Berlusconi: Lo spread è una bufala

E' un governo largamente inadeguato e quando qualcuno lo ha definito di dilettanti allo sbaraglio ho convenuto" ha detto questa mattina Silvio Berlusconi a Omnibus su La7.

"Non è vero che sono melanconico. Io resto ottimista" ha continuato l'ex premier replicando ai commenti sulla sua campagna elettorale che secondo alcuni osservatori sarebbe stata, appunto, melanconica.

"Lo spread e' una bufala. Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora si fa con la finanza. C'è una lontananza forte tra lo spread e l'economia, perché' lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario. Quindi no, non mi preoccupo, noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine" ha anche detto Berlusconi a Omnibus.

"Ho i dati, nel 2011 c'e' stato un colpo di Stato". E' quanto è tornato a denunciare Berlusconi. "Parlo di colpo di Stato quando un governo eletto dai cittadini - dice il Cav - viene sostituito senza passare dalle urne. Io all'epoca non avevo le prove, ora le ho".

Devo chiedere una cosa: a chi scegliereste di affidare i risparmi? A chi ha fatto solo politica come Renzi, a Grillo che faceva ridere e ora fa paura o a Berlusconi che ha una storia di imprenditore e che da uomo di Stato ha governato per nove anni senza mai aumentare le tasse? Lascio a voi la risposta".

Se prevalesse il M5S bisognerebbe pensare bene al dopo". Io credo che noi dovremmo guardare all'ipotesi delle Elezioni anticipate con molta attenzione: questa Legislatura non andrà a 2018, al massimo entro 18 mesi andremo a elezioni sempre che non avvengano fatti traumatici come la vittoria Grillo alle Europee. Che Dio ce ne scampi".

"Escludo che un mio figlio possa diventare il leader di Fi. I leader li sceglie la gente, che li deve anche amare. Poi la politica io la considero negativa e un padre liberale deve lasciare fare tutto a suoi figli, meno che suicidarsi".

No, non potevo immaginare nulla. Bisogna vedere quali carte sono e spero non siano segrete. Scajola è da molto tempo fuori da nostro partito, tantomeno è candidato alle europee alle quali teneva molto e per le quali ha fatto pressioni. Ma ho detto no e ho fatto bene. Queste cose fanno male comunque anche perché sono a orologeria dentro una campagna elettorale".

Ho un "folle progetto: da lunedì, a tempo pieno, andrò alla conquista di quel 50 per cento di italiani moderati ma rasseganti", cercando di "trasformare questa maggioranza in maggioranza politica. Come fare? C'è solo il contatto personale, bisogna realizzare le community". "Pensiamo di far nascere 12mila comunità in Italia. Resistenze dentro Fi? C'è chi si vede in pericolo ed è geloso per le posizioni raggiunte ma credo che tutti i partiti debbano rinnovarsi".

"Vorrei tornare in quell'oasi di pace, dove sono adorato dalle mie vecchiette e magari farmi dare una stanza e stare a lungo".

Il mirino resta puntato su Beppe Grillo. Non solo perché Silvio Berlusconi pensa davvero che il leader del M5S rappresenti un «pericolo per la democrazia» al pari di Hitler, ma anche perché i sondaggi sono implacabili nel dire che c'è una fetta di elettorato dell'ex Cavaliere che è tentato o dall'astensionismo o dal voto per Grillo.
Così, il leader di Forza Italia spinge sull'acceleratore. E a chi obietta che definendo Grillo un «assassino» lo ha insultato, ribatte così: «Ho solo ricordato un dato di fatto, nessun insulto». Lui, insiste l'ex premier, «ha avuto un comportamento indecente nei miei confronti». E «visto che moraleggiava verso di me ho ricordato che è condannato per aver ucciso, con colpa grave, tre persone nel 1988», visto che «è stato lui a non aver rispettato le regole» spingendosi con la sua auto «su una strada con lastroni di ghiaccio che costeggiava un burrone».
A poco più di 48 ore dal silenzio elettorale che porterà al voto di domenica, dunque, il leader di Forza Italia continua ad alzare il tiro. Al punto di non escludere di tornare a un governo di larghe intese nel caso di una corposa avanzata del M5S. Perché, spiega Berlusconi durante la trasmissione Agorà, «di fronte al pericolo di un regime autoritario qualunque soluzione possibile che sia alternativa deve essere seguita». Perché se Grillo andasse al potere, insisteva qualche giorno fa in privato, davvero si rischia una grande piazzale Loreto per tutti quelli che non la pensano come lui...
"Lo spread è una bufala"ha detto Silvio Berlusconi ribadendo il suo punto di vista su uno dei cavalli di battaglia di chi nel 2011 chiese le sue dimissioni da premier.
"Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora si fa con la finanza. C’è una lontananza forte tra lo spread e l’economia, perché lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario.

Proprio le vicende del 2011 sono state al centro del discorso del Cavaliere a Omnibus: "Dopo il discorso ad Onna il 25 aprile del 2009 i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3 per cento, questo provocò orrore in certi parti. Nell’opposizione si riunirono, ho dati che verranno fuori, e dissero:questo non ce lo togliamo più dalle scatole, vincerà anche le prossime elezioni e cominciò il delendum Berlusconi. E si arrivò al colpo di Stato nel 2011", ha ricordato parlando del complotto contro di lui, "Parlo di colpo di Stato quando un governo eletto dai cittadini viene sostituito senza passare dalle urne. Io all’epoca non avevo le prove, ora le ho". In ogni caso per Giorgio Napolitano l'ex premier ha detto di non poter chiedere l'impeachment. "Lasciamo il giudizio alla storia", ha detto, sostenendo di averlo rieletto perché "le alternative erano pessime, sarebbero stati degli assoluti nemici". "E poi non avevamo prove del colpo di Stato", ha aggiunto.

Poi l'attacco a Matteo Renzi e al suo esecutivo: "È un governo largamente inadeguato e quando qualcuno lo ha definito di dilettanti allo sbaraglio ho convenuto". E quello a Beppe Grillo: "Se prevalesse il M5S bisognerebbe pensare bene al dopo. Grillo parla a quegli italiani moderati che non si sono rassegnati.

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