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Il Pdl contro il presidente del Senato Grasso

PdL contro il presidente del Senato Grasso dopo le sue dichiarazioni in vista del voto sulla decadenza dal seggio parlamentare di Silvio Berlusconi. ''Se il voto sarà segreto bisognerà vedere se sarà davvero un voto di coscienza o se dipenderà piuttosto da interessi diversi - aveva detto - mentre se il voto sarà palese, tutto sarà più chiaro''.

"Le dichiarazioni del presidente del Senato sul voto segreto o palese non sono da presidente del Senato - dice Renato Brunetta - ma da uomo di parte, anzi di fazione. Ritenere che i senatori col voto segreto possano rispondere a 'interessi diversi' dalla coscienza è una insinuazione gravissima". Secondo il capogruppo Pdl alla Camera le parole di Grasse contraddicono il "suo ruolo di garante della dignità dei parlamentari". "Ricordo all'ex procuratore Grasso una frase di Falcone: 'Il sospetto è l'anticamera della calunnia'. Cerchi di far valere le regole, il presidente Grasso, invece che inventarne di nuove ad uso delle sue attitudini inquisitorie", conclude Brunetta.

Per Schifani, "E' molto grave che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese, essendo il Regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno". "E' molto grave - dice Schifani nella sua dichiarazione - che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese sulla decadenza, essendo il Regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Un' eventuale interpretazione diversa in Giunta per il Regolamento, a colpi di maggioranza, sarebbe inaccettabile e noi ci opporremmo strenuamente ad una simile forzatura. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile, e ci auguriamo che si sia trattato di un malaugurato fraintendimento. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno".

"Questo governo doveva garantire un clima di pacificazione e ciò non vuol dire che bisognava garantire un favore o un trattamento privilegiato a Berlusconi perché questo noi non l'abbiamo mai chiesto, non è nelle corde e nel carattere del presidente Berlusconi e credo sarebbe stato anche sbagliato". Così Maria Stella Gelmini del Pdl dopo la dura smentita del Quirinale su una promessa di grazia nei confronti di Silvio Berlusconi. "Il clima di pacificazione voleva dire introdurre tra le riforme da fare quella della giustizia - spiega - significava garantire nella Giunta per le elezioni un comportamento corretto e una terzietà sul caso Berlusconi e non un plotone di esecuzione per eliminarlo. Anche su temi come il finanziamento pubblico sembrava più importante per il Pd impedire a Berlusconi di finanziare il suo partito che garantire il risultato" osserva. "Quindi il clima di pacificazione non c'è stato e non mi riferisco al presidente Napolitano, ma penso che nei confronti di Berlusconi c'è stato un totale disinteresse rispetto alla sua condizione, nonostante abbia garantito i numeri al Governo e sia stato il primo ad appoggiarlo".
Intanto si prepara chi vuole girare le spalle al ex Premier :  "Se ci sarà una minaccia per il governo, nascerà un altro gruppo, anche se mi auguro che ciò non accada. Ho tutta la determinazione a portare fino in fondo una linea politica". Lo ha detto ieri nel corso della puntata di "Matrix" (Canale 5) il ministro Gaetano Quagliariello.

Parlando della foto che lo ritraeva, il 2 ottobre, in Parlamento con in mano la lista con i 24 nomi dei ministri che avrebbero costituito il gruppo separato, ha spiegato: "Nessuno mi crederà, ma io sono una persona molto distratta: si è trattato, quindi, di un'assoluta casualità. Tutti ora mi fanno passare per uno stratega: io, quasi quasi, confermo che l'ho fatto apposta". Infine, a proposito dei due gruppi nati all'interno del Pdl e soprannominati falchi e colombe, il ministro Quaglieriello ironizza dicendo: "Io che sono, per ragioni genetiche, una quaglia mi hanno definito colomba, quindi ho un po' di confusione mentale". Il testo dell'intervista, andata in onda ieri sera, è stato diffuso oggi dall'emittente.

Chiunque abbia visto la trasmissione 'Matrix' di ieri sera sa che il ministro Quagliariello ha affermato che i gruppi parlamentari si formano sulla base di linee politiche, e che il suo impegno, oltreché il suo auspicio, è affinché non si determini alcuna separazione. Per questo e per tutto il resto, si rimanda all'intervista integrale andata in onda".

"Sarebbe un'altra Caporetto della politica se fosse la Consulta a cambiare la legge elettorale. Se anche questa volta si fallisce, credo che il governo, con tutte le cautele, debba intervenire''

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