Dalle ultime elezioni politiche alla non risolta “Questione meridionale”

A nostro modesto avviso, ovvero, secondo una nostra opinione, nelle ultime elezioni politiche, nel Mezzogiorno, è emersa una forma di “ribellione elettorale” intensa, senza precedenti, dovuta alla non, ancora, risolta “Questione meridionale”. Vediamo cosa è accaduto. I numeri del successo elettorale del M5S, nel Sud, sono stati schiaccianti, in quanto, il voto pro-movimento guidato, da Luigi Di Maio, è stato molto omogeneo, collegio per collegio, provincia per provincia, risultato, di un modo di sentire, ben radicato, tra i cittadini-elettori. In realtà, si è trattato di un “voto di protesta”, sicuramente, con un “grido”, contro chi nella classe politica dirigente, sia quella di destra che quella di sinistra, non ha inteso cogliere i segnali di insofferenza verso i privilegi; non ha ritenuto di dare risposte concrete al persistente disagio economico e sociale del Mezzogiorno. Negli ultimi anni, sono stati tanti i decreti Mezzogiorno, messi in campo, spesso, senza, convinzione. Peraltro, l’ultimo decreto Mezzogiorno, quello che ha promesso di creare 100.000 nuove imprese, ovvero, finanziando, in quattro anni, le start up imprenditoriali dei giovani, con un finanziamento, a fondo perduto, del 35% del finanziamento complessivo, non ha convito, minimamente. In conclusione, diciamo che, ad onor del vero, nel nostro Sud, queste difficoltà non risolte, sono, da un lato antiche, ma anche, attuali.

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI