallimento del sistema bancario ellenico"

 

Oggi il premier greco ha incontrato Angela Merkel e François Hollande a Bruxelles ed è tornato all'attacco: "I principi fondanti dell’Unione europea sono democrazia, eguaglianza, solidarietà e mutuo rispetto. Non si basano invece sul ricatto e gli ultimatum. Nessuno ha il diritto di mettere in pericolo questi principi"

Anche Yanis Varoufakis punta il dito contro la Troika. Il ministro delle finanze greco ha infatti detto a una radio irlandese che dai creditori arrivano "strane richieste" che Atene non accetterà mai. "Abbiamo fatto i salti mortali per accogliere le strane richieste dei creditori", ha detto, ribadendo che l’impegno di Atene a restare nell’euro "è assoluto".

Poi il ministro greco del lavoro, Panos Skurletis, ha minacciato di non restituire al Fondo monetario internazionale il prestito da 1,6 miliardi di euro da pagare entro martedì. "È molto probabile che non riusciremo", ha detto alla tv privata greca Mega, sostenendo di non credere alla possibilità di raggiungere un accordo.

«Sono fiducioso che raggiungeremo un compromesso», aveva detto il premier greco, Alexis Tsipras arrivando al Vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue: «la storia europea è piena di disaccordi, negoziati e poi compromessi». Ma, dopo quasi 24 ore di negoziati al massimo livello, ieri mattina Tsipras, Jean-Claude Juncker, Mario Draghi, Jeroen Dijsselbloem e Christine Lagarde si sono lasciati senza alcun accordo per l'opposizione di Atene, spingendo l'Eurogruppo del pomeriggio a lanciare il suo ultimatum.

Il premier greco è chiamato ad abbandonare le sue linee rosse sulla riforma del sistema previdenziale (aumento dell'età pensionabile e limiti stretti ai prepensionamenti) e l'Iva (passaggio all'aliquota del 23% per alberghi e ristoranti e fine delle esenzioni per le isole). Secondo il suo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, alcuni partner avrebbero criticato le richieste di Fmi, Commissione e Bce. In realtà - spiega la fonte europea - nessuno ha sostenuto la proposta greca. Anzi. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble, ha criticato il compromesso perché «troppo morbido».

La posizione della Germania si è irrigidita negli ultimi giorni. Dopo aver lavorato incessantemente a un compromesso, la cancelliera Angela Merkel ha accusato il governo greco di «aver fatto passi indietro, invece di avanzare». Durante il Vertice, Tsipras ha cercato di rilanciare le discussioni a livello politico, accusando il Fmi di ostacolare l'accordo con la sua posizione estremista. «La zona euro deve rispettare la democrazia», ha detto il premier greco, chiedendo ai leader di «assumersi la responsabilità del futuro dell'Europa». La risposta di Merkel è stata breve e significativa: nessuna trattativa, perché tocca ai ministri delle Finanze prendere la decisione finale domani. Tsipras e Varoufakis hanno perso anche gli ultimi amici.
L'Italia «tifa per l'accordo», ma ritiene che la proposta dei creditori vada «incontro alle difficoltà greche», spiegano fonti governative. Se Tsipras non capitolerà, oltre al default, si apre la prospettiva della Grexit. «Stiamo entrando in acque sconosciute», ha avvertito il ministro delle Finanze slovacco, Peter Kazimir. Il governo greco «deve essere onesto con i suoi cittadini su ciò che in gioco», ha detto Schaeuble. Per il presidente francese, François Hollande, «bisogna saper chiudere un negoziato, quando è in gioco l''avvenire della Grecia e della zona euro».

Dopo l'ennesimo Eurogruppo finito con un buco nell'acqua - se ne riparla sabato - continuano le accuse della Grecia ai creditori.

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