Dal divario Nord-Sud del Paese al rilancio del Mezzogiorno

In primis, noi diciamo che il divario Nord-Sud, del Paese Italia, continua a persistere. Vediamo perché. L’economia del Sud si è contratta molto negli anni della crisi economica: ha redditi molto più bassi e una domanda interna assai più debole. Per le imprese del Mezzogiorno i prestiti costano tre volte di più, rispetto al Nord; questa è la ”fotografia” sulla situazione del credito, in Italia, scattata dall’ultimo Report, diffuso dalla Svimez. Nel particolare, gli economisti della Svimez evidenziano che “analizzando i dati più recenti sull’andamento degli impieghi, si nota che l’ammontare dei prestiti erogati è già diminuito nel secondo trimestre 2018, in particolare nel Sud, contestualmente all’innalzamento dello spread”. Ancora, le Amministrazioni Regionali hanno mantenuto, nel 2016, livelli di spesa sostanzialmente costanti nel Mezzogiorno(+0,1) e sono cresciute nel Centro-Nord(+1,7).  Per la pressione tributaria il Mezzogiorno versa più del Nord Italia: le tasse che gravano sui cittadini del Sud risultano, in media, pari al 34,1% del Pil; nel resto del Paese le tasse si limitano al 33,5%(Cfr. la relazione 2018 dei Conti Pubblici territoriali(Cpt). In conclusione, diciamo che la Politica nazionale per risolvere questo, persistente divario, tra il Nord e il Sud del Paese Italia, deve realizzare infrastrutture e investimenti, nel Mezzogiorno, dove peraltro, ci sono, eccellenti, laboratori produttivi, soprattutto, di piccole e medie imprese.

 

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