Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:
“Per ogni intervento sul settore immobiliare, quale che esso sia, deve attentamente essere valutato l’impatto che l’intervento avrà sul comparto delle locazioni. Vanno anzitutto rigorosamente distinte le seconde case tenute a disposizione della proprietà, dalle seconde e terze case destinate alla locazione. Va in particolare considerato che il mercato delle locazioni è, nell’attuale momento, di fatto assicurato unicamente dalla proprietà diffusa e non certo da quelle grandi società immobiliari che godono tuttora – esse sole – di consistenti privilegi fiscali che nessuno però tocca, neppure in emergenza. Locare immobili è oggi per un proprietario di casa un atto pressoché eroico, pieno di insidie e di imprevisti, a scarso (o nullo) ritorno economico. Un ulteriore aggravio fiscale sotto qualsiasi specie e voce, per gli immobili locati, ucciderebbe in particolare la forma di locazione a canone calmierato dalle organizzazioni della proprietà e dell’inquilinato, con dirompenti effetti sociali, specie alla vigilia della scadenza del blocco degli sfratti. Confindustria, dal canto suo, richiede l’esenzione da ogni nuova tassazione degli immobili delle imprese, ma è allora davvero incomprensibile che si tassi poi quel poco di locazione che è ancora rimasto e che invece va salvato e, anzi, potenziato se si vuole che riprenda in questo settore una forma di investimento che assicura quella mobilità dell’abitazione che è indispensabile rafforzare per favorire le trasformazioni imprenditoriali che si impongono e che, nell’uso diverso dall’abitativo in particolare (tuttora ingessato dalla legge dell’equo canone di 35 anni fa), rappresenta una forma di finanziamento indiretto dell’imprenditoria”.