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Assolto Berlusconi

"Sono profondamente commosso: solo coloro che mi sono stati vicini in questi anni sanno quello che ho sofferto per un'accusa ingiusta e infamante". Così il leader di orza Italia, Silvio Berlusconi, commenta in una nota la sentenza che lo vede assolto in secondo grado nel processo Ruby. "Per questo - aggiunge - il mio primo pensiero oggi va ai miei affetti più cari, che hanno sofferto con me anni di aggressione mediatica, di pettegolezzi, di calunnie, e che mi sono stati accanto con serenità e affetto ineguagliabili".

"Un pensiero di rispetto va poi alla Magistratura, che ha dato oggi una conferma di quello che ho sempre asserito: ovvero che la grande maggioranza dei magistrati italiani fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli" dice Silvio Berlusconi commentando la sua assoluzione

"Da oggi possiamo andare avanti con più serenità - scrive l'ex premier -. Il percorso politico di Forza Italia non cambia. Credo che questo sia nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della libertà".

"Un caloroso ringraziamento ai miei avvocati, al prof. Coppi, all'avv. Dinacci, all'avv. Ghedini e all'avv. Longo che hanno saputo fare il loro lavoro non soltanto con altissima professionalità e competenza, ma anche con quella passione civile, con quella sensibilità umana, con quella sete di verità che hanno dato ancora più valore al loro eccellente lavoro". Lo dice Silvio Berlusconi in una dichiarazione....cosi :

Non era vero niente. Niente sesso a pagamento con Ruby sapendo che era minorenne, niente minacce ai poliziotti milanesi perché liberassero la ragazza quando venne fermata.

Quattro anni di assalto giudiziario, politico e mediatico a Silvio Berlusconi si vanno a schiantare oggi contro la sentenza che, dopo una breve camera di consiglio, assolve il Cavaliere da tutte le accuse, cancellando integralmente la condanna a sette anni di carcere che gli era stata inflitta in primo grado.

Assolto "perché il fatto non sussiste" dalla prima accusa, e perché "il fatto non costituisce reato" dalla seconda.

Sono bastate tre ore ai giudice della Corte d'appello presieduta da Enrico Tranfa per accogliere in pieno le richieste presentate dai difensori del Cavaliere, Franco Coppi e Filippo Dinacci. La telefonata in questura con cui il 27 maggio 2010 l'allora presidente del Consiglio segnalò che la ragazza era forse parente del leader egiziano Mubarak e che poteva essere consegnata a Nicole Minetti non fu una concussione, e non portò i poliziotti né a subire minacce né a violare alcuna legge. Segnalazione, raccomandazione, invito a fare in fretta: bisognerà attendere le motivazioni per capire come i giudici d'appello etichetteranno quell'intervento del premier.

E non venne commesso niente di illecito nei rapporti tra Berlusconi e Ruby. Per arrivare alla condanna del Cavaliere su questo punto, i giudici di primo grado avevano ritenuto provati tutti e tre gli elementi cruciali del resto di utilizzo della prostituzione minorile:  che ci fossero stati rapporti sessuali anche non completi, ma comunque destinati a soddisfare la concupiscenza di Berlusconi; che fossero avvenuti a pagamento; e soprattutto che Berlusconi sapesse che all'epoca Ruby era minorenne. Di almeno  uno di questi, i giudici d'appello hanno stabilito che non ci sono prove. La formula dell'assoluzione, "perché il fatto non costituisce reato", fa pensare che i giudici abbiano ritenuto assolutamente indimostrato che Berlusconi fosse consapevole della vera età della ragazza. Qualcosa, per i giudici della corte d'appello, ad Arcore è avvenuto, ma si tratta di rapporti privati tra adulti (o almeno tali li riteneva l'imputato ) pienamente consenzienti.

 

"È il giorno più bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia è fatta". Così Francesca Pascale, commossa, commenta a fanpage.it l'assoluzione del suo fidanzato, Silvio Berlusconi.

I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby, per entrambi i capi di imputazione. In primo grado l'ex premier era stato condannato a 7 anni. I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano, nel processo Ruby, hanno assolto Berlusconi dal reato di concussione "perché il fatto non sussiste" e dal reato di prostituzione minorile "perché il fatto non costituisce reato". La notizia è "breaking" anche sui media stranieri, Bbc in testa. Emilio Fede: "è finalmente venuta fuori la verità che io ho sempre saputo".

