Investimenti pubblici per le imprese del Mezzogiorno

In primis, diciamo che una boccata di ossigeno per le imprese del Mezzogiorno è giunta il 6 ottobre scorso: in concreto si tratta del Pes-Piano export Sud II, gestito e coordinato dall’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Stiamo parlando di un programma di sostegno di oltre 50 milioni, a valere sui Fondi del Pon Imprese e Competitività, del periodo 2014-2020, ad opera del Ministero dello Sviluppo Economico. La sfida ha una duplice finalità: 1) quella di trasformare aziende potenzialmente esportatrici, in esportatori abituali; 2) quella di incrementare la quota di esportazione, sul totale nazionale, ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno. Le piccole e medie imprese localizzate nelle Regioni meno sviluppate del Sud (Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia) potranno disporre della gran parte dei suddetti Fondi, ovvero, l’88%, rispetto a quelle localizzate nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) che hanno fatto registrare un Pil Pro-capite migliore, compreso tra il 75% e il 90% della media europea. Ancora, il focus degli interventi ministeriali è concentrato sui comparti considerati prioritari: l’agro-alimentare, vini, moda, mobilità, arredo, costruzioni, l’alta tecnologia e l’energia i quali, saranno sviluppati tutti, secondo la logica della filiera. E dulcis in fundo, diciamo che stando agli ultimi dati dell’Istat, in termini di export, questi settori hanno inciso, nel 2016, per oltre 22 miliardi di euro, con un’incidenza sul dato nazionale pari al 9,3%; una percentuale questa, in crescita, rispetto all’8,7% del 2015.

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