Dai Fondi europei una soluzione della “Questione meridionale”

A nostro modesto avviso, la politica nazionale, dai Fondi europei, può trovare una soluzione della “Questione meridionale”. Vediamo come. Per il ciclo economico in corso (2014-2020) l’Italia ha a disposizione quasi 45miliardi di euro, di cui circa 34miliardi sono destinati alle politiche di coesione territoriale, per l’accorciamento del gap tra Nord e Sud del Paese. Ancora, la partita, in Europa, si gioca su un nuovo ciclo di programmazione delle risorse per la coesione territoriale che sarà misurato,  sull’arco di tempo (2021-2027). Nel particolare, per l’Italia ci saranno risorse economiche per quasi 40miliardi che, in larga parte, saranno attratti dalle regioni del Mezzogiorno. Poi, va detto, senza mezzi termini, che la politica di coesione europea fornisce un ulteriore sostegno alle strategie di sviluppo gestionale, a livello locale e conferisce maggiori responsabilità, alle autorità locali, nella gestione degli stessi Fondi europei. In conclusione, diciamo che le autorità locali del Mezzogiorno dovranno avere la capacità di spesa delle risorse europee, loro assegnate, puntando su linee di investimento fruttuose, di sviluppo territoriale locale.

 

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