Beppe Grillo sarà giovedì a Roma per incontrare i parlamentari del Movimento Cinque Stelle. In forse, invece, la presenza di Gianroberto Casaleggio. Non è stata ancora deciso il luogo dell'incontro.
Grillo attacca il governo Letta e prende in prestito un articolo del Financial Times. Sul suo blog pubblica l'editoriale del 5 maggio del quotidiano economico londinese, cambia titolo (Il libro dei sogni del Capitan Findus) e lo introduce così: "L'editoriale del Financial Times del 5 maggio 2013 dedicato a capitan Findus Enrico Letta e al suo libro dei sogni. L'originale: 'Letta's dream book' ". L'articolo si chiude così: "E' improbabile che il Libro dei sogni del signor Letta diventi realtà ".
La prende larga, larghissima. Ma poi arreva secco e preciso come un calcio ben piazzato. Nemmeno due settimane dopo la sparatoria davanti a palazzo Chigi, e proprio nel giorno in cui il ministro dell'Interno ha lanciato l'allarme sicurezza, Beppe Grillo torna a gettare benzina sul fuoco.
L'ex comico principia l'ultimo intervento sul blog parlando di un gioco da tavolo cinese di 2500 anni, per poi arrivare a profetizzare un autunno in cui "Il confronto da politico economico diventerà sociale, incontrollabile".
"Nell’aria c’è un che di pesante, di torbido, annuncio forse di fatti gravi e mentre l’opera di accerchiamento continua, un altro accerchiamento avviene intorno al Potere Costituito. Si accorgeranno in autunno di essere loro all’interno di un cerchio. Senza possibilità di fuga". Il ritornello è sempre lo stesso: arrendetevi, siete circondati.
"Chiunque spenda una sua parola in pubblico per il M5S è attaccato come eretico, deviato, violento, terrorista, volenteroso artefice di bagni di sangue, pazzoide visionario, incompetente", lamenta il leader a Cinque Stelle.
E poi, ancora: "Mentre l’opera di accerchiamento continua, un altro accerchiamento però avviene intorno al Potere Costituito. Sono i cittadini italiani la cui rabbia conosce bene chiunque frequenti un bar o una pubblica via". Poi il monito che suona da minaccia: "Questa rabbia che ogni giorno urla più forte non arriva all’orecchio degli Inamovibili o forse non la temono. Questione di tempo...".