Così l'avvocato e professore Franco Coppi ha commentato coi cronisti la sentenza di assoluzione per il caso Ruby nel processo d'appello a carico di Silvio Berlusconi. ''Se dovessi fare ora delle lezioni, porterei questo processo come esempio dell'insussistenza dei reati contestati'', ha aggiunto Coppi, uno dei difensori di Silvio Berlusconi. Il procedimento sul caso Ruby, ha spiegato, ''mi portava a prevedere che dal punto di vista razionale in questo caso non si potesse che arrivare ad un'assoluzione, valutando il procedimento dal punto di vista tecnico''.

Uno dei motivi per cui Silvio Berlusconi è stato assolto dal reato di prostituzione minorile ''perchè il fatto non costituisce reato'' potrebbe essere che l'ex premier non era a conoscenza che Ruby fosse minorenne, spiega Franco Coppi chiarendo che questa ''era una delle nostre tesi'' ma anche che bisognerà attendere le motivazioni. L'assoluzione dalla concussione ''perchè il fatto non sussiste'', invece, secondo il legale ''è più semplice, il fatto è inesistente''. Il professore Coppi, parlando coi cronisti, ha spiegato che una delle ipotesi per leggere l'assoluzione dal reato di prostituzione minorile, ossia dall'accusa per Berlusconi di aver fatto sesso con la minorenne marocchina in cambio di denaro o altre utilità, può essere quella della non consapevolezza che la ragazza fosse minorenne. I giudici, infatti, hanno assolto l'ex premier con la formula ''perché il fatto non costituisce reato'' e si potrebbe dunque pensare alla ''mancanza dell'elemento soggettivo'', ossia la consapevolezza della minore età. In ogni caso, però, ha chiarito Coppi, ''questa è una formula di assoluzione che può essere adottata anche in altri casi e non mi azzardo dunque a dare una certezza, posso solo dire che questa era una delle nostre tesi e non so però se i giudici hanno preso in considerazione proprio questo elemento''. In relazione, invece, all'assoluzione dalla concussione, ossia dall'accusa di aver fatto pressioni sui funzionari della Questura per ottenere il rilascio di Ruby, Coppi ha spiegato che la formula ''perché il fatto non sussiste'' è più semplice, perché significa che la condotta non ha integrato alcun reato. Con la recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione che ha fissato i paletti sulle nuove normative del reato di concussione, inoltre, secondo Coppi ''era impossibile anche derubricare la concussione per costrizione in concussione per induzione, perché quest'ultima forma richiede un vantaggio per il concusso''.

"Finalmente è stato applicato il diritto, ha vinto la giustizia". Sono le parole del prof. Filippo Dinacci, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, sulla sentenza di assoluzione in appello dell'ex premier imputato a Milano per il caso Ruby. Il legale ha aggiunto "io penso che il diritto è fatto di equilibrio e buon senso e che questa è stata una vicenda personale che non riguarda il diritto penale".

"La meritata assoluzione del Presidente Berlusconi da un processo lungo e difficile, che non sarebbe neppure dovuto iniziare, con l'integrale accoglimento dei nostri motivi di appello e delle tesi sostenute in udienza dagli eccellenti colleghi Coppi e Dinacci, intervenuti in nostra sostituzione, è momento di vera soddisfazione e riporta serenità dopo un lungo periodo di grande tensione". E' quanto affermano gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini che, essendo indagati nel 'Ruby ter', hanno preferito non essere oggi in aula.

Ha solo fatto fermare l'auto, abbassando il finestrino, per salutare la 'pasionaria', la sua sostenitrice cui ha stretto la mano ringraziandola. "Grazie, grazie": Silvio Berlusconi ha replicato così alla sostenitrice che si è avvicinata a lui all'uscita dell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone dicendogli 'giustizia fatta' dopo l'assoluzione in appello per il caso Ruby. "Era sorridente - ha spiegato la sostenitrice - gli ho chiesto di scendere dall'auto per abbracciarlo e lui mi ha risposto 'non mi fanno scendere, telefonami...'''. ''Me lo sentivo che sarebbe stato assolto - ha concluso la donna - e questa notte ho preparato il cartello per festeggiare".

''Mai si ruba e nessuno 'Ruby' la pace di Silvio. Giustizia fatta e dovuta'': una singola sostenitrice di Berlusconi, nota come la 'pasionaria', ha appena innalzato un cartello con questa scritta fuori dall'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, per festeggiare la notizia della assoluzione di Berlusconi. All' interno della struttura c'è, come ogni venerdì da settimane, Silvio Berlusconi per i servizi sociali.

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