Berlusconi: "La partita è ben lontana dal fischio finale"

La partita è ben lontana dal fischio finale". Così Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il libro 'Sale, zucchero e caffè . L'Italia che ho vissuto da nonna Aida alla terza Repubblica', che uscirà da Rai Eri Mondadori il 7 novembre. Interpellato sulla decisione della giunta del Senato di far votare la sua decadenza a scrutinio palese, Berlusconi risponde: "Mi pare tutto chiaro. Come dice una vecchia canzone di De Gregori, 'Non c'è niente da capire'.

L'atteggiamento della sinistra, e non solo, è ormai sotto gli occhi di chiunque abbia anche soltanto un minimo di onestà intellettuale. Ma hanno commesso un autogol; gli italiani hanno capito che vogliono eliminarmi per sempre dalla vita politica perché mi considerano l'ultimo ostacolo alla loro definitiva presa del potere". "Comunque la partita è ben lontana dal fischio finale - aggiunge l'ex premier - perché la sentenza che mi ha condannato è fondata su delle falsità e sarà ribaltata molto presto". Non accenna a placarsi la polemica politica il giorno dopo la decisione della giunta del Senato sul voto palese per la decadenza di Berlusconi. Il segretario del Pd Epifani blinda il governo: 'Non può rimanere ostaggio delle vicende giudiziarie di Berlusconi. La decadenza non è dovuta ad un destino cinico e baro ma solo all'applicazione di leggi e sentenze'. Sul fronte Pdl Santanché ribadisce: 'Non c'è più motivo di stare in questo governo'.
Quagliariello però avverte: se cade il governo, possibile una nuova maggioranza. Attacchi a Lanzillotta, solidarietà dai senatori di Sc.

Renzi, politica pensi a disoccupazione - ''Disoccupazione record e la politica di che parla? Di come cambiare il sistema del lavoro? No, di come votare decadenza di Berlusconi''. Lo ha scritto su Twitter il sindaco di Firenze Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Pd.

''I senatori si vergognano delle proprie idee e vogliono nascondersi dietro il voto segreto? Assurdo. Ci mettano la faccia e votino'', ha scritto su Twitter Renzi.

Cuperlo, voto palese è elemento di trasparenza - La decisione di votare in maniera palese sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi è "un elemento di trasparenza oggettiva. Dopodiché ritengo che sia legittimo che sulle questioni procedurali ci siano anche opinioni differenti". Lo sostiene Gianni Cuperlo, candidato alla Segreteria del Pd. "Quel voto - ha poi aggiunto - non è l'ennesimo grado di giudizio verso Berlusconi ma è la presa d'atto del Senato per garantire la composizione corretta dell'Aula. Siamo di fronte ad un cittadino per cui dobbiamo avere rispetto, ma che è condannato in via definitiva per un reato molto grave".

È una nefandezza". Così il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello a "Effetto Giorno - le notizie in 60 minuti" su Radio24 sulla decisione della giunta sul voto palese per la decadenza di Berlusconi. ''Il regolamento del Senato - aggiunge - dice che devono essere a scrutinio segreto le votazioni che comunque riguardino la persona. Quel 'comunque' taglia la testa al toro". Ma è possibile tornare indietro, magari in aula? "La decisione della giunta è una decisione della giunta, ma penso che si debba prendere un'iniziativa in questo senso".

"Ho anche sentito colleghi senatori che stimo - prosegue Quagliariello - argomentare che in questo caso il voto segreto non sarebbe possibile
perché il voto non riguarderebbe una persona, ma la composizione del senato. È un argomento assolutamente falso e pretestuoso, perché i
voti espressi dal parlamento sui propri membri riguardano tanto le persone, quanto la composizione del plenum, altrimenti dovremmo votare
a scrutinio palese anche le dimissioni di un senatore. E quindi anche il voto su Berlusconi - ha concluso - riguarda senza dubbio la sua persona e anche la composizione del Parlamento''.E intanto :

Quello sulla decadenza di Berlusconi non sarà un voto sulla persona, ma sul suo status di parlamentare. Pertanto non sarà necessario il voto segreto". Lo ha detto Linda Lanzillotta (Sc) in una pausa dei lavori della Giunta per il regolamento. "Non reinterpretiamo regolamento perché è la prima volta che si applica legge Severino".

"La mia decisione di votare nella Giunta per il regolamento per il voto palese - spiega ancora Lanzillotta - è stata adottata dopo un'analisi approfondita delle norme e dei precedenti e dopo un'importante discussione nella Giunta". "Sul piano regolamentare - osserva la senatrice - gli elementi che mi hanno indotto a decidere in questo modo sono cinque: è la prima volta che il Senato applica la legge Severino, quindi non esistono precedenti invocabili in modo univoco. Poi non esiste nel regolamento del Senato una norma esplicita che indichi la modalità di votazione utilizzabile nei casi analoghi, ma non identici (ineleggibilità ed incompatibilità). Il voto segreto è stato applicato solo in via di prassi".

Tra i motivi a cui ricorre la Lanzillotta per dire sì al voto palese c'è anche la norma del regolamento della Camera in cui si precisa che il voto per la decadenza non può essere considerato un voto sulla persona. Pertanto si applica il voto palese. E' già successo, poi, che prassi consolidate siano state modificate senza che si dovessero cambiare le norme".

Nel caso Berlusconi, insiste, "non c'è dubbio che il voto non riguardi la persona, ma solo il mero accertamento dell'esistenza di un presupposto di integrità morale che condiziona la composizione del Senato. Non vi sono scelte discrezionali o di coscienza del parlamentare che possano essere compromesse dal voto palese". "Per questo - sottolinea Lanzillotta - mi sono dichiarata favorevole ad una decisione che circoscrivesse l'interpretazione in favore del voto palese al nuovo caso che si presenta e per il quale non ci sono ne' norme, ne' prassi in contrario rinviando a specifiche valutazioni la questione del voto in materia di ineleggibilità e incompatibilità per le quali i precedenti sono nel senso del voto segreto".

"Un'estensione non dovuta del voto segreto - conclude - andrebbe in direzione opposta a quella che ha orientato dagli anni Novanta in poi l'evoluzione dei regolamenti parlamentari per far sì che le procedure di Camera e Senato si svolgano nel rispetto della Costituzione e sempre più aderendo al bisogno di trasparenza che viene dai cittadini e che è la condizione per conservare il rispetto dell'istituzione parlamentare e la legittimazione dell'esercizio delle prerogative da parte di ogni singolo eletto e delle assemblee nel loro complesso".

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