La Camusso bastona Renzi: "Distorce la democrazia"

"L’autosufficienza della politica sta determinando una torsione democratica". Susanna Camusso stigmatizza duramente la posizione dell’esecutivo e dell'"attuale presidente del Consiglio", mai citato con nome e cognome nella relazione di apertura del XVII Congresso nazionale, ma violentemente attaccato a più riprese
Le critiche della Camusso, che ha accusato Renzi di esprimere "giudizi ingenerosi sul mondo del lavoro", non sono affatto piaciuti alla componente piddì del governo che ha subito fatto quadrato attorno al presidente del Consiglio. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, presente oggi al congresso della Cgil, rinfaccia alla leader del sindacato di "diffidenza e pregiudizio". Tuttavia secondo Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, "i punti di convergenza sono molto superiori a quelli di divergenza...Cosi :
Susanna Camusso come riferisce l agenzia ansa contro il governo dal palco del XVII congresso nazionale della Cgil: "Abbiamo registrato, da più governi a questa parte, l'insofferenza verso la concertazione", afferma il leader del sindacato di Corso d'Italia. "Contrastiamo e contrasteremo l'idea di un'autosufficienza del governo" che determina "una torsione democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione". E ha prodotto "vittime come gli esodati".

"Non abbiamo - prosegue Camusso - la vocazione al soggiorno nella 'sala verde'" di Palazzo Chigi, "se la si considera inconcludente non ci manca la terra sotto i piedi". Comunque, "non ci sentiamo orfani, ma protagonisti"; "senza concertazione non viene meno il protagonismo e la capacità di far valere le nostre ragioni". La leader della Cgil conferma poi il giudizio sul decreto lavoro: "Va nel verso dell'ulteriore precarizzazione e confermiamo che il disegno di legge delega è tutt'altro che chiaro".

"Quattro sfide della Cgil al governo" su pensioni, ammortizzatori sociali, lavoro povero e fisco. Sono quelle che lancia il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dal XVII congresso nazionale, "Il lavoro decide il futuro". Quattro punti sui quali "aprire una vera e propria vertenza, da proporre a Cisl e Uil".

"Nel campo degli ammortizzatori sociali - dice Camusso - occorre una cassa integrazione che unifichi ordinaria e straordinaria per tutti i settori e dimensioni di impresa a contribuzione. Con questa scelta si può andare al superamento della cassa in deroga".

"Contrastiamo e contrasteremo l'idea di un'autosufficienza del Governo, che taglia non solo l'interlocuzione con le forme di rappresentanza, ma ne nega il ruolo di partecipazione e di sostanziamento della democrazia. Una logica di autosufficienza della politica che sta determinando una torsione democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione. L'abbiamo indicato - afferma ancora Camusso nella relazione al congresso - come nostra preoccupazione rispetto alla nuova legge elettorale e alla riforma costituzionale. Un giudizio esplicito sulla mancanza di equilibrio dei poteri e sulla riduzione della partecipazione. Per una fase le circostanze, anch'esse di crisi, hanno reso la concertazione possibile e utile per il Paese". Camusso aggiunge che "non abbiamo però la vocazione al soggiorno nella 'sala verde'" di Palazzo Chigi, "se la si considera inconcludente non ci manca la terra sotto i piedi. Ci auguriamo, però, che tanta autosufficienza non produca nuove vittime delle leggi di riforma, come gli esodati, figli del disprezzo delle competenze". "Con nettezza affermiamo - prosegue - che non ci sentiamo orfani, ma protagonisti. La nostra storia, la nostra funzione, le nostre radici, hanno trovato nelle varie fasi le forme per esprimersi, la concertazione è stata uno strumento. Senza concertazione non viene meno il protagonismo e la capacità di far valere le nostre ragioni". Concludendo il leader della Cgil dice: "Non confondiamo rappresentanza con rappresentazione. La stagione è quella della rappresentazione perché permette di semplificare e di non affrontare quella nuova complessità del mondo che richiede invece la responsabilità dello scegliere, del cambiare, che non permette di dire che destra e sinistra sono uguali, perché basterebbe declinare giustizia sociale per sapere che le strade si divaricano. Per la Cgil ora più che mai ha valore fondante la contrattazione".Intanto oggi  :

"I relatori hanno tutto il pomeriggio per decidere quale testo proporre come testo base in Commissione stasera. E poi sarà il presidente della Commissione a decidere la tempistica per mettere ai voti stasera il testo base". Lo ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi al termine della seduta della Commissione Affari Costituzionali del Senato dedicata alla riforma della Camera Alta. "Noi abbiamo sempre detto - aggiunge - che il governo è disponibile a modifiche chiare purché non ne venga stravolta la filosofia". "Per quanto riguarda poi l'ordine del giorno di Calderoli - prosegue il ministro delle Riforme - io spero che lui lo ritirerà sulla base del lavoro che farà nel pomeriggio insieme alla Finocchiaro. Hanno tutto il pomeriggio per vedere quale testo base adottare".

"Berlusconi sa benissimo che questa è una riforma che non si sta facendo in 15 giorni. E' una riforma che viene da lontano e che va avanti da mesi...": così il ministro Boschi risponde alle domande dei cronisti che gli chiedono un commento sulla critica di Berlusconi ad una riforma costituzionale che si tenterebbe di fare in 15 giorni.

"Al momento non ritiro proprio nulla. Il mio ordine del giorno resta a meno che non si riesca a fare un odg condiviso Finocchiaro-Calderoli che contenga tutti i punti che considero irrinunciabili. Perché l'ho presentato? Per rendere pan per focaccia. Loro aveva fatto la stessa cosa con il Mattarellum...". Lo ha detto Roberto Calderoli.

"L'importante è uscire entro stasera con un voto il più compatto possibile su un minimo comune denominatore". Lo afferma il coordinatore del nuovo centrodestra Gaetano Quagliariello uscendo dalla commissione Affari Costituzionali del Senato. "Perché non abbiamo chiuso entro questa mattina? Perché c'è stato un lunghissimo giro di interventi - sorride ironico - e dovevamo andare tutti a pranzo...". "Noi - sottolinea Quagliariello tornando serio e incalzato dalle domande dei cronisti - siamo quelli che abbiamo meno problemi di tutti. Noi vogliamo l'ordine del giorno chiaro da votare e i miglioramenti che noi auspichiamo da tempo al testo del governo. "L'ordine del giorno di Calderoli? Lui è uno che studia tanto - risponde Quagliariello - e spesso va troppo avanti con il programma...".

"Forse, ora, viste come si sono messe le cose sarebbe meglio che si rinviasse tutto...". Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, al termine della seduta della Commissione Affari Costituzionali dedicata all'esame del ddl riforme. "Da cittadino consiglierei infatti di soprassedere. L'ordine del giorno di Calderoli è molto complicato e non si può ora esprimere un giudizio su due piedi", ha aggiunto

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