La Cassazione discute il ricorso di Berlusconi il 30 luglio

E' arrivato in Cassazione il ricorso della difesa di Silvio Berlusconi contro la condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale e a cinque di interdizione dai pubblici uffici nel processo Mediaset. La data dell'udienza è stata immediatamente fissata il prossimo 30 luglio davanti alla sezione feriale della suprema corte.

Con questa fissazione rapida - avvenuta il giorno stesso di arrivo del ricorso alla Suprema Corte - è scongiurato ogni rischio di prescrizione, anche di una sola parte delle accuse. Insieme a Berlusconi sono imputati il produttore cinematografico egiziano Frank Agrama e i due ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. L'Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile. L'udienza sarà pubblica. Il ricorso è contro il verdetto emesso lo scorso 8 maggio dalla corte d'appello di Milano.

"Non ho mai visto un'udienza fissata con questa velocità: sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato perché in questo modo si comprimono i diritti della difesa". Così Franco Coppi, difensore di Berlusconi, ha commentato la fissazione al 30 luglio in Cassazione del processo Mediaset.

"La fissazione dell'udienza nel processo Diritti avanti la sezione feriale della Corte di Cassazione dopo un tempo eccezionalmente breve dalla conclusione del processo d'appello non ha precedenti, se non in casi rarissimi con imputati detenuti"dichiara l'avvocato Niccolò Ghedini, secondo cui "il significato di tale decisione è fin troppo evidente".

"Spero che sia evidente a tutti l'estrema delicatezza del momento che stiamo vivendo e i pericoli che porta con sé. Sbaglia chi crede che sia il problema di una sola parte politica, o di una sola persona. La giustizia nel nostro Paese sta diventando un mostro incontrollabile che non può essere celato dietro a giustificazioni o spiegazioni d'ordinanza". Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Renato Brunetta. " Non intendo discutere il calendario che la Corte di Cassazione fissa per sé, ma è escluso che possa deciderlo per il Paese. Questo spetta alle forze politiche, nella loro autonoma e libera valutazione. Nessuno si può permettere di interferire con la vita democratica del Paese e non è possibile continuare ad accettare passivamente certe assurde prese di posizione. Il presidente Berlusconi ci avrà sempre dalla sua parte per difendere l'autonomia della politica e la libertà di ogni individuo.

La decisione della Cassazione di anticipare la sentenza del processo a Berlusconi per i diritti tv non è passata inosservata. Il Pdl reagisce compatto a difesa del proprio leader.
 
Per giudicare Silvio Berlusconi si fanno gli straordinari - osserva Altero Matteoli -. È incredibile ma è quanto accade. Ciò detto, spero che la Cassazione assolva Berlusconi che non ha potuto commettere i reati per i quali è stato condannato a Milano invertendo la vergognosa sequela di indagini e processi costruiti con intenti politici. Diversamente il
futuro della vita democratica del Paese sarebbe davvero pieno di incognite".
 
"È in gioco molto più del destino di una persona - sottolinea Daniele Capezzone -. Oggi, la difesa del cittadino Berlusconi coincide con la difesa della democrazia, con la difesa del diritto dei cittadini di scegliere democraticamente i propri rappresentanti senza che i processi funzionino da secondo turno elettorale. Per questo, condivido l’approccio di Sandro Bondi: serve una grande risposta nonviolenta, una iniziativa di massa che coinvolga i cittadini".
 
"Ancora una volta - osserva ironico Giancarlo Galan - si conferma il fatto che Berlusconi è l’unico in grado di compiere imprese grandiose e straordinarie: i tempi di giudizio, problema irrisolvibile, diventano per lui incredibilmente efficienti e spediti. Mi auguro che adesso si apra una nuova stagione per la giustizia italiana, tempi celeri e garantiti anche per gli altri milioni di italiani in attesa di giustizia, penale, amministrativa o civile. Mi concedo un lusso, dubitarne".
 
"Il Corriere detta, la Cassazione scrive - sentenzia Enrico Costa, capogruppo Pdl in commissione Giustizia alla Camera -. Dopo l’articolo odierno pubblicato sul quotidiano di via Solferino, in cui si paventava il rischio di dover rinviare di un anno l’eliminazione politica di Silvio Berlusconi, la Suprema Corte ha preso le contromisure. Alla faccia della lunghezza dei processi...".
Il vicecapogruppo vicario dei deputati del Pdl, Mariastella Gelmini, la butta sull'ironia: "Silvio Berlusconi ha tanti primati in politica, nell'imprenditoria, nello sport e pure nella giustizia che solo con lui riesce ad essere così veloce". E prosegue sferzante: "Il fatto che sia stata fissata per il 30 luglio prossimo, in tempi record, frettolosamente, l’udienza in
Cassazione per il processo Mediaset lascia attoniti, nonostante siamo ormai abituati ad ogni sorta di sorpresa derivante dall'accanimento giudiziario che dura da venti anni, e nello stesso tempo amareggia e sconforta. E', questa, solo una ulteriore conferma di quello che ripetiamo da tempo, che esiste un disegno per eliminare dalla scena politica il leader del centrodestra attraverso l'uso politico della giustizia. Accelerando il processo inoltre vengono calpestati platealmente i diritti della difesa, ma di questo, pare, a certi giudici, importi poco".
 
Il ministro Trasporti, Maurizio Lupi, ricorda che "milioni di italiani aspettano giustizia per anni, ma per Silvio Berlusconi la Corte di Cassazione viene convocata in un tempo record. Non si è mai vista una cosa del genere, i diritti della difesa, a cui restano solo venti giorni di lavoro, vengono seriamente compromessi. Si accelera il tentativo di eliminare Berlusconi per via giudiziaria. Quanto sta avvenendo è inaccettabile, stento a credere che tutto ciò possa accadere
 
Fabrizio Cicchitto evidenzia che "la decisione della Cassazione di anticipare la sua sentenza su Berlusconi entro fine luglio e le dichiarazioni assai allarmate sulla lesione dei diritti della difesa da parte di un avvocato come Coppi hanno il significato che è possibile che scatti una operazioni politico-giudiziaria con un doppio obiettivo: colpire Berlusconi e destabilizzare un governo la cui composizione e la cui maggioranza politica è del tutto sgradita a precisi ambienti giudiziari, editoriali, finanziari e politici".
 
"Le parole dell’avvocato Coppi, per chi ancora avesse dei dubbi, sono la certezza che la giustizia non c’è per il presidente Silvio Berlusconi", sintetizza con amarezza Daniela Santanchè. E senza troppi giri di parole sollecita il Pdl: "Che cosa facciamo noi, come movimento politico? Aspettiamo ancora l’unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioè quella di accompagnarlo in carcere? Non ci sto. Basta divisioni, basta perder tempo con tentennamenti, e sofismi. Serve - conclude - passare all’azione".
 
Sandro Bondi, coordinatore del partito, sottolinea che "se il professor Coppi, notoriamente prudente e misurato anche nel linguaggio, si dichiara esterrefatto rispetto alla fissazione dell’udienza in Cassazione e l’evidente limitazione dei diritti della difesa, si può pensare di tutto".
E prosegue: "Spero ancora, contro ogni speranza, in nome di un’idea della giustizia che non può venir meno, pena il venir meno del principi stesso di convivenza civile. Ma se i peggiori sospetti dovessero realizzarsi" con un "vero e proprio disegno finalizzato a condannare e ad eliminare il presidente Berlusconi dalla vita politica, allora davvero tutto può accadere, compresa - afferma Bondi - la necessità da parte nostra di forme di resistenza seppure non violente".

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