Dall’innovazione della didattica ai giovani imprenditori del Sud

Oggi, in alcuni istituti scolastici, la didattica, passa dall’innovazione, creando gli studenti 3.0. Una delle prime scuole pugliesi, ad adottare questo nuovo sistema didattico, è stato l’Istituto Plateja, che tra le scuole paritarie, in Italia, è l’unica a fornite gratuitamente, i tablets agli studenti. I primi segnali del cambiamento di passo didattico: gli ebook di testo, in adozione all’istituto Plateja, hanno soppiantato il cartaceo, offrendo una più accattivante esperienza di apprendimento scolastico. Ancora, sotto i riflettori torna un altro tema importante per i giovani, l’alternanza scuola-lavoro, un progetto ministeriale che, nel Salento, 130 studenti sono stati accolti da 50 imprese locali. Ma c’è di più.  Uno studio elaborato da Censis e Confcooperative,( intitolato:”Non solo Neet, ecco i giovani italiani che ce la fanno), definisce con l’acronimo inglese “Eet”(Emploied   educated and trained), quei giovani che hanno studiato, si sono formati e lavorano. In particolare, il 41% dei giovani Eet vive e lavora nelle regioni del Mezzogiorno. Sempre nello studio del Censis si legge di quanto convenga investire, in innovazione dell’istruzione, per i giovani, visto che ci sono settori in crescita, (a tirare di più sono: web, turismo e ristorazione), in cui le imprese guidate dai giovani mostrano un saldo positivo. E dulcis in fundo, noi pensiamo, che la tecnologia della quarta rivoluzione industriale offre potenzialità imprenditoriali, enormi, ai giovani del Mezzogiorno.

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