Sud: nessuno sviluppo senza programmazione

Noi pensiamo che, a seguito della mancanza di una cultura della programmazione, nel Sud, ci sarà un freno dello sviluppo. Vediamo perché. Avere una cultura della programmazione significa puntare su questi grandi obiettivi: 1) ridurre il gap infrastrutturale che separa il Mezzogiorno dal resto del Paese Italia; 2) sostenere nel Sud l’ampliamento e la crescita del sistema delle imprese, collegandolo alla nuova occupazione giovanile; 3) collegare il patrimonio culturale, in un’offerta turistica meridionale. Ma c’è di più. A seguito di una mancata programmazione, nel Sud c’è, anche, una bassa produttività aziendale che incide sul freno del suo sviluppo. In tal senso Confindustria ha lanciato un allarme: ”Mai come ora occorre aumentare la produttività delle nostre aziende per aumentare la loro competitività, soprattutto, nella parte più debole del Paese”Cfr.”Il  Messaggero” del 28 febbraio 2019). Ancora, occorre un sostegno della politica, che non stravolga la governance delle imprese, appesantendola con organismi di controllo, ma che ugualmente coinvolga, al massimo, i dipendenti nel miglioramento della performance delle stesse imprese. In conclusione, diciamo che in questo senso, è necessario che le istituzioni locali del Mezzogiorno, si adoperino ad incentivare esplicitamente, le imprese per una contrattazione di carattere territoriale, dotandosi, le stesse, di premi di risultato, seguiti da una loro parziale detassazione.

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